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Autore: Bea_chan    12/11/2006    11 recensioni
...“Una vecchia leggenda narra che gli innamorati o le anime concepibili, in un modo o nell’altro, siano uniti per il mignolo della mano sinistra da un sottile Filo Rosso”... D’accordo, ma come vi sentireste se, improvvisamente e per puro caso, vi ritrovaste uniti, nel senso stretto del termine, ad uno dei vostri peggiori nemici? No, non diciamo assurdità: scommetto che ognuno di voi, dal primo all’ultimo, non resisterebbe che tre minuti prima di farsi una Avada Kedavra a freddo, magari chiedendo al vostro compagno di sventura di prendere nota del testamento, accertandosi ovviamente che non lo corregga al momento della vostra alquanto vigliacca dipartita.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bentornati nei meandri di questa fanfiction xD
Vi lascio subito alla lettura, ci si vede in fondo...
*°Buona Lettura°*

***


La Biblioteca della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, detta dai più “La Sala di Tortura”, causa le ore estenuanti passate tra quelle quattro mura chini sui libri per il ripasso dell’ultimo minuto, poteva vantare una reputazione invidiabile.
Meta di pellegrinaggi da parte di studenti di ogni età, annoverava circa mille volumi, vecchi e nuovi, alcuni risalenti addirittura all’atavica epoca dei suoi fondatori. Già, perché le fantasiose scritte sulle pagine di “Guida all’architettura Magica” – comprendenti enunciati quali “Salazar, vecchio rincitrullito” e successiva risposta “Godric, povero scemo” – non potevano avere altri autori che i succitati maghi…
Ma parlando della Biblioteca.
La varietà di impolverati volumi che albergava sugli scaffali era davvero ammirevole: qualunque titolo la mente di Hermione Granger, frequentatrice più assidua, richiedesse alla sua inossidabile custode, Madama Pince, ella riusciva a procurarlo in tempo record.
E questo solo nella sezione aperta a tutti.
La Sezione Proibita della Biblioteca era forse il fiore all’occhiello, – fatto del quale la Pince non faceva altro che vantarsi e proteggere come nemmeno il compianto Fuffy avrebbe saputo fare – comprendente i più orrendi, completi, segreti volumi di magia.
Volumi, appunto, proibiti.
Un saggio detto babbano recita: “Non svegliare il can che dorme”.
Ma come ben sappiamo, gli orgogliosi purosangue, sfortunatamente, non sono a conoscenza di questa massima filosofica.
Sfortunatamente, sì.
Perché se Draco Lucius Malfoy avesse tenuto a freno la sua sfacciata voglia di curiosare e provocare, lui ed Hermione si sarebbero risparmiati parecchi guai…


