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Autore: Arya__    18/04/2012    5 recensioni
Matilde è una studentessa liceale che viene considerata la secchiona e la sfigata di turno e, nonostante non sia vero, non ritiene importante smentire quelle voci. I suoi veri amici sono quelli del mare, quelli che la conoscono sotto tutti i punti di visti e che lei ogni anno incontra in vacanza. Loro sanno quanto lei ami studiare, ma sanno anche del suo amore per il ballo e per le scarpe alte. Loro la conoscono per davvero ma non riescono a capire perchè lei mantenga la maschera della secchiona sfigata a scuola. E se intervenisse qualcun altro? Se qualcuno riunisse le due Matilde e riuscisse a mostrare la bellezza della ragazza anche a scuola? Come la prenderebbero i suoi compagni di classe? E lei?
Dal Capitolo 3: Brutta. Con gli occhiali. Non ride mai. Sempre vestita informe e non so nemmeno se le abbia le forme a dire il vero. Non vuole mai fare sport con la classe. Non credo abbia amici, è così asociale. Mostro.
Questa non sei tu Matty. Non sei così. Come sei veramente? Cosa nascondi ancora?

Dal capitolo 6: Piacevo a Cristian. Lo avevo baciato. Mi aveva baciata. Quindi gli piacevo ancora
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Novità sconvolgenti

 

Guardarmi allo specchio mi faceva abbastanza schifo.

Quel pomeriggio, dopo quella sottospecie di bacio con colui che si ostinava a chiamarmi Splendore, ero scappata. Letteralmente. Fuggita da lui. Fuggita da Chiara che mi cercava. E non rispondevo più né a Ilaria né a Cristian.

Non sapevo cosa dirgli. Non gli avevo ancora detto niente. Dovevo dirglielo.

Non puoi dirglielo.

Come non posso? Devo! Ho fatto una cazzata!

Proprio perché è stata una stronzata, non devi dirglielo. Ci starebbe male e basta.

Non mi piace mentire.

Ma non mentiresti, ometteresti una cosa.

Cosa? Che ho infilato la lingua in bocca a un altro? A Simone?

Su su, è stata una svista. Capita a tutti.

No, tu non hai capito. Non è stata una svista. L’ho baciato io. IO. Non lui. IO. E lui ha risposto.

Questo era quello che immaginavo il mio riflesso mi stesse dicendo. Di non dire niente perché nessuno aveva visto niente. Ma non potevo farlo, dai. Non ci sarei mai riuscita. O sì?

Suonò il mio telefono in quel momento. Guardai il display: Simone.

Ma che diavolo…? Pigiai il tasto rosso e si attivò la segreteria telefonica. Non volevo parlargli. Stupida cretina. Vidi che aveva lasciato un messaggio. Lo ascoltai.

“Matty cazzo rispondi. Dobbiamo parlarne. Tu devi parlarmene perché non ci sto capendo niente. Chiamami.”

La voce sembrava decisamente alterata, ma non avevo voglia nemmeno di parlare con lui.

Stufa di stare in casa, uscii per una corsa. Mi avrebbe schiarito le idee, mi avrebbe permesso di pensare a cosa fare, senza fare altre stronzate enormi.

Mi diressi al parco intorno al quale di solito correvo. Sì, è triste correre intorno a un parco, ma non c’erano posti migliori in quella lugubre e inquinata città. Acceso il mio mp3, iniziai a correre. La musica mi svuotava la testa e per una decina di minuti mi rilassai totalmente. Ad un certo punto vidi Simone e Chiara insieme seduti su una panchina. Stavano parlando. Non avrei dovuto ascoltare, di sicuro era una conversazione privata, ma non seppi resistere. Guarda caso, poco distante da loro c’era una siepe e decisi di approfittarne. Mi misi in ascolto a discorso già iniziato.

“..non so perché faccia così! È un controsenso vivente!” stava dicendo Simone a Chiara.

“Simo stai tranquillo. Non ti devi agitare, è solo tremendamente confusa. Da un certo punto di vista la capisco. Non sa cosa pensare e non sa come comportarsi. Tu sei qui, ma lui è lì e lei sta con lui. In teoria” gli rispose la mia amica con fare comprensivo verso di me.

