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Autore: JackPortiero    16/04/2012    2 recensioni
Fic REVISIONATA in data 24/10/2023. Ma voi lo sapevate che Naruto e Hinata si erano quasi praticamente fidanzati il secondo anno di Accademia? Ah no!?... Ebbene sì, ve lo assicura JackPortiero!... :PpPpP ... solo che non l'abbiamo mai visto, perchè il manga inizia dopo! ^_^ P.S.: si può leggere benissimo questa Fic totalmente slegata dalle altre parti della serie Amore in Codice, è un "What if" Naruto e Hinata "Secret Lovers", il contenuto sostanziale è il profondissimo rapporto tra i due, il loro quasi-fidanzamento, questa parte della Saga si può leggere indipendentemente dalle mie Teorie di Hinata dal Futuro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Hiruzen Sarutobi, Iruka Umino, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'AMORE IN CODICE'
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LA PROMESSA!!

 

QUANDO FORZA E VOLONTA' SI ABBRACCIANO... OGNI SOGNO E' POSSIBILE!!

Quando un caso perso riconosce gli sforzi di un bocciolo... Si può trovare la Volontà per fiorire, e rialzarsi sempre.
Quando un fiore sbocciato si vede curato... Il suo profumo può restituirti Forza, il motivo per cambiare il mondo intero.

Il loro Amore sarà così grande da essere la risposta all'Odio di questo mondo ninja!
 

Ora che ci sei tu, Hinata... voglio davvero diventare Hokage. Tu sarai accettata dal tuo Clan, sarai sempre al mio fianco e tutti ci riconosceranno.
Ora che ci sei tu, Naruto-kun... voglio davvero essere accettata dal mio Clan. Tu diventerai l'Hokage, sarai sempre al mio fianco e tutti ci riconosceranno.


Perché il nostro vero Sogno... è che tutti riconoscano il nostro Legame.
Non siamo due falliti che trovandosi si piangeranno addosso per il resto della vita.
Noi, siamo la squadra più forte. Lottiamo per la vera Pace. Quella dell'anima.
Avemmo potuto farci apprezzare per qualcos'altro. Ma se per voi è l'unico modo, allora noi due saremo i ninja più forti.
.

Lotteremo anche per la pace del mondo. Non fuggiremo. Non ci arrenderemo mai. E' il nostro Nindo.



*****



Una mattina di lezione d’aula come le altre, dopo un test singolo di ognuno degli studenti di fronte agli altri, un'alunna dopo la sua inconcludente prova aveva chiesto di andare in bagno.
Dopo essere uscita velocemente, tutti si misero a schiamazzare sottovoce.

"A momenti si metteva a piangere. Certo che ti somiglia proprio!" - sibilò serpentino a Naruto, un anonimo vicino di banco, costretto controvoglia a stargli vicino nell'unico posto trovato libero la mattina.

Chi era, costui!? COME si permetteva!??... Stava insultando Hinata!

Scoppiò l'ennesimo putiferio in cui c'entrava qualcosa Naruto... prontamente sedato dal maestro Iruka.



(.....)



L'Uzumaki era stato messo per l'ennesima volta in punizione, per giunta senza avere potuto eseguire il suo test, e dunque con una insufficienza grave d'ufficio.
Questo, per aver senza alcun motivo attaccato briga col suo vicino di banco, e venendo cacciato fuori fino a nuovo ordine.
Ma a Naruto, non importava. Gli interessava solo sapere come stesse Hinata. Questa volta, avrebbe trasgredito l'assurdo divieto di non dover mai interagire con lei.

Così, uscito dalla classe, l'alunno decise di farla in barba al maestro, e di non starsene lì impalato in corridoio da bravo fesso, chissà poi per quanto, fino a che non fosse stato richiamato. E si diresse verso il campo d’addestramento. Lì, sorprese una bambina corvina nascosta dietro a una delle tre grosse e cilindriche sagome di legno, adibite al tiro al bersaglio. A singhiozzare e a piangere, tristissima. Teneva tra l'altro saldamente un pugnale in mano, quasi vicino alla gola, e alla fine si scostò dal tronco, risoluta ormai all'agire nell'utilizzo dell'appuntita arma.

