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Autore: FeBookworm    18/04/2012    8 recensioni
Eccomi qui con il seguito ( tanto atteso spero!) di "Cuore e Ragione".
In questa storia vedremo come i piccoli Draco, Hermione, Blaise e James affronteranno dei nuovi anni ad Hogwarts e di come i poteri di Draco non andranno perduti. Di come, anzi, saranno utili all'ormai adulto Harry Potter.
Dal Prologo:
"Ma quelle voci, quelle luci argentate che lo proteggevano…Tutto nell’insieme facevamo parte di un qualcosa che lui non era ancora in grado di capire.
Quattro anni sono troppo pochi per rispondere a delle domande così grandi.
Forse, un giorno Draco avrebbe trovato la via…Avrebbe trovato tutte le risposte…
Per ora bastava tenere la sua testolina bionda protetta da tutti quegli sguardi e nascosta dal mondo.
Tom come sempre sapeva come proteggerlo.
Tom sapeva sempre tutto.
[....]
“I suoi poteri non rimarranno assopiti per sempre.”
“Ne sono consapevole, Cromo.”
“Prima dei suoi diciotto anni, Iride. Ricordalo. Draco dovrà ritornare ad essere l’Ultimo Oracolo.”
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Hanno aperto Pottermooooooooooooooooooreeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1*-* *-* *-* *-* *-* *-* *-*

Voi ci siete??? Perché se sì, che ne dite se ci inviamo l'amicizia e stiamo tutti insieme appassionatamente anche lì????

Beh, fatemi sapere se vi va!

Buona lettura!!!!!!!!!!!!!!!

ah, Tom vi saluta!^^


Capitolo 4.

 

Hermione non riusciva a spiegarselo. Appena chiudeva gli occhi vedeva immagini di lei e Draco insieme. Si comportavano come due innamorati.
Non si ricordava di aver mai giocato a biliardo insieme. Prima. Non si ricordava delle mani possessive e maliziose allo stesso tempo sui suoi fianchi.
La presa di questo Draco era sì possessiva, ma anche protettiva e dolce.
“Herm! Smettila di tenere la stecca come un martello!” la prese in giro, ridendo:”Guarda…così…”
Si mise dietro di lei e posizionò le sue mani pallide su quelle di lei:”E’ come tenere in mano una bacchetta, Herm.”
Non Mione. Non la chiamava mai come facevano tutti.
Mione sa di bambina, Herm. E tu non lo sei.
Così le diceva sempre. Ed infondo era vero.
Neanche a lei piaceva. Ma agli altri faceva piacere chiamarla così e allora lei li lasciava fare. Chi era lei per rovinare quella tranquillità?
Improvvisamente sentì il respirò di Draco vicino al suo orecchio:”Colpiscila delicatamente, Herm. Come quando…”
Come quando siamo soli io e te, mio Cuore. Come quando mi accarezzi lentamente e mi fai impazzire…
Le voci dei due Draco si sovrapposero nella sua Mente e nella sua Anima. Un improvviso mal di testa la colse e si appoggiò al petto di Draco.
Lei continuava a tremare. Draco sbuffò e con il suo vecchio tono le disse:”Avanti, vieni qui. Altrimenti mi morirai congelata.” Hermione sorrise mentre si abbandonava all'abbraccio caldo di lui.
“Hermione?” la chiamò lui.
“Mi fa male la testa. Tanto.”
Draco non sapeva che cosa fare. Doveva abbracciarla?? Oppure doveva rimanere fermo come lo era adesso?
Che cosa si faceva in situazioni del genere?
Lui non era abituato a fare il fidanzatino. E neanche l’amico del cuore.
Lui le donne se le portava a letto e basta. E con Hermione…beh, lei sapeva accettare i suoi modi bruschi alle volte, quindi non era un problema.
Ma adesso?
La fece voltare e l’abbracciò:”Senti di nuovo quelle voci?”
Lei annuì, appoggiando la testa sul suo petto. All’altezza del Cuore.
E lo sentì battere fortissimo. Come se lui avesse corso una maratona.
“Anche tu le sentivi. Che cosa sono?”
Lo sentì irrigidirsi.
“Sono ricordi, non è vero? Ci è successo qualcosa, non è vero?”
Draco si staccò da lei, come scottato. Lui aveva dovuto aspettare Iride per capire tutto. Mentre lei…
Prima di uscire dalla stanza di Malfoy Manor dove tutti assieme stavano passando le vacanze estive, sussurrò:”Vorrei tanto che tu ricordassi, Herm. Lo vorrei davvero.”
 