***


Hermione Granger se l’era sentito, quella mattina, che sarebbe stata una pessima giornata.
Proprio mentre Ron si serviva della quinta porzione di bacon e Harry crollava, ancora mezzo addormentato, nella sua tazza di caffè iper-zuccherato, un brivido freddo le era corso su per la schiena.
Cupo presentimento, ora divenuto realtà.
Ora, non venitemi a parlare di Cenerentola e della sua canzoncina “E il sogno realtà, diverrà” perché, prima di tutto, non tutti i maghi capirebbero il riferimento e, seconda cosa ma non meno importante, Hermione non ci vedeva nulla di così *poetico* in questa situazione.
Anzi, le sembrava di essere piombata in un incubo che nemmeno Harry Potter, solito a sogni agitati, avrebbe mai potuto concepire.
Ritrovarsi alle dieci di sera a riordinare decine e decine di libri era ancora piuttosto piacevole, per i suoi canoni; ma che Draco Malfoy, anch’esso in punizione, non muovesse un dito per aiutarla e se ne stesse stravaccato su una sedia con i piedi saldamente poggiati su uno dei tavoli da studio, leggendo distrattamente uno dei volumi che avrebbe dovuto mettere a posto, questo era il colmo.
Umanamente insopportabile.
Per di più, Madama Pince se n’era appena andata, raccomandandosi di non usare la magia per nessun motivo e, soprattutto, di non entrare nel Reparto Proibito per nessuna ragione.
Fantastico, una serata da ricordare, semmai avesse voluto trovare un valido motivo per farsi un’Avada Kedavra dritta in fronte…
Sbuffò nuovamente, impilando un pesante volume dalla copertina grigia insieme ad altri ed appoggiandocisi sopra. Rivolse un’occhiata al vetriolo a Malfoy.
-Hai intenzione di rimanere seduto lì ancora per molto?-
Il giovane ridacchiò, girando una pagina.
-Sì, visto che sto parecchio comodo..- rispose, senza nemmeno staccare gli occhi dal libro.
Hermione alzò gli occhi al cielo e contò fino a cento. Per la decima volta, quella sera…
-Malfoy- cominciò, fronteggiandolo –So che ti è geneticamente impossibile, ma cerca di riflettere: prima finiamo questa cosa, prima potremo andarcene-
-Infatti-
-Infatti cosa?-
-Sbrigati e non perdere tempo…-
La ragazza s’indignò e strinse i pugni, letteralmente furiosa.
-Non sono io quella che ha fatto esplodere la pozione di Neville- disse, frenando l’impulso di mettere mano alla bacchetta.
Malfoy, per la prima volta, incrociò il suo sguardo e inarcò indolentemente un sopracciglio d’oro scuro, l’ironia che vagava nelle iridi d’argento.
-E non sono io ad avere manomesso la mia pozione, Granger- sogghignò –Sei colpevole quanto me, ficcatelo in quella zucca- dopo di che, tornò a leggere il manuale, incurante.
Hermione era incredula: si trattenne a stento dallo spalancare la bocca e lasciare la mascella in caduta libera sul pavimento.
In compenso, un ringhio le salì dalle profondità della gola.
-Piccolo, borioso arrogante..- sibilò, girandosi e ricominciando a sistemare i libri, sbattendoli poco elegantemente sul tavolo e rompendo il silenzio della Biblioteca con i tonfi provocati.
