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Autore: hurrem    18/04/2012    7 recensioni
Cosa è successo prima, durante e dopo l'arrivo di Bra? Nella mia storia ho immaginato una serie di vicende che coprono quest'arco di tempo. Da sempre accanita fan del pairing Bulma/Vegeta ho deciso di raccontare dal punto di vista di entrambi un particolare momento della loro vita che si colloca dopo la sconfitta di Majin Bu e che vede il sayan e la terrestre alle prese con dubbi, imprevisti e ricerca della felicità anche in tempo di pace. Spero vivamente di essere rimasta IC e vi prego... recensite! Il progetto è diviso in una quindicina di capitoli (non so quanto ci vorrà a inserirli tutti) ed ognuno di essi ha il titolo di una canzone che richiama la trama. Il rating è rosso ma le scene di sesso esplicito sono alquanto ridotte. Aggiornamento: ho diminuito il rating, non credo che serva il rosso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qui con il 3° capitolo! Per la gioia generale il capitolo è rosso, anche se non credo di avere delle grandi capacità in questo senso per cui sarà abbastanza soft…

Protagonisti sono questa volta sia Bulma che Vegeta e il titolo è abbastanza chiaro, no? La canzone è di Ida Maria.

Spero che sia all’altezza dei precedenti, buona lettura!!

 

 

CAP. 3 – I LIKE YOU SO MUCH BETTER WHEN YOU’RE NAKED

 

Bulma guardò ancora una volta il bastoncino, con il cuore che batteva all’impazzata. Non riusciva ancora a crederci.

“Sono incinta!” disse quasi estasiata al suo riflesso nello specchio. Comunque meglio ricontrollare un’altra volta, giusto per essere sicuri. Sì, non c’era dubbio. Quella linea rosa… l’aveva desiderata così ardentemente che ora, anche se la aveva chiara e tangibile davanti agli occhi, non le sembrava vera.

Corse in camera da letto e si mise a rovistare negli armadi. Erano passati mesi da quando aveva smesso di prendere la pillola ed ogni falso ritardo, ogni comparsa delle mestruazioni l’aveva fatta sentire sempre peggio. Lei, abituata da sempre ad avere qualsiasi cosa ancora prima di desiderarla, aveva sperimentato l’impotenza e il fallimento. Neanche la sua tenacia e tutto il suo impegno avrebbero potuto trovare una soluzione a ciò che il suo corpo si rifiutava di fare, ma era stata brava a nascondere quanto quel desiderio si fosse trasformato in ossessione. Si era sforzata di ridere e di mostrarsi serena per celare la delusione di ogni test risultato negativo.

All’inizio Vegeta sembrava non farci caso, troppo impegnato a nasconderle che aveva partecipato a prendere quella decisione. A lei stava bene far finta che le pillole fossero semplicemente scomparse, visto che le evitavano di affrontare le sue paure parlando della cosa con lui. Poi un giorno, inaspettatamente, lui le aveva chiesto se avesse cambiato idea. Bulma sentiva il suo cuore mancare un colpo al solo ricordo. E lei aveva dissimulato la sua preoccupazione, spiegandogli che ci voleva tempo per queste cose, anche se sapeva che entrambi stavano pensando alla stessa cosa: per Trunks erano bastate un paio di notti.

Il giorno del suo 40° compleanno era arrivato e lei non aveva avuto nessun grande annuncio da fare agli amici e, come se ciò non bastasse, Vegeta si era accorto che la cosa le dispiaceva. Forse per quel motivo la sera le aveva fatto quel complimento (stavolta uno vero!) mentre si spogliava. Le aveva dato dell’impostora, dicendole che era biologicamente impossibile che una donna della sua età avesse un corpo simile. E poi aveva sdrammatizzato dicendo che il ritardo era senz’altro presagio di quanto questo figlio sarebbe stato pigro e svogliato.

Dio, quanto amava quell’uomo! Capace di rendersi odioso ed insopportabile per settimane e poi di rimettere tutto a posto così, con un gesto o una frase non da lui.

Eppure l’idea di essere troppo vecchia per un figlio non la abbandonava mai; di certo non era colpa di Vegeta se non riusciva a restare incinta. Figurarsi! Un sayan con problemi di fertilità!

