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Autore: whitemoon    19/04/2012    6 recensioni
Un raggio di luce raggiunse la terra tagliando il cielo fosco a metà. Non c’era alcuna possibilità di scampo... Mi guardai intorno quasi disperata... non potevo lasciare che i miei compagni, la mia famiglia, fosse spazzata via da quel raggio di luce... Fu per questo che presi la mia decisione...
«non farlo, morirai!»
«Addio Natsu. Di addio agli altri da parte mia»
«LUCY, NOO!!!»

Ciao a tutti ragazzi. Questa è la mia prima ff, ma farò del mio meglio. Si svolge qualche tempo dopo il viaggio a Edoras. Ci potrebbero essere dei vaghi spolier per chi non ha ancora letto/guardato la storia dell'isola di Tenrou, ma niente di eclatante. Oltre alla citazione, vi anticipo solo che è una NaLu(ma cercherò di far crescere il loro rapporto col tempo) e che ci saranno dei nuovi personaggi. Da come l'ho in testa dovrebbe essere abbastanza lunga. Cercherò di aggiornare almeno una volta a settimana, due se ce la faccio. Che mi rimane da dire?! Niente, se volete leggete e se potete commentate per favore.
ps: metto OOC perchè probabilmente non riuscirò a rispecchiare perfettamente i caratteri originali, ma proverò comunque a rimanere fedele ai personaggi di Mashima.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Si svegliò di soprassalto nel suo letto, della sua casa. 

Il giorno dopo aver chiarito con Wendy, Lucy aveva parlato con Erza e, con molte suppliche e rassicurazioni, era riuscita a convincerla: poteva tornare nel proprio appartamento.

Dopo due anni era stato così nostalgico rimettere piede lì dentro …

Aveva invocato Plue e aveva cenato rileggendo buona parte delle lettere che aveva scritto a sua madre. 

Adesso che le rileggeva le parevano così distanti e al tempo stesso molto vicine ... era come se la persona che le aveva scritte non fosse più lei, ma contemporaneamente sapeva e ricordava alla perfezione cosa aveva provato in quei momenti. 

Sorrise: nonostante tutte le difficoltà, quelli erano stati anni davvero spensierati; forse i più belli della sua vita.

Nel rievocare i ricordi del passato, un pensiero le saettò in mente a tradimento.

 “Papà … chissà se sta bene? Chissà se gli sono mancata … ”

Scosse la testa come per liberarsi di quella domanda.

“no, non è il momento di farsi prendere da sentimentalismi … non c’è tempo da perdere: dobbiamo sconfiggere il Saggio … e poi … non sarebbe giusto illuderlo … forse è davvero meglio così …”  pensò con espressione malinconica.

«Puu pueee» 

Lo strano cane ai suoi piedi, le aveva afferrato il fondo dei pantaloni con aria preoccupata.

«Hai ragione Plue, mi dispiace di averti fatto preoccupare. Che ne dici se ci facciamo una bella doccia?» gli rispose la bionda prendendolo in braccio.

«Puuee» 

All'approvazione entusiasta dell'esserino, i due si diressero verso il bagno; Lucy sperando che l'acqua calda le schiarisse le idee, Plue ansioso di fare il bagno con la padrona.

La doccia fu breve, ma rilassante ed in effetti servì a placare l'animo della bionda che, ancora stordita dal calore del bagno, si coricò a letto e si addormentò quasi subito.

Purtroppo per Lucy però, il mattino fu svelto ad arrivare ed insieme a lui anche le preoccupazioni che continuavano ad assillarla; adesso la ragazza era stesa supina nel suo letto che fissava cocciutamente il soffitto tentando di eliminare l’inquietudine che dal profondo tentava di paralizzarla.

 “ … illudere papà … ma non è quello che sto facendo con tutti? ...” pensò appoggiando il dorso della mano destra sulla fronte “ lo sto facendo persino con me stessa …” a quel pensiero quasi sorrise per la propria stupidità.
“no, va bene così, sapevo le conseguenze ed ho accettato! Non mi tirerò indietro adesso!”
si ripeté, cercando con lo sguardo il panorama fuori dalla finestra.

Non riuscì a portare a termine il suo proposito ...