Ma ovviamente, Malfoy non aveva finito di importunarla.
-Mezzosangue, potresti smettere di buttare i libri sul tavolo?- la rimproverò in tono strascicato –Mi sta venendo mal di testa…-
La ragazza, per risposta, sbatté una pila di tre tomi spessi quanto un mattone delle fondamenta sul ripiano proprio di fianco ai piedi di Draco e lo squadrò dall’alto in basso.
Questo la fissò, caustico.
-Non scherzare col fuoco, Granger- minacciò con voce leggera, chiudendo il libro e incrociando le braccia dietro la nuca, la sedia che ancora si dondolava su due gambe –Non ti conviene farmi arrabbiare, adesso che siamo da soli…-
Soffice avvertimento e palese provocazione.
Hermione minimizzò, agitando una mano e prendendo il libro che il ragazzo aveva appena posato sul tavolo.
-Oh, non mi preoccupo eccessivamente- dichiarò, impilando il volume insieme ad altri –Non credo che uno come te provi un qualche interesse nei miei confronti…-
-Che hai capito?- ennesimo sorrisino sarcastico –Non nel senso che speri, ma un interesse a Schiantarti l’avrei eccome-
La giovane cercò di arginare il rossore che minacciava di imporporale gli zigomi: non poteva arrossire per una tale frase, offensiva e anche di cattivo gusto.
Inutile, il danno era fatto.
Malfoy ridacchiò, dondolandosi ancora.
-Sei arrossita Granger- fu l’inutile e malignamente soddisfatta constatazione.
-Chiudi il becco, Malfoy- decretò spiccia, voltandogli le spalle e riponendo i libri sullo scaffale.
Ancora scese quel silenzio teso e, per Hermione, vagamente imbarazzato. Poteva percepire lo sguardo penetrante del ragazzo nella schiena come un formicolio, talmente fastidioso che riuscire a fare finta di niente si stava rivelando un’impresa pressoché inattuabile.
Poi, lo sentì sbuffare.
-Che noia-
-Se ti annoi, comincia a rimettere in ordine quella pila di libri..- disse piccata, sempre restando girata di spalle. Invece, il rampollo dei Malfoy aveva altri, pericolosi progetti…
Lo udì alzarsi e stiracchiarsi voluttuosamente come un gatto assonnato.
-No, ho in mente un’idea migliore- dichiarò in un sussurro, avviandosi verso una porta intagliata a doppio battente, proprio in fondo alla sezione che stavano – o meglio, solo Hermione - riordinando.
La Granger ci mise due secondi scarsi a realizzare come Malfoy aveva intenzione di movimentare la loro piatta serata. E la cosa non le piacque per niente.
Si girò di scatto, fissando le larghe spalle del ragazzo che era ormai giunto d’innanzi alla già citata porta. Strinse saldamente il libro che aveva in mano, desiderando che fosse il collo di Draco.
-Malfoy, non fare stupidaggini..- si rese conto che la frase, rivolta a quella particolare persona, non aveva alcun senso.
Troppo tardi.
-Alohomora-
Lo scatto secco della serratura e un nero mantello che spariva all’interno della stanza su cui la porta si era aperta avvertì Hermione che Malfoy, ignorando a bella posta i suoi avvertimenti, era appena entrato nella Sezione Proibita.


