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Autore: nuvoledifango    17/04/2012    1 recensioni
Terza fanfiction! Riguarda la coppia Sage-Finn. Perché proprio loro? Ritengo sia una di quel modello di coppie che tutti noi abbiamo nei nostri sogni, trovo fantastica la cosa che lei l'abbia aspettato per secoli, è una dimostrazione che il vero amore non muore mai. Fatemi sapere se vi piace, un bacio. c:
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte, Sage tornò a casa molto tardi. Aveva passato gran parte del pomeriggio e la sera con Finn, il ragazzo conosciuto quasi per sbaglio.
Nonostante tutto, si era divertita. Finn l’aveva portata in una taverna, che odorava di alcool e brutta gente. Però non era stato poi così male, Finn era un uomo simpatico che era riuscita a farla sorridere, cosa che non faceva da giorni ormai.
Però c’era sempre quella traccia amara di dubbi in lui. Sage era combattuta; a volte non sapeva se fidarsi o meno.
Finn sembrava quella persona che, a prima vista sembra okay, ma dopo non è altro che un macigno di segreti bui. E questo l’affascinava.
Capiva da sé che non era un tipo semplice, l’aveva sempre saputo. Sin dal giorno in cui se l’era ritrovato accanto, mentre dormiva su una panchina.


Finn si accasciò per terra. Forse se avrebbe bevuto di più avrebbe potuto dimenticare, almeno un po’, la sete di sangue che lo opprimeva. Ma aveva fatto una promessa a se stesso. Non avrebbe più ucciso, non doveva attirare l’attenzione.
Eppure c’era sempre quella voce crudele che lo spingeva verso frammenti di memoria, quando aveva in mano una fanciulla dal sangue dolce, che scorreva come una cascata dal candido collo.
No. Non doveva pensarci. Scavò nella sua mente, in cerca di qualcosa per distrarsi. Gli balenò un pensiero allettante. Sarebbe potuto andare a casa di Sage. Amava la sua compagnia, era una ragazza sveglia e interessante, sempre molto meglio delle ragazzine tutte acconciate che parlano solo di loro stesse.
Con infinita delusione, si accorse che era con lei fino a un paio di ore prima. Eppure gli mancava, la sua nuova amica.
Comunque, aveva paura di stare con lei, quando era in quelle condizioni. Avrebbe potuto ucciderla da un momento all’altro. Doveva nutrirsi, subito.
Ormai troppo affamato per preoccuparsi della vita altrui, si diresse verso il centro della città, dove era sicuro che una ragazzina acconciata gli sarebbe stata utile.



Erano le due del mattino e Sage non riusciva a dormire. Aveva troppi pensieri per la testa. Tristemente, si accorse che in realtà di pensieri ne aveva soltanto uno, ed era proprio Finn. Stranamente, non riusciva a smettere di pensare a lui.
Sage la trovava una strana sensazione, che non aveva mai provato prima. Era come se il mondo tremasse quando lui la guardava, scrutandole il volto con i suoi profondi occhi neri.
Infine, decise di non preoccuparsi. Aveva un estremo bisogno di dormire. Però non ci riusciva. Conosceva Finn da poco più di un mese, e ogni giorno con lui durava secoli. Forse era per questo che adorava stare con lui. La divertiva, come nessun’altro aveva fatto.
Continuò a pensare a lui, e lentamente si addormentò, avvolta dal buio della notte estiva.


Un sole abbagliante illuminò il viso di Finn. Aprì gli occhi, lasciando cadere il corpo dell’uomo che aveva letteralmente prosciugato.
Si stava nutrendo da tutta la notte. Adesso era arrivata l’alba.
Non aveva saputo controllarsi, e adesso era più pieno che mai, stracolmo di energie e desideri.
Come prima cosa, pensò ad andare da Sage, aveva qualcosa in mente. Una gita sul lago, sarebbe stata interessante. Molto interessante.

«Non posso credere di aver accettato la tua proposta!», protestò Sage. Stavano camminando da ore nel bosco, eppure lui non sembrava stanco. Chissà per quanto ne avrebbe avuto ancora.
«Coraggio, manca poco.» la rassicurò lui.
«È la stessa cosa che hai detto due ore fa.» si lamentò lei, anche se stava ridendo. Era impossibile non ridere quando era con lui.
Finn non si voltò, ma stava sorridendo. E Sage lo sapeva.
Circa dieci minuti dopo, erano davvero arrivati a destinazione. Finn l’aveva portata in un posto che sembrava essere un grande giardino, pieno di fiori colorati e foglie di un verde acceso.
Osservando tutto con grande meraviglia, Sage si accorse di un lago a pochi metri di lontananza. Era tutto meraviglioso.
La ragazza sorrideva come una bambina incuriosita, e involontariamente strinse la mano a Finn.
Quando se ne accorse, lui era molto più vicino a lei. C’erano solo pochi centimetri a separarli.
Sage lo guardò, smettendo di sorridere. Lui aveva una luce sul viso che non gli aveva mai visto sfoggiare prima. Si stava avvicinando, ancora.
Più tardi, si rese conto delle sue intenzioni. Ma era troppo tardi per pensare a qualcosa, e lui appoggiò le proprie labbra su quelle della ragazza, senza darle nemmeno il tempo di dire qualcosa.


FINE CAPITOLO 3.
  
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