Eccomi
qui con il 3° capitolo! Per la
gioia generale il capitolo è rosso,
anche se non
credo di avere delle grandi capacità in questo senso per cui
sarà abbastanza
soft…
Protagonisti
sono questa volta sia
Bulma che Vegeta e il titolo è abbastanza chiaro, no? La
canzone è di Ida
Maria.
Spero
che sia all’altezza dei
precedenti, buona lettura!!
CAP. 3 – I LIKE YOU SO MUCH
BETTER WHEN YOU’RE NAKED
Bulma
guardò ancora una volta il bastoncino, con il
cuore che batteva all’impazzata. Non riusciva ancora a
crederci.
“Sono
incinta!” disse quasi estasiata al suo
riflesso nello specchio. Comunque meglio ricontrollare
un’altra volta, giusto
per essere sicuri. Sì, non c’era dubbio. Quella
linea rosa… l’aveva desiderata
così ardentemente che ora, anche se la aveva chiara e
tangibile davanti agli
occhi, non le sembrava vera.
Corse
in camera da letto e si mise a rovistare negli
armadi. Erano passati mesi da quando aveva smesso di prendere la
pillola ed
ogni falso ritardo, ogni comparsa delle mestruazioni l’aveva
fatta sentire
sempre peggio. Lei, abituata da sempre ad avere qualsiasi cosa ancora
prima di
desiderarla, aveva sperimentato l’impotenza e il fallimento.
Neanche la sua
tenacia e tutto il suo impegno avrebbero potuto trovare una soluzione a
ciò che
il suo corpo si rifiutava di fare, ma era stata brava a nascondere
quanto quel
desiderio si fosse trasformato in ossessione. Si era sforzata di ridere
e di mostrarsi
serena per celare la delusione di ogni test risultato negativo.
All’inizio
Vegeta sembrava non farci caso, troppo
impegnato a nasconderle che aveva partecipato a prendere quella
decisione. A
lei stava bene far finta che le pillole fossero semplicemente
scomparse, visto
che le evitavano di affrontare le sue paure parlando della cosa con
lui. Poi un
giorno, inaspettatamente, lui le aveva chiesto se avesse cambiato idea.
Bulma
sentiva il suo cuore mancare un colpo al solo ricordo. E lei aveva
dissimulato
la sua preoccupazione, spiegandogli che ci voleva tempo per queste
cose, anche
se sapeva che entrambi stavano pensando alla stessa cosa: per Trunks
erano
bastate un paio di notti.
Il
giorno del suo 40° compleanno era arrivato e lei
non aveva avuto nessun grande annuncio da fare agli amici e, come se
ciò non
bastasse, Vegeta si era accorto che la cosa le dispiaceva. Forse per
quel
motivo la sera le aveva fatto quel complimento (stavolta uno vero!)
mentre si
spogliava. Le aveva dato dell’impostora, dicendole che era
biologicamente
impossibile che una donna della sua età avesse un corpo
simile. E poi aveva
sdrammatizzato dicendo che il ritardo era senz’altro presagio
di quanto questo
figlio sarebbe stato pigro e svogliato.
Dio,
quanto amava quell’uomo! Capace di rendersi
odioso ed insopportabile per settimane e poi di rimettere tutto a posto
così,
con un gesto o una frase non da lui.
Eppure
l’idea di essere troppo vecchia per un figlio
non la abbandonava mai; di certo non era colpa di Vegeta se non
riusciva a
restare incinta. Figurarsi! Un sayan con problemi di
fertilità!
Comunque
adesso i suoi timori si erano dissolti e
cercava freneticamente il vestito rosso che aveva comprato apposta
pensando a
quel momento.
“Ah-ah!
Eccoti qui!” trillò Bulma all’involucro
del
suo bellissimo e fiammante Chanel. Lo
tirò fuori e lo studiò sovrapponendolo alla sua
immagine nello specchio. Era
uno schianto! Lo rimise nella custodia in fretta e ripassò
mentalmente il
programma della serata. Gliel’avrebbe detto prima di
addormentarsi per
rendergli le cose più difficili, sperando di non essere
troppo arrabbiata per
la fine che probabilmente avrebbe fatto quel fantastico vestito.
