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Autore: Mari24    16/04/2012    14 recensioni
[dal cap 2] "Tutto in torno a lei era scuro. Una strana aurea nera circondava la stanza. Non sapeva dove si trovava, ma sapeva che doveva cercare suo padre. Philippe, il loro fedele cavallo, l’aveva condotta in quel castello.
Tutto era lugubre e le infondeva timore nel proseguire.
Trovò il cappello di suo padre, e molto timidamente si avviò alla ricerca.
Il buio faceva da padrone, e non si sentiva nessun rumore."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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Beckett uscì di corsa dal distretto.

Doveva assolutamente vederlo.

Sapeva che sarebbe stato a casa sua, aveva la serata con Alexis e le pesava molto interrompere i loro piani, ma aveva un estremo bisogno di parlargli.

Mentre guidava verso il loft piangeva ancora.

Se aveva urlato il suo nome mentre pensava di perderlo, un motivo c’era.

Le lacrime le annebbiavano la vista, e tutto quel sogno l’aveva spaventata a tal punto che ora non aveva solo bisogno di parlargli, ma doveva vederlo vivo.

Doveva sentire il suo corpo sul suo, fuso in un unico abbraccio.

New York è comunemente conosciuta con il termine ‘La Città che non dorme mai’, e Kate pensò che era proprio vero.

Ormai erano le 11 passate, il traffico doveva scemare almeno un po’, ma non per la Grande Mela.

Aveva l’innato desiderio di accendere la sirena per fare prima, ma non poteva.

Così decise di arrendersi al traffico notturno.

Quando arrivò di fronte al suo palazzo, non si preoccupò neppure di parcheggiare decentemente la macchina.

Entrò velocemente e chiamò l’ascensore.

Mentre saliva, sentiva di nuovo le lacrime affacciarsi ai suoi occhi.

Quel sogno l’aveva davvero sconvolta.

Ora aveva capito come si era sentito lui, quando l’aveva vista morire in quell’ambulanza.

Ora sapeva cosa significava vedere qualcuno a cui tieni molto, andare via senza che tu possa fare qualcosa.

Cosa avrebbe fatto se un giorno l’avesse perso?

Lui non sarebbe stato lì ad aspettarla in eterno.
Era vero, voleva risolvere l’omicidio di sua madre, ma voleva anche essere felice per una volta nella vita.

Ed era certa che lui l’avrebbe aiutata in questo.

Il suono dell’ascensore la destò dai suoi pensieri e si diresse verso la porta di Castle.

Respirò a fondo e suonò il campanello.

Attese solo qualche istante, quando un enorme ciotola di pop-corn le aprì la porta.

-“Beckett?!”- chiese Castle confuso di vederla lì.
Era più che sicuro che per quella notte non si sarebbero visti.

-“Ehi...”- rispose debolmente Kate.

Ma solo in quel momento Castle scorse le lacrime e gli occhi rossi di Beckett, segno evidente che aveva già pianto molto. 

-“Ehi... Cosa… cosa è successo?”- chiese dolcemente, prendendola per un braccio e facendola entrare.

Beckett si guardò intorno un po’ spaesata.

Era stata da Castle alcune volte ma in quel momento tutta la certezza, tutta la decisione che aveva fino poco prima, svanirono nel nulla, come se con un soffio di vento fossero state spazzate via.

Sbattendo velocemente le palpebre per scacciare via quelle lacrime che ancora dovevano scendere, disse:

-“Scusa… scusa Castle. Non sarei dovuta venire.”-

Ma prima che potesse raggiungere la porta Castle le prese la mano.

A quel tocco, così caldo e deciso, Kate si voltò e lo guardò.

Era lì. Vivo. Stava bene. Nessuno l’aveva pugnalato.

Senza dire una parola la condusse verso il divano ma non la fece sedere e, una volta poggiata la ciottola con i pop-corn, le prese anche l’altra mano.

Fece intrecciare le loro dita, e con il pollice accarezzava il dorso della mano di Kate, sentendo quando fosse morbida e vellutata la sua pelle.

Ma Kate non riusciva a calmarsi. Continuava a piangere e guardare dappertutto.

Ovunque, tranne gli occhi di Castle che erano ben piantati su di lei.

Vedendo che ancora non si calmava, Castle fece una cosa che, riflettendo col senno di poi, gli sarebbe costata la vita, o una gamba rotta: l’abbracciò.

Avvolse le sue grandi e muscolose braccia intorno al corpo di Kate.

In un primo momento rimase spiazzata da quel gesto.

Si erano abbracciati solo una volta, quando avevano rischiato di saltare in aria con la bomba sporca, una situazione di estremo pericolo.

