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Autore: Kagome_86    18/04/2012    8 recensioni
Ashley è in viaggio per passare l'estate con sua zia Sam in Italia. Durante uno scalo a Heathrow conosce un gruppo di cinque ragazzi che saliranno sul suo stesso volo. Con quali conseguenze?
Dal primo capitolo:
«Amo i voli per l’Italia. Per quanto ti impegni saranno sempre più in ritardo di te!» mi volto verso l’autore della battuta e mi rendo conto che è un ragazzo castano con gli occhi chiari che sembra sia stato buttato giù dal letto proprio ora e che si sta rivolgendo al suo amico, un biondino tutto spettinato che sta prendendo la chitarra dalla custodia.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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19. Baci e Abbracci

Zia Sam mi ha costretta ad indossare l’abito che abbiamo comprato insieme in Italia, che sul residuo di abbronzatura che mi è rimasto dopo un mese in Inghilterra fa anche più figura del giorno in cui me l’ha regalato. Quando Liam mi ha vista non ha detto una parola e mi sono anche preoccupata che non gli piacesse più il modo in cui mi stava, poi mi ha abbracciata e mi ha detto che era rimasto senza parole per la mia bellezza. Scemo adulatore.
La festa è grandiosa, quelli della casa discografica continuano a sballottarmi qua e là per presentarmi questo o quel pezzo grosso della musica inglese, e io, come mi ha detto la zia prima di mollarmi a quello che a quanto pare dovrebbe essere il mio agente, mi limito a sorridere e annuire di tanto in tanto.
Dopo l’esibizione ho perso di vista i ragazzi. Liam dovrebbe essere da qualche parte con le sue sorelle e i suoi genitori, Louis si è allontanato con Eleanor, Niall è l’anima della festa e starà facendo un giro di chiacchiere con tutti i presenti… Della fine che possono aver fatto Zayn e Harry non ho proprio idea, ma se proprio devo essere sincera, in questo momento non mi interessa.
O meglio, non mi interesserebbe se, quando decido di approfittare di un momento di distrazione di Daniel, Harry non mi venisse a sbattere contro e non fosse completamente ubriaco.
«Ciao, Ash» mi dice, con un tono troppo alto e il fiato di un odore orribile. Lo prenderei a sberle se ciò non contribuisse ad attirare l’attenzione su di lui, così mi limito a prenderlo per un braccio e a trascinarlo nel giardino – parco è più corretto – dell’hotel in cui si tiene la festa.
C’è una panchina abbastanza appartata, che serve proprio al mio scopo. Faccio sedere Harry e mando un messaggio a Niall. Se Harry sta così, non oso immaginare come possa essere combinato Zayn. Liam è con la sua famiglia e Louis con Eleanor e non voglio disturbarli. Sì, Niall è la scelta giusta.
L’aria fresca sembra fare bene ad Harry, le sue guance diventano via via meno rosse e gli occhi meno lucidi.
«Devo essere uno spettacolo davvero pietoso, se rimani qui a farmi da balia» mi dice. Non so se sentirmi ferita o pensare che sia lui a sentirsi ferito. In quest’ultima settimana non l’ho trascurato… ho cercato di tenere per me e Liam la nostra vita di coppia, ma ho passato un sacco di tempo con lui. E poi se non gli ho detto niente è stato anche per cercare di non peggiorare la situazione… l’ombra nei suoi occhi di quella mattina non riesco a togliermela dalla testa.
«Non sei messo così male, quando mi sei venuto addosso pensavo peggio. E comunque avevo bisogno di allontanarmi dal salone per un po’, non ricordo i nomi di metà della gente che Daniel mi ha presentato stasera» gli rispondo.
«Ci farai presto l’abitudine. A non ricordare i nomi, intendo.» Lo guardo un secondo e scoppio a ridere, seguita a ruota da lui, che però si ferma subito. «Temo che domattina avrò un gran mal di testa.»
«E dovrai alzarti presto per venirmi a salutare.»
Domattina parto, torno negli Stati Uniti. Questi due mesi sono stati quelli che ho vissuto più intensamente da quando sono nata, credo. Sono successe tante cose, forse troppe. Ho trovato degli amici meravigliosi, mi sono innamorata di un ragazzo speciale, ho stretto un bellissimo rapporto con zia Sam e ho scoperto di avere con lei molte più cose in comune di quante non avessi mai potuto immaginare.
«Non me lo ricordare» borbotta.
«Che la sveglia suonerà presto?» gli chiedo.
«No, che domani parti e non ci vedremo fino all’anno prossimo.»