Quella
sera Vegeta aveva guardato insistentemente
Bulma per tutta la cena. Cosa le saltava in mente? Vestirsi
così provocante
quando chiaramente lui non poteva prenderla sul tavolo, visto che sullo
stesso
il loro primogenito di nove anni stava mangiando bastoncini di pesce.
Inoltre
non lo stava asfissiando con la consueta
conversazione a senso unico; era tutta presa da Trunks e lo sommergeva
di attenzioni
e di chiacchiere. Non che di solito non lo facesse, ma le attenzioni
venivano
equamente divise tra lui e il bambino. Bulma si riservava il momento di
mandare
Trunks a letto per parlare con lui e coccolarlo; cosa che a Vegeta dava
comunque fastidio visto che riteneva il figlio troppo grande per certe
smancerie.
Perché
si era scelto una donna tanto irritante? Di
sicuro aveva in mente qualche suo subdolo gioco di potere e il sayan si
sentiva
già pronto a dare sfoggio della sua autorità. Del
resto, per quanto riguardava
il sesso, non gli risultava di aver mai perso.
Al
termine della cena decise di defilarsi in segno
di protesta. Se l’intento della compagna fosse stato quello
di provocarlo lo
avrebbe raggiunto, in caso contrario… bhe,
l’avrebbe raggiunta lui, una volta che Trunks
fosse stato fuori gioco.
In
camera sua Vegeta si lasciò cadere sul letto
pesantemente. Aveva avuto un
allenamento
intenso e i suoi muscoli imploravano un po’ di meritato
riposo. Ovviamente non
poteva riposare, non dopo aver visto Bulma vestita in quel modo.
Forse
stavolta sarebbe stata quella buona, anche se
ormai cominciava a credere che non sarebbe successo. Di sicuro non era
colpa
sua, ma qualcosa gli diceva che era meglio far finta di nulla
poiché
sicuramente Bulma si stava tormentando nel pensiero di non riuscirci.
Avrebbe
preferito che lei rinunciasse piuttosto che vederla così
dispiaciuta, ma la
cosa in fondo dava fastidio anche a lui. Quando prendeva una decisione
era
abituato ad ottenere subito un risultato, ma per quanto potesse
arrabbiarsi o
pretendere, la cosa restava indipendente dalla sua volontà.
I
suoi pensieri vennero spazzati via dal suono della
porta che si apriva e che lasciava entrare Bulma in tutto il suo
splendore. Osservandola
mentre chiudeva la porta dovette ammettere che era davvero una visione.
“Allora,
tesoro! Non ti piace il mio vestito?” disse
lei con voce squillante girando su sé stessa. Vegeta si
alzò dal letto con un
sorriso beffardo e sentì Bulma sussultare mentre le
afferrava le braccia
sottili, dopo essersi fiondato su di lei. Bulma puntò i suoi
stupendi occhi
azzurri dentro i suoi e dischiuse le labbra dipinte di rosso.
“Cerca
di sfilarlo come si deve o te la farò
pagare!”
Vegeta
sogghignò, facendo scorrere le sue mani
ruvide e piene di calli sulle curve mozzafiato della sua donna. Bulma
era tutto
quello che una sayan non avrebbe mai potuto essere. Così
formosa, morbida, con
la pelle vellutata e quegli occhi straordinari. Vegeta non glielo
avrebbe mai
detto, ma quale sayan poteva reggere il confronto? I neri capelli
ispidi e i
corpi androgini delle sue consanguinee, da quando aveva stretto a
sé Bulma la
prima volta, sembravano ricordi insipidi e sbiaditi.
Sollevò
la donna con la stessa facilità con cui
avrebbe sollevato un fiammifero e la imprigionò tra il suo
corpo e il
materasso. Decisamente quel vestito l’aveva avvolta anche
troppo.
