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Autore: sberio    16/04/2012    2 recensioni
Una Bella fisioterapista ed un Edward suo paziente alle prese con un problema di amnesia. Riuscira' lui a ricordare la loro breve ma intensa storia d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Bella non aveva dormito granche’ quella notte.

Aveva pensato e ripensato a tutto quello che si erano detti lei e il dott. Cullen e a tutto quello che aveva letto su internet riguardo ad Edward e alla sua famiglia.
Non si sentiva in colpa per quello che era successo, anzi l’idea che Edward aveva ritrovato un po’ di fiducia in se’ stesso grazie a lei, la convinceva di aver agito nella maniera migliore.
L’unico rimpianto che aveva era di non essere riuscita a salutarlo. Chissa’ se avrebbe mai avuto occasione di rivederlo.
Adesso che Edward era tornato a casa, era come se fosse ritornato nel suo mondo, distante anni luce da lei.
Eppure non riusciva a smettere di pensarlo. Le informazioni che le aveva dato il dott. Cullen le erano servite per delineare meglio la figura di Edward. Un temperamento deciso e carismatico, capace di tenere testa ai personaggi piu’ autorevoli in ambito finanziario, nonostante la sua giovane eta’. Un’educazione rigorosa e di alto livello, erano tutte caratteristiche che in qualche modo anche lei era riuscita a scorgere nei suoi modi di fare, ma oltre a cio’, una estrema sensibilita’, gentilezza e bonta’ d’animo erano le cose che l’avevano piu’ colpita e che, forse proprio a causa dell’incidente, erano venute a galla.
La mattina successiva, stava preparando la colazione per poi recarsi in ospedale, quando senti’ il telefono suonare.
“Pronto?”
“Buongiorno” fece una voce femminile alquanto impostata “parlo con la signorina Isabella Swan?”
“si sono io”
“salve, sono la segretaria personale del dott. Masen. La chiamo per informarla che il mio principale vorrebbe farle una proposta di lavoro. Crede che la cosa la possa interessare?”
“una proposta di lavoro? non saprei...dipende..” rispose Bella stupita
“Il dott Masen vorrebbe sapere se sarebbe disponibile incontrarla oggi stesso per illustrarle di persona i dettagli di tale offerta. “
“oggi? e quando?”
“nel primo pomeriggio, la attendera’ direttamente nella sua residenza in citta”
“primo pomeriggio? non credo di essere libera a qull’ora”
“se si riferisce al suo impegno con la clinica Villa Margherita, non si preoccupi. Il dott Masen ha gia’ contattato la direzione per informarli che ha bisogno di parlare con lei e pertanto e’ stata esonerata dal recarsi presso di loro”
“come? il dott Masen ha parlato con il direttore della clinica?”
“si e per lui non ci sono problemi se oggi non si presentera’ al lavoro. Il direttore e il dott Masen sono amici di vecchia data e il dott Masen ha fatto presente che ha bisogno di parlare con lei per una questione estremamente delicata”
Bella non era abituata a quel genere di comportamento. Lei  sola decideva dei suoi impegni e delle sue responsabilita’. L’atteggiamento del dott Masen  di volerle pianificare la giornata per i suoi scopi personali la infastidiva molto, ma era troppo curiosa di sapere cosa volesse lui da lei, per non parlare del fatto che avrebbe potuto rivedere Edward. Qunidi, seppure un po’ a mailncuore, accetto’ l’incontro.
Insistette pero’ per recarcisi con la propria auto, voleva sentirsi libera di potersene andare se le cose avessero preso una brutta piega.
La segretaria le forni’ l’indirizzo preciso e si congedo’.
Bella continuo’ a pensare a quella strana telefonata per tutto il giorno.
Cosa avrebbe mai voluto da lei il padre di Edward? Perche’ era di lui che si trattava, non certo del figlio.
Edward non le avrebbe mai rivolto un invito con tali premesse.
Terminato il turno in ospedale, Bella si incammino’ verso la residenza della famiglia Masen.
La loro villa era situata appena fuori citta’ in una zona residenziale ad alto livello.
