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Autore: harry potter 90    11/11/2006    3 recensioni
Questo è il sesto anno di Harry Potter, rigorosamente inventato, con i personaggi della Rowling, naturalmente. Lord Voldemort è all'opera, morti, città saccheggiate, Giganti in libertà, l'oscurità avanza e un ragazzino se ne deve prendere tutto il carico. Misteri, il grande segreto dell'immortalità di Voldemort, la storia del velo, la verità su Grindelwald. La verità su Sirius. Una spia insospettabile, una seconda profezia. La verità incredibile su Albus Silente, il piano terribile su Hogwarts del Signore Oscuro. Ancora una volta, uno scontro inevitabile, Harry Potter contro Lord Voldemort.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Legilimanzia

Legilimanzia 14° capitolo

Quando Harry si svegliò si sentì subito felice, allegro e spensierato.

Era come se le emozioni di felicità e allegria della sera precedente gli fossero rimaste in corpo e nella mente.

< Sei allegro stamattina, eh? > gli disse Ron mentre si alzava dal letto.

< Già, mi sento benissimo! > disse Harry.

< Be, spero che ti sentirai benissimo anche la prossima ora, abbiamo Arti Oscure!Mentre tu non c’eri, quello ci ha insegnato delle maledizioni che usano i Mangiamorte, naturalmente solo i Serpeverde riescono a farle bene! > disse Ron sconsolato.

< Be, mi dispiace per te, io non seguirò più le lezioni, starò solo con Flamel! > disse Harry con un sorriso.

Aspettò che Ron capisse bene le sue parole e che prendesse una quaderno che gli lanciò.

Harry lo schivò e tra le risate uscì dalla stanza correndo.

Dietro Ron gridava: < Vieni, qui, fortunato maledetto! >.

Si rincorsero fino alla Sala, erano entrambi stanchi morti, così si sedettero e fecero colazione.

< Vedo che stai bene, oggi! > disse Hermione altezzosa.

< Ci credo, non frequenterà più le lezioni! > disse Ron scoccando a Harry un’occhiata furiosa.

< Proprio così, Ron!Sarà meglio che ti sbrighi a mangiare, hai lezione, tu! > disse Harry con un sorriso.

Scappò prima che Ron facesse in tempo a lanciargli un pezzo di carne, che finì su Neville.

Harry vagò per il tavolo, cercando Ellaniev, ma Silente gli si avvicinò e gli disse: < Buongiorno, Harry, purtroppo ti devo fare vedere una cosa, essendo membro dell’Ordine della Fenice! >.

Il Preside gli porse una lettera, Harry la spiegò e lesse:

Silente, se credi di essere al sicuro solo perchè finora hai respinto i miei Mangiamorte, ti sbagli di grosso.

Sto reclutando mostri e servi che farebbero tremare chiunque, anche te.

Questo è l’ultimo avviso e l’ultima possibilità che ti do per evitare una strage.

Se entro due giorni non mi consegnerete il Ministero, la città vicino alla scuola di Durmstrang verrà resa al suolo, schiererò "tutto" il mio terribile esercito, nessuno potrà fermarlo.

Pensaci, Silente, ci saranno decine di migliaia di morti, la città è molto grande e popolata.

Non puoi fermarmi, salvati prima della fine certa.

Il Signore Oscuro

< Fa sempre scena! > commentò Harry ridando la lettera a Silente.

< Già, ma se schiererà veramente il suo terribile esercito, Harry, sarà una strage!Ho mandato Hestia nelle varie foreste abitate dalle Banshee, nessuna, tutte passate da Voldemort!Remus ha esplorato innumerevoli foreste e colline, tutti i Lupi Neri spariti!Ma anche Demoni dell’Irio, Druidi Infernali, persino Mollicci ormai non si trovano più in giro! > disse Silente.

< Ha solo questi tipi di mostri a disposizione? > chiese Harry.

< Oh, no, in una sperduta isola dell’Atlantico vivono gli Stregoni, così chiamati, hanno poteri incredibili e conoscono arti oscure orrende!Voldemort sta cercando di attirarli a se, ma ancora gli Stregoni non hanno risposto all’appello, ma credo che siano più propensi ad accettare!E i Draghi, Draghi spariti da colline, dagli allevamenti in Romania, dall’Egitto dove si trovavano i Draghi Rossi, così chiamati perchè in grado di lanciare getti di fuoco molto più potenti dei Draghi normali, e naturalmente molto più devastanti! > disse Silente.

< Insomma, sta reclutando il peggio del peggio!Cosa ha intenzione di fare, signore? > disse Harry, inorridito per quell’elenco mostruoso.

< Ti dico la verità, Harry, non lo so!Naturalmente non posso cedere al ricatto, non c’è bisogno che ti dica come sarebbe il mondo con a capo Voldemort!Ma questo comporterà una vera strage, so già che non servirà a niente allertare tutti gli Auror, l’Ordine, chiedere magari aiuto ai Centauri, l’esercito di Tom è spaventoso e smisurato! >.

Harry e Silente rimasero in silenzio, camminando piano verso il tavolo degli insegnanti.

< Signore, mi dica la verità, lei ha un’idea, vero? > disse Harry d’un tratto.

Silente rimase in silenzio, poi si fermò e guardò fisso Harry.

< Harry, ti metterei troppo in pericolo! >.