Comunque adesso i suoi timori si erano dissolti e cercava freneticamente il vestito rosso che aveva comprato apposta pensando a quel momento.

“Ah-ah! Eccoti qui!” trillò Bulma all’involucro del suo bellissimo e fiammante Chanel. Lo tirò fuori e lo studiò sovrapponendolo alla sua immagine nello specchio. Era uno schianto! Lo rimise nella custodia in fretta e ripassò mentalmente il programma della serata. Gliel’avrebbe detto prima di addormentarsi per rendergli le cose più difficili, sperando di non essere troppo arrabbiata per la fine che probabilmente avrebbe fatto quel fantastico vestito.

 

 

Quella sera Vegeta aveva guardato insistentemente Bulma per tutta la cena. Cosa le saltava in mente? Vestirsi così provocante quando chiaramente lui non poteva prenderla sul tavolo, visto che sullo stesso il loro primogenito di nove anni stava mangiando bastoncini di pesce.

Inoltre non lo stava asfissiando con la consueta conversazione a senso unico; era tutta presa da Trunks e lo sommergeva di attenzioni e di chiacchiere. Non che di solito non lo facesse, ma le attenzioni venivano equamente divise tra lui e il bambino. Bulma si riservava il momento di mandare Trunks a letto per parlare con lui e coccolarlo; cosa che a Vegeta dava comunque fastidio visto che riteneva il figlio troppo grande per certe smancerie.

Perché si era scelto una donna tanto irritante? Di sicuro aveva in mente qualche suo subdolo gioco di potere e il sayan si sentiva già pronto a dare sfoggio della sua autorità. Del resto, per quanto riguardava il sesso, non gli risultava di aver mai perso.

Al termine della cena decise di defilarsi in segno di protesta. Se l’intento della compagna fosse stato quello di provocarlo lo avrebbe raggiunto, in caso contrario… bhe,  l’avrebbe raggiunta lui, una volta che Trunks fosse stato fuori gioco.

In camera sua Vegeta si lasciò cadere sul letto pesantemente. Aveva avuto  un allenamento intenso e i suoi muscoli imploravano un po’ di meritato riposo. Ovviamente non poteva riposare, non dopo aver visto Bulma vestita in quel modo.

Forse stavolta sarebbe stata quella buona, anche se ormai cominciava a credere che non sarebbe successo. Di sicuro non era colpa sua, ma qualcosa gli diceva che era meglio far finta di nulla poiché sicuramente Bulma si stava tormentando nel pensiero di non riuscirci. Avrebbe preferito che lei rinunciasse piuttosto che vederla così dispiaciuta, ma la cosa in fondo dava fastidio anche a lui. Quando prendeva una decisione era abituato ad ottenere subito un risultato, ma per quanto potesse arrabbiarsi o pretendere, la cosa restava indipendente dalla sua volontà.

I suoi pensieri vennero spazzati via dal suono della porta che si apriva e che lasciava entrare Bulma in tutto il suo splendore. Osservandola mentre chiudeva la porta dovette ammettere che era davvero una visione.

“Allora, tesoro! Non ti piace il mio vestito?” disse lei con voce squillante girando su sé stessa. Vegeta si alzò dal letto con un sorriso beffardo e sentì Bulma sussultare mentre le afferrava le braccia sottili, dopo essersi fiondato su di lei. Bulma puntò i suoi stupendi occhi azzurri dentro i suoi e dischiuse le labbra dipinte di rosso.

“Cerca di sfilarlo come si deve o te la farò pagare!”

Vegeta sogghignò, facendo scorrere le sue mani ruvide e piene di calli sulle curve mozzafiato della sua donna. Bulma era tutto quello che una sayan non avrebbe mai potuto essere. Così formosa, morbida, con la pelle vellutata e quegli occhi straordinari. Vegeta non glielo avrebbe mai detto, ma quale sayan poteva reggere il confronto? I neri capelli ispidi e i corpi androgini delle sue consanguinee, da quando aveva stretto a sé Bulma la prima volta, sembravano ricordi insipidi e sbiaditi.

