Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: mangakagirl    17/04/2012    4 recensioni
-Ma allora…- disse il professore stupito.
-Allora c’è un falso Kid- dissero all’unisono seri i due detective e il ladro fantasma.
-Dannazione!- imprecò Haibara – questo è l’ennesimo problema che va a sommarsi a quelli già esistenti-
-Già- disse Hattori sedendosi sul divano a braccia incrociate – e che facciamo riguardo Ran?-
-Lo so io…- disse Conan imitandolo -… Kid fingerà di essere me-
-Cosa?!- esclamarono tutti tranne Haibara.
(tratto dal cap 3)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14.
-Sei stato bravissimo!- ripetè per l’ennesima volta la ragazza a Conan non appena con Kid passarono davanti a villa Kudo. Shinichi la ringraziò ancora e si bloccò insieme a loro non appena videro Kazuha e Hattori in lontananza tenersi per mano. I due, che non si erano accorti di loro essendo a qualche isolato di distanza, si fermarono e si scambiarono un tenero bacio sulle labbra causando il fischiò compiaciuto di Kid e un sorriso sul visino di Conan. “Allora ha seguito il mio consiglio!” pensò fissandoli soddisfatto mentre si stringevano.
Ran cominciò a singhiozzare tra le risate stupendo i due ragazzi, che la fissarono allibiti, mentre si asciugava le lacrime.
-C-come pensavo: Hattori non l’aveva stretta a sé a quel modo per caso, ma perché aveva finalmente capito quello che provava nei suoi confronti. Ho fatto bene a spingerli ad uscire, perché ora si sono finalmente messi insieme…- si voltò ridendo e piangendo allo stesso tempo verso Kaito -…così ora anche loro possono essere felici e…- il sorriso sparì lentamente lasciando posto solo alle lacrime -…e vedersi tutti i giorni, parlarsi di persona e non per telefono e…- i singhiozzi che seguirono quasi resero incomprensibili le sue parole -…e io non so nemmeno dove sia lui in questo momento- Scoppiò definitivamente in lacrime e corse verso il cancello di casa Agasa, lo aprì con le chiavi che le aveva prestato il doc ed entrò nel giardino.
-RAN!- urlò Conan correndole dietro assieme a Kid. La trovarono all’interno del salotto, seduta sul divano a piangere disperatamente scossa da tremiti incontrollati, con il viso affondato tra le mani. Conan sentì il cuore incrinarsi pericolosamente come se dovesse frantumarsi in milioni di schegge da un momento all’altro mentre Kid le si sedè accanto e l’afferrò per le spalle.
-Ran…- cominciò per consolarla -…Ran non fare così…- La ragazza appoggiò la testa al suo petto e singhiozzò:
-S-se solo s-sapessi dov’è…se s-sapessi che sta b-bene…-
-Ran lui sta bene!- disse deciso Kid cercando di farsi guardare negli occhi: in quel modo aveva definitivamente svelato alla ragazza che lui era davvero un falso.
-Che ne s-sai t-te?- domandò lei alzando lo sguardò verso di lui e incrociando i suoi occhi azzurri, che saettaorono su Kudo e tornarono a fissarla depressi.
-Lo so e basta. Ran, devi fidarti di me, lui sta davvero bene…- il suo sguardo divenne intenerito: in quella situazione gli sembrava la sua Aoko, piccola e indifesa nonostante mostrassse un carattere deciso per non farsi mettere i piedi in testa dai ragazzi -…ed è più vicino di quanto tu possa immaginare…-
Ran si staccò da lui ricominciando a piangere sotto lo sguardo distrutto di Conan. “Ran, non fare così piccola!” pensò abbassando lo sguardo sul pavimento.
-Siamo tornati!- esclamò Kazuha irrompendo nel salotto ignara di ciò che stava accadendo. Non appena vide la sua migliore amica in lacrime mollò la mano di Heiji e si sedè nel posto che Kaito le aveva lasciato libero.
-Ran, che succede?- le domandò non appena le si aggrappò al collo e cominciò a piangere sulla sua spalla. Lei le massaggiò la schiena confusa rivolgendo uno sguardo preoccupato a Kaito, che rispose scuotendo il capo.
Conan sbiancò improvvisamente e Hattori, che se ne accorse per caso, fece appena in tempo ad afferrarlo per le braccia prima che volasse a terra. Lo trascinò con Kid in bagno, senza essere notato dalle ragazze, appena in tempo perchè il bambino afferrò la tavoletta del gabinetto e vi vomitò dentro. Hattori lo assistè come un fratello maggiore fin quando non smise per riprendere fiato.
