Now

La mano tremava mentre si stringeva attorno al freddo metallo delle forbici.
L’altra tendeva il tessuto, pronto per essere ridotto in stracci. Nell’egual modo in cui lui era stato ridotto, tradito da quei ragazzi con cui pensava di aver stretto un’amicizia che andava oltre quell’uniforme che ora stava cercando di distruggere.
Tutto per cosa, poi? Le Regionali? Un trofeo? Così poco valeva la sua amicizia?
La vista incominciò ad annebbiarsi, l’occhio infortunato iniziò a pulsare e poi bruciare a causa delle lacrime che, più velocemente di quanto riuscisse a controllarle, stavano cercando di sfuggir via
Nessuno aveva fermato Sebastian, anzi, lo avevano aiutato. La granita era passata di mano in mano, quasi come se ognuno di loro volesse far parte di quel momento.
Faceva male, e non solo fisicamente.
Un singhiozzo sfuggì dalla sue labbra, l’unico altro suono insieme a quello del passaggio della forbice sul tessuto. Si era fidato di loro, li aveva lasciati entrare in quel mondo che a pochi era stato concesso eppure... eppure non avevano esitato a rovinare tutto il buono ed il bello che aveva riuscito a mettere da parte dopo aver conosciuto, sulla sua pelle, quanto l’ignoranza potesse far male.
Ciò che faceva ancor più male era il fatto che nessuno si era fatto sentire, nemmeno per chiedere come stava. Non pretendeva delle scuse – in realtà sì ma sapeva che non le avrebbe mai ricevute – ma un minimo di... di che cosa? Se non si erano fatti un esame di coscienza quando Sebastian aveva detto loro che cosa aveva in mente di fare, perché avrebbero dovuto farlo ora?
Ciò che faceva più male era che avevano voluto far del male a Kurt, quasi come fosse un estraneo con cui non avevano mai scambiato parola.  Once a Warbler, always a Warbler, quello era il motto a cui, forse, pochi ci credevano ancora.
Quanti di loro si erano preoccupati? Quanti di loro si erano opposti e poi costretti a partecipare a quello stupido scherzo?
E perché lui non riusciva a passarci sopra?
Perché non riusciva a perdonarli?
Perché ti hanno fatto del male e volevano farlo a Kurt.
Perché, come tanti altri, come tutti quelli che erano entrati nella sua vita, lo avevano abbandonato, quasi non avessero più voluto aver niente a che fare con lui. 

Il profumo, il suo profumo, avvolse all’improvviso la stanza, disperdendo in parte quel velo di totale disperazione che pesava nell’aria. Prima ancora che potesse far qualcosa, anche solo cancellare parte delle lacrime, Blaine si ritrovò sommerso in un abbraccio, un calore che si insinuò e sciolse quel freddo che era solo un riflesso della tempesta che si era scatenata dentro di lui.
Non serviva aprire gli occhi, né mormorare perché Kurt lo avesse trovato inginocchiato per terra circondato dai resti di un’uniforme ormai lacerata.
In quel momento, tutto ciò di cui aveva bisogno era ciò che il ragazzo stava già facendo: carezze, baci, silenziose rassicurazioni che, scacciando via la pioggia e le nubi, gli ricordavano che Kurt non era come gli altri, non lo avrebbe mai abbandonato.

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Ed ecco la seconda ed ultima parte. ^_^ 
Questa si colloca dopo la puntata di "Micheal" (e di cose ce ne sarebbero da raccontare di quella puntata, visto che come al solito i RIB hanno sorvolato sulle conseguenza di quella slushie) e voleva far vedere quanto il blazer non faccia più parte di Blaine, visto che i suoi amici lo hanno tradito. Non so se sia riuscito come esperimento, questo sarete voi a dirmelo quindi non siate timidi e lasciate pure un commento! ^__^
Speciale menzione per Laphy *__* Come farei senza di te?

Grazie per avermi seguito anche in questa avventura. <3