Capitolo II:
Chrisos Synagein
”Chiedo perdono dell’attesa, mia signora. Kanon di Gemini è qui al vostro servizio”
Inginocchiato lì, insieme agli altri sopravvisuti, lì, al cospetto della divina Atena. «Ma sono proprio
io? È ben strano pensare che io, Kanon dei Gemelli, sia qui, alla pari di
un gold saint, con indosso il cloth un tempo appartenuto a mio
fratello…» La voce di lady
Saori lo distolse dai propri pensieri:”Miei fidi cavalieri, vi ringrazio
dal profondo del cuore per avere risposto ancora una volta al mio appello
di aiuto, nonostante io legga ancora sui vostri volti i segni dei tormenti
patiti nel regno di Hades…alzatevi, miei prodi paladini, perché mai finirò
di ringraziarvi a sufficienza per tutto ciò che avete
fatto” Kanon la osservò,
mentre si rialzava, gettando il mantello dell’armatura oltre le spalle, e
sfilandosi l’elmo; rimase stupito al vedere che, nonostante le ferite
subite nella battaglia finale contro il dio dei morti fossero già guarite
da tempo, la fanciulla divina continuasse a conservare sul suo corpo i
segni del sacrificio: la pelle d’alabastro lasciava trasparire le tracce
della lunga prigionia nel vaso di Pandora, e il cavaliere sapeva che non
sarebbero mai scomparse del tutto. Quanto ichòr(*l’icore, il sangue
divino)aveva versato la fanciulla, offrendosi come ostaggio ad Hades, in
cambio della salvezza del mondo?
«No, milady, non
lodate anche me, includendomi tra gli altri…Dov’ero io, quando i dodici
cavalieri d’oro sacrificarono le loro vite per abbattere il Muro del
Pianto, che divideva il Tartaro dai Campi Elisi, e permettere così a Seiya
e agli altri bronze saints di salvarvi?Io ho potuto solamente togliervi di
mezzo Radamantis: morire con lui mi sembrava la cosa migliore, per espiare
le mie colpe, dopo tutto quello che ho
causato…» “Kanon” Il ragazzo si
stupì all’udire il proprio nome pronunciato da quella voce dolcissima che
apparteneva a Saori. Si ricompose immediatamente, e chinando la testa,
mormorò:”Dite, milady” Atena sorrise:
quant’era cambiato in pochi mesi quel ragazzo?Ora come ora, sarebbe stato
veramente difficile associarlo al crudele Generale degli Abissi che
avevano dovuto affrontare ai tempi della guerra contro Nettuno; grazie
anche ad Ikki di Phoenix, Kanon aveva compreso che era possibile mutare il
proprio destino, anche quando si pensava di aver ormai toccato il fondo,
dopo essere precipitati nell’oscurità. Parola dopo parola, azione dopo
azione, il neo cavaliere dei gemelli era riuscito a conquistarsi la
fiducia dei suoi compagni, impresa non facile, per uno che sulla coscienza
portava incise accuse pesanti come macigni, come l’aver maledetto il
proprio fratello, e addirittura aver osato ingannare persino un dio, pur
di raggiungere le proprie mire di
potere. “Volevo
ringraziarti personalmente per essere venuto anche tu…questo è il tuo
primo Chrisos Synagein, da quando hai ricevuto l’investitura a cavaliere…”
la voce di Saori Kido era sincera; in effetti, si sentiva un po’ in colpa
per aver dubitato della presenza del ragazzo alla riunione dell’ordine
massimo dei cavalieri di Atena, quando aveva spedito i messaggi ufficiali
per la convocazione. Non doveva essere stato facile per lui prendere
quella scelta: nel suo cuore avvertiva ancora forti i rimorsi per aver
praticamente causato la morte di Saga, fratello gemello e precedente
custode della Terza Casa del Grande
Tempio. “Non
ringraziatemi, mia signora…Non merito queste lodi” mormorò
Kanon «Non sono degno