-Kudo, che succede?! Tu che vomiti come una donna incinta da giorni, Ran che piange disperata…- Lui cercò di alzarsi ma i tremiti glielo impedirono costringendo Kid ad alzarlo di peso per le braccia. Si afferrò la testa, che pareva scoppiare, con entrambe le mani ed ebbe un altro conato.
-Nel cesso Kudo!-  quasi urlò Hattori spostandosi repentinamente all’indietro per evitare di essere graziato, ma il ragazzo non vomitò e si appoggiò con entrambe le mani al muro sudando freddo. Haibara entrò nel bagno e sussultò trovandosi davanti tutti e tre i ragazzi.
-Scusate- disse un po’ infastidita –Non sapevo che il bagno fosse il vostro quartier generale. Questo vuol dire che mi toccherà andare in giardino…-
-Haibara, sta male- disse Hattori ignorando la battuta e posò una mano sulla spalla di Kudo. La bambina entrò chiudendo la porta e posò frettolosamente una mano sulla fronte e sul petto dell’ex liceale.
-Sono gli effetti collaterali dell’APTX, ve l’ho già detto…-
-Sì, ma non se li è mai portati dietro così a lungo! Sembra una donna incinta talmente tante volte ha la nausea!- sbottò Hattori non notando nessun segno di preoccupazione sul suo volto. Mentre lei fece spallucce e poggiò la mano sulla maniglia della porta per uscire, Kid la fermò e Hattori si alzò schifato da quella reazione distaccata.
-Sentite…- cominciò stizzita -…ha preso un antidoto ancora in via sperimentale, è naturale che abbia questi effetti ora…- si voltò verso Conan -…era progettato per durare 24 ore, ma ha funzionato solo 2. Ciò significa che, al posto di essere trasformato per le restanti 22 ore, avrai questa nausea. Anzi …- sorrise melliflua facendo trasparire il suo passato nell’Organizzazione -…visto che l’hai già avuta ti durerà meno di 22 ore, contento?-
Conan la guardò stanco e tremante e chiese con un filo di voce:
-Quante possibilità ho di tornare normale?-
-KUDO!- esclamarono in coro i due ragazzi guardandolo sdegnati dalla domanda.
-Direi 1 su 100, Kudo. Non ci spererei molto fossi in te…- rispose Haibara con un ghigno sul volto.
-Non c’è nessun modo per aumentare le possib…?- domandò ma Hattori lo interruppe bruscamente:
-No, Kudo! Ti ricordo che sabato sei stato peggio del solito per tornare normale. Vuoi proprio rischiare la vita per…-
-Tu non capisci- gracchiò Shinichi con un capogiro che quasi lo fece cadere -…Non hai visto in che stato è Ran? Devo tornare ad essere Shinichi Kudo…!-
-Kudo- lo interruppe Kid – possiamo capire quello che provi ma…-
-Se vuoi aggiungere altro vuol dire che non capisci-  ribattè il detective dell’est e Haibara assistè in silenzio al dibattito che durò un paio di minuti con le braccia incrociate al petto, poi si voltò e, prima di uscire dalla stanza, disse seria:
-Arrenditi, Kudo. La ragazza dell’agenzia se ne farà una ragione. Comunque finchè non si esaurirà tutto l’effeto dell’APTX starai così e io non posso farci nulla…in fin dei conti…- gli rivolse un’occhiata gelida -…non sono stata io a cacciarti in questo casino e non è mio dovere tirarti fuori - uscì mentre l’ex liceale cadde sulle ginocchia sconsolato.
“Dannazione!”