Vorrei ridere per stemperare un po’ la situazione, perché sta diventando complicato gestire la sua lingua sciolta. Se prima pensavo che fosse completamente ubriaco devo ricredermi, ha soltanto ingerito la quantità di alcol che gli serviva per perdere del tutto i freni inibitori. Come se già normalmente ne avesse molti.
«C’è sempre skype, Hazza.»
«Non usare quel nomignolo anche tu. Per te sono Harold.»
«Ma non era solo tua madre che poteva chiamarti così? Tra l’altro non mi hai fatto conoscere quella gran donna che sopporta di avere te come figlio, dovrai rimediare al più presto.»
«È meglio che tu non l’abbia conosciuta, credimi.»
«Ma tu sei proprio sicuro di aver bevuto, vero?»
«Quella che mi ha portato fuori dicendo che ero ubriaco sei tu. Come mai questi dubbi?»
«Fai discorsi più sensati ora che quando sei sobrio» gli rispondo.
«E non hai mai sentito Zayn… no, effettivamente lui dà di matto. Probabilmente dovremmo andare a cercarlo, Sam lo fa fuori se scopre quanto ha bevuto.»
«Più di te?»
«Parecchio più di me, io sto quasi bene.» Prova ad alzarsi, ma ricade giù seduto. Rido.
«Dove credevi di andare, Harold?»
«Ridi più piano, per favore» si lamenta, poi poggia la testa sulla mia spalla. È una situazione che ho già vissuto, questa. Due mesi fa, su un aereo che mi portava in Italia. Gli accarezzo i capelli proprio come ho fatto quel giorno.
«L’ultima volta che l’hai fatto mi sono addormentato sulla tua spalla» mi dice.
«E ti è dispiaciuto?» gli chiedo.
«No, ma se avessi approfittato probabilmente ora saresti la mia ragazza.»
Mi coglie di sorpresa, con quest’affermazione, non mi aspettavo una cosa del genere. Parlavo con lui così tranquillamente che quasi non mi ricordavo di tutto quello che ha bevuto.
«Harry, è l’alcol a parlare, non sei tu.»
«Ash… forse hai ragione, forse dovrei starmene soltanto zitto e godere della tua compagnia.»
Sto quasi per ribattere, quando le sue mani mi stringono il viso e le sue labbra sfiorano le mie. «Forse» dice, prima di baciarmi. Ha un sapore amaro, quello dell’alcol. Cerco di respingerlo con tutte le mie forze, poggio le mani sulle sue spalle e cerco di allontanarlo, ma non ci riesco.
Quando finalmente mi lascia andare gli do uno schiaffo. «Tu sei completamente fuori di testa!» gli urlo contro, prima di iniziare a correre, lontano da lui. Non guardo dove sto andando e non vedo Niall prima di sbattergli contro.
«Ehi, cos’è successo, Ash? Sembri sconvolta» mi dice, prima di passarmi un braccio dietro le spalle in modo fraterno.
«Niente di che. Harry si è ubriacato, o meglio, pensavo che fosse ubriaco, ora credo che sia soltanto un po’ alticcio» gli rispondo. «È su una panchina qui vicino.»
«È successo qualcosa?»
«Niente, Niall, tranquillo.»
«Va bene, me lo racconterà Hazza» mi risponde con un sorriso ed io mi trovo a pregare che Harry abbia ancora un briciolo di autocontrollo per non raccontargli tutto. Ma cosa spero? Mi ha appena baciata, che autocontrollo posso pensare che gli sia rimasto?
«Ash! Allora eri qui con Niall, iniziavamo tutti a darti per dispersa!» È la voce di Liam a raggiungerci, e quando alzo lo sguardo verso di lui vedo che è in compagnia di Louis ed Eleanor.
«Zayn?» chiedo.
«Dentro con tua zia a fargli da balia. Non è riuscita a trattenerlo dal bere troppo» mi risponde Eleanor.
«Qualcuno sa che fine ha fatto Hazza, invece?» chiede Louis.
«Addormentato su una panchina qui fuori» risponde Niall. Perché mi sta coprendo?
«Pensavo avesse combinato qualche cavolata delle sue.»
«No, era solo un po’ alticcio» risponde di nuovo Niall. Questo ragazzo ha dei superpoteri e ha capito più di quello che doveva, visto che continua a coprire Harry.
«Puoi andare a svegliarlo, Niall? Vorrei tagliare la torta e portare a dormire Ashley che domani ha un aereo da prendere.»
Liam mi circonda la vita con le braccia e mi riaccompagna all’interno della sala. Mi lascia con Louis ed Eleanor, prima di salire sul piccolo palco per ringraziare tutti i presenti per i regali di compleanno e per aver partecipato alla festa. Sorrido, perché il suo sguardo sicuro mi rasserena, ma evidentemente non è abbastanza, visto che  mi sento gli occhi di Eleanor puntati addosso.
Ma cos’è? Ho un display luminoso in fronte con su scritto “Ho baciato Harry Styles”?