neppure di stare qui, al cospetto di voi, nobili cavalieri» pensò
poi. “Ehi!Te l’ho detto
prima, smettila di pensare al passato, fai del male solo a te stesso!” La
voce di Milo, seguito da un bel coppino sul collo, che nulla aveva a che
vedere con la serietà di un Chrisos Synagein, gli fece riaffiorare un
sorriso sul viso, che troppo spesso aveva
cancellato. Sentendo che
l’atmosfera si era decisamente rilassata, lady Saori decise di spiegare il
motivo di quella convocazione improvvisa, ben rammentando che la
situazione restava comunque
critica. “Cavalieri d’oro,
vi ho chiamati qui, stanotte, per comunicarvi la triste notizia che,
ancora una volta, il mondo e l’umanità sono nuovamente minacciati;
auspicavo che, dopo la sconfitta di Hades, per la Terra vi sarebbe stato
un lungo periodo di pace e prosperità ma, alla luce degli ultimi fatti, mi
duole dirvi che mi occorre ancora una volta il vostro
aiuto” «Mi dispiace
dovermi appellare a voi anche questa volta, poiché già tanto avete fatto
per me, affrontando la minaccia di
Hades…» “Milady, che
cavalieri saremmo, se ogni qualvolta si presenti un pericolo, noi
fuggissimo via?” Era stato Mu, il
saint di Aries, ad esprimere i pensieri di
tutti. Saori si lasciò
cadere sul trono, un amaro sorriso che le solcava le labbra, mentre con
tono triste mormorava, quasi a sé stessa:”Riuscirò mai a donare un po’ di
pace a questi ragazzi le cui vite, praticamente dalla nascita, sono state
poste al mio servizio?”. Ripensò a Seiya,
Hyoga, Shun, Ikki e Shiryu, ancora convalescenti dopo lo scontro
nell’Oltretomba…no, a loro non poteva domandare più nulla: i danni
riportati contro Hades non erano ancora stati risanati, e ci sarebbe
voluto ancora molto tempo prima che potessero tornare a combattere; non
aveva detto loro nulla di quel nuovo pericolo, perché era certa che, se
solo avessero ricevuto le prime avvisaglie di una minaccia, si sarebbero
precipitati da Nuova Luxor lì, ad
Atene. Questa volta se ne
sarebbero occupati i Gold Saints: per i bronze saints ridotti in quelle
condizioni, se i suoi sospetti erano confermati, quello era un avversario
al di fuori della loro portata. “Milady, di che si
tratta?” Milo, così come
gli altri erano impazienti di conoscere i dettagli di quella storia, che
si preannunciava essere a dir poco
spinosa. Con un ultimo
sospiro, Atena iniziò mesta la narrazione di una vicenda che risaleva ai
tempi del mito, quando gli dei abitavano ancora sulla terra, quando erano
temuti e rispettati da tutti gli essere
umani… “Tanto tempo fa,
ai tempi delle gesta dei grandi eroi Achille ed Ettore, ai tempi in cui
Atlantide e Creta si spartivano il dominio sui mari, ai tempi in cui tutta
l’Ellade era divisa in regni rivaleggianti che si estendevano fino
all’Asia Minore, uomini e dei convivevano fianco a fianco, e il mondo era
popolato da creature fantastiche quali centauri, ninfe e satiri…era
l’epoca dei miti e delle leggende che si sono conservate immutate sino a
noi. Una di queste narra di un guerriero invincibile, che in fama e in
potenza avrebbe persino potuto rivaleggiare con il divino Pelide;
tuttavia, a discapito della sua forza, era una donna: Pentesilea, la
regina delle Amazzoni. Carismatico capo di questa tribù, si dice che
nessun uomo mortale l’avesse mai ferita in battaglia, grazie anche alla
sua armatura, manifattura divina donatale da Demetra in persona; la dea
delle messi le fece dono inoltre di un’arma prodigiosa, la lancia del
fato, dotata di straordinari poteri…” Saori si fermò un istante,
pensierosa. “Ovvero?”