*  *  *
Durante la cena, in casa Agasa regnò il silenzio più totale: Ran fissava il vuoto e, di tanto in tanto, si ricordava si mangiare, Kazuha osservava preoccupata l’amica col terrore che le tornasse un’altra crisi di pianto incontrollato mentre Kid e Hattori fissavano preoccupati Kudo che, per via della nausea, aveva un colorito verdognolo e non toccava cibo sudando freddo. Gli unici tranquilli erano Ai e il doc, che prendeva freneticamente appunti su un taccuino essendo occupato da giorni con una nuovissima invenzione e, distrattamente, portava le bacchette alla bocca, a volte non centrandola nemmeno. Poco dopo Ran si alzò in piedi e annunciò con tono atono che andava a dormire essendo stanca; Kazuha la seguì lanciando una rapida occhiata a Heiji mentre Haibara spariva in laboratorio con aria tranquilla. I tre ragazzi rimasero soli con il professore che disse senza staccare gli occhi dal taccuino:
-Ragazzi, andate pure a riposarvi. Qui ci penserò io…-
Non se lo fecero ripetere due volte: non aspettavano altro che un occasione del genere per portare il povero Shinichi via di lì senza essere tartassato di domande. Hattori lo aiutò a scendere dalla sedia e, poiché impallidì di nuovo visibilmente, Kid lo afferrò per le spalle per evitare che cadesse a terra; entrarono in camera e si chiusero a chiave facendolo sdraiare sul futon. Heiji si inginocchiò accanto a lui e gli posò un panno bagnato sulla fronte provocandogli brividi incontrollati.
-Come ti senti?- domandò seriamente preoccupato, lui scosse la testa e chiuse gli occhi posandosi una mano sulla fronte.
-Certo che la piccoletta è davvero una stronza…- disse Kid sedendosi di fronte ad Hattori a gambe incrociate -Questo poveraccio sta da schifo e lei non tenta di fare nulla per aiutarlo!- Il detective dell’ovest sospirò rumorosamente mentre l’ex liceale gracchiava:
-Ran era distrutta. Se solo…-
-Kudo, ne abbiamo giò parlato…- lo interruppe lui un po’ infastidito.
-Ma l’hai vista, no?- insistè Conan ignorando lo sbuffo di Kid che si mise più comodo appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
-Per ora la cosa importante è che tu ti riprenda, Ran cap… Che ti prende?!- domandò allarmato il ladro non appena Conan spalancò gli occhi: un dolore lacerante gli colpì il cuore costringendolo a portarsi una mano al petto. Rimase senza fiato per alcuni secondi poi capì: quel dolore…
-F-forse…- sussurrò senza fiato guardando sofferente il suo migliore amico -…non è detta l’ultima parola-
-COSA?!- esclamò lui bagnandogli ancora la pezza per abbassare la temperatura del suo corpo che stava rapidamente salendo mentre l’ex liceale gemeva per via di un altro dolore lancinante. Kid squadrò Hattori e chiese speranzoso:
-Credi sia possibile?-
Lui scosse la testa agitato e posò le mani sui polsi di Kudo per tenerlo fermo visto che aveva cominciato a divincolarsi dagli spasmi. Passarono tutta la notte in quel modo, assistendo Kudo che si addormentò sfinito alle 6.30 circa, senza essere tornato un liceale, poi si buttarono stremati sui rispettivi letti e futon con il volto terso di sudore e le guance arrossate: non era stato facile tappare la bocca a Kudo tutta la notte per evitare che urlasse, tenerlo fermo per non fargli salire ulteriormente la febbre mentre lui si dimenava come un pazzo e cercare di tranquillizzarlo.
-Credevo ce l’avrebbe fatta…- ammise distrutto Hattori chiudendo gli occhi.
-Già, anch’io. Guarda che ore si sono fatte…ha sofferto tutta la notte come un cane per niente- aggiunse Kid: non credeva che l’avrebbe mai pensato ma, vedere in quel modo colui che ormai era diventato un suo socio e una amico, lo faceva stare male.
Senza accorgersene si addormentarono di botto entrambi fino alle 8.00, poi Hattori svegliò Kid e si trascinarono in salotto come degli zombie per sprofondare nel divano, lasciando Kudo da solo in camera. Chiamarono la centrale per gli ultimi accorgimenti sul piano di quella sera, rimanendo al telefono per quasi tre quarti d’ora, poi Ran scese velocemente le scale facendo irruzione nel salotto: aveva il viso spento ma sembrava stare abbastanza bene nonostante gli avvenimenti del giorno precedente.
-Ciao- disse atona.