Un muro di cinta circondava la proprieta’ Masen per vari chilometri, il cancello di ingresso era alto, imponente e con numerose telecamere.
Suono’ e subito dopo un sorvegliante le venne in contro. Dovette dargli un documento d’identita’ e lui, dopo aver consultato un lista, le diede il permesso di entrare.
L’enorme cancello si apri’ mostrando davanti a se’, un lunghissimo viale di cui non si vedeva la fine.
Bella si incammino’ lungo questo viale con la sua auto. Dopo alcuni minuti, comincio’ a scorgere il profilo della casa...era imponente, circondata da un vero e proprio parco. Un altro uomo della sicurezza le venne incontro e le indico’ dove parcheggiare l’auto.
Una volta scesa, si diresse verso quello che doveva essere l’ingresso principale della casa.
Subito un uomo le venne incontro. A giudicare dall’abbigliamento, doveva trattarsi di un membro dei domestici che gestivano la casa. La saluto’ cordialmente e le disse di seguirlo, il dott. Masen la stava spettando.
Entrarono nella casa attraverso un enorme salone da cui partiva una doppia scalinata verso i piani superiori. Tutto era arredato in maniera pomposa e tutto faceva pensare ad una reggia invece che ad una casa.
Bella segui’ il domestico lungo un corridoio ornato con quadri e arazzi di ogni genere, fino ad arrivare davanti ad una porta. Il domestico busso’ e attese risposta.
Una voce profonda e autoritaria non si fece attendere “avanti”.
Il domestico si sporse ed annuncio’ la sigorina Swan.
“Grazie Robert, falla entrare” fu la risposta.
L’uomo si giro’ verso Bella e le fece cenno che poteva entrare.
Bella alquanto titubante per la strana situazione, accolse l’invito e fece il primo passo.
Robert aspetto’ che lei fosse entrata per richiuderle la porta alle spalle. Bella si senti’ per un attimo in trappola.
Dinanzi a se’ un imponente ufficio, con una scrivania enorme al centro della stanza, una vasta libreria sul fondo di essa, difronte alla porta d’entrata.
Sulla parte laterale, un piccolo salottino con un divano, due poltrone intorno ad un tavolino,per quelli che dovevano essere gli incontri un po’piu’ informali.
Dietro la scrivania un uomo: il padre di Edward.
Era alto e imponente, proprio come Bella si aspettva. Vestito con un completo grigio ed una cravatta nera, era molto elegante. I capelli tra il grigio e il bianco, perfettamente pettinati.
Alzo’ lo sguardo verso di lei e Bella si accorse che assomigliava tantissimo ad Edward.
Inaspettatamente, il dott. Masen le accenno’ un sorriso e le fece segno di accomodarsi nel salottino laterale.
Lui nel frattempo le venne incontro e le diede la mano: che stretta vigorosa,penso’ Bella.
Non appena Bella si fu accomodata su una delle due poltrone, lui si posiziono’ di fronte a lei sul divano, si sedette e disse:
“Buonasera miss Swan, la ringrazio per aver accettato di incontrarmi.”
“Buonasera dott. Masen. La sua segretaria mi ha detto che ha una questione molto delicata da discutere con me”.
“Si infatti. Ho una interessante proposta di lavoro per lei”
“Mi dica”
“So che lei e’ stata la persona che si e’ occupata della riabilitazione fisica di mio figlio Edward, durante il suo soggiorno alla clinica Villa Margherita”
“si infatti”
“Bene, come lei sapra’, mio figlio non aveva ancora terminato il suo ciclo di sedute quando...diciamo pure che si e’ resa indispensabile la sua dimissione dalla clinica”
“indispensabile?”
“motivi strettamente privati  miss. Swan. Comunque, di fatto Edward ha necessita’ di completare il suo ciclo di sedute e io l’ho convocata proprio per questo motivo. Vorrei incaricarla come sua fisioterapista personale. Potra’ tenere le sue sedute qui da noi. Abbiamo una palestra specializzata e le faremo avere tutto cio’ di cui ha bisogno per concludere la riabilitazione di Edward”
“Stiamo parlando di circa un mese di lavoro” rispose Bella
“Si, ho gia’ fatto stendere dai miei collaboratori una bozza del suo contratto per tale periodo, se vuole dare un’occhiata” e le allungo’ un foglio
Bella lo prese in mano e la prima cosa che vide, fu la cifra ch ele veniva offerta. Equivaleva quasi al guadagno di un anno...mentre qui si parlava di un mese di lavoro.