Naruto... osservava tutto questo amareggiato, volendo far qualcosa per questa ragazza, ma non sapendo bene cosa. Come. E se fosse il caso di, o preferisse restare sola.
Quando però all'ultimo la fanciulla si accorse di lui, fece per scappare, ma inciampò e cadde malamente. Il kunai che teneva in mano convinta, le sfuggì e piombò fragorosamente ad un paio di metri.

“Hinata!!” - accorse subito Naruto accovacciandosi al suo fianco - “Tutto bene!?”

La corvina... non si era fatta niente, ma sollevandosi sulle ginocchia, umiliata per l’ennesima “caduta”, scoppiò in un pianto dirotto affondando il suo viso al petto del biondino, e aggrappandosi saldamente con le mani alla sua schiena. Chiamava il suo nome, "Naruto", affranta e rivolgendosi a lui in maniera così diretta e informale per la prima volta, sperando di non apparire del tutto ridicola, ed essere respinta.

L’Uzumaki, si sentì strano, un po' spiazzato, nessun coetaneo infatti lo chiamava mai per nome. Ma "coso""idiota""rompiscatole" etc... (il meglio che si poteva aspettare era un:"Ehi tu!")
Però... non era per niente infastidito, dalla situazione, e in modo del tutto naturale ricambiava il gesto dell'amica, per quanto improvviso, e la teneva stretta a sé in un abbraccio che esprimeva tutta la comprensione e il calore possibile di cui un essere umano della loro giovane età ha bisogno. Hinata, nonostante le piccole mani, percependosi corrisposta da lui lo stringeva ancor di più, come in una morsa, versando tutte le sue lacrime. Lacrime che dicevano: "Aiutami". Mani che chiedevano: "Non abbandonarmi".


Lo so, cosa stai passando. Lo so. Ma ci sono qui io adesso.” - fu l'unica cosa utile che a Naruto venne in mente di dire, mentre le accarezzò per un attimo, senza esagerare, i capelli.

Passarono un paio di minuti, la Hyuga si era un po’ calmata ma teneva ancora poggiata la spaziosa fronte al corpo del biondino. A certo punto, iniziò a dire qualcosa:

“Na-Naruto… t-ti prego, n-non pensare male.” - esordì.
“Eh!? Su cosa…” - disse il ragazzino, arrossendo un po’.
“Q-quel kunai… i-io… volevo solo allenarmi al tiro come fai tu.” - assicurò l'aspirante kunoichi, di non aver mai pensato a un gesto lesivo.
“Aaaaahh….. quellooo… Beh certo, mi pareva ovvio! L'ho capito subito! Non ho mica pensato volessi ucciderMI!”

Hinata si scostò un attimo, per guardarlo nelle palle dei suoi due occhi straconvinti. Chiunque altro, vedendola a quel modo, in lacrime e con una lama in mano, avrebbe pensato che stesse per compiere su di sé un qualche gesto sconsiderato. Ma lui, Naruto, no, non aveva minimamente pensato questo, di lei. Tant'è che le assicurava di non essersi sentito minacciato, era abbastanza più probabile che fosse lui, il bersaglio di quel kunai! Quella di Naruto non era una battuta per sdrammatizzare. Era serissimo. Un baka, insomma! La corvina, dopo un attimo di serissimo stupore, faticò a trattenere una fanciullesca risata portando la mano sinistra alla bocca.

“Cavolo, certo che sei strana! Fino a poco fa piangevi, adesso ridi divertita.” - osservò l'amico alquanto perplesso. Ma a queste parole, però, tornò nell'aria un velo di tristezza.

“Ho detto... qualcosa che non va?” - s'affrettò a dire Naruto.
“N-no… niente. E' che...” - ma la bambina, si interruppe; in qualunque modo lo stesse per dire, confessare che era da tempo, che non rideva... le sembrava proprio una brutta frase da concludere.
Cambiò discorso: “S-sai… i-io… m-mi sento… invisibile. P-perché tutti mi evitano? E mi trattano come... se non esisto?...  I-io… ce la metto tutta… veramente… ma..... h-hai visto che figura ho fatto p-prima, in classe? Parlavano piano… S-sono sicura che riderebbero forte… s-se potessero. Ma temono mio padre. Ormai lo sanno tutti che è vietato prendermi in giro... e dire... che una Hyuga verrà bocciata.”