**********************
 
James e Hermione erano seduti nel grande salone di Malfoy Manor. Lui stava leggendo una rivista di Quiddich, mentre lei un libro interessantissimo sulla memoria.
James smise di leggere e la guardò intensamente.
Non l’aveva mai trovata così bella. E se la prendeva in giro, era solo per essere guardato da lei. Ultimamente sembrava che avesse tempo solo per Malfoy.
Le si avvicinò ancora di più e le tolse il libro dalle mani.
“James! Ma che cavolo fai?” urlò lei contrariata.
“Oh, ma insomma! Smettila di fare la secchiona! Siamo in vacanza!”
“Ridammi subito il libro, James!”
Ronald! Metti immediatamente giù quel libro…
“No” disse ridendo.
“Devo finirlo! Devo fare un importantissimo compito per la vicepreside!”
“Ma non fai altro che studiare, tu?”
Oh, ma insomma! Dovresti divertirti un po’ di più, Mione. Sempre sui libri tu!
“Non osare rovinare quel libro James Sirius Potter. E’ di Draco.”
Gli occhi verde smeraldo del giovane Potter si incupirono:”E’ di Draco, davvero? Beh…allora…” lo lanciò lontano in malo modo.
Malfoy?? Ma quello è sempre in mezzo, Mione?
E’ il mio compagno di studi, Ronald. Siamo soli io e lui. Ci facciamo compagnia.
Eppure lo odiavi.
Le persone cambiano, Ronald. E Draco ha trovato la forza per farlo.
“James!!!” Hermione si alzò da terra per prendere il libro, ma James le fece lo sgambetto e la fece cadere.
Le prese i polsi e la immobilizzò. Hermione spalancò gli occhi. Non poteva accadere con lui…
“Lasciami andare, James!”
Lasciami, Ronald! Non voglio! Non così!!!
 
 
Thomas e Harry fissarono Draco. Si stava comportando come se stesse avendo un attacco di cuore.
“Draco…” dissero in coro.
“Il mio Cuore, Harry. Qualcuno sta facendo del male al mio Cuore…”
Harry corse immediatamente di sotto:”James!”
Chiamò suo figlio con tutta la rabbia che non aveva mai dimostrato a Ronald per come aveva tradito tutti loro.
James si alzò di scatto e lasciò Hermione per terra tra le lacrime.
“Tua madre ti deve parlare. E’ importante” disse il Capo Auror, cercando di essere il più naturale possibile.
Quando se ne fu andato, Harry prese in braccio Hermione e la cullò.
“Zio Harry…”
Come ti senti Harry? Quando vedi Ginny e Dean insieme?
Così…Mi sento così…
“Mi dispiace, Hermione. Purtroppo James sta usando il modo sbagliato per dimostrarti che ti ama.”
“Tutto questo è già successo, Harry.”
 
********************
 
Draco stava avendo un’altra di quelle sue visioni.
Ma questa era terribile.
Vedeva volti di bambini dappertutto. Bambini che urlavano spaventati e piangevano.
Invocavano a gran voce le loro mamme e i loro papà.
E un fuoco improvviso stava divampando dentro l’edificio in cui erano.
un rivolo di sudore gli calò sulla tempia.
Doveva fermarlo. Doveva, altrimenti altri innocenti sarebbero morti.
 
Pioggia furente delle estati, io ti invoco. Scendi limpida su quella casa. Salva vite che mai incontrerò, per far sì che il Grande Fato me ne dia merito e mi salvi dalla Dannazione Eterna.
 