< Lo sa che non mi importa, sono sempre in pericolo, io, con Voldemort che mi vuole uccidere a tutti i costi! > disse Harry con un sorriso infelice.

Silente lo guardò con un sorriso compassionevole e disse: < Se te la senti e lo vuoi veramente fare, dovresti usare la Legilimanzia!Contro Voldemort! >.

< E come dovrei fare? > chiese Harry.

< Tu e lui siete profondamente legati, quante volte è penetrato nella tua mente?Be, ora che hai imparato la Legilimanzia e ne sei molto portato, fidati, potresti fare il contrario! > disse Silente.

< Ma se ci riuscissi, se riuscissi a creare questo contatto, lui non userebbe l’Occlumanzia? > disse Harry incerto.

< Certo, ma sta a te essere talmente forte da superare la sua Occlumanzia ed entrare nella sua mente, sono convinto che ce la faresti! > disse Silente.

< Ma se riesco ad entrare nella sua mente, cosa devo fare? > chiese Harry sempre più incerto.

< Distruggerlo! > disse semplicemente Silente.

Harry rimase sbalordito a quella affermazione.

< Dicendo una semplice parola nella lingua di Grifondoro, potrai distruggere il suo cervello, lui resterà vivo, grazie al suo segreto che ancora non ho scoperto!Ma la sua mente non esisterà più, di conseguenza, non esisterà più nemmeno lui! > disse Silente.

Harry rimase in silenzio.

Aveva la possibilità di distruggere Voldemort, ma sapeva che sarebbe stata un’impresa quasi impossibile penetrare nella sua mente.

Se avesse fallito, come era molto probabile, Voldemort l’avrebbe soggiogato in un batter d’occhio e allora Harry sarebbe diventato un centro informazioni per lui.

< Harry, devi avere fiducia in te stesso! > disse Silente.

Harry alzò lo sguardo sul vecchio Preside, se anche non aveva fiducia in se stesso, lo doveva fare per Silente, che gli aveva dato tanto e gli aveva permesso di restare vivo fino a quel momento.

< Va bene, professore! > disse Harry con un sospiro.

Silente sorrise e gli diede una pacca sulla spalla, poi gli disse dolcemente: < Sei sempre stato coraggioso!Ora mangia e vai da Nicolas, stasera ti aspetto nel mio ufficio per allenarci ancora di più con la Legilimanzia! >.

Poi se ne andò.

Harry uscì dalla Sala, non aveva più fame, in realtà, aveva solo paura...

Sapeva che entrare nella mente di Voldemort era quasi un suicidio, la vendetta sarebbe stata terribile, se non fosse riuscito a battere Voldemort sul piano mentale, Voldemort avrebbe reso Harry un burattino nelle sue mani.

Arrivò alla stanza dell’allenamento ed entrò.

< Buongiorno, Harry!Ti vedo in forma! > disse Nicolas, con la bacchetta in mano.

< Buongiorno! > disse Harry.

< Fuori la bacchetta! > disse Flamel mettendosi in posizione da combattimento con la bacchetta puntata su di Harry.

Harry uscì la bacchetta, preoccupato, di certo non si sentiva in grado di combattere contro i fratello di Serpeverde.

< Lanciami uno Schiantesimo! > disse Flamel.

Harry si concentrò e cercò di evocare più energia possibile, grazie alla Legilimanzia ora aveva più controllo della mente e anche più controllo sui poteri, poi disse: < Stupeficium! >.

Il raggio rosso partì con incredibile potenza dalla bacchetta di Harry e andò fulmineo verso Flamel, che semplicemente disse: < Protego! >.

Lo scudo fece ritornare lo Schiantesimo che fu evitato con facilità da Harry.

< Come vedi, se fossi stato un Mangiamorte, avrei evitato il tuo Schiantesimo, per quanto potente, in maniera facilissima!Ora, prova a usare la lingua Grifondiana! > disse Flamel.

< E come... >.

< Non ti viene in mente la parola da poter usare? > disse Flamel con un sorrisetto.

Harry ripensò a tutte le parole studiate, si ricordò che Schiantesimo si diceva Etetrus.

Puntò la bacchetta contro Flamel e stava per dire la parola quando Flamel disse: < Non si lancia così semplicemente l’incantesimo, devi concentrarti per ridurre al minimo la perdita di potere magico o energia!Per fare questo c’è un modo semplice, ma che richiede molta concentrazione!Liberà la mente da immagini, suoni e pensieri, ormai ci dovresti riuscire subito!Poi allarga la mente alla ricerca di ciò che c’è intorno a te, proprio come fai con la Legilimanzia, infine trova terra, sassi, alberi, tutto quello intorno a te, la natura, e prendi energia da loro!Ordina all’energia di fluire da loro alla tua mente, poi alla mano! >.

Harry ascoltò in silenzio, non gli sembrava proprio un modo semplice.

Chiuse gli occhi, escluse come sempre suoni e non pensò più a niente.

Allargò la mente come aveva fatto la sera precedente, così che nella sua testa cominciarono ad apparire le sfocate immagini di sedie, il pavimento, una cattedra, delle lampade...

Stavolta però, invece di concentrarsi sui loro pensieri, cercò la loro energia, la trovò in ogni oggetto, così pensò di portarla nella sua mente vuota, proprio come faceva con i pensieri con la Legilimanzia, per questo ci riuscì subito...