“In teoria?” le chiese lui sorridendo furbetto.

“Sì, in teoria. Sarò sincera. Sono dalla tua parte, ma perché conosco te e non lui e non sono favorevole ai rapporti a distanza e vedo quanto a lei manchi non vedere lui. Poi ti dirò un’altra cosa, ma solo perché voglio il meglio per lei. Lui non è mai affettuoso verso di lei quando sono al telefono, lei non glielo ha mai detto, ma ne soffre un po’. Sai com’è fatta..”

Chiara gli stava spifferando tutti i fatti miei! Altro che amica! Sì certo, pensava a me, ma quelli erano fatti miei! Solo miei e di Cristian! E non potevo nemmeno dirle niente perché ero la prima ad essere in torto visto che stavo origliando una loro conversazione!

Stufa di ascoltare quella conversazione privata, mi allontanai quatta quatta e ripresi la mia corsa. Chiara era dalla parte di Simone. In pratica mi avrebbe dato consigli da amica, ma pensando alla mia possibile felicità con Simone. Mi serviva una persona che rimanesse neutrale. Potevo chiamare Ilaria! Lei conosceva Cristian da anni, ma era sempre stata diretta ed esplicita con me, quando aveva qualcosa da dirmi, me la diceva senza giri di parole.

Decisi di chiamarla. Presi il cellulare e composi il suo numero, mi rispose dopo due squilli.

“Matty finalmente! È una vita che cerco di chiamarti! Cosa è successo? Come mai non rispondi?” mi domandò preoccupata la mia amica.

“Ila scusa, ma è successo un casino. Ho fatto un casino, Ila. Non so cosa fare..” iniziai quasi a singhiozzare.

“Tesoro calmati. Raccontami cosa è successo!” la mia amica sembrava davvero preoccupata.

“Ila, ho baciato Simone. Lui parlava parlava parlava parlava, era così carino Ila! L’ho baciato! Cazzarola!” iniziai a raccontarle tutto mentre lei mi ascoltava in silenzio.

“Matty senti, hai fatto una stronzata. Ma devi dirlo a Cristian! Non puoi non dirglielo. Non se lo merita” mi redarguì la mia amica. Poi mi chiese “Ma ti piace Simone?”

“Ila non lo so! Non ne ho idea! Non lo so, Ila! Aiutami!” ormai stavo piangendo dalla tristezza.

“Tesoro, la cosa migliore è parlarne con lui. Devi essere sincera. Non farti interrompere da lui e digli tutto. Poi vedi cosa ti dice. Ma prima di tutto devi chiarirti le idee tu stessa. Non puoi tenere il piede in due scarpe..”

“Non voglio tenere il piede in due scarpe, Ila! Voglio solo fare chiarezza. Lo so cosa accadrà: io parlerò con Cristian, lui si incazzerà di brutto e mi urlerà contro. Per come sono fatta, poi io mi incazzerò e ci diremo cose brutte. E non voglio che finisca così male!” le dissi agitandomi.

“Matty ti rendi conto che mi hai detto - non voglio che finisca così male -, non - non voglio che finisca -?” mi domandò la mia amica cercando di illustrarmi la mia situazione.

“Cosa vorresti dire?”

“Che il tuo inconscio pensa che finirà già con Cristian!” mi fece notare Ilaria.

“Il mio inconscio? Ma io devo ancora fare chiarezza! Non può il mio inconscio aver già deciso, mica ha vita a sé!” le risposi sorridendo per la prima volta da quella telefonata.

“Vabbè Matty senti, secondo me dovresti parlare direttamente con Cristian e basta. Solo dopo che avrai parlato con lui, potrai pensare in maniera chiara!”

“Va bene Ila grazie. Lo chiamo subito, ho le palpitazioni. Non mi piace dire queste cose per telefono Ila!” continuai a parlare, non volevo terminare la chiamata.

“Matty rimani calma e non agire d’impulso. Ragiona e se si incazza, lascialo sfogare. Ha ragione, in questo caso hai sbagliato tu. Adesso vai a chiamalo, ci sentiamo dopo tesoro!”