l’incalzò Aiolia, desideroso di conoscere la
verità. “Xaria, la lancia
divina, è in grado di sovvertire gli equilibri naturali della Terra: nelle
mani sbagliate potrebbe benissimo distruggere il
pianeta” “Scusate, ma per
quale motivo Demetra fece un dono così pericoloso ad una mortale?” sbottò
Milo, sommerso dai dubbi. “Non lo so…credo
fosse per via della figlia…quando le venne rapita la dea delle messi si
rifiutò di continuare ad occuparsi dei suoi compiti, abbandonando il mondo
in un inverno perenne…Immaginate: senza la sua protezione, niente poteva
essere coltivato, le piante erano prive di vita, e gli animali e gli
uomini stavano morendo…presto il mondo sarebbe rimasto un gelido luogo
deserto, se non fosse stato per un gruppo di amazzoni, che veneravano la
dea come Madre Genitrice(infatti, Demetra viene vista come seconda
personificazione di Gea o Gaia, la Terra); dopo infinite suppliche, una di
esse, Pentesilea, riuscì a convincerla a non abbandonare il mondo a quel
destino di morte, fu così che allora Demetra consegnò alla regina delle
amazzoni l’armatura e Xaria, in modo che fosse lei ad amministrare lo
scorrere delle stagioni; in parole semplici, investì la donna dei suoi
poteri divini sulla natura, per essere libera di continuare a cercare la
figlia…e da lì, accadde tutto: avida di ottenere sempre maggior potere,
Pentesilea, alla guida delle Amazzoni, cominciò ad assoggettare i regni
dell’Ellade, sedando ogni possibile rivolta con la minaccia di distruggere
ogni raccolto o qualsiasi altra forma di sopravvivenza con l’ausilio di
Xaria. Tutto questo
finchè colei che da sempre era stata additata come la ’guerriera che
nessun mortale poteva uccidere’ venne sconfitta da un eroe che in sé
portava sangue divino: Achille, figlio di Teti e Peleo. Dopo l’uccisione
della loro regina, le amazzoni furono quasi tutte sterminate dall’esercito
del Pelide, e le poche superstiti si dispersero per sempre…della lancia
del fato si perse ogni traccia” Saori concluse il racconto, fissando i
Gold Saints… “Milady, ma tutta
questa storia cosa c’entra con…adesso?”
Fu Aldebaran del
Toro a dare voce ai pensieri di
tutti. Saori alzò le
spalle:”Qualcuno vuole impossessarsi di Xaria…ed è fermamente intenzionato
a distruggere il mondo, a giudicare dalle sue
azioni” “Ma lady Saori,
non ci sono stati attacchi al Grande Tempio o a Nuova Luxor…da quando
Hades è stato sconfitto, tutto è tornato alla
normalità…” “Vorrei tanto che
fosse così, Shaka, ma la verità è un’altra: chiunque sia il nuovo nemico,
non è avventato nelle sue mosse; per ora si è imposto di agire nell’ombra,
per non rivelarsi, ben consapevole che a me è affidata la protezione degli
uomini e della Terra…Non ha compiuto attacchi diretti, probabilmente
perché prima mira ad impossessarsi di
Xaria” “Un nemico così
non l’abbiamo mai affrontato…” mormorò Doko, il cavaliere di Libra,
sopravvissuto delle ultime due guerre sacre, la preoccupazione dipinta
negli occhi…uno sguardo che, nonostante le apparenze giovanili, per
duecento anni aveva osservato l’avvicendarsi e il tramontare di numerosi
avversari, divini e non, della dea Atena; tuattavia, in quella lunga
esperienza, mai aveva conosciuto un nemico che agiva in quel modo
subdolo. “Smettila di dire
così, Doko!Non vedere tutto in negativo come al solito!” lo redarguì
Milo. “Purtroppo le
parole del cavaliere di Libra non sono da prendere alla leggere, Scorpio;
negli ultimi mesi si sono verificati numerosi attacchi ad abitanti di
varie zone della Grecia e della Turchia, oltre che in Italia…il raggio
delle aggressioni si sta allargando sempre di più ma, soprattutto, delle