Sentì nella sua mente l’energia, una forte luce, era una sensazione incredibile, pensò di farla scorrere verso la mano...

< Butta la bacchetta, non ne avrai bisogno, questo è un altro grandissimo vantaggio della lingua! > sentì dire la voce di Flamel, remota.

Harry aprì gli occhi mentre lasciava cadere la bacchetta a terra, mentre sentiva nella mano destra una starna sensazione, un formicolio, energia...

< Etetrus! > disse puntando la mano contro Flamel.

< Protego! > disse Flamel, lo scudo però, al contatto con il raggio dorato partito dalla mano di Harry, si frantumò, così che il raggio continuò la sua corsa, Flamel lo evitò buttandosi di lato e il raggio cozzò contro la parete.

< Per fortuna ero pronto a saltare, perchè naturalmente so che un Incanto Scudo non può in nessun modo fermare uno Schiantesimo nella lingua Grifondiana, ma i Mangiamorte non lo sanno, perciò, quando lo userai contro di loro, stai sicuro che ci sarà da divertirsi! > disse Flamel rialzandosi.

Harry rise, felice, non vedeva l’ora di mettere in pratica quelle cose.

Passarono un’altra ora a provare lo Schiantesimo, finché Harry non riuscì ad allargare la mente e prelevare l’energia dalla natura in un secondo.

Infatti non si sentiva stanco, ormai non avrebbe più sofferto del terribile potere della lingua.

Passarono il resto della giornata a lanciare incantesimi che Harry conosceva nella lingua Grifondiana, era cento volte più potenti, più veloci e gli incantesimi normali non riuscivano a fermarli.

Quando arrivarono le sette, Flamel si sedette e disse: < Bene, per ora hai imparato a lanciare gli incantesimi che conoscevi, ma da domani studieremo l’ordine in cui vanno messe in ordine le parole della lingua, così da usare incantesimi che non conosci e, non c’è bisogno di dirtelo, potentissimi!In più, se imparerai veramente bene la lingua, potrai crearti tu stesso gli incantesimi, cosa che vedrai quanto sarà utile! >.

Harry annuì e si congedò, dopo si diresse in Sala.

Ancora non c’era nessuno, ma se ne stette là seduto a riposarsi, finché arrivò l’ora della cena e arrivarono tutti.

Harry vide subito che quelli di Durmstrang lo guardavano furiosi, probabilmente avevano ricevuto i divieto di dire a qualcuno la verità, ma ormai Harry capì che non sarebbe mai stato amico di loro.

Vide Ellaniev e le fece cenno di sedersi con lui.

< Harry, come va? > disse lei giungendo di corsa e abbracciandolo.

< Benissimo! > rispose Harry.

Poi arrivarono anche Ron ed Hermione.

< La sai la novità, Harry?Fra tre giorni c’è l’ultima uscita a Granzioved, è strano che ce la facciano fare! > disse Ron.

< Strano?Non è strano, è da pazzi!Questo è fornire a Voldemort l’opportunità di attaccarci di nuovo! > disse Hermione.

< Oh, Hermione, sei sempre... > stava dicendo Ron esasperato quando Harry disse: < Hai

ragione! >.

Ron lo guardò sbalordito, ma poi Harry raccontò loro della lettera.

< Ma sono veramente pazzi?Cioè, Voldemort minaccia di scagliare tutto il suo terribile esercito sulla città e noi ci andiamo?Cioè, è sicuro che attaccherà il giorno in cui andremo! > disse Hermione scandalizzata.

< Forse Silente spera che io riesca domani a distruggere Voldemort! > disse Harry, e raccontò anche del piano di Silente.

< Ma... > esclamò terrificata Hermione, ma Ron disse: < La finisci di saltare e gridare a ogni cosa che dice? >.

< Hermione, ci devo provare, se riesco a superare le barriere mentali di Voldemort, potrò distruggergli la mente, domani Nicolas mi insegnerà sicuramente come si fa! > disse Harry.

< Una pazzia! > esclamò ancora Hermione, furiosa.

< Ma pensa se ci riesce, sconfiggeremo finalmente Voldemort! > disse Ron.

< Intanto, sconfiggerà, non sconfiggeremo, Ron!Secondo, mi dispiace dirlo, ma credo che Voldemort sia molto più forte di Harry sia in Legilimanzia che soprattutto in Occlumanzia! > disse Hermione.

< Ma Voldemort di certo non si aspetta che io usi la Legilimanzia con la lingua Grifondiana!Quella lingua dà un potere incredibile, credimi, Hermione! > disse Harry.

< Sì, ma resta il fatto che è molto pericoloso! > disse Ellaniev preoccupata.

Harry la guardò sorridente e disse: < Non preoccuparti, devo provare!Comunque, ora vado da Silente, per esercitarmi con la Legilimanzia! >.

Si alzò e si diresse vero l’ufficio di Silente, ma in un corridoio quasi buio incontrò il professore Municiov.

< Cosa ci fai tu in giro? > disse lui in tono sempre gelido.

< Sto andando da Silente! > rispose Harry, freddo come il professore.

< E chi me lo assicura? > disse il professore.

< Se non mi crede venga con me e vedrà! > disse Harry, incamminandosi.

< Ho detto che te ne puoi andare? > gridò il professore.