***

No, no, no!
La situazione era degenerata in poco meno di trenta secondi: Draco Malfoy era nella Sezione assolutamente vietata agli studenti ed Hermione non era riuscita a fermarlo.
Era ancora in piedi di fianco allo scaffale che stava così tranquillamente – si fa per dire, ovviamente – riordinando, unico pensiero degno di nota come trucidare Malfoy, se lapidarlo con i libri o soffocarlo nella polvere che stava sollevando.
Adesso, invece, nella sua mente capeggiava limpida una sola, inquietante parola.
Espulsione.
-Cavolo, cavolo!- borbottò, rivolgendo fugaci occhiatine alla porta, adesso spalancata, e alla luce tremolante che proveniva dall’interno.
Un amletico dilemma divideva Hermione in due: seguire Draco e riportarlo nel reparto canonico e sicuro, trascinandolo per i capelli stile donna delle caverne, oppure lasciarlo al suo destino e amen. Destino comune, perché anche lei sarebbe stata riconosciuta colpevole…
Trasse un lungo sospiro, come a prendere fiato prima di un’immersione, e poggiò sul tavolo il volume che ancora stringeva tra le mani, avviandosi con lo stesso passo di un condannato al patibolo verso la Sezione Proibita.
Si affacciò timidamente sulla soglia, individuando la sagoma di Malfoy, nella poca luce offerta dalla bacchetta, voltare un angolo e sparire nei recessi dei corridoi silenziosi.
-Malfoy, torna qua!- intimò in un sibilo, senza entrare nella stanza.
Nessuna risposta, segno che il giovane, come al solito, l’aveva completamente ignorata.
Hermione artigliò lo stipite al quale era appoggiata. Se esisteva un individuo capace di farla esasperare più di Ronald Weasley su quella terra, quello era proprio Draco Malfoy.
Afferrò la bacchetta e pescando nei recessi della sua anima l’Hermione Coraggiosa e Sprezzante delle Regole, si avventurò nella penombra della sala.
Percorse un tratto di labirintici corridoi, seguendo il rumore dei passi del ragazzo e la tenue luce che vagava tra gli scaffali.
Non aveva mai visto quella parte della Biblioteca, ma doveva ammettere che era piuttosto affascinante: centinaia di libri dalle copertine rovinate, alcuni incatenati allo scaffale ed altri piccoli e colorati, apparentemente innocui. Inspirò l’aria ovattata, annusando l’odore di polvere e carta stampata.
Per un momento dimenticò che si era avventurata in quella Sezione per inseguire Malfoy e fu quasi tentata di sfogliare uno dei tanti volumi.
Solo un’occhiatina, ponderò, fermandosi e osservando curiosa un libretto rosso scarlatto dalla copertina ricoperta di velluto, che cosa mai potrebbe accadere?
-Lumos-
Al barlume perlaceo della bacchetta, l’involucro del piccolo volume sembrava ancora più soffice, dorate lettere capeggiavano in rilievo, ricamate con grazia sulla stoffa.
Hermione si guardò intorno, circospetta: Malfoy era sparito, non riusciva nemmeno più a vedere la luce della sua bacchetta, nell’intricato dedalo di corridoi.
Tornò a rivolgere la sua attenzione al libro, poggiato orizzontalmente sullo scaffale, proprio in cima di una piccola torre di manuali. Non poteva davvero essere pericoloso…
Magari era finito per sbaglio in quella Sezione; magari Madama Pince aveva perso gli occhiali, mentre lo stava rimettendo a posto, e non si era accorta di averlo riposto in quella stanza.
Lo studiò attentamente, inclinando la testa da un lato.
Sembrava quasi un pigro felino rosso, impaziente di ricevere carezze in grembo alla propria padrona e ricambiare con fusa soddisfatte.
Anzi, sembrava che stesse facendo realmente le fusa: emetteva delicati rumori attutiti e gorgoglii appagati, proprio come i gatti.
O aveva battuto forte la testa, oppure era la vicinanza di Malfoy a farle uno strano effetto…
Oh, andiamo, un libro così carino non poteva considerarsi Proibito!
La giovane inarcò un sopracciglio, evitando di ripercorrere i pensieri che aveva appena formulato, poiché sicuramente la professoressa McGranitt l’avrebbe accusata di frivolezza. E dopo l’imputazione di infantilismo, non poteva permettersi anche quell’onta…
Sospirò, combattuta.
Visto che quella era stata una giornata tremenda, tanto valeva almeno concluderla in bellezza.
Tese una mano, titubante, aspettandosi quasi che il libro balzasse via dalla mensola e scappasse a raccontare tutto a Madama Pince; invece rimase fermo, sottostando al lieve tocco della mano di Hermione, che lo prese delicatamente.
Aveva smesso di “fare le fusa” appena la ragazza aveva toccato la copertina, che si era dimostrata essere morbida proprio come aveva pensato.
Fissò il titolo in elaborate lettere dorate.
Eros e Incantesimi: come far avverare Leggende della notte dei tempi
Aggrottò le sopracciglia, dubbiosa. Che titolo curioso…
Lo sfogliò in silenzio, le orecchie tese e i sensi in allerta a captare il minimo rumore sospetto. Non doveva dimenticare di trovarsi ancora nella Sezione Assolutamente Vietata.