“Ciao Ila, ti richiamo dopo!” e chiusi la telefonata. Dovevo farmi coraggio e chiamare Cristian e raccontargli tu. Via la fifa e avanti il coraggio! Che scambio poco vantaggioso!

Rimasi a guardare il cellulare per cinque minuti e poi composi il suo numero.

Mi rispose subito e con una voce sorpresa mi disse “Cosa è successo Matty? Non mi hai risposto per diverse ore! Mi sono preoccupato!” Ecco come sentirsi una merda dopo solo una frase.

“C-ciao Cri.. C-come stai?” gli chiesi balbettando.

“Matty ma chissene frega di come sto io! Come stai tu! Sei tu che non mi hai risposto!” continuava ad alzare la voce e ad agitarsi e non gli avevo ancora detto niente.

“Cristian è successo un po’ un casino ed è colpa mia. E dovevo pensare.” Gli dissi cercando di prendere tempo.

“Cosa è successo? Dimmi dai! Non sarà niente di grave e ti starai facendo delle paranoie inutili! Ti conosco ormai!” mi rispose Cristian scherzando. Ecco come far cambiare di botto l’umore a una persona a cui tenevo. Lo avrei deluso subito. Che schifo di persona che ero.

“Cristian è inutile che ci giro intorno ed è inutile che ti stia a indorare la pillola, tanto non cambia quello che ho fatto. Stavo parlando con Simone e mi stava dicendo un sacco di cose e l’ho baciato..” Aspettai una qualche reazione vocale per 78 secondi. Ma lui non diede risposta. La chiamata era ancora attiva.

“Cazzo” disse lui ad un tratto “Cazzo cazzo cazzo. Lo sapevo di non potermi fidare di quel coglione..” Cristian stava iniziando a parlare da solo e io non stavo capendo niente.

“Ma hai capito cosa ho detto?” gli chiesi per cercare di capire cosa stava borbottando.

“Sì che ho capito. Lo hai baciato. E come minimo lui ti stava dicendo cose carine su di lui e negative su di me, su quanto fossi distante e su come tu dovessi meritare una storia migliore. Sbaglio?” Come faceva a sapere cosa mi stava dicendo Simone?

“No, non sbagli. Ma non capisco perché non sei arrabbiato!” gli chiesi stupita.

“Ma sì che sono arrabbiato e sono anche un po’ deluso eh! Non mi piace che tu abbia baciato un altro anche perché stiamo insieme io e te.. ma fino a prova contraria è anche colpa mia e colpa di quel’idiota.. Dovevo sapere che non avremmo dovuto iniziare una storia a distanza, lo so che non credi nelle storie a distanza e nemmeno io a dirla tutta, ma quell’idiota doveva starti lontano. Glielo avevo detto di starti lontano, ma quello scemo ha fatto di testa sua e adesso me la prenderò con lui. Oh ma vedrai sì..”

“Temo di non capire” gli dissi titubante.

“Mio padre è stato trasferito a Genova e dalla prossima settimana sarò a Genova..” mi disse con voce squillante. E non potei far altro che immaginarmi il suo viso solcato da un sorriso.

“Vieni a Genova? Per quanto?” gli chiesi, incerta se essere emozionata o nervosa.

“Immagina questo: a ricreazione mi vedrai tutti i giorni..” sentii che ridacchiava.

“Ti trasferisci nella mia scuola..” non riuscii a finire la frase perché mi interruppe.

“Esatto Matty, sarò nella tua scuola e non ho la minima intenzione di lasciarti a quel coglione.”

 

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Salve a tutti!

Scusate questo enorme ritardo ma ho avuto qualche problema!! Ehm..

Questo capitolo è un po’ cortino ma se non lo avessi diviso, sarebbe stato troppo lungo.. il prossimo è quasi finito e lo posterò senza ritardi promesso!

Mi dite cosa ne pensate? Secondo voi con chi si metterà Matty alla fine?? MUAHUAHAUHA *risata malefica*

Alla prossima!

Dafne

  
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