Dentro di sé sentì lo stesso fuoco che bruciava vicino a quei bambini. Sentì l’acqua gelida scendere su di lui, come su di loro.
Come se fossero una stessa cosa.
Dentro di sé poté gioire con loro per lo scampato pericolo e sentire le coccole della famiglia.
Ce l’aveva fatta. Aveva salvato altre vite.
L’Ultimo Oracolo era tornato di nuovo.
Quando prese di nuovo contatto con la realtà, notò una figura femminile davanti a lui.
Hermione.
La ragazza teneva in mano una tazza fumante di latte e menta e gliela porse.
Lui alzò un sopracciglio.
Come faceva a ricordarselo?
“Non chiedermelo. Me lo sono ricordata quando ti ho visto tutto sudato sul divano.”
Lui le fece spazio e lei si accoccolò vicino a lui, appoggiando la sua testa riccioluta sulla spalla di lui.
“Non riesci a dormire, Herm?”
Lei scosse la testa:”E’ normale che ricordi di aver fatto una battaglia coi cuscini con te in questo stesso posto?”
Lui ghignò al solo semplice ricordo.
 
“Quanto vorrei far sparire quel tuo ghigno malefico dalla tua faccia, Draco!”
Lui ritornò quasi serio…quasi…La malizia ancora costante nei suoi occhi, ormai acciaio fuso:”E come avresti intenzione di fare, sentiamo” disse lui avvicinandosi a lei.
Il suo profumo…Tutto di lui la stava invitando a…banchettare col suo corpo.
Hermione tastò sul divano, alla ricerca di qualcosa con cui colpirlo. Trovò un cuscino e glielo gettò in faccia.
“Battaglia coi cuscini, Granger? Ieri il solletico e stamattina presto la lotta coi cuscini? Ma allora hai una mente perversa, mia cara!” le disse gettandole addosso due cuscini.

 
“Sì, è normale. Ci siamo anche divertiti” le rispose ghignando.
“Ricordo che Tom prima era un fantasma. Assumeva sembianze umane solo quando tu perdevi troppo sangue.”
Draco annuì, continuando a bere il suo latte e menta. Ottimo ricostituente dopo una lunga visione.
“Adesso è carne e ossa. E’ tornato i vita. Così come noi due, visto che durante la…possiamo chiamarla Terza Guerra magica? Beh, comunque, lì siamo morti.”
“Sì…ricordo una bruttissima sensazione di freddo glaciale e un vuoto all’altezza del cuore. Come se mi fosse stato strappato.”
Draco osò metterle un braccio intorno alla vita e stringersela di più al petto.
“Adesso è tutto passato.”
“Anche Blaise ricorda?”
“Lui è stato il primo. Credo che sia stato per via di Ginny…io invece ho dovuto aspettare Iride.”
“Io non credo di averli recuperati del tutto. Ci sono ancora un sacco di cose che non riesco a spiegarmi.”
“Sono qui per questo, Herm.”
“Mio Cuore” lo corresse lei. Alzò la testa e Oro ed Argento si incontrarono di nuovo.
Era così bello stare con lui. Abbracciati in quel modo solo loro, senza dover fare smancerie o altro. Loro si volevano bene così. Senza troppi baci o altro.
Lui sospirò e si allontanò da lei:”Sarai sempre il mio Cuore. Anche…anche se non mi vorrai.”
Lui si era appoggiato al camino e il fuoco rendeva ancora più angelici i suoi lineamenti.
Hermione lo guardò a lungo. Si chiese come mai non riusciva ad amarlo. Ad amarlo come lui si meritava di essere amato da lei. Dal suo Cuore.
Eppure c’era sempre qualcosa che a frenava. C’era un nome che spesso di dimenticava…Quello era il suo freno.
Forse era perché non aveva acquistato ancora tutti i ricordi.
Forse…
“Draco…io lo vorrei davvero tanto, ma…”
Lui si girò verso di lei e le rivolse uno sguardo dolcissimo:”Devi capire bene che cosa vogliono la tua Mente e la tua Anima prima di prendere una decisione, Herm. Altrimenti potresti pentirtene. Io sarò sempre qui ad aspettarti. Anche quando avrai i capelli bianchi, le smagliature sulla pancia, le rughe sul viso e sarai inacidita dagli anni.”
“Che bella vecchiaia che mi auguri!” rise lei.
E anche lui sorrise con lei.
Per adesso andava bene così. Poteva sopportarlo.
Finché lei non gli diceva:”Stammi lontano. Non voglio più avere niente a che fare con te!” poteva accettare tutto.
 
