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Autore: xtomlindad    16/04/2012    6 recensioni
Larry || Ziam || Rochelle+Niall
Non tutto è come sembra, e Rochelle ne è la prova vivente
Se non vi piace il genere non leggete. non plagiate!
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quarto
 
Rochelle

 

 
 
Li avevo lascati lì, da soli ed in balia di se stessi. Molto probabilmente non sarebbero mai tornati all’ appartamento, e si sarebbero dispersi per l’enorme campus che sembrava una mini città. Molto probabilmente avremmo dovuto chiamare ‘Chi l’ha visto’ e denunciare la loro scomparsa, molto probabilmente, avrei preferito che venissero rapiti dagli alieni, ma invece, alle undici di sera, bussarono alla porta. “Toc toc”.
Ovviamente non andai ad aprire, convinta che presto o tardi, sperando vivamente nella seconda opzione, qualcuno sarebbe andato ad accogliere gli ospiti indesiderati.
Zayn, che era dunque stanco del rumore causato dalle nocche sul legno della porta d’entrata, si precipitò giù per le scale, andando così ad aprire.
-Zayn- sussurrò digrignando i denti un Liam bagnato, infuriato e molto probabilmente con il raffreddore
-Oh siete arrivati- sorrisi, ironicamente io
-Brutta, lurida stronza!- sbraitò Louis.
Alla sua esclamazione ed espressione facciale, non seppi contenermi, e scoppiai in una risata convulsa. Mi vennero le lacrime agli occhi da quanto ridevo, e per evitare di accasciarmi al suolo, dovetti sedermi ed appoggiare la testa sul bancone della cucina, continuando a ridere sotto lo sguardo esterrefatto dei presenti.
-Oh mio dio, no ti prego, rifallo- supplicai divertita mentre soffocavo tra le risa.
Continuavano a fissarmi increduli, così decisi di darmi un contegno, asciugandomi gli occhi bagnati, e tornando seria. Tossii, mentre le loro espressioni non cambiavano, tranne quella di Niall che aveva assunto una punta di ilarità, sfociando poi in un sorriso.
-Forse è meglio se vi fate un bagno bollente e poi mangiate qualcosa di caldo- pronunciai seria –Io vi preparo un the-
-Sicura di stare bene?-
-Sì, riccioli d’oro, tranquillo-
-Ora, Harry, hai un soprannome anche tu- sorrise tranquillo Niall
-Vedi, caro Niall, la ruota gira- enunciai senza sapere il significato ben preciso delle mie parole, forse poiché stavo ancora pensando alla scena precedente
-Spero vivamente che la ruota della sfortuna giri anche dalla tua parte, Ro-cosa- asserì Louis
-Oh, beh, spero che prima colpisca te- sorrisi –Poi ti seguirò soddisfatta, tranquillo, dolcezza-.
 
 
 

Louis

 
 

Stanco ed affamato, decisi di andare a farmi una doccia calda, per scaldarmi un po’. Mi tolsi i vestiti bagnati, molto lentamente, per riuscire ad abituarmi alla temperatura del bagno, che pur essendo riscaldata dai termosifoni era comunque troppo fredda per il mio corpo che era appena stato malamente trattato da una ragazzina senza cuore.
Non avevo pensieri in quel momento, caddi a fissare un punto, mentre l’acqua scivolava velocemente sul mio corpo inerme, accarezzandolo e donandogli degli attimi di benessere, giustamente dovuti. Sentii qualcuno bussare alla porta, molto probabilmente Liam, e gli dissi che poteva entrare.
-Devo andare in bagno-
-Vai pure, tanto io sto sotto la doccia e non ti vedo-
-Oh ma non era per quello- sorrise, dedussi conoscendolo troppo bene.
Finii di sciacquarmi e allungai la mano per acciuffare l’accappatoio, che mi avrebbe asciugato e riscaldato adeguatamente. Poi mi misi il pigiama di Winnie The Pooh.
-Ti aspetto sotto, Liam- e andai giù in salotto.
Dopo venti minuti buoni scese anche lui, e si unì a me per mangiare il cibo preparatoci da Rochelle.
-Ragazzi?- attirò la nostra attenzione la mora –Se avete bisogno di qualcosa, io sono di sopra- aggiunse per poi salire le scale e per fare non so cosa.
-Non la trovate un po’ strana?- chiese Zayn, facendomi sorgere qualche dubbio.
Mi girai e guardai Liam negli occhi, e poi Harry.
-Non saprei. Insomma, a capire le ragazze ci ho rinunciato sin dalla mia nascita- risata generale  -Ma lei è un caso disperato- aggiunsi continuando a mangiare voracemente la pasta al sugo.
Per essere impertinente, testarda e stronza, la ragazza sapeva cucinare molto bene, e poco dopo me lo fece notare anche Liam.
-Hai ragione, comunque-
-Certo, e se magari avesse qualcosa da nasconderci?-
-Hazza, guardi troppi telefilm-
-Liam, sono serio- disse pacatamente –E poi gli unici film che guardo sono documentari sui gatti- ridemmo.
Ridere era ciò che mi faceva stare bene, ciò che facevo con i miei amici più fidati, loro. Ciò che facevo per nascondere le mie insicurezze. Un po’ come facevano i bulli, solo che io utilizzavo le risate.
 
Mi svegliai abbracciato a qualcosa, o meglio qualcuno. Strizzai gli occhi e sbadigliai, per poi accorgermi che era solamente Harry. Gli accarezzai i capelli e gli lasciai un bacio sulla guancia, alzandomi poi per andare in cucina.
Harry era il mio migliore amico sin da quando avevamo cinque anni.
 
“Un bambino piccolo, con gli occhi verde smeraldo, si avvicinò ad un altro bimbo che stava giocando nel quadrato della sabbia. Si sedette accanto a lui e lo guardò. Sentì qualcosa di duro sotto il sederino, e infilò la mano sotto per tirare fuori l’oggetto. Era una palettina gialla, tipo quelle per costruire i castelli di sabbia. Il giallo era il suo colore preferito, e così iniziò a giocarci.
-Quella è la mia paletta!- borbottò la vocina del bimbo accanto a lui, che con prepotenza gliela tirò via dalle mani.
Il bimbo ricciolo con gli occhi verdi rimase un po’ imbambolato all’inizio, ma poi gliela strappò dalle mani.
-L’ho trovata prima io!- disse con testardaggine
-E’ mia!- urlò l’altro cercandola di tirarla dalla sua parte, ma non avendo forza necessaria se la fece scivolare dalle mani, e la paletta arrivò in testa al bambino dagli occhi verdi, che immediatamente scoppiò a piangere. Mantenendo comunque la paletta gialla fra le mani.
L’altro bambino, dispiaciuto, aprì bocca –Non piangere. Ti sei fatto male? Se vuoi puoi tenerla- e gli schioccò poi un bacio sulla guancia –Io mi chiamo Louis, e tu?-
-Io Harry- sussurrò l’altro, che gli ridiede la paletta e poi gli sorrise.
 





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                          A.A: Angolo Autrice.
  Grazie ancora a chi recensisce e legge:    
JoanneBrandoh, e TheOnlyWay.
  
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