vittime non ne rimane alcuna traccia se non…-il viso di Saori assunse
un’aria orripilata-pochi brandelli del loro
cuore…” Calò un silenzio
pesante. Quanto a
malvagità, sembrava il modo di agire di Hades…ma egli era stato sconfitto
quattro mesi prima, e il suo spirito era stato di nuovo sigillato
nell’Averno, l’inferno più buio, dove anche le anime immortali dei titani
e dei nemici di Zeus erano rinchiuse per l’eternità…Soltanto il sommo
olimpio avrebbe potuto liberarli, ma per quale folle
motivo? “Quale sarà il da
farsi? Comandate, e noi combatteremo,
signora” Saori scosse la
testa:”Non si tratta solamente di combattere, Aiolia…è fondamentale
trovare Xaria, e allo stesso tempo scoprire chi vuole
impossessarsene…” I Gold Saints si
scambiarono un’occhiata, poi Mu propose:”Uno di noi potrebbe cercare
l’oggetto incriminato, mentre gli altri resteranno qui a difendervi,
Saori…” “Sì, ma se non
sappiamo dov’è quella lancia!Mica possiamo setacciare la Grecia a vuoto!E
immagina se fosse da qualche altra parte, magari in…Cina…o che so
io…”l’interruppe Aldebaran, per nulla convinto dell’idea del
compagno. “In realtà, ciò di
cui volevo realmente informarvi, è che esiste un modo per localizzare il
nascondiglio di Xaria…Un medaglione, composto da cinque parti che,
congiunte, dovrebbero indicarne la posizione esatta…”intervenne
Atena. “E, scusate se vi
interrompo, milady, lasciatemi indovinare…non si sa nemmeno dove sia il
medaglione, vero?” “Più o meno,
Milo…in realtà la parte centrale è l’unica di cui ci è dato di conoscere
la locazione corretta…è stata la persona che ne custodisce il segreto, ad
avvisarmi di ciò che stava accadendo”spiegò Saori a Scorpio, che
immediatamente replicò:”è dunque un cavaliere dello zodiaco?” “Non
esattamente…diciamo che è l’unica superstite della sua tribù…”
”Un’amazzone?” “L’erede della
regina delle amazzoni, per la precisione…sinceramente, anch’io ero
all’oscuro della sua esistenza finchè, settimana scorsa, non ho ricevuto
la richiesta del suo aiuto: essendo la custode del sigillo, è stata
immediatamente presa di mira dal nuovo nemico, e già a tre attacchi è
riuscita a scampare per miracolo…se il medaglione cadesse nelle mani
sbagliate, chi ci minaccia verrebbe a conoscenza del nascondiglio di
Xaria, e per il mondo degli uomini sarebbe la
fine” Il tono della
reincarnazione di Atena era colmo di
apprensione. “Ci dica cosa
fare, signora…siamo qui, ai vostri
ordini” “Dovremo procedere
con cautela, Shaka; mi occorre che vi rechiate nei posti dove vi sono
state le aggressioni più numerose ed indaghiate, senza dare nell’occhio e,
in caso di bisogno, interveniate…Nel frattempo, uno di voi avrà il compito
di difendere la custode del sigillo…questa missione ha la priorità
assoluta su tutto” “Ma lady Saori…con
noi assenti il santuario e voi non resterete privi di difese?” domandò
Mu. “Cavaliere di
Aries, non temere per la mia incolumità…ho già dato ordine di richiamare
Marin dell’Aquila e Shaina dell’Ofiuco” “Due soli silver saint?Mia
signora, avete corso seri pericoli quando eravamo tutti noi presenti e
sono arrivati gli spectre di Hades!”protestò
Aiolia. “Come vi ho detto,
la mia difesa è irrilevante!Devo essere certa che l’ultima delle amazzoni
non corra pericoli, e che il segreto di Xaria rimanga tale, fino a quando
non avremo scoperto chi ci minaccia! Chi di voi se la sente di occuparsi
di ciò?Sappiate che dovrete recarvi lontano da qui, su una sperduta
isoletta del mediterraneo, nell’arcipelago delle
Ionie…” Per diversi
istanti ci fu silenzio, nessuno che voleva allontanarsi troppo dal Grande
Tempio, poi… “Ci vado
io” Ci fu un coro di
“eh?!” generali: era stato Kanon ad offrirsi volontario.