Il suo sguardo venne inesorabilmente attirato dalla persona che si trovava accanto a lei:

Lì, disteso al suo fianco, c’era Natsu, che la osservava con un’espressione seria, mentre dietro di lui si intravedeva una coda azzurra con il cima bianco fluttuare morbidamente nell’aria ...

Probabilmente i due si erano intrufolati in casa sua la notte precedente, quando ormai lei già dormiva ...

Stranamente quella consapevolezza non suscitò alcuna reazione nella maga ... 

In quel momento surreale ed ambiguo, i due ragazzi si limitarono ad osservarsi stupiti l’uno dello sguardo dell’altro; solo dopo qualche secondo, fu Lucy a rompere l’immobilità sorridendo sotto i baffi, come illuminata da un’idea improvvisa.

Al sorriso che le balenò in volto, Natsu rispose con uno sguardo interrogativo, ma non fece in tempo a chiedere spiegazioni, perché la ragazza lo afferrò per la sciarpa e lo scaraventò insieme ad Happy fuori dalle coperte, contro la parete alla destra del letto.  

Il ragazzo quanto mai scosso dalla strana reazione di Lucy, si ritrovò per terra con la schiena contro la parete ad osservare la bionda comodamente seduta con le gambe fuori dal letto che lo guardava sorridendo divertita.

«Lucy … » disse Happy con voce assonnata mentre si stropicciava un occhio.

Una piacevole sensazione di familiarità riempì lentamente i ragazzi: quella era una scena così abituale prima che Lucy se ne andasse ...  

Sembrava quasi che tutto fosse tornato come prima …

Come coordinati da chissà quale orologio, Natsu e Lucy non poterono fare a meno di iniziare a ridere di gusto, crogiolandosi in quel piacevole tepore.

«Ohi, Natsu! Che succede!? Perché ridete?» chiese disperatamente Happy che non aveva capito cosa era successo.

Vedendo che il Dragon Slayer continuava a ridere senza prestargli attenzione, il gatto tornò a rivolgersi alla bionda, sperando nella sua comprensione.

«Luucyyy!!! Natsu è cattivo!! » disse con i lucciconi agli occhi piombandole addosso.

La ragazza però non si fece trovare impreparata e lo parò prontamente con il cuscino: Happy si ritrovò nuovamente steso a terra ai piedi del letto con la faccia rivolta al soffitto.

Ci fu un attimo di silenzio, in cui i presenti condivisero uno sguardo d'intesa, poi, l’intero gruppo, iniziò a ridere più sonoramente di prima ricordando i vecchi tempi.

Sembrava davvero di essere tornati indietro ...

All’improvviso, un attacco di tosse colse Lucy alla sprovvista, spezzandole la risata. 

La ragazza si piegò in avanti portandosi contemporaneamente la mano sinistra al fianco ferito, mentre Natsu fu subito pronto a sostenerla prendendola per le spalle.

«Lucy … » disse Happy svolazzandole intorno con aria preoccupata.

La ragazza, che fino a quel momento aveva il capo chino, sollevò il volto in direzione del gatto poggiando la mano libera sul braccio destro di Natsu.

«Tutto bene, scusate, credo di aver riso troppo» disse divertita con due lucciconi agli angoli degli occhi.

Happy e Natsu tirarono un respiro di sollievo, riprendendosi dallo spavento che la ragazza aveva fatto prendere loro.

«Lucy è strana!» esclamò Happy sogghignando sornione.

«Non è vero!» si difese la maga mentre Natsu se la spassava osservando quella discussione così nostalgica.

“Certe cose non cambiano mai, eh?” pensò felicemente guardando la bionda.

 
Quella mattina stessa, i maghi partirono alla volta di Deliveri, il luogo del raduno: un palazzo costruito di recente per occasioni come quella, che si trovava sulle colline dell’entroterra.

Poiché la meta era abbastanza distante da Magnolia, per le Fate vi era un solo modo per raggiungerla: via treno.

Per arrivarvi infatti, avrebbero dovuto prendere due convogli diversi e una coincidenze alquanto stretta, visto che il posto non era ancora molto conosciuto.

Così, in tarda mattinata, il gruppo composto da Erza, Gray, Natsu, Lucy ed Happy prese il primo treno seguito da Wendy e Charle che insistettero molto per venire. Il resto delle Fate venne lasciato a guardia della Gilda.

