Capitolo 13
Il viaggio
Pov Mikan
Eravamo stati legati mani e piedi e messi nei bagagliai delle macchine perché non volevano darci la possibilità di fuggire o anche solo di
liberarci, io ero molto in pensiero e cercavo di parlare con Natsume telepaticamente ma la distanza tra le due macchine, che per di più
correvano rendeva la comunicazione molto difficile
- Mikan, ora riesci a sentirmi? -
- Si adesso che siamo fermi si, come stai ti hanno fatto del male? -
- No, non mi è successo niente ma voglio sapere dove siamo diretti se a scuola o in qualche altro posto, prova a vedere nei pensieri di quelli nella tua auto cosa scopri e poi fammi sapere -
Guardai nelle loro menti ma gli ordini erano chiari e semplice dovevano trovarci e portarci in accademia possibilmente senza farci troppo
male e poi io sarei stata confinata nella mia stanza con guardie a tutte le uscite e Natzume sarebbe stato consegnato a persona,
avrebbe provveduto lui a sistemare il Gatto Nero.
- Natsume, mi senti? –
- Mi… Mik… Mikan no… ries… a sen…-
- Cavolo non capisco niente di quello che dici - (o meglio di quello che pensi di dirmi)
- Mikan, teletrasportati da me! Così non possiamo parlare! –
Cosa teletrasportarmi?... ma avevo provato solo una o due volte a farlo ed era anche molto difficile, però così non potevo continuare
capivo cosa mi diceva una volta ogni dieci e non sarei riuscita ad aiutarlo, dovevo provarci, mi concentrai su di lui finalmente lo vidi
l’atterraggio non sarebbe stato dei migliori e avrei avuto poco margine di errore ma provai ugualmente … chiusi gli occhi e provai il
teletrasporto … non avevo il coraggio di riaprirli se invece del bagagliaio avessi preso i sedili dietro della macchina e fossi finita addosso
a persona? Non voglio neanche immaginare cosa potesse succedere … sentii un tonfo ero atterrata ora bisognava solo capire dove …
- Allora non sei completamente stupida, ogni tanto riesci a combinarne una giusta! -
Questa era la voce di Natsume, ero così felice di esserci riuscita che non prestai neanche attenzione a quello che aveva detto
« mmmmmmm... »
- Stai zitta ti vuoi far riconoscere subito, ritiro immediatamente quello che avevo appena detto sei irrimediabilmente una Baka -
- Grazie, sempre gentile! - Feci la faccia offesa ma lui mi interruppe subito
- Ora mi dici che cosa hai letto nei loro pensieri? Visto che ti sei presa il disturbo di venire fin qui apposta per riferirmelo?? -
giusto era per questo che avevo fatto tutta sta fatica, e me ne stavo pure per dimenticare … a volte sono proprio incorreggibile
- Allora, ci stanno portando dritto in accademia, io sarò rinchiusa nella mia camera fino al giorno dopo, non so bene la ragione però,
mentre te verrai consegnato ha persona, hanno l’ordine di non farci troppo male, quindi vuol dire che siamo salvi no? -
La sua faccia non prometteva niente di buono anche se secondo me infondo non era così male i miei incubi erano molto peggio
- Non esattamente, quel non fategli troppo male vuol dire che ci vogliono vivi non gli interessa se in fin di vita o belli pimpanti,
l’importante è che siamo vivi, ossa rotte e sangue rientrano nel “non fategli troppo male” di persona -
- Ah, ecco. Mi pareva troppo bello per essere vero, e adesso cosa facciamo? Hai qualche idea, infondo sei tu lo stratega qui… -
- Ora questa ragazzina, non solo pretende che trovi una soluzione in due minuti ma prende pure in giro come se cercare di salvarla sia
un gioco da ragazzi, e poi non pensa minimamente al fatto che mi potrei preoccupare a saperla tutta sola con gli scagnozzi di
persona- pausa riflessiva,
io ero tutta rossa avevo involontariamente letto i suoi pensieri, quindi si preoccupava per me??
- Oh …- ecco se n’era accorto ma possibile che quando si tratta di lui devo diventare sempre rossa come un peperone??