Alla
fine il suo favoloso Chanel si era
salvato. Non perché Vegeta fosse stato
particolarmente cauto, ma perché non si era preso nemmeno la
briga di
toglierglielo. Ormai Bulma si era abituata alla sua foga ma trovava
sempre il
modo di prolungare il gioco, mentre quella sera era stata decisamente
propensa
ad assecondare i desideri del sayan e non aveva fatto in tempo a
sfilarsi le
costose mutandine di pizzo che lui era entrato rude dentro di lei,
togliendole
il fiato.
Era
stato semplice smettere di pensare al vestito.
Con Vegeta lo era sempre. I suoi baci roventi accendevano dei piccoli
fuochi
sulla sua pelle e le sue spinte vigorose le procuravano ondate di
piacere impossibili
da nascondere.
Vegeta
a letto vinceva sempre. Lui era decisamente
più bravo a mimetizzare le sue emozioni, ma lei non poteva
ingannarlo quando
era lì, sotto di lui. In quei momenti poteva percorrere con
le mani la pelle
ambrata e incandescente del suo uomo senza temere che lui si
allontanasse e
nemmeno il pensiero della nuova vita che stava crescendo dentro di lei
le aveva
impedito di darsi a lui senza riserve.
Aveva
visto il sorriso soddisfatto del sayan mentre
l’orgasmo si irradiava dalla sua femminilità a
tutto il suo corpo ed era
rimasta aggrappata alle sue spalle possenti mentre lui aumentava il
ritmo e
infine raggiungeva l’apice. Vegeta si era gettato supino
accanto a lei e Bulma
era rimasta ansante con il vestito tirato su sopra la vita. Adesso era
arrivato
il momento che aveva tanto aspettato.
“Guardami…”
Vegeta
voltò i suoi occhi severi verso di lei.
Rimase a guardarla anche se Bulma continuava a rimanere in silenzio.
Amava
quando lui le parlava soltanto con lo sguardo.
“Sono
incinta.”
Il
sayan fu preso alla sprovvista e Bulma poté
vedere un guizzo nei suoi occhi di solito così immobili.
Vegeta allungò un
braccio verso di lei, salvo poi fermarsi a metà strada.
Bulma sorrise
mentalmente all’immagine del suo uomo combattuto tra il
restare distaccato ed il
volerla vicino, così si avvicinò di sua spontanea
iniziativa, appoggiandosi al
suo petto marmoreo.
“Sei
contento, tesoro?”
“Mpf.”
rispose il principe ad occhi chiusi,
completamente abbandonato sui cuscini.
“Potresti
essere più eloquente per favore?”
Vegeta
seccato si girò dall’altra parte, dandole le
spalle.
Bulma
sogghignò. Non avrebbe mollato così
facilmente.
“Vegeta,
ti prego! Che ne pensi?” disse scuotendolo
energicamente.
Vegeta
si alzò dal letto di scatto e si diresse in
bagno.
“Tesoro,
potrei metterlo più spesso questo vestito
se tu mi dicessi cosa pensi!” disse lei con tono provocante.
Vegeta si fermò
sulla porta e si girò a guardarla col solito cipiglio.
“In
ogni caso, ti preferisco nuda!”
Bulma
sbuffò rumorosamente. Che strazio combattere
con quel testone! Magari sarebbe riuscita a rubare qualche coccola
prima di
addormentarsi, se non lo avesse fatto arrabbiare troppo.
Un
sorriso furbetto le illuminò il volto. Ma no,
perché
accontentarsi di un paio di carezze quando poteva irritarlo fino a
quando avrebbe
dovuto baciarla per zittirla?
Sentì
l’acqua della doccia che scrosciava e si sfilò
velocemente il vestito. Improvvisamente aveva voglia di un
bagno…
Allooooora….
Che ne pensate? Mi perdonate il salto temporale? Non temete ci saranno
ancora
colpi di scena e tante cose da raccontare!
Volevo
avvisarvi che per una decina di giorni non potrò aggiornare
perché (ahimé… )
vado in vacanza! Ma per consolarvi vi lascio il probabile titolo del
prossimo
capitolo: CAN’T FIGHT BIOLOGY.
Spero
di avervi intrattenuto piacevolmente… un bacio a tutti!