Il programma era questo: il team di “recupero” avrebbe viaggiato tutto il pomeriggio e sarebbe arrivato a destinazione in tarda serata, pronto per sostenere l’attacco del giorno successivo.

Lucy si trovava seduta sul treno tra Natsu e il finestrino, ma, mentre il primo non era un bello spettacolo, il secondo non riusciva proprio a guardarlo ... 

Non era più abituata a vedere quei paesaggi lussureggianti ancora traboccanti di vita, le facevano uno strano effetto.

«Erza, chiudo gli occhi per un po’, potresti svegliarmi alla prossima coincidenza?» chiese Lucy con aria assonnata alla rossa.

«Certo non preoccuparti» rispose tranquilla la maga delle armature.

Quibdi, consapevole di dover recuperare più potere magico possibile e del fatto che dormire era la miglior cosa per allontanare i pensieri, Lucy si lasciò cullare dallo sciabordio ritmico del treno verso il mondo dei sogni.

 
Quello fu l'inizio della missione che di lì a poco sarebbe diventata una vera e propria corsa contro il tempo.

La prima cosa che percepì fu lo scuotersi tipico di un treno o di un carro. 

Dove era? 

Non riusciva a ricordare niente di quello che era successo prima , le sue memorie si fermavano a quando i suoi spiriti stellari l’avevano salvata trasportandola in quello che le era parso un deserto. 

Da lì, il niente.

Aprì gli occhi lentamente, tentando di ignorare il cerchio alla testa e il torpore che sentiva diffuso in tutto il corpo.

«Si sta svegliando, presto vieni!» disse la vocina di un bambino alla sua destra.

Tentò di voltarsi verso di lui e mettere a fuoco, ma quell’ultima azione le risultò particolarmente difficile.

Sentì dei rumori sordi provenire da oltre il fondo del letto ... nonostante le sembrasse di stare in mezzo all’ovatta, l’udito funzionava ancora! … forse era buon segno ...

Provò a sollevarsi sui gomiti, in direzione dei rumori, ma due mani gentili la presero per le spalle e la fecero rimanere distesa.

«Aspetta, sta tranquilla, non alzarti. Hai la febbre alta e sei debole, non puoi ancora muoverti. Io sono Sandy e lui è Ghery ... » disse indicando il bambino al suo fianco « ... ti ho trovata svenuta nel deserto quasi due giorni fa. Ora siamo sul mio carro, tra qualche giorno saremo a casa mia. Mi hai fatto preoccupare parecchio: non sembravi intenzionata a svegliarti più! ... » le sorrise « ... comunque ora che sei sveglia dovrebbe andare meglio. Non preoccuparti, mi occuperò io di te. Come ti chiami?» le chiese con voce rassicurante.

Quella ragazza aveva un tono davvero gentile, ma la maga "degli spiriti stellari" ormai la sentiva troppo distante per udirla chiaramente.

«Lucy … » le rispose a stento con le sue ultime forze; poi, come afferrata da una mano invisibile, la bionda fu trascinata nell'oscurità.

Sandy sorrise comprensiva.

«Va bene ... adesso riposati Lucy ... » mormorò con tono sommesso poggiandole sulla fronte una pezza umida.

 
I successivi due giorni furono un vero e proprio inferno, passato tra il delirio della febbre alta e crisi di vomito. 

Gli unici istanti di tranquillità sembravano i momenti in cui Lucy era incosciente, ma nonostante tutto Ghery e Sandy le rimasero accanto: il primo la vegliava quando dormiva, l’ultima le stava dietro quando era sveglia.

Nonostante la situazione difficile, la maga si era ormai abituata a quelle due presenze rassicuranti e ben presto iniziò a fidarsi di loro; erano entrambi molto gentili e le dicevano in continuazione di non preoccuparsi, anche se alla bionda sembrava comunque di essere un peso per loro. 

La maga si trovava spesso a pensare ai suoi compagni persi, ma ogni volta che le venivano in mente, la voragine che sentiva nel suo cuore si allargava ... era ironico adesso riusciva quasi a comprendere come stava Natsu sui mezzi di trasporto ...

