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Autore: Melabanana_    16/04/2012    4 recensioni
That’s right, you’re still right here
You’re slowly fading away
Now I can’t tell you how much I really love you...

xxx
[Three-Shot ~Nepper*Heat~ ispirata dalla canzone "Coward Montblanc" di GUMI.]
L'inseparabile duo della Prominence si è diviso?! Heat non sa proprio perché Nepper lo stia evitando,
e da quando ha capito di provare per lui qualcosa in più dell'amicizia non sa più cosa fare...
[scritta da Roby]
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Atsuishi Shigeto, Claude Beacons/Nagumo Haruya , Hasuike An, Nepper/Natsuhiko Netsuha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Into Your Arms
-can’t keep living without your warm-
 
 
A fated meeting with you
I know that I will just want to fall into your arms once again

 
Il disagio nell’aria era tangibile.
Burn era immobile e spostava lo sguardo dall’uno all’altro.
Heat si vide per un attimo riflesso negli occhi di Nepper, mentre l’amico lo fissava perplesso.
Poi la sorpresa diventò rapidamente realizzazione, le sopracciglia di Nepper si piegarono torve, le sue labbra si schiusero mostrando i denti.
Il cipiglio diventò rabbia.
-Capitano, cosa sta succedendo? Atsuhito sta piangendo.- sibilò. –Se gli hai fatto qualcosa, non avrò riguardi neanche per te! Io non perdono chi fa piangere Atsuhito!-
Heat sentì il peso al petto alleggerirsi.
“Ma allora ti importa di me.” pensò, rincuorato.
Il suo Natsuhiko continuava a volergli bene come prima, per fortuna.
Però… perché allora lo stava evitando? Heat si accigliò nuovamente.
Intanto, la priorità era impedire a Natsuhiko di picchiare Nagumo. Non che il capitano avesse bisogno della sua protezione, proprio no: il ragazzo non si sconvolse, ma fece un sorrisetto.
-Ma senti un po’ chi mi fa la predica.- disse.
-Che vorresti dire?!- Nepper strinse i pugni.
Burn indicò Heat e replicò, tranquillo:- Il motivo per cui piange non sono io. Sei tu.-
-Capitano!- si lamentò Heat imbarazzato, ma Burn scrollò le spalle.
-…cosa?-
Heat si voltò verso Nepper, la cui voce era un rantolo.
Dopo un momento di sorpresa, il ragazzo si rese conto del proprio errore e arrossì vistosamente.
La tensione dei suoi muscoli si sciolse mentre in volto gli compariva un’espressione turbata.
-Ah, se è così, t-ti chiedo scusa.- disse, nervoso. Si voltò e scappò via.
Burn sospirò, esasperato. –Siete proprio irrecuperabili, voi due…-
- Natsuhiko! Aspetta!- gridò Heat partendo all’inseguimento.
Dannazione, era veramente veloce… Stare al suo passo non era mai stato facile.
Anche quando passeggiavano tranquillamente, il passo di Nepper era più svelto del suo, e spesso capitava che si fermasse pochi metri più avanti per aspettarlo, non senza prenderlo in giro.
Era decisamente all’altezza dei suoi standard, in quel momento.
Ma Heat non aveva intenzione di mollarlo.
Non si arrese neanche quando l’amico, arrivato alle scale, invece di scenderle saltò i sedici gradini con un balzo e atterrò ai piedi di esse con grande agilità –sarebbe stato pronto a scattare di nuovo se Heat non si fosse fermato ad urlargli dietro.
-Perché diavolo corri così?! Ti ho forse fatto qualcosa?! Dimmelo, perché io non ti capisco più!- gridò.
Aveva di nuovo le lacrime agli occhi.
Nepper esitò, non sapendo cosa rispondere.
Heat fece un passo avanti, ma la fretta e la vista offuscata lo fecero scivolare.
Cacciò un mezzo urlo di sorpresa; Nepper si girò rapidamente e lo prese al volo mentre stava per toccare terra: cadde all’indietro e urtò la testa contro il muro.
Heat aveva gli occhi chiusi per la pura, ma li riaprì quando capì di essere fra le sue braccia.
Si rialzò di scatto, a cavalcioni sopra di lui.
- Natsuhiko!- gridò, ma il ragazzo aveva perso i sensi.
Heat andò nel panico.
- Natsuhiko… Natsuhiko…! Natsuhiko!!-
-Heat?-
Si girò sorpreso e si trovò davanti Rean e Bomber.
 