*             *             *

Non ho detto niente a Liam, non ho detto niente a Louis, non ho detto niente ad Eleanor. Niall deve aver capito molto più di quello che gli è stato detto e non ha parlato. Harry stamattina all’aeroporto non si è fatto vedere, ma non c’era neanche Zayn, così nessuno ci ha fatto caso. Tranne me.
Louis ha provato a parlarmi, segno che è preoccupato per Harry e lui non ha voluto dirgli niente, ma Liam non mi ha lasciata un solo secondo, fino a quando non ho attraversato il check in. Da lì in poi non ho potuto fare altro che andare avanti, con la musica nelle orecchie. La mia musica, la loro musica, la nostra musica.
I ragazzi hanno preteso che autografassi le loro copie dei cd, sono stati ridicoli, ma credo fosse più per rallegrare il momento della separazione che per altro. E per farmi vedere la concept art del disco, ovviamente. Quando ho detto alla zia che sarebbe stata un’idea grandiosa farla disegnare a Zayn non mi sarei mai aspettata che accogliesse il suggerimento con tanto entusiasmo. E Zayn è stato bravissimo, le fan andranno pazze per questo cd, e non c’entra niente il fatto che me ne senta un po’ mamma anche io.
Mi siedo sulle poltrone della sala d’attesa VIP, quella dove ho incontrato i ragazzi per la prima volta. Rivedo Harry sdraiato a terra con la testa sullo zaino di Niall. Niall che accorda la sua chitarra. Louis che fa il deficiente al telefono – ora so che parlava con Eleanor – Zayn che mi guarda male e Liam che mi sorride e mi porge il caffè di Zayn. Quando li ho incontrati non avrei mai potuto pensare che sarebbero diventati una parte così importante della mia vita, in soli due mesi.
Quando chiamano l’imbarco per il mio volo mi affretto al gate.
Sono già seduta quando mi arriva un messaggio.

Non mi sono svegliato, scusami. Ci vediamo l’anno prossimo.

Era dal telefono di Louis, ma è sicuramente di Harry. Che pensasse che un suo messaggio l’avrei cancellato senza neanche leggerlo?
Rispondo sul suo numero.

C’è sempre Skype, Harold.