“Scherzi, vero?”
balbettò Aiolia incredulo. “Certo che
scherza…” gli fece eco
Aldebaran. “Cosa sono quelle
facce?!” il cavaliere di Gemini cominciò ad arrabbiarsi: «begli amici
davvero!Prima mi dicono che non devo più pensare al passato, poi però mica
si fidano!» “Allora?!Vuole
andarci qualcun altro o cosa?Non è un gioco, non è l’estrazione di mister
universo o altro!Sono l’unico che conosce bene quella zona al punto da
sapermici muovere ad occhi chiusi, dato che ci sono nato, e poi voi
servite qui, il più vicino possibile ad Atene!” proseguì Kanon, che si
ritrovò a dover sopportare su di sé più di uno sguardo ostile. “Si può
sapere che vi prende?!” “C’è che tu, da
solo…non sei affidabile” gli disse schietto
Doko. Il saint di Gemini
socchiuse gli occhi, il cosmo che gli ribolliva di rabbia: quanto ancora
avrebbe dovuto pagare, per dimostrare la propria
lealtà?! “Non sono
affidabile, vecchio maestro?Mi pare che nell’ultima guerra sacra abbia
dato sufficiente prova di quanto sia cambiato…” sibilò il giovane a denti
stretti. “Chi può
assicurarci che dietro a quel viso d’angelo non celi di nuovo l’animo di
un demone?In fondo, i fatti parlano chiaro!” replicò secco il cavaliere
della Bilancia. A quelle accuse,
Kanon strinse i pugni, ma prima che potesse muoversi, la voce dura di
Atena pose fine a quell’acceso scambio di opinioni:”Ora basta. Questo
Chrisos Synagein non è stato indetto per creare conflitti intestini al
Santuario! Doko! Mi aspettavo che, con duecento anni di esperienza sulle
spalle, fossi un po’ più saggio di quello che sarebbe il comportamento di
un qualsiasi adolescente scapestrato!” “Ma lady Saori…” proferì il saint,
fulminato da un’occhiataccia dalla dea. “Non voglio sentire altro; e tu,
Kanon, controlla la tua collera: non puoi pensare di aggredire un tuo
compagno” «Non se questo mi
accusa davanti a tutti!Ho il mio orgoglio da difendere!Sono stanco di
essere giudicato per ciò che ho
fatto…» “Scusate, mia
signora” borbottò a bassa voce. Saori parve
risollevata; le era dispiaciuto dell’atteggiamento del cavaliere di Libra,
ma anche Kanon doveva riuscire a conquistarsi la fiducia altrui da solo:
lei non poteva interferire. “Auspico non
accada più; chiarito ciò, a meno che non vi siano altre obiezioni,
affiderei a te la missione di custodia, appunto perché sei nativo di quei
luoghi, e in caso di pericolo sapresti come
muoverti…” Gli altri
cavalieri non aprirono bocca, annuendo in
silenzio. “Bene…partirai al
più presto, non appena sarai pronto,
Kanon” “Cioè anche
subito. Non ho nulla che mi trattenga qui; mi metterei in viaggio
stanotte, se possibile”. La voce del saint di gemini era di nuovo calma,
ma dentro di se non vedeva l’ora di allontanarsi dal Grande Tempio, dove,
a quanto aveva appena constatato, non era ben
accetto. “Come
preferisci…quanto a voi altri, Mu e Aldebaran resteranno qui ad Atene,
dove si sono verificate diverse aggressioni, mentre Shaka e Doko andranno
ad Istambul e Aiolia e Milo a Roma: sono le città dove si sono verificati
gli attacchi, ci deve essere un filo logico che le collega, ma mi sfugge