E ora lui l’aveva abbracciata di nuovo.

Ma dovette ammettere con se stessa che non era affatto turbata, anzi avvolse anche le sue braccia intorno al corpo dell’uomo, per ricambiare quell’abbraccio.

Castle, vedendosi ancora vivo, iniziò ad accarezzare i lunghi capelli della detective, cercando di farla tranquillizzare.

Stretto in quell’abbraccio inspirava il dolce profumo della donna. Non avrebbe mai voluto staccarsi da lei. Voleva questo più di ogni altra cosa al mondo.

Nessuno dei due seppe per quanto tempo stettero lì, in piedi, abbracciati, ma Kate, riuscì a calmarsi, sentendo il calore dell’uomo sul suo corpo.

Era così strano. Con Josh non avvertiva nulla di tutto ciò, mentre con Castle bastava un semplice sguardo per sentirsi amata.

Kate aveva ancora il respiro spezzato dalle lacrime, ma Castle accortosi che la sua musa si stava lentamente calmando, con voce bassa e dolce chiese:

-“Va meglio?”-

Kate si strinse ancora di più nel suo abbraccio, aggrappandosi alla sua maglietta.

Aveva paura a staccarsi da lui. Annuì contro il suo petto, sentendo il suo cuore battere.

Il suo cuore batteva. Kate non faceva altro che ripetersi questo.

Non era stato ferito. Non stava sanguinando.

Staccandosi leggermente lui la fece sedere sul divano, e andò in cucina a prendere un bicchiere d’acqua.

Porgendole il bicchiere, le chiese cosa fosse successo.

Se Kate stava piangendo di fronte a lui, doveva per forza essere successo qualcosa che veramente l’avesse turbata.

Kate prese un sorso d’acqua ma quando cercò di parlare non ci riuscì.

Voleva davvero ma le parole non le uscivano dalla bocca.

Così Castle provò:

-“E’... è successo qualcosa con Josh? Ti ha fatto del male?”- chiese con una vena di apprensione.

Ma Kate non fece in tempo a rispondere che Castle si alzò di scatto dal divano:

-“Ora lo sistemo io! Lo sapevo che dietro quella maschera da perfetto dottorino c’era qualcosa che non andava!! Tu sei troppo buona per lui, Kate! Lui è come il Dottor Jekyl e Mister Hyde!”- disse arrabbiato dirigendosi verso l’armadio dei cappotti dove teneva anche una mazza da baseball.

Ma Kate scattò veloce e lo afferrò per un braccio.

-“Castle! Non è stato Josh!”- disse a voce alta.

Castle si bloccò e la fissò.

-“Non è stato lui?!”- chiese sorpreso.
Eppure era certo che questa volta la sua teoria fosse  giusta.

-“No. Non ancora per lo meno…”- disse Kate lasciando la frase in sospeso, risiedendosi sul divano.

Castle si sedette al suo fianco, ma questa volta, prima di agire d’impulso, aspettò che la sua musa parlasse.
Ormai aveva fatto la sua bella figura da cretino. Era proprio geloso e l’aveva appena dimostrato.

Ma guardandosi intorno Kate notò che mancava qualcosa.

-“Dov’è Alexis? Non avevate in programma la serata padre/figlia?”-

-“Si, in teoria si. Ma Ashley si è sentito male e Alexis è andata a fargli da infermiera, lasciandomi da solo con i pop-corn e ‘La Bella e la Bestia’!”- rispose lo scrittore.

Kate annuì. Poteva ben capire la paura di Alexis e la premura di sapere che il suo ragazzo stava bene.

Facendo un respiro profondo, Kate iniziò a raccontare il suo sogno.

-“Rick, era tutto così reale. Ho… ho sognato che ero in un castello, e che tutti gli abitanti erano incantati. Non ricordavo come c’ero arrivata, ma alcuni di loro mi ricordavano voi. Tu, Lanie, Esposito, Ryan… persino Martha con Alexis. Eravate tutti lì. Anche mio padre.”- spiegò Kate.

-“Aspetta, un castello? Intendi come questo?”- chiese premendo il tasto play, facendo ripartire il suo dvd.

-“Si. Mi sono addormentata al distretto subito dopo la nostra conversazione e credo che in qualche modo mi abbia influenzata.”- disse abbassando lo sguardo, ma Castle ancora non capiva cosa l’avesse così sconvolta.

-“Fammi capire… quindi tu eri Belle? E io chi ero, Gaston?!”- chiese un po’ confuso.

Kate lo fissò negli occhi.

-“No Rick. Tu eri la Bestia. Josh era Gaston.”- rispose in un sussurro.

-“Oh…”- commentò Rick iniziando a capire.