< Senta! > disse Harry voltandosi come una furia, < In tutta sincerità, non me ne frega niente se lei mi ha dato o no il permesso per andarmene, perchè non me ne frega niente di lei e della sua orrenda materia, del suo sporco modo di fare e delle sue sciocche convinzioni sul sangue puro, chiaro? >.

Rimasero in silenzio, Harry, scioccato per ciò che aveva detto, vide sul volto del professore crescere una furia incredibile.

< Buona notte, professore! > disse Harry e se ne andò, sperando che quello non uscisse la bacchetta.

Per fortuna arrivò all’ufficio di Silente, senza aver dovuto guerreggiare col professore.

Entrò e si andò a sedere.

< Oggi è andato tutto bene con Nicolas, Harry? > chiese con un sorriso Silente.

< Sì, professore, ho imparato ad usare tutti gli incantesimi che conosco con la lingua di

Grifondoro! > disse Harry fiero.

< Perfetto ,allora domani Nicolas ti insegnerà come usare le parole per fare delle frasi e di conseguenza degli incantesimi!Ma vendendo a noi, stasera non ci eserciteremo con la Legilimanzia, come probabilmente immaginavi, ma invece dovrai imparare le due parole che ti possono aiutare contro Voldemort, nel compito che spero domani sera ti sentirai di portare a termine! > disse Silente.

Harry annuì.

< Allora, la prima parola la dovrai usare quando allargando la mente e sfruttando il tuo legame con Voldemort, ti collegherai con la sua mente!Insieme al cercare di penetrarvi, dovrai usare sempre nella tua mente questa parola, ti permetterà di abbattere le barriere mentali di Voldemort e quindi la sua Occlumanzia più facilmente! > disse Silente.

< Ho capito! >.

< Perfetto, al parola è Nunctiu!Ora, nell’armadio c’è il solito pupazzetto stregato, stavolta però ho eretto nella sua mente delle forti barriere mentali ,usando le tue capacità insieme alla parola, dovrai abbatterle! > disse Silente.

Passò mezz’ora prima che Harry riuscisse a entrare nella mente del pupazzetto, perchè doveva usare una grandissima forza mentale e volontà per entrare nella sua mente, mentre spendeva molta energia per usare quella parola, che però lo aiutava moltissimo.

< Bene, Harry ,la prima parte è conclusa!Ora riposati, la seconda parte sarà più difficoltosa, perchè per riuscire ad usare l’incantesimo per distruggere il cervello ci vuole molto esercizio e molta concentrazione, di conseguenza, molta fatica! > disse Silente.

Harry si riposò per circa un quarto d’ora, poi ricominciarono.

< Allora, ora dovrai rientrare nella mente del pupazzetto, eludendo sempre le sue barriere mentali, appena dentro la sua mente, non dovrai concentrarti sui suoi pensieri, ma semplicemente sul suo piccolo cervello che ho aggiunto con la magia ,quindi su una cosa solida!Poi dovrai pronunciare questo incantesimo, è una semplice parola, ma letale: Bisedeo!Quando la pronuncerai, sentirai l’energia fluire dal tuo corpo alla mente del pupazzetto ,per distruggere il cervello!Tu dovrai ridurla al minimo ,come ti ha insegnato Nicolas!Ora prova, ci starai molto ,quindi non ti preoccupare quando non riesci, è normale! > disse Silente.

Harry, dopo ben due ore, ancora non era riuscito a distruggere il cervello del pupazzetto.

Silente stava in silenzio, senza rimproverarlo.

Passò un’altra mezz’ora, ma ancora niente.

< Professore, non credo che riuscirò a farlo ,stasera, sono troppo stanco! > disse Harry.

< Harry, ci devi provare finché non ci riesci!Io so perchè non ci riesci, perchè hai paura!Ogni volta che entri nella mente del pupazzetto ,pensi a quando lo dovrai fare con Voldemort, e hai paura!Be, tu non sei uno che dovrebbe provare paura, sei coraggioso, Harry, dimostralo ancora una volta! > disse Silente.

Finalmente Harry entrò nella mente del pupazzetto e non pensò a Voldemort, non pensò più a niente, solo una parola gli venne in mente!Si concentrò sul piccolo cervello azzurrino del pupazzetto e disse nella mente: Bisedeo.

Fu come se pervaso da una scarica elettrica, sentì il suo corpo esplodere, una quantità indefinita di energia esplodergli nella mente, poi il cervello del pupazzetto di illuminò di bianco e ci fu un piccolo rombo, come un’esplosione.

Poi Harry svenne.

*

Come le altre volte si risvegliò in infermeria, prese gli occhiali dal mobile alla destra e vide che dalla finestra filtrava la forte luce del mattino.

Spero solo che non abbia dormito per giorni e giorni, altrimenti Voldemort avrà già attaccato.

< Potter, alzati! > disse una voce gelida.

Harry si voltò e vide che da una porticina laterale stava arrivando Piton seguito da Madama Chips.

< Ho detto alzati, Potter! > disse lui in tono sempre più gelido.

Il suo sguardo poteva incendiare, di quando era infuocato.

Harry si alzò, praticò il semplice incantesimo per vestirsi e seguì il silenzioso Piton.

< Ti avverto che sarai sotto la mia protezione stasera, quindi non farmi arrabbiare o ti lascerò nelle mani, anzi, nella mente del Signore Oscuro! > disse Piton, senza degnarlo di uno sguardo, continuando a camminare.

