Due soli concetti definivano il suo mondo, adesso.
Due colori. Il rosso e il bianco.
Il sangue che gli drappeggiava le ali e gli
bagnava le labbra, e le fiamme che gli squassavano il petto; il candore di una piuma
isolata e quello del ghiaccio sotto di lui.
Aveva ripreso il controllo del corpo di Sam
Winchester solo nell’istante precedente l’impatto, e non era riuscito a
renderlo meno rovinoso.
“Spero sarai contento,” si rivolse al giovane
cacciatore. “Ora moriremo qui, entrambi.”
Sam non rispose, stremato dallo sforzo. Il suo
silenzio suonava però come una vittoria, agli occhi dell’arcangelo.
“Non la smetti proprio mai di lamentarti, eh?” lo
schernì una voce nota. Michael.
Suo fratello gli si avvicinò. Il volto lacero e
contuso, un’ala spezzata. Si inginocchiò al suo fianco, le braccia ai lati
della sua testa. La Stella del Mattino chiuse gli occhi.
Nessun angelo avrebbe mai attaccato un suo simile
in quello stato. Ma Michael non lo considerava uno di loro. Per lui, non era
nient’altro che un mostro. E Lucifer non poteva sostenere la rabbia e il
disprezzo in quelle iridi chiare, non di nuovo.
Michael gli sfiorò le ali ferite, e il minore
strinse i denti: non gli avrebbe dato la soddisfazione di gridare.
“Sempre il solito cocciuto,” sospirò il
luogotenente di Dio, con affetto.
Alle sue parole, Lucifer schiuse le palpebre, ma
un calore intollerabile lo costrinse a serrarle ancora. Sarebbe bruciato, lo
sapeva. Michael era deciso a portare a termine il proprio destino, anche lì…
Poi, d’un tratto, le fiamme si estinsero,
soffocando il dolore sotto le loro ceneri.
“Apri gli occhi,” disse Michael. Il respiro
pesante, una mano fra i suoi capelli. E Lucifer obbedì.
Ansante e pallido, suo fratello lo sfidava con lo
sguardo. “Credevo che ormai fossi abituato alla cosa,” lo canzonò, senza troppo
entusiasmo. Era esausto, e si vedeva.
Non
dev’essere facile rimettere in sesto un arcangelo con un piede nella fossa,
considerò Lucifer. E quando Michael chinò il capo sul suo petto, lo accolse
senza riserve. Le sue ali si avvolsero intorno alla figura tremante del
maggiore, facendogli da scudo agli attacchi dell’Inferno. “Ti sei rannicchiato
contro il tuo nemico, Principe?”
“Questa è solo una tregua, Helel,” chiarì Michael,
senza però dar segno di volersi allontanare.
Un largo sorriso distese le labbra di Lucifer.
“Come vuoi,” concesse, stringendo il suo abbraccio.
Note:
Fic
scritta per il primo turno de La coppa delle Lande. Bisognava scrivere una
storia fra le 100 e le 500 parole sul proprio “punto di forza”. E mi sono
sentita obbligata a parlare di loro.
Come sempre, ringrazio la mia amorevole beta/soulmate, Orchidea: tutto quest’hurt!Lucifer è per te ♥