Doveva distrarsi! Altrimenti sarebbe impazzita; fu così che iniziò ad osservare i suoi salvatori.

Notò che Sandy era veramente una bella ragazza, ma non lo dava a vedere, nascondendosi in abiti sempre troppo grandi per lei; aveva occhi marroni e portava i lunghi e mossi capelli castani sempre raccolti in una morbida treccia, che le scendeva sulla spalla, mentre in quanto a corporatura, poteva benissimo rivaleggiare con Mira. In quel viaggio, Sandy era quella che si occupava di tutto; dal condurre i cavalli a preparare da mangiare. L'impressione che ne ebbe Lucy fu quella di una persona molto gentile, ma allo stesso tempo molto forte.

L'altro occupante del carro era Ghery. Il piccolo era un bambino di circa otto anni ed era la copia quasi identica di Sandy, tanto che potevano essere scambiati per fratelli: anche lui aveva occhi marroni e corti capelli castani. Per quanto avesse potuto vedere la bionda, era un ragazzino normale, l'unica sua particolarità era che indossava sempre un buffo cappello troppo grande rispetto alla sua testa. 

 

Dopo due giorni che le parvero mesi, Lucy iniziò finalmente a stare meglio: la febbre stava scendendo e il vomito era cessato.

Il quarto giorno riuscì finalmente a rimettersi in piedi, anche se barcollante ed aiutata da Sandy,  mentre il quinto giorno fece la sua prima apparizione fuori dal carro. 

Ciò che si trovò davanti fu quello che si ricordava: un deserto di sabbia infinito, spazzato da un forte vento caldo che alzava immense nuvole di polvere.

I giorni continuarono a passare e finalmente, man mano che si riprendeva, Lucy riuscì a scambiare qualche parola in più con i ragazzi che l'avevano salvata. 

Con sua somma sorpresa, la bionda scoprì che i due facevano parte di un gruppo chiamato “Astris”, in lotta contro un certo tiranno di cui non le dissero il nome, mentre, dall'altro lato, loro non rimasero minimamente colpiti dalla sua provenienza. 

Le spiegarono che nel loro mondo, persone da altri universi non erano insolite e che i sintomi che aveva avuto in quei giorni erano tipici dei viaggi interdimensionali involontari. 

Purtroppo alla domanda di Lucy, come si torna indietro, non seppero rispondere … le dissero soltanto che solo uno ci riusciva: il loro nemico.

La maga rimase davvero scioccata da quella sincera rivelazione; era preparata a non rivedere i suoi amici, ma anche se adesso aveva un barlume di speranza non poteva comunque alimentarla ... infondo colui che riusciva a viaggiare tra le dimensioni era un tiranno spietato a detta di Sandy.

«Non preoccuparti troppo Lucy. Anche noi stiamo studiando un metodo per viaggiare tra i mondi, abbiamo vari libri in merito. Vedrai che presto verremo a capo di qualcosa» la rassicurò la ragazza sorridendole. 

Sandy non sapeva perché, ma nonostante non la conoscesse affatto, quella sconosciuta le ispirava fiducia ... avevano probabilmente la stessa età e in qualche modo sentiva che loro due erano simili ... anche se non avrebbe saputo dire in cosa.

Dopo una settimana di viaggio, Lucy si era ormai quasi ripresa e riusciva a svolgere almeno una piccola parte dei lavoretti che andavano fatti sul carro. 

Sandy era contraria, ma la bionda stava bene e non voleva essere di peso più di quanto non fosse. In più la maga aveva bisogno di qualcosa da fare, perché stando ferma i ricordi e la tristezza la assalivano ... per questo Sandy le lasciava svolgere i lavoretti meno pesanti, sempre sotto la stretta sorveglianza di Ghery. 

In quella settimana di convivenza, le due ragazze erano ormai diventate amiche e anche il piccolo sembrava aver preso la bionda in simpatia nonostante attorno al passato di Lucy aleggiasse ancora un alone di mistero che la maga non si era decisa a svelare ... non era ancora pronta per parlarne e Sandy in qualche modo lo capiva.

I guai arrivarono l’ottavo giorno.

A metà mattinata, una tempesta di sabbia costrinse il gruppo a fermarsi. 