< Che significa che sarò sotto la sua protezione? > disse Harry.

< Che collegherò la mia mente alla tua, quando entrerai nella mente del Signore Oscuro, anche se tu riuscissi a distruggere le sue barriere mentali ,cosa di cui dubito, lui passerebbe subito al contrattacco!Quindi, ti serve qualcuno che sappia al contrario tuo usare l’Occlumanzia in maniera egregia, per aiutarti a contrastare l’attacco! > disse Piton.

< E non lo può fare Silente? > disse Harry.

Piton si voltò come una furia e, bloccate le spalle a Harry, gli disse furioso: < Stai sicuro che darei volentieri a lui l’onore, Potter, ma purtroppo per quanto potente, Silente è sempre pieno di emozioni e buoni sentimenti, quindi, anche se è un magnifico Legilimens, non è poi così potente in Occlumanzia come me! >.

< Quindi lei riuscirebbe ad ingannare Silente? > disse Harry, non spaventato.

Piton lo guardò furioso, ma poi fece un ghigno diabolico e disse in tono di sfida: < Sì, Potter! >.

Lasciò le spalle a Harry e riprese a camminare.

Arrivarono all’aula di Flamel ed entrarono.

< Ciao, Harry!Spero che il nostro caro Severus non ti abbia come al solito torturato con le sue parole! > disse Nicolas.

Harry rimase sbalordito, a quanto pare Flamel e Piton non dovevano andare molto d’accordo, cosa che rese Harry sempre più propenso alla simpatia verso Flamel.

< Non ti preoccupare, Flamel, se tu non fossi uno dei tanti amici di Silente, non mi preoccuperei di aiutarti! > disse Piton.

< Oppure lo fai solo perchè hai una certa paura di me, Severus? > disse Flamel ghignando, poi si voltò verso Harry e gli fece l’occhiolino.

Piton digrignò i denti ma stette in silenzio.

< Harry, ti chiederai perchè il nostro gentile e caro amico Severus si trova qui, be, purtroppo perchè oggi ci serve qualcuno maledettamente dotato in Occlumanzia, come per il compito di stasera!Purtroppo io e Silente, essendo dotati di cuore e di sentimenti, per quanto potenti ,la nostra Occlumanzia non è straordinaria, mentre Severus e Voldemort sono Occlumanti magnifici, chissà perchè! > disse Flamel.

Piton non rispose, ma lanciava fulmini con gli occhi.

< Ora, oggi faremo un cambio di programma, non ci eserciteremo con la lingua, perchè prima ho capito che è fondamentale che tu impari a duellare come si deve!Ormai hai imparato egregiamente la Legilimanzia, così quando combatterai, allargando la mente intorno a te e cercando le menti dei nemici, se non saranno abbastanza abili in Occlumanzia, potrai prevedere le loro mosse, vantaggio esorbitante!Ma per fare questo c’è bisogno di esercizio e, siccome non ti troverai ad affrontare donnette, ho scelto Severus, dovrai prevedere le sue mosse, se riuscirai a capire anche solo una volta una sua mossa, avrai vita più facile con i Mangiamorte, visto che non sono nemmeno lontanamente abili come Severus, per quanto privi di sentimenti! > disse Flamel tutto d’un fiato.

< Va bene! > disse Harry, uscendo la bacchetta.

< Ti informo che non so se ci riuscirai, e se ci riuscirai, comunque staremo qui un bel po’, perciò, non ti deprimere per i tentativi falliti, staremo qui tutta la giornata, probabilmente! > disse Flamel con un sorriso incoraggiante.

< Certo, con una mente bacata come la sua! > disse Piton ghignando.

Ma Flamel gli puntò la bacchetta come un fulmine e la veste di Piton prese a fuoco.

Quello gridò di dolore e poi spense con la bacchetta la veste, fumante e bruciacchiata sul sedere.

< Se hai finito con le battute, incominciate pure! > disse Flamel sorridendo.

Harry si concentrò mentre Piton guardava con odio immenso Flamel.

Allargò la mente e subito percepì i pensieri di piton.

Ma era come se intorno a loro ci fosse un muro, cercò di abbatterlo, pensò solo a superarlo ,a distruggerlo,ma non ci riuscì.

Intanto Piton mosse la bacchetta e scaturì un raggio.

Ma Harry, non riuscendo a entrare nella mente di Piton, non lo aveva previsto, così fu ribaltato all’indietro.

Passò la giornata così, provando sempre a eludere il muro nella mente di Piton e finendo all’indietro.

Flamel continuava a incoraggiarlo e a dire di ragionare, poteva trovare il modo di farcela.

Alle sei del pomeriggio ancora si ritrovò catapultato all’indietro.

Piton non lo faceva volare di poco, così si ritrovò braccia e gambe piene di lividi.

< Usa l’astuzia Harry, pensa alle armi che puoi usare! > disse Flamel per l’ennesima volta.

Finalmente Harry capì, quale era un’arma che non aveva usato e che c’entrava eccome con la mente?La lingua Grifondiana!

Si concentrò nuovamente, allargò la mente come se fosse un gorgo e si ritrovò nuovamente davanti al muro mentale di Piton.

Piton stava per lanciare l’incantesimo, ma stavolta Harry pronunciò nella sua mente: Nunctiu.

