Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Vals Fanwriter    15/04/2012    2 recensioni
Malgrado quella frase avesse urtato non poco l’orgoglio di Kurt, la pelle d’oca e la sensazione che gli provocava la vicinanza di Dave lo costrinsero a distendere i muscoli del viso, facendo sparire una parte del suo cruccio, e a rispondere con sincerità e con un certo rammarico: ‹‹Volevo farti una sorpresa››.
Kurtofsky | One-shot | Fluff
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel | Coppie: Dave/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La mia solita premessa: Avevo bisogno di fluff e di una scena semplice e stucchevole… ed eccola qua! Sì, Kurt e Dave sono al college e vivono insieme e, sì, il titolo è ispirato alla canzone di Kelly Clarkson. Ringrazio già chiunque leggerà, recensirà, preferirà e via dicendo. Non ho sottoposto la fic alla mia fidata lettrice di anteprime, perché è misteriosamente scomparsa, quindi… Non stupitevi se è una scemenza ma, suvvia, è tanto tenera.

Buona lettura! ;)

Vale

 

~

Beautiful disaster

 

 

 

Era una giornata fin troppo tranquilla per poter essere reale, nonostante fossero soltanto le due del pomeriggio e, di conseguenza, rimanesse ancora molto tempo per veder accadere qualcosa di catastrofico. Quell’appartamento non era mai silenzioso e placido, e quella quiete era decisamente qualcosa da imprimere nella mente. Dave si disse che gli conveniva approfittarne per studiare o fare qualsiasi altra cosa che richiedesse concentrazione, prima che il suo coinquilino non iniziasse a fare un casino dopo l’altro e a chiedere il suo aiuto.

Capitava spesso, ad esempio, che il suddetto ragazzo si accomodasse su una delle poltrone in salotto a leggere una delle sue riviste sportive preferite. Era in quei momenti idilliaci che la voce del compagno esplodeva in un ‹‹Dave, verresti a darmi una mano?››.

Era a dir poco matematico.

Così il ragazzo aspettò che passassero almeno dieci secondi, per accertarsi del fatto che quella calma non fosse soltanto un bluff, dopo di che allungò una mano verso uno scaffale e, proprio quando le sue dita stavano per toccare il dorso del libro che aveva puntato, accadde.

Un odore strano riempì tutta la stanza, al che la sua mano si fermò a mezz’aria. Cercò di capire se stesse provenendo dall’esterno, oppure se gli si stesse semplicemente incendiando casa. Se il suo olfatto non lo ingannava e se il fumo che veniva fuori dalla cucina non era un’allucinazione, allora il disastro era giunto.

Fece il suo ingresso nella stanza, dalla quale ora proveniva una tosse sommessa, e fu sollevato dal fatto che non ci fosse traccia di fiamme. Aprì la finestra, per fare entrare un po’ d’aria, e si avvicinò al forno fumante.

‹‹Oh, no›› mugugnò con delusione il suo coinquilino, che come Dave notò, stava reggendo un vassoio che conteneva un ammasso di roba annerita.

‹‹Kurt…›› fece l’altro, storcendo la bocca nell’esaminare la causa di quel putiferio, ‹‹Volevi dare fuoco all’appartamento per caso?›› gli chiese poi, squadrandolo attentamente in viso per assicurarsi che stesse bene.

Kurt sbuffò e mise su un broncio, poggiando bruscamente il suo operato sul tavolo poco distante.

‹‹Divertente…›› borbottò.

Dave gli prese il viso tra le mani, costringendolo a distogliere lo sguardo da quelli che sembravano dei biscotti, assolutamente mal riusciti e di una forma fin troppo strana, e si occupò di rimuovere un po’ di farina che gli aveva imbiancato le gote, fissandolo con un sorriso che moriva dalla voglia di tramutarsi in risata.

Kurt era capace di combinare un danno dopo l’altro, quando non c’era lui a supervisionare. Non era certo il tipo da sporcarsi i vestiti per cucinare, o da rischiare di scottarsi per cambiare una lampadina. Eppure, ogni volta, Dave non poteva che intenerirsi ai suoi immancabili tentativi di autosufficienza.

‹‹Allora, vuoi spiegarmi cos’è questa novità?›› gli domandò dolcemente Dave, passando a pulirgli l’altra guancia e scoprendole entrambe rosse di vergogna, ‹‹Perché hai tentato di cucinare dei biscotti a fiamma diretta?››.

Il broncio di Kurt si acuì maggiormente e quasi Dave temette che potesse scoppiare a piangere da un momento all’altro.

‹‹Scemo… Ho solo dimenticato di controllare la cottura›› rispose invece quello, indignato.

Lo scherzo sul volto di Dave scomparve e il suo sorriso si addolcì, mentre si avvicinava a lui per sfioragli le labbra con le sue.

‹‹Che sei un impiastro lo so›› soffiò il ragazzo più alto, accarezzandogli la guancia con il pollice, ‹‹Vorrei solo sapere il perché››.

Malgrado quella frase avesse urtato non poco l’orgoglio di Kurt, la pelle d’oca e la sensazione che gli provocava la vicinanza di Dave lo costrinsero a distendere i muscoli del viso, facendo sparire una parte del suo cruccio, e a rispondere con sincerità e con un certo rammarico: ‹‹Volevo farti una sorpresa››.

Il più grande spalancò le palpebre stupito.

‹‹Una sorpresa?››

‹‹Con oggi è un anno che dividiamo l’appartamento›› spiegò il ragazzo dagli occhi chiari, ‹‹Mi sembrava una data importante››.

Ora che ci pensava, era vero. Era trascorso un anno da quello che era stato il loro inizio, lontano da Lima, insieme… la loro nuova vita.

‹‹E volevi farmi dei biscotti?›› domandò Dave, ancora incredulo.

Kurt si era cosparso di farina per lui?

‹‹Beh, sì…›› assentì quello, facendo spallucce e diventando ancora più rosso.

A quel punto, Dave non resistette più. Lo abbracciò e lo baciò con fervore, costringendo il più piccolo tra il bordo del tavolo ed il suo corpo. Gli passò una mano tra i capelli e Kurt stranamente non si lamentò, anzi, avvolse le braccia attorno al suo busto, assaggiando la sua bocca con altrettanto impegno.

Rimasero così per cinque minuti buoni, poi Dave si staccò da lui per riprendere fiato e gli sussurrò: ‹‹Non sai quanto ti amo››.

Kurt gli sorrise, felice della reazione che aveva suscitato nel suo ragazzo, nonostante il suo fallimento, mentre quest’ultimo allungava una mano verso il vassoio per afferrare un biscotto bruciacchiato e cacciarselo in bocca.

‹‹Mmh, è davvero… pessimo!›› commentò, aggrottando le sopracciglia e prorompendo in una forte risata. Ma prima che Kurt potesse dirgli quanto quel giudizio risultasse tremendo e cattivo, Dave tornò a baciarlo e qualsiasi parola avesse voluto dire, si perse nella dolcezza di quell’istante.

 

Fine.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Vals Fanwriter