Spiegazioni ed imprevisti
Lui ghigna soddisfatto, agita di nuovo la falce e mi ritrovo catapultata in un posto totalmente diverso.
Mi guardo intorno, sono in una stanza completamente nera.
Le pareti sono di un nero intenso e soffocante e il pavimento nero lucido mette a disagio.
In mezzo a quella stanza c'è un tavolino in legno nero e vicino a questo c'è un lungo divano nero.
Il ragazzo poggia la falce dal manico nero e la lama splendente al muro e si tira giù il cappuccio.
Sospira e si toglie anche il mantello appoggiandolo su un appendiabiti nero.
Addosso ha una maglia nera con al centro un teschio bianco semicoperto dal gilet in pelle nera.
Porta un paio di jeans completamente neri e un paio di scarpe da tennis nere con le rifiniture bianche.
Da quando la Morte porta le Nike?
Si siede sul divano e mi fa cenno di unirsi a lui.
« Vuoi bere qualcosa? »
Mi chiede con tono stanco, non sembra più quello di prima.
Scuoto la testa confusa.
Lui si alza e apre il frigo nero tirandone fuori una lattina di... cola?
Si siede di nuovo vicino a me e inizia a bere.
Cerco di farmi venire in mente qualcosa d'intelligente da dire, non è certamente una situazione normale!
« Q-questa è casa tua? »
Nega continuando a bere fino a finire la lattina e appoggiarla sul tavolino.
« Allora, devo spiegarti un paio di cose. Quando prima ti ho detto di diventare la “mia Assistente” mi sono espresso piuttosto male. Solo che era una frase che faceva effetto! Comunque, io non sono la Morte vera e propria. Anche io sono un Assistente come tutti quelli che vivono qui. »
« Tutti...? »
« Sì, ci sono anche Amaimon e Amu. Siamo tutti Assistenti, o meglio, Assistenti di un Assistente che ci passa la Lista. »
Il mio sguardo si fa sempre più confuso e lui sembra accorgersene perché prende un respiro e cerca di spiegarmi bene come stanno le cose.
« Allora, intanto ci sono due universi paralleli, quello dei vivi e quello dei morti. Tu eri in quello dei vivi finché non sono arrivato io a “prelevarti”. Questo è praticamente il mondo parallelo della Terra. Mi segui fin qui? »
Annuisco convinta e lui riprende a raccontare. È diverso da prima, non so, quando aveva il mantello e la falce era più tenebroso.
« Bene. Ora, tutti i morti finiscono qui. Senza nessuna eccezione, io sono morto, tu sei morta. Ma è come continuare a vivere in un certo senso. Dimentichi chi eri, i tuoi amici, la tua famiglia e non invecchi. Però puoi morire... di nuovo. C'è una scadenza, dopo un tot di tempo le anime muoiono e ritornano sulla Terra per rinascere in nuovi corpi. Questa è la situazione delle anime normali. »
Pausa, assimilare tutte quelle informazioni insieme è un po' problematico. Prima che lui riprenda lancio un'occhiata al mantello chiedendomi se anch'io avrò uno di quelli. Solo adesso noto che ha i bordi bianchi.
« Noi siamo anime speciali. »
Sussulto, non mi aspettavo che riprendesse così presto!
« Noi non invecchiamo e neanche moriamo. Al massimo possiamo essere uccisi. Il nostro compito non è solo quello di prendere le anime della Terra e di portarle qui, dobbiamo anche proteggerle. »
« Proteggerle da cosa? »
Sono troppo curiosa, ormai la follia di questo posto mi sta contagiando.
« Ecco... ci sono delle creature, dei mostri, che attaccano questo mondo. Nessuno sa cosa siano o da dove provengano. Fortunatamente ce ne sono poche e attaccano raramente ma siamo in costante allar... »
Sento un urlo provenire dalla strada, il ragazzo apre una delle porte presenti nella stanza e ne tira fuori una falce, lanciandomela.
Non so come ma riesco a prenderla.
Afferra la sua arma appoggiata al muro ed apre un'altra porta, l'entrata.
« Seguimi! È ora che ti faccia vedere quei mostri! »
« C-cosa?!? »
Resto a bocca aperta, basita.
« Muoviti! »
Sembra decisamente agitato, alla fine lo seguo.
Sbuchiamo in un vicolo sporco e maleodorante, davanti a noi un enorme mostro.
Alto più o meno tre metri, il viso è solamente un grumo di carne e nasconde due piccoli occhi rossastri. La bocca, o meglio, lo squarcio che gli attraversa la faccia perde bava e si vedono due o tre file di denti affilati. Le braccia sono spropositatamente lunghe a confronto con le gambette tozze.
Il ragazzo si avvicina a lui stringendo la falce, spicca un salto e prima che il mostro possa fare niente lo taglia a metà.
Atterra flettendo le ginocchia e si gira verso di me, è completamente ricoperto di sangue, rosso e vischioso.
« Tutto bene? »
Annuisco, come potrei star male se non mi sono mossa da qua?
Poco dopo veniamo raggiunti da un ragazzo e una ragazza, forse sono quelli di cui mi parlava prima.
« Stai bene? »
La voce appartiene ad una ragazza dai capelli rosa.
Il ragazzo imbrattato di sangue annuisce.
« Ripulite tutto, intanto io mi faccio una doccia. Ah! Fate amicizia con la ragazza qui. »
Mi apro in un sorriso imbarazzato mentre il ragazzo dai capelli blu si dilegua.
Che situazione!
Angolo di chi non ha niente da fare
Mylla: Il secondo capitolo! *-*
Assistente dell'Assistente che passa la Lista: -.-" Hai intenzione di iniziare ogni "Angolo quel che cavolo ti pare" così?!?!? E poi quando cavolo avrò un nome?!?!? O.O
Mostro: AOEBDKAIHLDOHNU...
Mylla: Giusto!
Protagonista: Hai capito cos'ha detto? O.O
Mylla: Certo! è una mia creazione! u.u
Assistente dell'Assistente ch... sì, insomma, avete capito!: Solo tu potevi creare un coso del genere... comunque, cos'ha detto?
Mylla: Che dovete essere pazienti e che, se non lo sarete, vi mangerà! *sorride amorevolmente*
Assistente dell'Ass...etcetc & Protagonista: O.O *si allontanano*
Assistente... etcetc: Ehi! Perché sono ricoperto di sangue?!?!?
Mylla: Ma non hai letto? O.O Hai sconfitto il mostro che ti ha schizzato di sangue!!!
Assistente...: -.-"
Ragazza dai capelli rosa: Guarda che il mio nome lo sanno... -.-"
Mylla: Ma non ti sei ancora presentata!
Tutti tranne Mylla: -.-"
*Mylla prende il Bazooka*
Mylla: Alla prossima!!!! :P