Immediatamente Piton fermò la mano con cui stava per lanciare l’incantesimo e sul suo volto si dipinse paura e sorpresa.

Fu come se sul muro mentale di Voldemort si fossero create delle crepe, così Harry si concentrò sullo sbriciolarlo completamente.

Finalmente quello scomparve e penetrò nella mente di Piton, svuotò completamente la sua mente per fare spazio all’incantesimo che Piton aveva intenzione di lanciare: Retro.

Piton mosse la bacchetta, basito, così che partì il raggio verso Harry.

Ma Harry sapeva che per annullare l’Incanto Retro si doveva usare l’Incanto Immotus.

Così parò senza difficoltà l’incantesimo.

< Bravo Harry! > gridò Flamel applaudendo forte.

< Signore Flamel, non poteva semplicemente dirmi di usare quella parola nella lingua di Grifondoro? > disse Harry.

< Certo che no, Harry!Nel duello si deve usare soprattutto l’astuzia, quando le armi vengono meno, perciò ti ho fatto allenare un po’ l’intelletto!Ora riprovate fino alle otto, così riuscirai ad entrare nella mente del nemico un poche frazioni di secondo! > disse Flamel allegro.

Fino alle otto si esercitarono ancora, Harry non riuscì sempre ad entrare nella mente di Piton, in fin dei conti era sempre un Occlumante straordinario, ma quelle poche volte che ci era riuscito confermarono la facilità con cui invece sarebbe entrato in quelle dei Mangiamorte.

< Io direi che è ora di andare a mangiare, Harry, ci rivediamo alle dieci nell’ufficio di Silente, ti devi riposare come si deve, poi ti daremo una pozione per toglierti completamente il sonno, così che sarai completamente sveglio! > disse Flamel.

Harry salutò e si diresse verso la Sala.

Andò a sedersi accanto a Ron, Hermione ed Ellaniev.

< Allora, come è andata? > disse subito Ellaniev.

< Benissimo, sono riuscito ad entrare per quattro volte nella mente di Piton e prevedere le sue

mosse! > disse Harry.

< Cosa?Ma Piton è un Occlumante straordinario, oh, Harry, sei diventato così forte! > disse Hermione ammirata.

< Sono fiera di te! > gli disse Ellaniev con un bacio.

< Ehm ,grazie! > disse Harry al settimo cielo.

< Be, speriamo che stasera ti vada tutto liscio! > disse Ron.

< Se sempre il solito iettatore! > disse Hermione.

< Be, ha ragione, in fondo si tratta di Voldemort! > disse Harry, facendo sussultare Ron come sempre.

< Ce la farai! > disse Ellaniev ed Hermione annuì.

Harry sorrise e mangiò, prendendo in giro Ron che doveva frequentare le lezioni, mentre lui no.

Questo gli costò un bel tiro di succo di zucca in faccia.

< Ok, io vado a riposarmi, voglio essere in forma per le dieci!Ci vediamo domani! > disse Harry alzandosi e baciando Ellaniev.

< Buona fortuna! > gli dissero i tre.

Harry annuì e andò al dormitorio.

Restò disteso sul letto, a liberare la mente, a pensare come sarebbe andata, le mani gli tremavano un po’ ,il cuore lavorava come non mai...

Quando furono quasi le dieci, si alzò e andò alla finestra.

Guardò le montagne, la neve si stava sciogliendo, la luna dava uno spettacolo di luce bianca nel cielo nero della notte.

Poi guardò le splendide stelle, ognuna gli sembrava avere la forma di Sirius, di sua madre, di suo padre, allora portò la mano al cuore e mormorò: < Proteggetemi! >.

Poi uscì e andò verso l’ufficio di Silente, il cuore più leggero, sapeva che le stelle vegliavano su di lui.

< Avanti! > disse la voce di Silente quando Harry bussò alla porta dell’ufficio.

All’interno c’erano Silente, Piton e Flamel.

< Come ti senti, Harry? > chiese Flamel.

< Molto bene, davvero! > disse Harry sorridente.

< Sei sicuro di voler provare? > disse Silente avvicinandosi.

< Certo, professore! > disse Harry sempre sorridente.

< Allora iniziamo, e che Merlino ti protegga, Harry! > disse Silente, si vedeva ad un miglio di distanza che era più preoccupato di quanto lo era mai stato.

< Siediti, Harry! > disse Flamel.

Harry si sedette e chiuse gli occhi.

< Ora, permetti a Severus di collegarsi con la tua mente, in caso di contrattacco di Voldemort ti aiuterà! > disse Silente.

Harry svuotò come al solito la mente e poi sentì i pensieri di Piton avvicinarsi ai suoi, li lasciò passare e sentì un legame tra la sua mente e quella di Piton.

< Ora allarga la mente, sempre di più, anche se impiegherai ore, fino trovare ovunque sia quella di Voldemort! > disse Silente.

Harry si concentrò e come sempre allargò la mente.

Il grande gorgo mentale si ingrandì sempre di più, molto velocemente, sentì la miriade di pensieri dei ragazzi di Durmstrang e di Hogwarts, chi era un po’ timido, chi stava mentendo, chi aveva intenzione di fare una malefatta....

In pochi secondi uscì dal castello e allargò la mente fino a toccare Granzioved e altre città a lui sconosciute.

La sua mente era come se brillasse di infiniti puntini luminosi, tutti quei pensieri che percepiva.

