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Autore: TizianaRivera    17/04/2012    2 recensioni
Dal testo: Guidai per svariate ore e quando arrivai davanti a casa di mia cugina mi fermai, spensi il motore e rimasi ad osservare quel luogo pieno di ricordi, per la maggior parte tristi. Mi chiesi se fosse davvero qui che volevo stare, in quella cittadina che mi aveva portato più sventura che buona sorte, in quella casa che mi riportava alla mente tanti mostri del mio passato, che avevo messo in un cassetto nella mia mente, chiusi a chiave con cura, in modo che non potessero uscirne. Ma in quel momento la serratura aveva ceduto, il cassetto si era riaperto e i mostri stavano riuscendo, assetati di sangue e furiosi.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Eric Northman, Nuovo personaggio, Sookie Stackhouse, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
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  Ascoltavo il mio respiro e il ritmico battito del mio cuore. Mentre ero intenta ad ascoltare questa combinazione di suoni, mi interrogavo su varie questioni. La più importante credo fosse “Dove mi trovavo?”, raccolsi gli indizi nell’aria; feci una profonda inspirazione e una parola a caratteri cubitali si insediò nella mia mente, questa parola era “muffa”, ma non un odore di muffa qualsiasi, ma quel odore di muffa caratteristico dei motel da quattro soldi. Che odore nauseante! Poi mi interrogai sul come ci fossi arrivata in quel luogo. Che domanda sciocca. Infatti la risposta era coricata al mio fianco . Poiché non ero da sola nella stanza, ero quasi sicura che si trattasse di un uomo , ma non aprii gli occhi per accertarmene, dopotutto avevo già mal di testa ad occhi chiusi, ed ero sicura che dopo aver aperto gli occhi mi sarei sicuramente pentita della mia decisione. Provai a ripensare alla sera prima. Ricordavo lo scambio di battute a casa di Sookie , di essermene andata  e di essermi fermata in un bar; il nome del bar mi sfuggiva, Mersotte’s , Motte’s, qualcosa di simile; poi ricordo di aver iniziato a bere e da qui più nulla, buio totale.
Rimasi coricata a cercare di ricordare la notte precedente , ma alla fine ci rinunciai , al momento giusto , se fosse stato necessario avrei ricordato , sennò pazienza, dopotutto non era la prima volta che mi svegliavo la mattina dopo con il mal di testa e con un vuoto di memoria.
Decisi di aprire gli occhi e porre fine alla quiete e al mio riposo. Inizialmente vidi tutto sfocato poi il dolore alla testa diventò lancinante, ma  dopo qualche secondo si affievolì leggermente . Mi alzai e andai in bagno, mi feci una doccia, notai le aspirine sopra il bancone della cucina; ne presi una e poi studiai l’appartamento, aveva tre stanze in totale , un salone con piano cucina e tavolino, un bagno e una camera da letto, nonostante l’odore di muffa non era male , avevo visto posti peggiori.
-Hey bellezza!- mi spaventai,ero così assorta nei miei pensieri che non avevo sentito l’uomo alzarsi e uscire dalla camera da letto, mi voltai, ora si trovava a qualche metro da me nel salone .-Ti va di fare una replica di ieri notte- mormorò con un sorriso malizioso ; lo guardai . Assolutamente no . Il suo tono di voce era terribilmente irritante –Mi dispiace , ma te ne devi andare di qua , ora – dissi in tono minaccioso. Lui mi guardò e scoppiò a ridere . Se il suo tono di voce era irritante la sua risata mi fece infuriare , in quell’istante designai la sua sentenza . Morte .
Lo guardai negli occhi e sorrisi , lui stava ancora ridendo quando improvvisamente il suo respiro si spezzo, e le sue risa furono sostituite da grida di dolore . Si accasciò a terra contorcendosi e urlando . Che scena pietosa . Urlò per qualche minuto , poi improvvisamente le grida cessarono , e l’uomo non respirava più.
 Superai il suo cadavere  con un piccolo saltello e  ritornai in camera da letto , presi i miei vestiti da terra e li indossai , uscii dalla camera da letto , presi le aspirine da sopra il tavolo della cucina e uscii dall’appartamento. Chiamai un taxi e chiesi all’autista se conosceva un bar chiamato Mersotte’s , e lui sorrise e mi rispose –si vede proprio che lei non è di queste parti , intende Merlotte’s ?- annuii così il taxi partì e io mi lasciai trasportare dai pensieri.
 
Una volta arrivati scesi dal taxi e andai alla ricerca della mia auto , non poteva essere lontana ; infatti dopo aver vagato per il parcheggio per qualche minuto la trovai, vi entrai e mi diressi verso il motel di prima . Quando arrivai mi cambiai vestiti in macchina , mettendo abiti puliti , poi scesi dalla macchina e andai a guardare la bacheca e lessi un numero , doveva essere del proprietario del complesso . Lo chiamai e poco dopo la mia chiamata il proprietario si presentò , mi disse che aveva una sola stanza libera, feci il tour dell’appartamento e accettai la sua offerta.
 
Una volta andato via non sapevo che fare , forse avevo fatto male a uccidere quel ragazzo, dopotutto mi sarei potuta divertire, avrei avuto qualcosa da fare , e forse mi avrebbe anche fatto restare da lui gratis , peccato che avesse una voce così sgradevole , sennò gli avrei potuto anche risparmiare la vita .
 