Attesero fino all’ora di pranzo e mangiarono sul carro con il rumore del vento e della sabbia che frustavano la stoffa delle pareti. 

Sembravano al sicuro, ma Sandy era sempre più inquieta e questo Lucy lo capiva benissimo; perciò attese che Ghery si addormentasse dopo aver mangiato e si avvicinò alla ragazza che si trovava in cima al carro. 

Nel momento in cui un’asse del pavimento scricchiolò sotto il peso della bionda, Sandy si alzò di scatto voltandosi in direzione del rumore.

«Scusa … devo essere ingrassata ... » disse Lucy scherzando, che non si aspettava quella reazione.

Sandy tirò un sospiro di sollievo e tornò a sedersi, sbirciando all’esterno da un piccolo foro nella stoffa delle pareti.

«Mi dispiace Lucy, è che sono un po’nervosa ... » si scusò la ragazza continuando a guardare fuori.

«Sandy ... che succede!? Non ti conosco da molto, ma non mi sembri il tipo da agitarsi in questo modo per una semplice tempesta … infondo hai posto uno scudo intorno al carro, no?» chiese Lucy preoccupata per la ragazza.

Sandy la guardò stranita.

«Come fai a sapere che ho messo una barriera intorno al carro? … » le chiese tutto d’un fiato.

Non ebbe tempo di continuare: un’esplosione scosse il carro in cui si trovavano; la barriera aveva funzionato, il mezzo era intatto, ma avevano comunque sentito l’onda d’urto e il boato della detonazione.

Sandy guardò per un attimo Lucy e poi di nuovo fuori, indecisa sul da farsi, ma dopo un ultimo sguardo al bambino che dormiva dietro alla bionda sembrò decidersi.

«Va bene, non c’è tempo per le spiegazioni: ci stanno attaccando e non so se riuscirò a sconfiggerli ... se le cose dovessero mettersi male, prendi il carro e cerca di allontanarti più che puoi nonostante la tempesta di sabbia ... ti prego, prenditi cura di Ghery ...  » disse la ragazza scendendo dal carro. 

Lucy era scioccata, ma prima che potesse replicare alcunché Sandy si era già lanciata addosso all’avversario. 



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N.d.A.

Rieccomi a rompere xD cm sempre ringrazio coloro che mi sostengono con le loro recensioni e ank coloro che leggono e basta^^ gli special thanks di gg vanno a: RougeAmarantus, Happy_, KREAYTESSYA, MissAnimeLover99, lollipoppy, rafxsulfusxsempre, Ambra_the_witch e Saralasse^^ grz 1000^^

detto questo, chiedo di nuovo e a chiunque abbia la pazienza di concedermi due secondi(rompo vero xD!?), di commentare e farmi sapere la sua opinione^^ 

tornando al cap... nn c'é molto da dire, vale lo stesso discorso che ho fatto nel precedente^^" l'unica cosa nuova è che si inzia a intravedere il passato di Lucy. a qst proposito volevo dire due cose:
1_ nn mi diverto a torturare Lucy a caso; c'è uno scopo a tt ... più o meno^^"
2_ nn so se l'avete notato, ma nn ci sn errori cn i tempi della storia: è intenzionale! (NB: se nn avete capito di che parlo nn vi preoccupate, presto capirete xD)

ora cm ho promesso spiego meglio il termine Astris: ovviamente è dal latino astrum, astri che significa astro, stella, corpo celeste, costellazione, (al plur.) cielo. io l'ho messo al plurare e in dativo così da formare (sperando k si possa fare in qst caso... io sn una capra in latino^^") un dativo di vantaggio. la traduzione dovrebbe essere quindi: a favore(/per) degli astri/ delle stelle/ dei corpi celesti/ delle costellazioni/ dei cieli^^

 okke ho finito^^ vi ringrazio ank per essere arrivati fin qui^^ alla prossima se ci sarete xD

whitemoon

ps: l'esperanto che ho menzionato in nota è è una lingua pianificata con lo scopo di far dialogare vari popoli^^ nn ne so molto quindi poterei averne sbagliato la grammatica... nel qual caso mi scuso^^"

pps: so k sn andata OOC in maniera esorbitante... mi scuso^^"

  
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