RATING:
Sostanzialmente giallo, ma chissà -potremmo arrivare
all’arancione e oltre,
lol.
GENERE:
Commedia,
Romantico (?).
AVVERTIMENTI:
Slash, Lime (??), linguaggio a tratti colorito.
DISCLAIMER:
Qualsiasi riferimento a fatti, persone e luoghi realmente esistenti non
è
puramente casuale. I nomi, per motivi di privacy ed esigenze di
copione, sono
stati modificati e alcuni avvenimenti inventati di sana
pianta…Per il resto, è
una RPS (Real Person Slash) in piena regola :3
DEDICA:
Al Fagiano Arcobaleno che ci ha ispirato questa storia e anche il nick:
senza
di te tutto ciò non avrebbe mai visto la luce <3 E
alle nostre compagne di
slash che aspettavano da mesi di leggerne le gesta.
NOTE:
Mah, che
dire? Le due settimane sono passate ed io sono di
nuovo qui ad aggiornare…Il prologo ha riscosso abbastanza
successo e ne sono
felice (qui Genio che vi parla, a proposito), per cui grazie di cuore a
chi ha
commentato e inserito la storia tra le Seguite e le Ricordate -e anche
a chi ha
semplicemente letto.
Non
ho molto tempo per dilungarmi in convenevoli, sicché non mi
resta che augurarvi
Buona
lettura!
Il
primo a farsi avanti, le aveva confidato Giovanni, era stato un ragazzo
di
un’altra città che circa un mese prima si era
recato a Belvedere per prendere
parte ad un certamen indetto dal
loro
liceo, il Caio Sempronio.
Il
concorso, che durava due giorni, consisteva in una gara di traduzione
di più
versioni dal latino, ognuna di un autore diverso; vi partecipavano
studenti
meritevoli provenienti da tutta Italia e persino dall’estero,
e il rappresentante
del Caio veniva eletto previa sfida all’ultimo sangue tra i
migliori latinisti
dell’Istituto.
Quell’anno
l’onore e onere era toccato proprio a Giovanni -che
personalmente preferiva il
greco, ma de gustibus- e il fato
aveva voluto che, tra una traduzione e l’altra, gli si
avvicinasse tale
Federico e attaccasse bottone con lui. I
due ragazzi avevano chiacchierato di tutto un po’ e al
momento di tornare ai
propri banchi Federico gli aveva chiesto il numero di cellulare.
Si erano visti quella sera stessa; Giovanni l’aveva guidato
sotto gli alti
archi delle vie del centro storico e gli aveva fatto assaggiare la
migliore
birra artigianale del miglior pub irlandese di Belvedere. Avevano
bevuto e riso
come vecchi amici, e infine corso nelle piazze meno frequentate della
città per
smaltire la sbornia, inspirando a pieni polmoni il profumo di calicanto
di
quella notte d’inizio marzo.
Federico
aveva meravigliosi riccioli scuri, occhi orlati da ciglia lunghissime
ed un
sorriso disarmante nel suo candore spontaneo. Gli aveva circondato la
spalle
con un braccio -la bocca pericolosamente vicina che gli alitava fiato
bollente
nell’orecchio- e l’aveva invitato a pranzo per il
giorno seguente, un cui
sarebbero stati annunciati i vincitori del certamen.
Giovanni aveva accettato, pur avendo intuito confusamente le reali
intenzioni
del ragazzo.
Così,
quando si erano ritrovati seduti su una panchina con un döner
kebab e una Red Bull a testa per festeggiare il meritatissimo secondo
posto di
Giovanni e l’altro, dopo avere tergiversato alcuni minuti,
gli aveva confessato
di trovarlo molto simpatico e di essere interessato a ben
più di una semplice
amicizia, lui non se n’era stupito troppo. Ciò non
gli aveva tuttavia impedito
di arrossire, a disagio e un filino lusingato, e di balbettare una
risposta
garbata ma decisamente negativa. Federico l’aveva presa con
filosofia;
sospettava (sospettava -non sapeva!, aveva
pensato tra sé e sé
Martina) di non avere chance, ma aveva comunque deciso di provarci per
esserne
sicuro.
Si erano salutati, promettendosi di restare in contatto, e quello
stesso
pomeriggio Federico aveva lasciato Belvedere.
Pericolo
scampato, insomma.
Senonché,
neanche dieci giorni dopo, Giovanni era stato trascinato dai suoi
scapestrati
amici d’infanzia ad una festa che, aveva scoperto una volta
arrivato sul luogo,
era stata organizzata in onore del suo imminente compleanno. Martina
non era
stata invitata; col senno di poi, irritata per essersi persa un simile
spettacolo,
se la legò al dito. E non dimenticò mai lo sgarbo
subito…Ma questa è un’altra
storia.
Quella
sera, infatti, il nostro eroe era stato nuovamente concupito da un
ragazzo.
Il
secondo pretendente era palesemente figo (tanto che persino Giovanni,
nella sua
ottusità, ne riconobbe senza difficoltà
l’avvenenza), tutto capelli biondi,
occhi blu e fisico da urlo -nonché diversi piercing
all’orecchio sinistro come
tocco di classe.
Il tipo l’aveva puntato sin dall’inizio della
festa; era amico di un amico di
un amico -un imbucato, in sostanza- e aveva atteso il momento clou
della
serata, subito prima l’apertura dei regali, per
avvicinarglisi.