quale…Il mistero è fitto, e il tempo non è
molto…” “Non si preoccupi,
lady Saori, anche questa volta ce la faremo” la rassicurò il cavaliere di
Leo. «lo spero con
tutto il cuore…siete l’unica difesa rimasta, miei
paladini…» Concluso il
Chrisos Synagein, Kanon si diresse in fretta nel suo piccolo alloggio, si
sfilò l’armatura d’oro e, agguantando le prime cose a tiro, preparò un
leggero borsone. Lo aspettavano, ad occhio e croce, diciotto ore di
viaggio tra pullman e traghetti vari…anche perché non c’era la benchè
minima possibilità di un collegamento aereo, per dove era diretto
lui. Controllò d’aver
preso tutto, dopo di che uscì rapido dalla sua stanza, deciso ad
andaresene il prima possibile: era a dir poco furibondo, e non tanto per
ciò che gli era stato detto, ma da chi! Begli amici che s’era illuso
d’avere, pronti subito a sparlargli contro! Chi era stato quello che aveva
messo fuori gioco Radamantis, nella battaglia degli Inferi?Lui!Chi, alla
fine, aveva rivelato come rimprigionare Nettuno?Lui…ok, i casini li aveva
causati lui, ma poi aveva cercato di
redimersi! “Ce la battiamo,
neh?” La voce di Milo lo
raggiunse sarcastica alle spalle; si voltò di scattò:”Non sto scappando da
nessuna parte: ho una missione da compiere, e pure tu, se non ho capito
male” “Ehi ehi, siamo
nervosetti, vedo” Kanon si rigirò,
deciso a non abboccare a stupide
provocazioni. “Il tuo sarcasmo
non mi tange, Scorpio. Usalo con Doko, magari con una buona battuta
diventa meno acido di quello che è” cominciò a scendere le scale ripide
che portavano all’ingresso del
Santuario. “Ehi Kanon!” gli
urlò il saint dell’ottava casa. “Che vuoi
Milo?”replicò in risposta
l’altro. “Buona
fortuna!” Il cavaliere di
Gemini rimase interdetto un
attimo. “Grazie, anche a
te!” disse poi, pensando che forse che almeno una persona in quel posto
gli credeva… anzi, due, con Saori. E questo gli
bastava. “Guarda che
intendevo con l’amazzone…magari questa è la volta buona che trovi una che
ti sopporta!” specificò Scorpio
sghignazzando. Kanon chiuse gli
occhi, voltandosi:”Questa la metto in conto, quando torno t’ammazzo!Stammi
bene!” “Cerca di non
farti uccidere, specialmente da lei, se ci
riesci!” Risero entrambi, l’uno che rientrava al Santuario, l’altro che scendeva quei gradini ripidi che lo conducevano verso un’avventura che mai avrebbe dimenticato.
Ed ecco anche il 2* capitolo! Povero Kanon, sta cercando di redimersi, e quell st**nz* di Doko gli dice papale papale "Sei inaffidabile" Tuoni, e fulmini, fossi stata io al suo posto, avrei mandato ql vecchiaccio pel di carota direttamente alle Bermuda col GOLDEN TRIANGLE o in orbita con il GALAXIAN EXPLOSION. Milo è un grande, lo adoro, anche se mi dispiace che non abbia un ruolo da protagonista...mmm, un pensierino nei prossimi capitoli potrei anche farcelo però! Uh, e la storia del nuovo nemico??Che starà architettando la mia mente contorta?Mah, chi lo sa...^_^ Sarei felicissima di avere qualche vostro parere! Mizar89
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