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Autore: BerryMarie    17/04/2012    1 recensioni
-Ma il fatto di arrivare un punto così critico significava una cosa sola :ero una delusione. Nessuno me l’aveva mai fatto notare chiaramente, ma si vedeva negli sguardi di tutti quelli che erano stati abbastanza tempo nei miei pressi. -
(sono alle prime armi, LOL, abbiate pietà, ahahah)
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La fine del nulla

Capitolo uno: la fine del nulla.

-Non puoi lasciarmi, non così. Non ora, ti prego.- singhiozzai. Non ero tipo da piangere, ma quello era troppo. Un’altra volta, avevo deluso me stessa affidandomi troppo ad una persona. Micheal, il mio ormai ex ragazzo guardava terra. Ma non era dispiaciuto. –piantala Leanne, tanto non funziona- mi rispose duramente. Non sapevo se piangere o ridergli in faccia, perché sapevo benissimo che non era così. E io lo conoscevo piuttosto bene, ed era per quello che lui non mi guardava negli occhi, sapeva che avrei smascherato qualsiasi bugia che lui avrebbe detto.Ma a quel punto scappai via. La mattina del giorno prima i miei genitori avevano deciso di divorziare e io sarei dovuta andare in affidamento a mio padre. Di solito il figlio o la figlia vanno con la madre, ma lei non mi ha voluta. Mio padre, un quarantenne con un bel carattere , ha provato a essere più gentile con me. Sa che non mi mancherà mia madre, dato che non la sopportavo. Ma sa che mi mancherà la mia sorellina.   Mia mamma, comunque, non meritava una persona come mio padre. La mia sorellina, diversa da me sia fisicamente che caratterialmente. Lei è una piccolina di quattro anni, con capelli castano scuro e occhi color nocciola. Io ho gli occhi grigi e i capelli biondo chiarissimo. Era difficile immaginare le mie giornate senza di lei, e non vederla per così tanto tempo mi metteva un angoscia incredibile. Ma il fatto di arrivare un punto così critico significava una cosa sola :ero una delusione. Nessuno me l’aveva mai fatto notare chiaramente, ma si vedeva negli sguardi di tutti quelli che erano stati abbastanza tempo nei miei pressi. Non avevo più amici, dal momento in cui Sasha aveva liquidato la nostra amicizia, e questo l’avevo capito dal suo sguardo quando le avevo detto del trasferimento. E quello di Michael era ancora peggio. Mi sentivo vuota, senza uno scopo ben preciso. Non sapevo suonare strumenti, non ero particolarmente brava in nessuna materia, ma mi piaceva leggere. Ma leggendo e basta non sarei mai andata da nessuna parte, e questo pensiero mi faceva piangere ogni volta. Andai a casa, preparai le valigie e le misi in macchina. Saremmo partiti quella sera, ed io ero pronta a provare a iniziare daccapo, ma non avevo capito che stava soltanto iniziando un disastro colossale.

  
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