< Professore! > disse poi Harry fermando un secondo l’allargamento della mente, < Ma così non vedrò dove nascosto Voldemort? >.

< No, Harry, avrà eseguito potenti incantesimi sul suo nascondiglio, per evitare proprio questo!Ora concentrati! > rispose Silente.

Harry si concentrò di nuovo per bene e allargò ancor ala mente.

Ora sentiva pochi pensieri, probabilmente stava percependo quei pochi abitanti delle montagne.

Ad un tratto esplosero nella mente tantissimi pensieri orrendi, negativi, malvagi.

Harry smise di allargare la mente e si concentrò su quelli, erano tantissimi, sentiva pensieri senza senso e senza ragione, probabilmente di mostri come Troll e Giganti.

Sentiva dentro di se che si trovavano in una grande casa, ma se era veramente l’esercito oscuro, allora Voldemort aveva dovuto attivare incantesimi come quelli che aveva detto Silente.

Si concentrò sempre di più su quella casa, sentiva la forza di un incantesimo che respingeva la sua mente, ma a poco a poco lo stava battendo.

< L’esercito del Signore Oscuro si deve essere nascosto non molto lontano dalla città che devono attaccare, non credo che sia proprio qua vicino il loro nascondiglio! > sentì dire alla voce di Piton, soffusa e lontana.

Intanto Harry riuscì finalmente ad abbattere le barriere incantate del rifugio ed entrò dentro.

La sua mente quasi esplose per la moltitudine di pensieri malvagi e negativi.

Ma poi ne percepì uno, era come un obelisco su tutti quei pensieri malvagi, li dominava ed era il più malvagio di tutti messi insieme.

Si concentrò immediatamente su di lui e capì subito: Lord Voldemort.

Svuotò la mente di tutti gli altri pensieri che sentiva, di tutte le sensazioni di orrore a quegli esseri, da immagini e suoni, non sapeva più nemmeno se respirava.

Percepì la mente di Voldemort sempre più forte, così ordinò che i suoi pensieri entrassero nella sua mente vuota, successe e si creò il contatto.

Ma subito sentì una sensazione di Voldemort, paura.

Intorno alla sua mente si crearono immediatamente barriere mentali.

Harry cercò di abbatterle, usando tutta la sua concentrazione, sentiva pure un piccolo flusso di energia provenire dalla mente di Piton, che lo aiutava.

Le barriere resistevano a quel flusso d’energia congiunto di Piton ed Harry, ma poi Harry fece rimbombare nella sua mente la parola: Nunctiu.

Le barriere di Voldemort diminuirono di intensità, ma non crollarono, allora Harry dovette fare una cosa che sapeva gli sarebbe costata molto, fornì più energia a quella parola nella lingua Grifondiana.

Sentì l’energia del suo corpo venire meno, al concentrazione diminuire, ma le barriere di Voldemort cedettero.

Però Voldemort passò al temuto contrattacco e usò la Legilimanzia contro Harry.

Harry sentì una forza potentissima che attirava i suoi pensieri verso la mente di Voldemort.

Ma Piton entrò con la sua entità mentale e con le sue grandi dote di Occlumante resistette all’attacco.

Così Harry ne approfittò e penetrando nella mente di Voldemort si concentrò sul suo cervello, poi pronunciò la parola: Bisedeo.

Sentì l’energia venirgli meno, mentre dalla sua mente scaturiva la potenza della parola verso il cervello di Voldemort.

Però poi successe qualcosa d inatteso, come lui combatteva insieme a Piton, un’altra entità mentale entrò dalla mente di Voldemort.

Harry ebbe paura, primo perchè quella mente rivelava un antico e grandissimo potere, secondo perchè era una mente che gli sembrava conoscere, forse la spia...

La nuova mente andò con furia verso quella di Harry e sembrò bloccare l’incantesimo nella lingua Grifondiana, poi andò verso Harry.

Harry ,percependo il grande pericolo, interruppe il contatto e svenne, sentendosi completamente privo d’energia.

*

< Buongiorno, Harry! > disse Silente quando Harry aprì gli occhi.

Era come sempre nell’infermeria di Durmstrang ,cupa e spoglia, ma per fortuna la forte luce del mattino penetrava dalla finestra, illuminando il viso di Harry.

< Quanto sono stato qui, professore? > chiese Harry.

< Non preoccuparti, solo da ieri sera, da quando sei svenuto! > disse Silente.

< Mi dispiace, professore, ho fallito! > disse Harry.

< Non osare dire queste sciocchezze, Harry, un grande mago ha aiutato Voldemort, che addirittura conosceva la lingua Grifondiana e ha saputo bloccare il tuo incantesimo letale.

< La spia? > disse Harry.

< Sì, non credo ci siano dubbi, siamo in grande pericolo con questa persona, non sappiamo chi è, ma pare dare a Voldemort grande aiuto e soprattutto nozioni sulla lingua Grifondiana! >.

< Devo riprovarci, professore? >.

< No, sarebbe inutile e deleterio!Se te la senti, Nicolas ti aspetta, devi imparare l’ordine della lingua di Grifondoro, così che potrai trovarti più preparato!Poi, stasera, ti insegnerò un incantesimo che purtroppo devi imparare! > disse Silente.

< Perchè purtroppo? > disse Harry.

< Vedrai stasera, Harry, buona giornata! > disse Silente, e uscì.