**********************
 
Era sera tarda e Draco era seduto sui gradini della porta che dava sul giardino. La stessa dove, molti anni prima, lui e Hermione avevano parlato della stelle e si erano scambiati quel bacio…di fuoco.
Stava pensando a una visione avuta poco prima.
Aveva uno stranissimo presentimento per quel nuovo anno ad Howgarts ( l’ultimo…di nuovo). Come se una nuova guerra dovesse iniziare.
Soprattutto sentiva il peso di una strana presenza tra lui ed Hermione.
Una forza non del tutto oscura e maligna, ma che comunque si opponeva al loro…Amore? Poteva forse lui, il cuore di ghiaccio per eccellenza, osar parlare di amore?
E non c’entravano gli dei. Non stavolta almeno.
Eris…o le Furie…
Niente del genere.
Ma allora cosa…?
“Draco…” sussurrò qualcuno.
Lui si voltò di scatto e incontrò lo sguardo dorato della sua Anima. Del suo Cuore.
“Hermione! E’ notte fonda, per la miseria! Vai dentro! Altrimenti ti prenderai qualcosa!”
Ma lei non lo ascoltò. Si fiondò dritta tra le sue braccia e scoppiò in un pianto disperato.
“Tu…stupido furetto spelacchiato!”
Furetto. Allora lei…
“Ti sei fatta ammazzare! Tu…tu non avresti dovuto metterti in mezzo a quei due incantesimi! Idiota!!!”
Gli tirava piccoli pugni sul petto per sfogare il suo dolore. Aveva rivisto la sua morte…e tutto il dolore che aveva provato prima si stava sfogando adesso.
“Devi sempre fare l’eroe tu non è vero?” gli disse, alzo lo sguardo e guardandolo con aria di sfida.
E Draco adorava quello sguardo. Era lo stesso di quando lei lo aveva sfidato al terzo anno. La stessa determinazione che aveva a casa sua molti anni prima quando zia Bella la stava torturando.
Non resistette alla tentazione e la baciò.
La sentì irrigidirsi e rilassarsi subito dopo. La baciò come se dovesse andare in guerra il giorno successivo. Come se il mondo finisse domani stesso.
Lei gli mise le mani nei capelli e lo attirò di più a sé. Aveva dimenticato come lui potesse accenderla di un desiderio inspiegabile.
Ma lei non era più quell’Hermione.
Non c’era più solo Draco nella sua Anima. C’era anche James.
Per quanto lui potesse trattarla male.
E Draco non si meritava tutto questo. Non poteva giocare di nuovo coi suoi sentimenti.
“Draco…”
Lui si staccò da lei:”D’accordo. Va bene…ho capito. James. Ovvio.”
Si staccò da lei e poi disse:”Però adesso puoi dirgli che il primo bacio l’hai finalmente dato.”
Lei cercò di sorridergli nonostante l’imbarazzo:”Gli verranno i capelli bianchi come Silente! Farà la stessa faccia di…”
“Ronald” concluse lui.
RONALD!!!!!!!!!!!! Ma certo, che idiota che sono! Oh, Potter mi sentirà! Eccome se mi sentirà!
 
 
Lassù sull’Olimpo Iride cacciò un urlo.
“Ehi! Si può sapere che ti prende?!?” sbraitò Eros:”C’è qualcuno qui che sta cercando di concludere una notte con sua moglie!”
“Ronald Weasley! CROMO!!!!!!!!!!!!!!”
“Iride, smettila di sbraitare. O ti sculaccio!” disse sarcasticamente il dio del Tempo.
“Ma non potevi lasciarlo ad Hades? Quell’idiota è di nuovo in circolazione?”
“Io non c’entro niente. L’hanno evocato loro.”
“Loro chi?”
“La curiosità è donna!” disse ridendo Cromo scuotendo la testa:”Va’ avanti a guardare sulla Terra. E’ come un telefilm a puntate. Sta’ zitta, mangia i pop-corn e guarda la tv!”
“La Terra.”
Cromo fece per scacciare una mosca:”Fa lo stesso.”

   
 
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