Sollevò la donna con la stessa facilità con cui avrebbe sollevato un fiammifero e la imprigionò tra il suo corpo e il materasso. Decisamente quel vestito l’aveva avvolta anche troppo.

 

 

Alla fine il suo favoloso Chanel si era salvato. Non perché Vegeta fosse stato particolarmente cauto, ma perché non si era preso nemmeno la briga di toglierglielo. Ormai Bulma si era abituata alla sua foga ma trovava sempre il modo di prolungare il gioco, mentre quella sera era stata decisamente propensa ad assecondare i desideri del sayan e non aveva fatto in tempo a sfilarsi le costose mutandine di pizzo che lui era entrato rude dentro di lei, togliendole il fiato.

Era stato semplice smettere di pensare al vestito. Con Vegeta lo era sempre. I suoi baci roventi accendevano dei piccoli fuochi sulla sua pelle e le sue spinte vigorose le procuravano ondate di piacere impossibili da nascondere.

Vegeta a letto vinceva sempre. Lui era decisamente più bravo a mimetizzare le sue emozioni, ma lei non poteva ingannarlo quando era lì, sotto di lui. In quei momenti poteva percorrere con le mani la pelle ambrata e incandescente del suo uomo senza temere che lui si allontanasse e nemmeno il pensiero della nuova vita che stava crescendo dentro di lei le aveva impedito di darsi a lui senza riserve.

Aveva visto il sorriso soddisfatto del sayan mentre l’orgasmo si irradiava dalla sua femminilità a tutto il suo corpo ed era rimasta aggrappata alle sue spalle possenti mentre lui aumentava il ritmo e infine raggiungeva l’apice. Vegeta si era gettato supino accanto a lei e Bulma era rimasta ansante con il vestito tirato su sopra la vita. Adesso era arrivato il momento che aveva tanto aspettato.

“Guardami…”

Vegeta voltò i suoi occhi severi verso di lei. Rimase a guardarla anche se Bulma continuava a rimanere in silenzio. Amava quando lui le parlava soltanto con lo sguardo.

“Sono incinta.”

Il sayan fu preso alla sprovvista e Bulma poté vedere un guizzo nei suoi occhi di solito così immobili. Vegeta allungò un braccio verso di lei, salvo poi fermarsi a metà strada. Bulma sorrise mentalmente all’immagine del suo uomo combattuto tra il restare distaccato ed il volerla vicino, così si avvicinò di sua spontanea iniziativa, appoggiandosi al suo petto marmoreo.

“Sei contento, tesoro?”

“Mpf.” rispose il principe ad occhi chiusi, completamente abbandonato sui cuscini.

“Potresti essere più eloquente per favore?”

Vegeta seccato si girò dall’altra parte, dandole le spalle.

Bulma sogghignò. Non avrebbe mollato così facilmente.

“Vegeta, ti prego! Che ne pensi?” disse scuotendolo energicamente.

Vegeta si alzò dal letto di scatto e si diresse in bagno.

“Tesoro, potrei metterlo più spesso questo vestito se tu mi dicessi cosa pensi!” disse lei con tono provocante. Vegeta si fermò sulla porta e si girò a guardarla col solito cipiglio.

“In ogni caso, ti preferisco nuda!”

Bulma sbuffò rumorosamente. Che strazio combattere con quel testone! Magari sarebbe riuscita a rubare qualche coccola prima di addormentarsi, se non lo avesse fatto arrabbiare troppo.

Un sorriso furbetto le illuminò il volto. Ma no, perché accontentarsi di un paio di carezze quando poteva irritarlo fino a quando avrebbe dovuto baciarla per zittirla?

Sentì l’acqua della doccia che scrosciava e si sfilò velocemente il vestito. Improvvisamente aveva voglia di un bagno…

 

                                                                                                                                                                

Allooooora…. Che ne pensate? Mi perdonate il salto temporale? Non temete ci saranno ancora colpi di scena e tante cose da raccontare!

Volevo avvisarvi che per una decina di giorni non potrò aggiornare perché (ahimé… ) vado in vacanza! Ma per consolarvi vi lascio il probabile titolo del prossimo capitolo: CAN’T FIGHT BIOLOGY.

Spero di avervi intrattenuto piacevolmente… un bacio a tutti!

   
 
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