Continuiamo a scambiarci messaggi finché non annunciano il decollo, avrei voluto fare l’arrabbiata con lui ma non ci sono riuscita. Spengo il telefono. Potrei mettere la modalità volo, ma ho voglia di stare un po’ sola con i miei pensieri, nel tentativo disperato di rimetterli in ordine. Prendo la mia moleskine dalla borsa, una penna e inizio a scrivere tutto quello che mi passa per la testa. È dall’inizio della vacanza che non scrivo neanche una parola sul mio diario. È tempo di fare un bel resoconto.
Quando finisco di scrivere il viaggio è già a metà. Ricontrollo l’indirizzo dell’appartamento che papà ha affittato per me a New York, guardo una foto buffissima che io e Liam ci siamo fatti durante una passeggiata lungo il Tamigi e mi addormento. La hostess mi sveglia quando manca solo un’ora all’atterraggio.
Riaccendo il telefono e aspetto che mi arrivino tutti i messaggi. Harry è quello che me ne ha mandati di più, insieme a Liam, ma ce ne sono due di Zayn, uno di Eleanor, tre di Louis, cinque di Niall e uno di mia madre.
E l’ultimo a sorprendermi, insieme ai due di Zayn, che probabilmente me li avrà mandati sotto obbligo di Liam per scusarsi dell’assenza all’aeroporto, ma quando lo apro il suo contenuto non mi sorprende affatto.

Ti aspetto domenica a pranzo dai nonni.

Non un “ti voglio bene”, non un “mi sei mancata”, non un “ti andrebbe di venire…?”. No, mi informa di qualcosa che ha già stabilito. E che non è detto che mi vada bene.
I messaggi dei ragazzi mi tirano su il morale. Harry e Liam mi raccontano più o meno quello che la critica ha scritto della canzone che abbiamo suonato ieri sera, e sembra che i pareri siano tutti molto positivi. Solo un paio di giornalisti hanno avuto qualcosa da ridire, ma Harry dice che quei tizi li odiano perché non si sono mai fatti intervistare da loro, dato che scrivono solo spazzatura. Zia Sam cerca di tenerli ben lontani da chi non può fare che del male alla loro carriera.
Il che mi riporta a una certa Ashley Jameson. Forse zia Sam avrebbe fatto bene a tenere i ragazzi lontani anche da lei.

 ***

E siamo arrivati alla fine della prima parte. Ashley sta tornando negli Stati Uniti, dove l'aspetta una situazione familiare non proprio felicissima, dopo essere stata baciata da Harry. Quanti concordano con lei sul fatto che nascondere tutto sia stato meglio? In fondo Harry era alticcio e senza freni inibitori, non l'avrebbe mai fatto in una condizione normale, quindi coprirlo sembra l'idea migliore. Voi cosa ne pensate?

La canzone che accompagna questo capitolo è, ovviamente, I Should Have Kissed You, b-side del disco singolo di One Thing. Come al solito quando c'è Harry di mezzo le canzoni che scelgo per il capitolo calzano a pennello sui suoi pensieri. Quindi ho capito che Harry per me non pensa, canta.
Il titolo del capitolo riguarda la formula per i saluti che si usa in genere in fondo alle cartoline, quindi ha il duplice significato di voler indicare il bacio di Harry a Ashley e il fatto che lei sia in partenza :)
Altro non mi pare ci sia da aggiungere... è tutto piuttosto chiaro, non vi sembra?

I prossimi cinque appuntamenti saranno cinque EXTRA, uno per ogni ragazzo (l'ordine di pubblicazione lo potete trovare sul blog) e lo so che Harry già ne ha uno, ma gliene serviva un altro ^^

Ovviamente ringrazio le sei ragazze che mi hanno dato l'occasione di fare due chiacchiere con loro lasciandomi una recensione: Marti__, Kahlan5, Clo_97, Love5Carrots, Mistina, AlexSpunk.

Alla prossima.
Un bacio a tutti quanti.
-K-

   
 
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