Con l’aiuto indispensabile di Bomber, aveva portato Nepper in infermeria.
E ora se ne stava seduto accanto al letto, a fissare il ragazzo.
Dormiva silenziosamente, con i capelli che gli ricadevano scombinati sul volto –avevano dovuto rimuovere la sua fascia, per poter esaminare la ferita che si era procurato cadendo.
Rean era seduta a pochi metri da lui, con lo sguardo basso.
Ogni tanto guardava verso di lui, come indecisa sul da farsi.
Infine, si decise a parlargli. –Heat… c’è una cosa che ti devo dire.-
Heat si paralizzò, non voleva davvero sentire ciò che lei aveva da dirgli.
-No grazie.- disse istantaneamente.
-Non fare così…- sussurrò lei. –Credo che tu abbia equivocato qualcosa.-
Heat sbuffò e si voltò completamente, dandole le spalle.
-Heat, smettila. E’ un cosa importante.-
-Ho detto che non voglio sentir…-
-Nepper mi ha rifiutata.-
Heat sgranò gli occhi. Non se lo aspettava.
-Cosa? Mi prendi in giro? Ho sentito con le mie orecchie che lui diceva…- esclamò incredulo, e si zitti subito prima di finire la frase.
Rean sorrise. –Vedi? Hai equivocato.- disse.
–Nepper mi ha detto he gli piaccio… come una sorella. Non sono nulla di più di questo, per lui.-
Heat si sentiva elettrizzato, avrebbe voluto saltare di gioia ma non sarebbe stato corretto nei confronti della ragazza. In fondo le voleva bene, anche per lui era come una sorella.
-E c’è un’altra cosa. Non vuoi sapere che altro mi ha detto Nepper?- aggiunse Rean.
Heat la guardò: la curiosità traspariva dal suo sguardo acceso.
Rean si avvicinò e mise le mani a coppa sul suo orecchio.
-Ha detto che gli piace una persona.- sussurrò. –Ma che non vuole dichiararsi perché non vuole rovinare la loro amicizia… Non ti ricorda qualcosa?-
Rean si staccò e ridacchiò vedendo il viso paonazzo di Heat.
-Beh, ora vado. Mi raccomando, fatevi una bella chiacchierata.- annunciò Rean alzandosi.
Aveva appena messo la mano sulla porta quando Heat la richiamò.
-An… grazie.- disse, respirando piano.
Il modo affettuoso con cui lui la chiamò per nome le fece venire un po’ voglia di piangere, ma Rean ricacciò indietro le lacrime e gli sorrise. –Sì.- rispose e uscì.
Heat rimase solo con Nepper, che era ancora privo di sensi.
Arrivati a quel punto dovevano assolutamente parlare.
Ormai non si trattava più di loro due soltanto… Sentiva intensamente che non poteva sprecare i sentimenti di Rean, di Nagumo, di Barra, restando in silenzio per tutta la vita.
E poi, si disse, a lui sarebbe bastato stargli accanto, in fondo gli era sempre bastato per essere felice.
Non era più felice da quando le braccia di Nepper non l’avevano più stretto.
“Non devo per forza dirgli che lo amo.” pensò. “A me… a me basta solo che lui non mi odi…”
Lacrime caddero sul viso di Nepper. Heat sgranò gli occhi e si portò le mani al viso.
“Ma se mi basta davvero, allora perché? Perché il peso sul cuore non si scioglie…?”
Si alzò di scatto, intenzionato ad uscire in fretta dalla stanza, ma una mano gli afferrò il polso.
Heat si voltò e incontrò gli occhi blu-grigi di Nepper.
-Perché piangi…?- sussurrò, ancora un po’ stordito.
Heat lo fissò senza parole. “Con quale faccia tosta me lo chiede?!” pensò, frustrato.
Avrebbe voluto picchiarlo, ma in u certo senso il magnetismo del suo sguardo lo paralizzava.
-Idiota.- sbottò. –Sei un idiota. Sei antipatico. Lasciami.-
Nepper alzò un sopracciglio, segno che era un po’ più sveglio.
-Mi eviti per settimane e non mi dici niente. Mi fai credere che non te ne freghi nulla di me, così facendo. Però poi arrivi e mi impedisci di fratturarmi tutti gli arti.- continuò Heat, diede uno strattone al braccio per liberarsi. Ma Nepper non mollò la presa e allora lui non riuscì più a trattenere le lacrime.
-Ho fatto preoccupare mezza squadra per stare appresso al tuo umore lunatico! E poi credevo che tu stessi con Rean, e invece no, e non so neanche più cosa sto dicendo… Mi dici come cavolo faccio a non piangere…?!-
Nepper lo zittì coprendo le sue labbra con le proprie. Heat rimase di sasso.
Durò pochissimo.
-Ti sei calmato?- sussurrò Nepper.
Heat annuì timidamente: il peso sul suo cuore si era improvvisamente alleggerito.
-Ora capisci perché ti evito? Non posso certo starti accanto e comportarmi come al solito, quando poi basta che tu mi sorrida per farmi venire voglia di farti certe cose. Non voglio perdere la tua amicizia…- sbottò Nepper voltando il viso per nascondere il rossore.
Heat lo fissava con un’espressione totalmente smarrita, come se la botta in testa l’avesse presa lui.
Poi all’improvviso esplose e cominciò a tempestarlo di pugni.
Nepper inizialmente subì, troppo sorpreso per reagire; poi però si coprì con le braccia.
-E fammi almeno finire! Sei impazzito del tutto, o cosa?!-
-Idiota! Io… anche io provo lo stesso per te…-
Heat arrossì, imbronciato, e Nepper lo guardò ancora una volta sorpreso.
-Atsuhito, anche tu… hai fatto pensieri sconci su di me?-
-…cosa?!-
-Ehi… Atsuhito… No! Posa quella scrivania! Stavo scherzando! No… No!-
 
 
 
 
 

xxx

**Angolo dell’Autrice –ollalà, eccomi- che abbraccia i cactus**
Salve °^°
Questo è l’ultimo capitolo della three-shot.
Sì, lo so, è un finale un po’ “appeso”, ma mi piace.
In fondo, è un happy ending con tanto fluff.
-chissà se poi Nepper sopravviverà alla fine della storia, ollalà (?) ~ -
 
Voglio scrivere ancora sulla Nepper*Heat.
Adoro scrivere sull’Alius Academy, in generale, i personaggi sono tutti fantastici.
Penso ci voglia una fantasia sconfinata per creare tanti personaggi, tutti diversi e particolari –però visto che quasi a nessuno hanno dato una storia e una personalità ben definita, mi stuzzica molto il fatto di poterli descrivere come voglio io~
 
Kisses
roby

E sì, la frase all'inizio del capitolo è tratta (ancora) dal testo inglese di Coward Montblanc
   
 
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