Le pagine erano giallastre e sottili, la pergamena consumata dagli anni e l’inchiostro delle parole, scritto a mano, era quasi scolorito.
Era un volume molto antico, questo s’intuiva facilmente. Hermione, tuttavia, non riusciva a capire perché fosse stato classificato come “proibito”: non sembrava contenesse incantesimi pericolosi né dannosi in alcun modo.
Anzi, si ritrovò a considerare sarcasticamente, questo libro sarebbe perfetto per Lavanda o Calì…
-Caposcuola Granger, colta sul fatto-
Hermione cacciò un gridolino atterrito, lasciando cadere immediatamente il libretto e voltandosi con la bacchetta spianata verso la voce ironica che aveva parlato.
Ansimò, fissando la faccia da schiaffi di Draco Malfoy, parecchio più alto di lei, sogghignare nella soffice luce della bacchetta che si era ritrovato all’altezza del nodo della cravatta.
-Tu guarda- ridacchiò egli, negli occhi la soddisfazione di aver colto un ladro in flagranza di reato –Fai tanto la santarellina Gryffindor, quando invece non ti fai scrupoli ad infrangere le regole…-
Si chinò in un gesto fluido a raccogliere il manuale e lo soppesò.
-Anche se credo che la tua vera indole sia proprio questa e meriteresti Azkaban, come la metà dei tuoi compari di Torre- aggiunse poi, acido, cominciando a girare le pagine.
Hermione s’indispettì e lo fissò orgogliosa.
-Non sono io ad avere un posto prenotato ad Azkaban, Malfoy…- decretò.
Se il ragazzo aveva accusato il colpo, non lo diede a vedere. Si limitò ad osservare il volume che aveva tra le mani, ora serrate in un tremito rabbioso attorno alla copertina.
La giovane sbuffò, ignorando il morso di coscienza per la pesante accusa pronunciata che, per un attimo, le era balenato in testa.
-Piuttosto, adesso andiamocene da qua- incalzò, leggermente trafelata –Non avrei nemmeno dovuto seguirti, quindi per favore…-
-Silenzio Mezzosangue, sto leggendo- la tacitò Malfoy, senza guardarla.
Hermione boccheggiò, indignata.
-D’accordo- proferì in un soffio –Se preferisci essere espulso, resta pure qui-
Gli diede le spalle e fece per andarsene, quando avvertì Malfoy leggere in un mormorio un passo del libro.
-Una vecchia leggenda narra che gli innamorati o le anime concepibili, in un modo o nell’altro, siano uniti per il mignolo della mano sinistra da un sottile Filo Rosso- riferì sussurrando. La sua voce profonda e strascicata era quasi ipnotica ed Hermione, suo malgrado, si soffermò ad ascoltarlo.
Malfoy riprese, un sorrisetto divertito dipinto sulle labbra.
-Questo legame, causato da un capriccio del Fato, è pressoché inscindibile, una volta innescato, a meno che i due spiriti non imparino a provare vero affetto reciproco l’uno verso l’altro…- inarcò un sopracciglio, scettico –Che scemenza…Granger, leggi questa roba?- sventolò il libricino, ancora aperto sulla pagina che aveva appena letto –Personalmente la ritengo roba per fattucchiere e chiromanti, ma presumevo che i gusti di una Mezzosangue fossero tanto…ridicoli, anche se parliamo di Miss Io-so-tutto Granger-
Hermione scosse la testa, ignorando le risatine del ragazzo.
-Ho solo preso un libro a caso, non sapevo cosa ci fosse scritto..-
…Ma mi stava facendo le fusa, non potevo ignorarlo…
No, questo non lo aggiunse.
Sarebbe morta, piuttosto che dire a Draco Lucius Malfoy che un manuale la stesse chiamando. Ripensandoci, meglio non dirlo proprio a nessuno.
Aver passato la serata in Biblioteca, al buio, da sola con Malfoy equivaleva già a fornire un campionario di battutine e allusioni che l’avrebbero perseguitata almeno fino al M.A.G.O. se non oltre. Non era saggio alimentarle ulteriormente…
Hermione incrociò le braccia e si mise a battere un piede a terra, ritmicamente, fissando Draco con i suoi occhi scuri.
-Muoviti Malfoy, non costringermi a Schiantarti o farti uscire da qui a calci- avvisò con sufficienza. Prima regola per contrattare con un nemico: mostrati superiore.
Il giovane, tuttavia, sfoderò un sogghigno strafottente, posando su un basso tavolino rotondo il libro ancora aperto sul passo che stava leggendo.
-Devi solo provarci, Mezzosangue-
E qua, entrambi commisero il più grande errore che potessero fare in quel momento…
Monito insegna che bisogna sempre leggere tutto ciò che c’è sopra una pagina stampata o scritta, che dir si voglia, perché proprio in postille microscopiche o praticamente invisibili alla vista si trovano gli avvertimenti e le faccende importanti.
In questo caso, se Draco avesse continuato a leggere o se Hermione avesse voluto approfondire il contenuto del brano, sarebbero venuti a conoscenza di ciò che avevano ingenuamente innescato: l’Incanto del Filo Rosso aveva appena trovato due vittime assolutamente perfette.