-Ciao- risposero in coro i due. Kid sperò di cuore che non fosse scesa per sfogarsi nuovamente con un pianto o per rivolgere loro domande tranello, ma lei si limitò chiedere con lo stesso tono:
-Dov’è Conan?-
-In camera- rispose Hattori e si alzò agitato non appena lei si avviò verso di essa -Dove vai?!-
-Da lui- spiegò Ran rivolgendogli uno sguardo inespressivo –Ieri non l’ho calcolato molto e voglio sapere se sta meglio…-
-Ecco…- rispose Hattori guardando impanicato Kid, “Come glielo spiego che è  un cadavere per via dell’APTX? Vorrà sicuramente chiamare un dottore se lo vede in quello stato!” , -Meglio se non entri Ran, non abbiamo riordinato la camera!-
-Conan!- esclamò lei ignorandolo del tutto, dopo aver aperto la porta, e attraversando la cameretta in pochi secondi -Ma sta male?! Perché ha la pezza sulla fronte?!- gli si inginocchiò accanto e gli carezzò preoccupata una guancia. Il ragazzo sembrò riconoscere il suo tocco delicato perché aprì gli occhi stanchi e sussurrò il suo nome non appena riuscì ad incrociare i loro sguardi. Impallidì visibilmente e si portò una mano sulla bocca reprimentdo un conato, ma Ran non fece in tempo a domandargli cosa succedeva, che Hattori l’aveva già trascinato nel bagno evitando che vomitasse sul futon.
-Cos’ha?!- domandò impanicata la ragazza uscendo di fretta dalla stanza cercando di seguirli, ma Kid le si parò davanti.
-Tranquilla, c’è Hattori con lui-
-Fammi passare- disse lei cercando di superarlo ma il ragazzo l’afferrò per un polso.
-Per noi ragazzi non è il massimo vomitare davanti ad una ragazza…aspettiamo qui fuori Ran, c’è Heiji con lui-
“Sì, come no! Se mi devo fidare di uno che parla di roba sconcia davanti ad un bambino sono apposto!” pensò sprofondando scompostamente sul divano e comiciando a ticchettare nervosamente le dita sul braccio. Poco dopo Hattori uscì con Conan sulla schiena: era pallido e respirava affanosamente ad occhi chiusi col capo poggiato alla sua spalla. Ran scattò in piedi e lo prese delicatamente in braccio.
-Vieni amore- sussurrò dolcemente posandogli la testa sul suo petto tornando a sedersi sul divano. Cominciò a carezzargli i capelli e a stampargli teneri baci sulla fronte spostando i ciuffi ribelli. Conan si sentì in paradiso sentendo quelle sue coccole e non badò minimamente al fatto di essere osservato dai suoi due amici: quello che desiderava era solo sentire Ran vicino a sè. Ad una tratto Kazuha corse giù per le scale e, arrivata all’ultimo gradino, perse l’equilibrio volando in avanti mentre Hattori l’afferrava al volo stringendola tra le sue braccia.
-Oh, ciao!- disse lei sorridendogli radiosa.
-Ciao bambolina- rispose lui baciandole la fronte mentre Kid si sedeva divertito sul divano per osservare meglio i due quadretti davanti ai suoi occhi: Ran che coccolava Kudo, pur non sapendo che era Kudo, e Hattori che baciava Kazuha. Quest’ultima rispondeva senza vergogna al bacio, nonostante l’improvvisato spettatore, e chiese:
-Come sta Conan? Ran era preoccupata per lui…-
Hattori glielo indicò con un cenno di capo e lei rimase stupita nell’osservare come l’amica coccolava teneramente il bambino che stringeva tra le braccia. Le si sedè intenerita accanto e gli domandò carezzandogli la guancia:
-Stai male, tesoro?-
Ran smise di dargli quei minuscoli baci e rispose:
-Già, forse è meglio farlo visitare-
-No, è inutile- disse Kid cercando di apparire disinvolto mentre lei gli rivolgeva un’occhiata interrogativa –Vedrai che starà meglio, deve essere un’influenza passeggera…-
La ragazza lo scrutò per qualche secondo poi annuì poco convinta, quel ragazzo quasi cominciava a spirargli fiducia, e tornò a spostare i capelli dalla fronte di Conan, che sembrava essere sprofondato in un sonno turbato.

 
n.dell’autrice: Aggiorno in fretta! Cm sn brava! ^-------------^ (sorrisononeoneone!) Qst capitolo è un dei miei preferiti: allora, Kid è smpr più carino con Ran, Conan si preoccupa x la sua ragazza, Haibara (spero ke i suoi fan nn si arrabbino trpp : S ) fa un po’ la cattiva, Kid e Hattori sono teneri con Conan mentre cerca di trasformarsi e Ran è dolcissima!!! “^-----^” mi viene da piangere! Sniffff! Povero Shinichi, sn trpp cattiva con lui!!!! Recensite recensite! Grz 1000 Mangakagirl!!
  
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