“Allora signorina Swan, pensa che il compenso offertole sia adeguato?”
“Adeguato? direi del tutto spropositato! senta la ringrazio per l’offerta ma....non mi va di ricevere tanto denaro, ne va della mia deontologia...senza contare che in questo periodo sono gia’ sotto contratto con l’ospedale e la clinica”
“Signorina Swan, aprezzo la sua sincerita’ ma mi permetta di dirle un paio di cose. Il suo compenso non e’ spropositato, ma e’ strettamente in relazione con una clausula fondamntale del suo contratto”
“e quale?”
“l’assoluta discrezione che le si richiede”
“sarebbe a dire?”
“sarebbe a dire che lei non dovra’ mai fare parola con nessuno del fatto che lavorera’ con Edward, ne’ tantomeno dovra’ mai menzionare di aver gia’ lavorato con lui in clinica”
“cioe’ mi sta dicendo che vuole comprare il mio silenzio”
“la metta pure come vuole, io le sto offrendo la possibilita’ di terminare il lavoro che aveva gia’ iniziato con mio figlio, dietro ad un elevato compenso, con l’unica clausola che lei non ne faccia mai parola con anima viva”
“e con i miei attuali impegni di lavoro come la mettiamo?”
“potra’ svolgere questo incarico nel pomeriggio,  prvvedero’ io stesso a parlare con il direttore della clinica, in modo che il suo attuale contratto non ne risenta. E potra’ ritornare presso di loro non appena terminato il suo incarico qui”
“L’importante e’ che non apra bocca”
“esattamente”
“dott.  Masen, non le nascondo che questa richiesta mi lascia molto perplessa...sopratutto per il fatto che io non sono di certo l’unico fisioterapista della citta’ e sono convinta che lei abbia le sue conoscenze anche in questo ambito. Quindi mi viene del tutto spontaneo chiederglielo: perche’ proprio io?”
“Signorina Swan, lei si sta dimostrando essere una persona sveglia e perspicace. Ha del tutto ragione, ho diverse conoscenze nel settore....ma la risposta alla sua domanda e’ semplice: e’ stato Edward a farmi il suo nome. Vuole continuare le sue sedute solo ed esclusivamente con lei e mio figlio quando ci si mette sa essere molto testardo. D’altra parte il suo pieno recupero e’ una cosa della massima importanza tanto che sono disposto ad accettare tutte le sue condizioni”
Bella sentendo quelle parole aveva avuto l’impressione che il dott.Masen parlasse del figlio come della sua gallina dalle uova d’oro e che in nessun modo poteva permettersi il rischio di danneggiarlo, ecco perche’ era andato in cerca di lei ed ecco perche’ le stava offrendo tutto quel denaro.
Bella era molto contenta di poter continuare a lavorare con Edward, tantopiu’ che vedendo l’ambiente in cui lui si trovava, forse lei avrebbe rappresentato una boccata d’aria fresca. E poi avrebbe potuto devolvere parte di quei soldi alla comunita’ di bambini disabili dove spesso aveva lavorato come volontaria. Avrebbe solo dovuto tenere la bocca chiusa. Sebbene le motivazioni fossero ben diverse da quelle del dott. Masen, si decise ad accettare l’incarico.
“Bene, potra’ iniziare domani stesso. Al suo arrivo le faro’ trovare la versione definitiva del contratto da me firmato”
Le disse cio’ e la congedo’. Bella capi’ che quasi sicuramente non avrebbe rivisto Edward quel giorno, ma che lo avrebbe fatto l’indomani.....e sopratutto intui’ che quello molto probabilmente sarebbe stato il primo e ultimo incontro con il dott.Masen...e di questo si rallegro’ parecchio!
 

  
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