***


Si scrutavano, l’uno di fronte all’altra, le bacchette sfoderate in un’inconsapevole posa da duellanti consumati, in attesa del via per attaccare.
Slytherin e Gryffindor.
Purosangue e Mezzosangue.
Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Insomma, si potrebbe continuare con simili epiteti e differenze all’infinito, ma credo abbiate capito il concetto: opposti.
Eppure, mai così ironicamente simili…
-Non m’interessa niente, Malfoy- esordì Hermione, un cipiglio fiero stampato in volto –Adesso ti legherò e ti trascinerò fuori, fisicamente-
-Sono d’accordo, Granger- ribattè Draco, velenoso –Abbi l’accortezza di Schiantarmi, almeno non sarò costretto a sentire la tua voce irritante ancora per molto…-
-Idiota!-
-Mezzosangue!-
-Adesso basta!- sbottarono poi, contemporaneamente, levando le bacchette.
Ma ormai, l’incantesimo era giunto a compimento: per uno scherzo del Destino, essi avevano pronunciato le esatte parole necessarie a concludere l’arcana magia, che ora si stava manifestando in tutta la sua magnificenza.
Dalle pagine aperte del libro sgorgarono scintille dorate e scarlatte, migliaia di stille lucenti che illuminarono l’ambiente buio della Biblioteca. Come una cascata di fiammelle, avvolsero i due ragazzi, increduli e pietrificati da ciò che stava succedendo; tante perle scarlatte formarono un nodo elegante al mignolo sinistro di entrambi, fondendosi successivamente in un sottile filo di seta color porpora, luminoso e impalpabile, che collegava le loro mani.
Le faville dorate scoppiarono, rischiarando a giorno la Sezione Proibita e sparendo subito dopo, inghiottite nuovamente dal libricino, che si chiuse di colpo e volò in mezzo agli scaffali, perdendosi nei meandri delle labirintiche scansie.
Draco ed Hermione caddero a terra, bruscamente, l’una sopra l’altro.
La ragazza mugugnò di dolore, massaggiandosi la schiena.
-Ahia…- si lamentò –Ma cosa è successo?-
-Granger, togliti dal mio stomaco- ringhiò Malfoy in tono sofferente.
Hermione realizzò che, effettivamente, il pavimento era un po’ troppo morbido. Era seduta letteralmente sopra Draco, comprimendogli l’addome con tutto il suo leggiadro peso.
Sbuffò e si rialzò, avendo cura di premere quanto più possibile sulla pancia del giovane, operazione che provocò lamenti doloranti e colorite imprecazioni al suo indirizzo.
Anche Malfoy riacquistò l’uso delle gambe e si rimise in piedi, massaggiandosi il ventre con una smorfia.
-Diamine Granger, la delicatezza femminile è una cosa a te completamente sconosciuta- decretò, impegnato a controllare lo stato del suo basso torace –Mi verranno i lividi…-
-Oh, smettila di lamentarti- lo freddò Hermione, toccandosi e accertandosi di avere ancora tutto al proprio posto –Piuttosto, cos’è stata quella luce di prima?-
-Ma come, la perfetta Caposcuola Granger non sa rispondere?- ghignò Malfoy –Evento epocale, dovevo immortalarlo…-
-Se la piantassi di fare lo spaccone, per una volta, e mi aiutassi..-
-Io, aiutare te?- disse, disgustato –Dico, stai scherzando…-
Hermione sospirò, frenando l’impulso di ripetere la gloriosa performance da donna violenta del Terzo Anno solo per amor della pace.
-Mi sono stufata, sbrigatela da solo- concluse, sinceramente esasperata.
Decisa ad andarsene al più presto, ancora scossa per ciò che era appena successo, si avviò verso il fondo del corridoio dove si trovavano in quel momento.
O almeno, cercò di avviarsi.
Giunta a circa tre metri scarsi di distanza da Malfoy, qualcosa non ben identificato la trattene per la mano sinistra. Abbassò lo sguardo verso l’arto colpevole, aspettandosi di trovare una mano verde e ripugnante, delle corde, un elfo domestico volenteroso a sostenere il C.R.E.P.A. ormai quasi caduto nel dimenticatoio.
Ma niente: la sua mano era lì, rosea e innocente, posata con grazia lungo il fianco.
Si voltò verso Malfoy, ancora piantato in mezzo alla corsia.
-E adesso cosa c’è?-
-Come cosa c’è?-
-Non mi stai forse trattenendo…?-
-E tu non mi stavi forse trascinando…?-
Si fissarono, increduli.
Hermione riprovò ad allontanarsi, ma incontrò la ferma resistenza di quel qualcosa, mentre l’espressione di Malfoy era di profonda angoscia.
-Smettila di fare quella cosa!-
-Quale cosa?!- esclamò Hermione esasperata, tirando ancora senza risultato.
-Qualsiasi cosa tu stia facendo per tentare di trascinarmi…- decretò Malfoy con un filo di voce, incrociando le braccia e puntandosi a gambe larghe. Pallida eco della sua spavalderia, visto che nemmeno lui sembrava essere l’immagine della tranquillità.
La giovane trasse un tremulo sospiro.
Riprovò a compiere un passo in avanti, ma niente: Draco restava ancorato sul pavimento ed Hermione anche. Solo poco meno di tre metri di distanza, ancora poco.
Decisamente troppo, troppo poco.
La giovane si voltò, disperata. Rivolse uno sguardo ad occhi sbarrati al ragazzo, che ricambiò, sinceramente preoccupato.
-Oh no- mormorò Hermione, nascondendo il volto fra le mani –Siamo davvero legati..-
-Come dici?- chiese Malfoy, avvicinandosi a lei –Ripeti un po’ Granger, cos’hai detto…?-
-Non so com’è successo ma…- alitò la giovane, alzando il volto verso Draco e fissandolo negli occhi –Mi sa che abbiamo combinato un bel pasticcio…-
Draco Malfoy sbiancò.
Non era mai un buon segno se la Granger smetteva di accusarlo e cominciava a parlare al plurale. Significava che la questione gli era decisamente sfuggita di mano.