Harry si diresse alla solita stanza e quando entrò trovò Flamel con la bacchetta in mano.

< Salve, Harry, dormito bene? > disse quello.

< Si, signore! > disse Harry sorridente.

< Bene, visto che domani sono sicuro che dovrai combattere, è meglio se oggi impariamo come formulare frasi nella lingua segreta e quindi creare incantesimi! > disse Flamel.

< Scusi, come dovrò combattere?! > disse Harry.

< Be, secondo te domani Voldemort non attaccherà?Ma ti assicuro che i nemici resteranno a bocca aperta quando vedranno che saprai anticipare le loro mosse, non potranno usare la Legilimanzia su di te e lancerai incantesimi in una lingua sconosciuta che non sapranno fermare! > disse Flamel allegro.

Harry sorrise e annuì contento.

Passarono tutta la giornata a provare varie frasi nell’ordine giusto, prima il soggetto, poi i vari complementi e infine il verbo, così che Harry fece anche una lezione di grammatica.

Flamel lo fece trovare in certe situazioni e Harry, facendo uso della lingua e creando delle frasi, doveva risolverle.

Soprattutto imparò a fare apparire tutto quello che voleva, bastava dire il verbo "appari", cioè Klendro più la parola della cosa che doveva apparire, sempre nella lingua Grifondiana.

Passò così la giornata e poi andò a cenare.

Poteva vedere solo così Ellaniev, Ron ed Hermione, ormai si sentiva piuttosto distaccato da loro.

Non poteva più passeggiare con loro, andare a lezione con loro, perciò si vedeva solo per cena e parlavano sempre di quello che faceva Harry.

< Non vedo l’ora che tu finisca, così tornerai a fare le lezioni! > disse Ron.

< Contaci! > disse Harry ghignando.

< Domani sarai in grande pericolo! > disse Ellaniev rivolta a Harry.

< Lo è sempre! > disse Ron

< Giusto! > confermò sorridente Harry.

< Be, se devo dire la verità, credo che quelli più in pericolo saranno i Mangiamorte, da quanto mi ha detto Harry, ha imparato cose stupefacenti, perciò, non credo che avranno vita facile! > disse Hermione.

< Te lo assicuro! > disse Harry.

Finirono di cenare e Harry si diresse all’ufficio di Silente.

Bussò e la voce di Silente gli disse di entrare.

< Harry, stasera imparerai un incantesimo per uccidere! > disse Silente grave.

< Cosa? > esclamò Harry inorridito, < Mi dispiace, signore, ma non posso!Ho già ucciso, e non me lo sono perdonato anche se so di non avere colpa! >.

< Harry, credi che abbia l’intenzione di insegnarti l’Avada Kedavra? > chiese Silente pacato.

< No, signore! > disse Harry imbarazzato.

< Bene, non lo farei mai, anche perchè tu non saresti mai capace di usarla!Invece, ti insegnerò un incantesimo di Grifondoro, questo si può usare solo per legittima difesa, cioè, lo puoi usare solo se qualcuno ti attacca, altrimenti non avrà effetto! > disse Silente.

< Ma, signore, certo, è più giusto usarlo solo per difesa, ma è sempre omicidio! > esclamò Harry.

< Harry, se mai scopriremo il segreto di Voldemort, e lo renderemo mortale, come credi di ucciderlo? > disse Silente calmo.

Rimasero in silenzio, Harry sapeva che Silente aveva ragione, per uccidere Voldemort doveva per forza imparare un incantesimo per farlo ,e poi quello non era un incantesimo malvagio come l’Avada kedavra.

< Va bene, professore, ha ragione, lo imparerò! > disse Harry.

< Perfetto! > disse Silente.

Harry impiegò circa un quarto d’ora per imparare l’incantesimo, doveva puntare solo un dito contro il nemico, concentrarsi per passare il potere magico a quel dito e poi dire nella lingua Grifondiana: Atka Ratse Icto.

Dopo che imparò a farlo, uscì dall’ufficio di Silente e tornò al dormitorio.

Ron ed Hermione lo aspettavano.

< Harry, abbiamo avvisato tutti quelli dell’ES di portare i Galeoni falsi e di tenersi pronti, così casomai li potrai chiamare a raccolta! > disse Hermione.

< Brava, Hermione! > disse Harry.

< Io me ne andrei a letto ,sono stanco e mi sa che domani ci sarà lavorare! > disse Ron sbadigliando.

< Ma probabilmente nemmeno attaccheranno domani, c’è Silente! > disse Hermione.

< Come no! > disse Ron e salì.

Harry salutò Hermione seguì Ron.

Quando Harry fu a letto, pensò a quello che sarebbe probabilmente successo l’indomani, con i suoi nuovi poteri sarebbe stato più forte?Si sentiva migliore, quasi nuovo, più potente.

< Ehi, Harry! > disse Ron dal suo letto.

< Sì? >.

< Buona fortuna per domani, amico!Non farti male, perchè voglio che torni a fare le lezioni ,te lo meriti, fortunato maledetto! > disse Ron.

Harry sorrise e mormorò: < Grazie Ron! >.

Poi si addormentarono.

Stavolta non sognò Sirius, non sognò il Velo, non Voldemort, ma Ellaniev, era già la seconda volta.

Purtroppo cadeva a terra dolorante, e gridava il nome di Harry.

  
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