"Cavolo, allora è vero!. E’ davvero uguale a me!... Anche lei aveva l'obbligo di non parlarmi. E' sicuro..." - rifletté sveglio il ragazzino, che non sapeva ancora cosa dire per rincuorarla.

“F-finisce sempre così. N-non ce la faccio... P-perché? I-io… sono così… inutile?” - domandò amaramente e sottotono la piccola Hinata, voltando lateralmente lo sguardo, e ritornando quasi a piangere.

“NON è vero! Non dirlo nemmeno per scherzo!” - rispose velocemente l’Uzumaki, cercando i suoi occhi -
Non sei inutile... sei sola... Come me. Ma ora ci sono io! Vedrai d’ora in poi non piangerai più senza motivo. Te lo prometto! E se qualcuno oserà prenderti in giro o farti qualcosa di male, gli fracasso la mascella. Se la dovrà vedere con me. Ok?”

"Naruto!... Allora è vero! Non è... un'illusione. E' proprio vero che anche tu volevi essere mio amico..." - sì sentì rincuorata, consolata per la prima volta come una principessa.

“Da-davvero… n-non sono più… sola? M-ma… ma perché tu… i-io non so se...” - balbettò un po' Hinata, ancora incerta. Naruto le diede subito la certezza che cercava.

Noi due, siamo amici. Fin dall'inizio, no? Gli amici si proteggono sempre fra loro! Adesso lo sappiamo, non siamo più soli... abbiamo un motivo, per diventare più forti... giusto? Vedrai che succederà: tutti alla fine ci rispetteranno e saranno costretti a riconoscere il nostro cambiamento.”

“M-ma io… n-non so se ne sono capace… A-anche a casa mi trattano... c-come... una fallita. F-forse... hanno ragione.” - fece notare a malincuore la piccola, con lenta sofferenza.
“Ascoltami bene!” - disse serio Naruto tenendole le spalle e sorridendole dritto negli occhi - “Intanto passeremo al secondo anno, l’ho sentito con le mie orecchie! E poi... diventeremo grandi ninja, sai? Gliela faremo vedere. Io ce la farò, diventerò Hokage! Puoi starne certa! E se ce la faccio io figuriamoci se non puoi farcela anche tu!... TU PUOI!  Te lo dico io! Assieme ce la faremo. Credimi! Ti fidi di me?”

Hinata... lo ammirava come un sole, tra il felice e l’esterrefatta. Nessuno l’aveva mai riscaldata e incoraggiata a quel modo. Dato fiducia. Gli rispose con una certa convinzione:
“Sì. Hai ragione. A-anch’io posso. Anch’io... te lo prometto!

Naruto, le sorrise contento. Era un sorriso meraviglioso. Il sorriso che può salvare un'anima dalla perdizione, un miracolo che valeva più di tutte le parole dette in precedenza.
Poi il bambino, riflettendo un attimo, si alzò in piedi con finta e allegra preoccupazione, e scompigliandosi i capelli osservò: “Cavolo, sarà il caso di tornare in classe! Staranno già a cercarci! Non voglio che ti sgridino o che qualche idiota ti veda con me finché non sarò più forte, o sarai presa in giro per colpa mia.

Hinata lo guardò perplessa e poco convinta, stava per obiettare qualcosa riguardo a questa strana piega degli eventi, quando il biondino si girò di profilo e proseguì:
“Non voglio più vederti piangere o stare male. Se fosse per colpa mia, non me lo perdonerei. Non ti sto lasciando già sola.” - concluse, rassicurandola.
“L-lo so…" - confermò a sua volta malinconica la Hyuga -"...stavo solo pensando che… manca così poco alla fine l’anno scolastico. Poi…”


"Ci sorveglieranno e ci terranno abilmente a distanza per tre lunghi mesi, fino alla ripresa delle lezioni..." - intuirono entrambi.

“.....” - Naruto, era diventato pensieroso. La ragazza aveva ragione, che importanza aveva che due amici fossero visti insieme e presi in giro per questo? manco fossero due piccioncini falliti che si sono alla fine trovati. Tra poco, con la fine delle lezioni, non ci sarebbe stato più un pretesto, un modo per avvicinarsi, figuriamoci poter parlare. Non si sarebbero potuti vedere per molto tempo.