“Sei
tu
il festeggiato?” aveva urlato per sovrastare la musica spacca
timpani.
“Sì!
Giovanni, piacere” e gli aveva teso la mano amichevolmente,
ignaro delle mire
dell’ interlocutore.
“Auguri,
allora”.
L’altro aveva afferrato la mano, tirandola verso di
sé per farlo sbilanciare;
come previsto Giovanni era oscillato, perdendo l’equilibrio,
e a quel punto il
biondo si era chinato e l’aveva baciato…
Così, con tutta la nonchalance del mondo. E con la lingua
più insinuante con
cui la sua preda, dal basso della sua miserrima esperienza, avesse mai
avuto a
che fare (questa fu una supposizione di Martina, cui non era sfuggita
la
tonalità rosso peperone tendente al violaceo che aveva
assunto il volto del
cugino mentre le riportava i fatti).
Gli
altri invitati, un po’ alticci e un po’ intrigati
dall’ambiguità della
situazione, si erano esibiti in un applauso scrosciante, abbellito da
qualche
fischio d’incitamento che, però, avevano decretato
la fine dello
slinguazzamento. A staccarsi per primo era stato il bellone.
“Sono
Giacomo, a proposito” gli aveva sussurrato
all’orecchio. “Questo è il mio
numero di telefono, se t’interessa approfondire
l’argomento”.
Gli
aveva infilato un foglietto di carta nella tasca dei jeans sdruciti e
si era
volatilizzato, non prima d’avergli indirizzato una
strizzatina d’occhio a mo’
di congedo.
A quel
punto del racconto Martina aveva preteso una descrizione dettagliata e
minuziosa dell’aspetto fisico dei corteggiatori.
“Marti,
lo sai che non presto molta attenzione a queste cose -a maggior ragione
nel
caso di due maschi” si era schermito il cugino.
“Però
che Giacomo fosse un pezzo di gnocco che non finiva più te
ne sei accorto, no? E
dai Gio, sono curiosa!” aveva sfarfallato le ciglia lei, con
i suoi occhioni da
Bambi.
“Vabbè”
aveva ceduto infine. “Diciamo che somigliavano parecchio a
due attori del cast
di Merlin”.
“Merlin
-uno dei capolavori della BBC?” aveva drizzato le antenne,
perché si trattava
di un’altra delle sue passioni, al pari di Sherlock.
“Ovverosia
il telefilm che mi hai costretto a vedere per farmi una presunta
cultura sullo
slash, esatto” aveva rettificato l’altro.
“Che poi, quella che c’è tra Arthur e
Merlin è tutt’al più
bromance”.
“Bromance
‘sto cavolo! Quei due idioti si amano, discorso
chiuso” aveva ribattuto Martina,
infervorata. “Allora, queste fantomatiche
somiglianze?”
“Beh,
Federico ricordava l’attore che interpreta Lancelot
-è lui il cavaliere che va
dietro a Gwen, giusto?”
“Ah-ah”
aveva assentito. “Santiago Cabrera, eh? Buttalo
via…”
“E
Giacomo era praticamente identico ad Arthur”.
“ODDIO,
un sosia di Bradley James?!” aveva esclamato la ragazza,
facendo tanto d’occhi.
“Tu…Tu non ti rendi conto del culo che
c’hai”.
“Beh,
beh” tossicchiò Beatrice, esterrefatta.
“Direi
che, date le circostanze, i dubbi sono più che
leciti” sentenziò Miriam.
“Se
non
altro la situazione è sospetta” si vide costretta
ad ammettere Virginia.
“L’hai
detto: sospetta. Terrò
d’occhio l’adorato cuginetto: e non è
una
promessa, è una minaccia” concluse Martina, con un
sorriso che non prometteva
nulla di buono stampato in faccia.
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Considerazioni
generali sul capitolo: secondo me, stilisticamente parlando, fa
abbastanza
pena, ma Cloud -ch’è sempre troppo magnanima-
sostiene il contrario. Come si
suol dire: ai lettori l’ardua sentenza! *__*
Noticina
dell’autrice: nel caso siate cascati dalle nuvole leggendo di
una roba
misteriosissima di nome ‘Merlin’, vi consiglio di
cliccare su questo bel link (http://it.wikipedia.org/wiki/Merlin_%28serie_televisiva%29)
e di correre presto ai ripari guardando tutte e quattro le stagioni
fino ad ora
trasmesse in Inghilterra; come avrete vagamente intuito dalle allusioni
di
Martina, pullula di attori fighi ed è un inno allo Slash con
la s maiuscola XD
I
prossimi due capitoli sono già stati scritti, ma aspettano
il betaggio e il
nulla osta da parte di Cloud, sicché non garantisco che
l’attesa per l’aggiornamento
sarà più breve…Portate un
po’ di pazienza, ecco *sguardo da Bambi*
Visto
che sarò principalmente io, Genio, a postare i prossimi
capitoli, vi lascio il
link della mia pagina autore su Facebook, per anticipazioni, gossip
succulenti
(?!) e altre amenità (http://www.facebook.com/pages/Il-Genio-del-Male-EFP/152349598213950).
Un
bacio a tutti! <3