Passarono i giorni e io continuavo ad annoiarmi , non volevo tornare da mia cugina , non per il momento almeno , le sue accuse mi bruciavano ancora , più di quanto volessi ammettere . L’unica novità fu quando ritrovarono il cadavere del ragazzo con cui ero andata a letto , alcuni poliziotti avevano bussato alla mia porta per porgermi alcune domande , ma io con una faccia spaventata gli avevo detto –sono mortificata , ma io sono arrivata solamente da qualche giorno , non conoscevo quel ragazzo , sono desolata di non potervi essere d’aiuto – quei porci più che prestare attenzione alla mia interpretazione degna di un’ Oscar della povera ragazza ingenua erano occupati a fissarmi la scollatura , ma dopo essersi accertati che io ero “totalmente estranea ai fatti” se n’erano andati , e dopo le giornate ripresero tra la stanchezza e la noia.
 
 
 
 
Dovevo trovarmi un lavoro ! Avevo preso questa decisione per due ragioni : mi stavo annoiando e i soldi stavano finendo . Così iniziai a guardare gli annunci , uno catturò la mia attenzione , diceva “Fangtasia  , Shreveport , cercasi barista ” la cosa mi intrigò per il nome del locale , così decisi che la notte stessa sarei andata a parlare con il titolare per avere il lavoro.
 
Per l’occasione mi ero messa i tacchi alti in tessuto , pantaloncini corti neri e una camicia a maniche corte bianca , insomma abito ad effetto ma essenziale e semplice.
Scoprii che quel locale , come sospettavo , era un locale per vampiri , infatti avevano un curioso slogan scritto accanto al nome del locale , poi a riscuotere la somma per entrare nel locale era un vampiro , come la maggior parte delle persone che facevano la coda per entrare . Con un po’ di moine riuscii a entrare saltando la fila , dopotutto saper trattare con i vampiri era una delle poche cose per cui ero naturalmente dotata . Entrai decisa nel locale , guardandomi attorno in cerca del proprietario . Poi lo vidi. Era l’amico biondo di Sookie . Non fu difficile individuarlo poiché stava su una sorta di trono sopra un palchetto a parlare con qualche altro vampiro , e sotto il palco c’era una fila di scopa-vampiri che stavano lì fermi sperando che lui gli scegliesse. Patetici.

Mi diressi in quella direzione , superai i vampirofili e salii gli scalini del palchetto e mi piazzai davanti a Eric che sicuramente aveva riconosciuto il mio odore e si era voltato a guardarmi . -Salve, in cosa posso esserti utile stanotte?- la sua voce sottintendeva un po’ di malizia , risposi al gioco -vorrei parlarti in privato se non ti dispiace -gli feci uno sguardo da gattamorta  , aveva intuito che stavo giocando , ma mi fece strada verso il suo ufficio , intanto sentivo i vampirofili lamentarsi e insultarmi, il fatto mi fece sorridere. Entrammo nel suo ufficio, si sedette , mi fece accomodare  e infine disse -sono tutto tuo- non badai al palese doppio senso della frase , rafforzato dal suo sorriso malizioso e andai direttamente al punto - So che state cercando una barista e si da il caso che io sia molto brava  , che ci sappia fare con i vampiri , e in più ho un urgente bisogno di una busta paga visto che le stanze di motel non si pagano da sole- mi fissò però un momento, stava riflettendo -per il lavoro ci penseremo dopo, e volendo tu hai una casa, casa di Sookie; era molto dispiaciuta per il modo in cui si è comportata con te l’altro giorno, non è da lei; in teoria la dovrei chiamare per rassicurarla che sei qui, era molto in pensiero - .

Risi di gusto . –Sookie preoccupata per me! Questa è nuova ! Mi chiedo cos’altro la mia cara cuginetta si inventerà per apparire come un angelo sceso in terra!- feci una pausa di qualche secondo –E comunque sarebbe un vero peccato se tu decidessi di chiamare Sookie, poiché dubito che sarei disposta a mettere a tua disposizione i miei poteri se tu la chiamassi- .

Lo sguardo di Eric si spostò dal telefono a me , e mi guardò sorpreso –Poteri?Di che poteri stiamo parlando esattamente?- attesi qualche istante –Stiamo parlando di poteri che fanno apparire la telepatia di Sookie uno scherzo- Continuò a fissarmi –Hai la mia totale attenzione , va avanti-.

-Posso mandare impulsi elettrici dal mio cervello a quello di un altro, uomo o vampiro che sia, e farli provare dolore, dal più debole al più forte dolore che egli possa provare posso torturarlo sino alla morte, una morte terribile , dolorosissima; e in più so quando qualcuno mente o dice la verità- finii di parlare e aspettai una reazione di Eric , che si limitò a sorridere dicendo-Dimostramelo- e si alzò in piedi , io mi limitai a sorridere e dopo qualche secondo sentii il suo respiro spezzarsi , il suo sorriso scomparve e si tramutò in un espressione dura, seria , e emise un suono simile a un gemito così lasciai “andare la presa” . Chiuse per qualche istante gli occhi , forse per ricomporsi  poi aprì gli occhi , sorrise e stringendomi la mano disse -Assunta-. 

 
  
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