...to be continued...

***
Bene, rieccoci qua xD
Va detto che questa fanfiction avevo cominciato a scriverla per il contest su Every Little Thing, mesi orsono, e che tuttavia non sono riuscita a concludere in tempo..ç__ç
Però, visto che mi spiaceva non pubblicarla poichè mi sembrava uscita bene, adesso che qualche capitolo è già scritto, mi sono decisa a postarla ^.-
Passiamo a ringraziare le mie bellezze che hanno commentato ^o^


LauraJoe: grazie mille, gioia ^.- e confesso con dolore che anch’io, tempo fa (un tempo che tento di rimuovere…ç_ç), leggevo le Draco/Ginny…ammettiamolo, alcune sono scritte bene, ma come coppia proprio no..E’ un’onta sul mio curriculum di Leather&Library che non verrà mai lavata T.T se mi date il permesso, farò Seppuku in questo istante *Bea estre coltello* Comunque, ti ringrazio davvero, troppo gentile ^//^ sono solo un’umile fanwriter senza troppe pretese…xD Lo stile, beh..sono sempre molto ironica anche nella vita, diciamo che alle volte sono davvero una stronza xD Sono Slytherin mica per niente, del resto..U.U Hermione, dici che non te l’aspettavi xD? La cara signorina Granger è pur sempre una Gryffindor, o no?
La Leggenda del Filo Rosso è una delle mie preferite **; La trovo romantica e, nel contempo, abbastanza definitiva..xD molto sfacciata, legare due persone con un Filo è abbastanza crudele, se queste si odiano..direi che è il giusto tocco di “violenza” che ci vuole in una “relazione” come quella che potrebbe crearsi tra Malfoy e Hermione…XD
Per il resto, credo di aver risposto alla tua domanda in questo capitolo ^.- Baciottoli cara, alla prossima ^*^!

Andromeda89: accontentata, mia cara xD L’inizio prometteva bene, dici..il seguito ha soddisfatto le aspettative ^^? Spero di dì!
Bacioni =**

White_Tifa: Nyaaah ^//^ *Bea scarlatta* grazie mille, non mi merito così tanti complimenti…xD Mi fa piacere se i miei vaneggiamenti vengono apprezzati ^.- Ti ha fatto ridere xD? Sono oltremodo onorata, ma non farti venire una paralisi facciale, tesoro, ne risentiresti e mi sentirei dannatamente in colpa..U.U; Ecco qua, un nuovo capitolo pronto pronto ^.^ Baciotti, grazie ancora ^**^!

Ale69: oh, chi si rivede ^^! Sei la stessa Ale che ha commentato anche “Come Caffè”? Se sei tu, bentornata tra i miei scarabocchi, se non lo sei…xD benvenuta a lei, miss Ale! Direi che la punizione che scontano insieme, come hai letto, ha fatto davvero “scintille” xDD
See Ya ^^! Smakk =*

Hikaru_ Angelic: grazie anche a te, mi fate davvero arrossire ;p Come puoi notare, ho appena aggiornato, un bel capitoletto fresco fresco apposta per voi xD Spero l’abbiate apprezzato ^.- Baci anche a te my dear ^*^

Perfetto, direi che per questa volta è tutto!
Vi aspetto nel prossimo capitolo, ove ne vedremo delle belle…potete bene immaginare xD Uno dei due si ucciderà per questo spiacevole “inconveniente”? O troveranno un’altra soluzione che non comporta il mozzarsi un braccio?
Tutto questo e anche di più, nel prossimo capitolo ^.-
*°Sayonara°*

  
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