“Hinata… ecco… qui… non ci viene nessuno, quando non serve. Neanche i professori. Lo so perché spesso a pranzo non mangio, e vengo qui a bere, alla fontanella. E perché quando dopo la scuola ho voglia di allenarmi o starmene per conto mio… vengo spesso qui. Quindi… ecco… Ci vediamo dopo qui a pranzo, se vuoi! Ognuno per conto suo, ok?” - concluse il biondino imbarazzatissimo, che ora si era completamente voltato per non mostrarsi tutto rosso in viso.

Era... un appuntamento!?... Sul serio?... L'invitata era divenuta addirittura viola paonazza, e non rispose niente per la timidezza, ma l’Uzumaki capì che l’avrebbe vista più tardi. E non appena il romantico silenzio fu interrotto bruscamente dallo stomaco brontolante del ragazzino, egli fece per andare via di corsa, quasi fosse questione di vita o di morte nell'apparire uno sfigatello anziché un figo da paura, e salutando di spalle una bambina al suo primo idilliaco amore, la quale, dopo essere entrata più in confidenza, e avendolo toccato e guardato così da vicino, smagrito, si chiedeva preoccupata se il principe azzurro che le piaceva, stesse davvero bene e mangiasse abbastanza.

Più tardi il biondino, affamato, avrebbe trovato l’amica del cuore come sperava, e avrebbe finalmente mangiato a sazietà a quell’ora del giorno… il delizioso pranzo fin troppo abbondante di lei, che la ragazzina toccava appena perché in eccesso, e perché di appetito non ne aveva per davvero. Lei invece, in compagnia di lui, sarebbe tornata a sorridere prima del previsto, sorseggiando contenta un po’ d’acqua alla fontanella, anziché bere amaramente le proprie lacrime, nascosta e sola da qualche parte come spesso capitava.



*****






Hai idea dell'odio che comporta dover dimostrare qualcosa solo a se stessi? Senza nessuno che ti creda forte e abbia bisogno di te?
E' impossibile una simile Forza e sei destinato alla sconfitta. MA TU, tu sei la mia Forza, Hinata. Il mio Sogno d'Hokage è riposto in te, prima era un bluff.

 
Hinata... tu avevi bisogno di me. E anche io... Cercavi proprio me. Hai creduto... in me.
Servivo a qualcosa, non ero un mostro, e con questo mi hai salvato la vita. I tuoi occhi, mi han salvato la vita.
Ti voglio bene. Cercandolo e abbracciandolo, hai accettato e curato le ferite del mio corpo. E non sentendo più gli insulti della gente, hai curato anche il mio cuore.
E ora che lo so, fino alla fine, qualunque cosa succeda... Anche non dovessi mai dirtelo... 
IL MIO CORPO E' ORA SOLO UN TUO STRUMENTO.

Il mio cuore, se necessario, patirà. Imparerò a recitare. Mi serve fin d'ora una gabbia? Altrimenti le mie parole mi tradiranno.
Quando potrò aprirla e tornare a te? Non lo so... Ma credo in te. Ho piena fiducia. Mi aspetterai e mi capirai. E non mi odierai.

 

Hai idea della sofferenza che comporta dover agire e vivere solo per se stessi? Senza nessuno che creda tu possa cambiare e ti sia di esempio?
E' impossibile una simile Volontà e sei destinato alla resa. MA TU, tu sei la mia Volontà, Naruto. Il mio Sogno di Hokage è prestato a te, prima era cosa vuota.

 
Naruto... tu eri in pena per me. E anche io... Cercavi proprio me. Hai creduto... in me.
Non ero invisibile, non ero un fantasma, e con questo mi hai salvato la vita. Il tuo sorriso, mi ha salvato la vita.
Ho bisogno di te. Sorridendogli e parlandogli, hai rapito il mio cuore e curato le sue ferite. E non sentendo più il bastone di mio padre, hai curato anche il corpo.
E ora che lo so, fino alla fine, qualunque cosa accada... Anche non dovessi mai dirtelo... IL MIO CUORE ORA APPARTIENE SOLO A TE.


Il mio corpo, se necessario, patirà. Imparerò a recitare. Mi serve fin d'ora una maschera? Altrimenti il mio volto mi tradirà!
Quando potrò toglierla e tornare a te? Non lo so... Ma credo in te. Ho piena fiducia. Mi troverai e mi capirai. E non mi odierai.
  
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