-“Era… era davvero così reale! Quando Gaston ha pugnalato la Bestia io…io…”- Kate si bloccò, sentendo di nuovo le lacrime pronte a cadere sulle sue guancia.

-“Shh…shh… Kate!”- disse Castle abbracciandola di nuovo.

-“Io sto bene. Non sanguino e non sono ferito. E cosa che personalmente reputo molto importante, non sono peloso come la Bestia!”- disse sperando che di allentare la tensione.

Kate rise, una risata appena accennata, e quando Castle sentì quel suono, si tranquillizzò.

Ma poi rifletté sulle parole di Kate.

-“Che cosa intendevi quando hai detto che non era stato Josh a farti questo? Hai detto ‘non ancora’.”- chiese lo scrittore.

Kate lo fissò negli occhi, quegli splendidi occhi azzurri che le infondevano sempre tranquillità e che le facevano capire quanto lui l’amasse.

-“Gli… gli ho scritto un sms. Prima di venire qui. Gli ho detto che gli devo parlare. E credo che abbia anche capito cosa voglio dirgli.”-

Castle non fiatò e Kate capì che questa volta aveva bisogno di sentirsi dire tutto.

-“Non voglio stare con lui. Rick, in quel sogno… quando la Bestia è stata ferita a morte, io ho urlato il tuo nome, non Josh, capisci?! Io avevo…ho paura di perderti.”- disse Kate sperando di essere chiara nel suo discorso.

–“E credo che sia amore… quando urli nel sonno il nome della persona che hai paura di perdere.”- continuò la bella detective sussurrando, quasi avesse paura che lui la respingesse.

Ma Kate ormai non poteva più nascondersi.

Era andata oltre, aveva finalmente avuto il coraggio di voltare pagina, di fare quel salto che aveva sempre avuto paura di fare.

Accarezzò il viso dell’uomo e poggiò le labbra su quelle dello scrittore, per unirle in un tenero bacio.

Le loro labbra si sfioravano appena ma Castle, che aveva sempre desiderato tutto questo, che la sua detective gli confessasse il suo amore, la attirò a sè, approfondendo il bacio.

Le loro lingue si assaporarono, ed entrambi finalmente si sentirono completi.

Per Kate la relazione con Josh era una storia chiusa e ora poteva vivere finalmente il suo amore con Castle, senza più nessun dubbio, perché la paura di perderlo per sempre era stata più forte e il sogno gliel’aveva dimostrato.

Staccandosi e ancora con il fiato corto, Kate disse:

-“Rick, dimmelo di nuovo.”-

-“Sono meno peloso della Bestia!!”- esclamò soddisfatto e contento di non avere corna e peluria in eccesso, ma gli bastò un’occhiataccia di Kate per fargli capire che aveva proprio sbagliato momento.

Sorridendole dolcemente le prese il viso fra le mani ed esclamò:

-“Ti amo, Kate.”- disse posando nuovamente le sue labbra sulle sue.

Kate sorrise felice e in quel bacio riversò tutto l’amore che provava per lui.

Si accoccolarono nel divano.

Il giorno dopo avrebbe dovuto parlare con Josh.

Non era giusto prenderlo in giro e non sarebbe stato facile, ma in quel momento non aveva voglia di pensarci.

Voleva stare lì con lui, a baciarsi e a sentirsi amata.

Si addormentarono così, guardando ‘La Bella e la Bestia’, proprio come tutto era incominciato, perché infondo ‘every Princess needs her Castle’.



ANGOLO MIO: Saaalve!! :D come state oh popolo di efp?! xD 

bon che dire?! eccovi l'ultimo capitolo di questa follia pura! xD  quando ho pensato a questa storia non erano previsti il capitolo introduttivo e questo finale.. era una shot ma ormai avete capito che tutto ciò che programmo di corto diventa lungo! -.-' bo anche a scuola mi cazziavano xk non sapevo sintetizzare e mi toccava scrivere in minuscolo! xD

anyway mi sento di dovervi spiegare questa frase che dice Kate: "-“Non è stato lui?!”-   -“No. Non ancora per lo meno…”-  "

ok, qui non intendevo che Josh le potesse fare del male a livello fisico.. lo intendevo come magari una sfuriata o una discussione e stop! rileggendo mi sn resa conto che poteva essere frainteso!

ok chiudo qui... ma ci tengo a ringraziare tutti voi che avete letto anche questa mia ff, che l'avete recensita ecc ecc...grazie grazie grazie!

ci rileggiamo?! mah chi lo sa!  xD

volevo andare in pensione ma non ci riesco! xD

sbaciotoooo

Mari24 ;>

   
 
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