- questa cosa mi fa infuriare possibile che uno, con te non è neanche più libero di pensare ciò che vuole?? Togliti subito questo
stramaledetto alice-
Ok, aveva capito cos’èra successo ma io come facevo a togliermi il mio alice mi girai su me stessa per mostrargli che avevo ancora le
mani legate nel caso non se ne fosse accorto e sta volta gli risposi a tono …
- Come puoi vedere non posso farlo, ti sei dimenticato che ci hanno legato? -
Non ebbi il tempo di finire la frase che sentii il suo respiro lieve sul mio collo ero bloccata da una parte c’era la fine del bagagliaio e
dietro di me sentivo il calore del corpo di Natsume sempre più vicino al mio, intanto il suo respiro continuava a tormentare il mio collo,
non sarei mai riuscita a muovermi, il suo calore mi immobilizzava era troppo bello sentirlo lì vicino a me non avrei mai avuto il coraggio
di muovere un solo muscolo e di spezzare quel momento magico,
d’improvviso sentii le sue labbra umide posarsi sulla mia pelle, un brivido mi attraversò la schiena, non avevo mai provato niente di
simile, il mio cuore batteva all’impazzata, ogni suo bacio sul mio collo mi sentivo morire, non riuscii a dire neanche una parola e ogni
mio pensiero era concentrato su di lui non esisteva più niente e nessuno, lui era l’unica persona di cui avrei mai avuto bisogno,
- Se ti giri tolgo la benda anche a te almeno riesci a respirare meglio –
Si allontanò leggermente per permettermi di girarmi, mi trovai faccia a faccia con lui che non so come era riuscito a togliersi la benda
che lo imbavagliava, prese anche la mia con i denti e piano piano, riuscì a togliere anche quella, finalmente riuscivo a respirare poi
guardai il suo viso aveva un’espressione angelica con un sorriso dolcissimo che non avrei mai potuto immaginare stesse così bene sul
suo viso, mi sciolsi in trenta secondi, tanto che se ne accorse anche lui…
- Che hai? Sembra che sia la prima volta che mi vedi … -
Diventai bordeaux, e cercai di nasconderlo farfugliando qualcosa che non era comprensibile neanche a me ma lui intervenne per
mettere fine al mio delirio
-Schhhhhhhh -
Dicendo così si avvicinò ancora a me e ricominciò a baciarmi sulle guance, era così dolce e tenero che non sembrava neanche lui,
continuò scendendo sul collo, mi mancava l’aria, poi si fermò, io aprii gli occhi per vedere cosa fosse successo e lo trovai lì a un
millimetro dal mio viso, dalle mie labbra, e il suo volto era così bello e così rassicurante che lo avrei seguito ovunque, non c’era più
neanche l’ombra del ragazzino scorbutico che avevo conosciuto qualche anno fa, ora era il mio Natsume
( anche se lui ancora non lo sapeva), la sua lingua sfiorò le mie labbra e ne tracciò tutto il contorno, io sussultai come una scema, non
sapevo proprio come comportarmi, lui sorrise ancora si riavvicino e finalmente appoggio le sue dolci e morbide labbra sulle mie era
così tanto che aspettavo quel momento, il suo bacio era così tenero e appassionato che non potei fare niente se non ricambiarlo. Era
il momento più bello della mia vita sentivo il suo calore pervadere ogni cellula del mio corpo e la mia mente vagava per orizzonti
inesplorati dove il suo viso era il sole delle mie giornate, insomma, ero perdutamente innamorata di lui, e non potei più trattenermi
appena si staccò da me mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai tutto d’un fiato « Ti amo » non so neanche io con che coraggio lo
dissi ma lì per lì mi venne spontaneo, lui sgranò gli occhi e sorridendo sussurrò
« Io di più » mi appoggiai alla sua spalla e mi addormentai.
Dopo poco almeno secondo me sentii qualcuno che mi scuoteva
- Mikan te ne devi andare torna nel’altra auto tra poco arriveremo e non voglio che ti trovino qui -
Era Natsume ma l’espressione innocente e beata di prima era completamente sparita, mi meravigliai di riavere la benda sia io che lui
ma ubbidii mi concentrai su l’atra macchina e sparii, ed eccomi rientrata nel mio bagagliaio angusto, e freddo, ora mi chiedevo se tutto
quello che io mi ricordavo, il dolcissimo Natsume, il bacio che aspettavo da una vita, fosse stato solo un sogno o fosse successo
veramente, non avrei mai avuto il coraggio di chiederlo a Natsume, quindi decisi di aspettare magari il giorno dopo me ne avrebbe
parlato lui, ci speravo con tutto il cuore.
La macchina si fermò e qualcuno mi prese di peso e mi tirò giù ,
« Portatela nella sua stanza, voglio un turno di guardia a tutte le uscite fino a domani mattina chiaro? » era la voce di persona, lo
cercai con lo sguardo e vicino a lui c’era Natsume in piedi con la testa bassa
« Si, Signore» risposero in coro i suoi scagnozzi,
« Natsume, Natsume, » nessuno risposta ne mentale ne fisica ne vocale, niente di niente,
«Natsume, rispondimi ti prego » ormai mi stavano trascinando via nonostante i miei tentativi lui non rispose, i miei occhi erano vuoti e
pieni di tristezza
- Natsume ti prego dimmi che non mi lascerai così, Natsume rispondimi ti prego -
Niente di niente, silenzio totale, nessuna risposta, allora forse mi ero immaginata tutto nessuno che prova un sentimento come quello
che provo io per lui si sarebbe comportato così, forse è stato tutto un bellissimo sogno, il più bello che io abbia mai fatto. Le guardie
mi scortarono fino alla mia stanza e rimasero a sorvegliare tutte le uscite finestre comprese, io ormai rassegnata andai a dormire.
Pov Natsume
Avevo appena superato la prova più difficile della mia vita non rispondere alle implorazioni di aiuto di Mikan era stato doloroso e
straziante al tempo stesso ma non potevo permettere che persona capisse cosa provavo per lei sarebbe stato un grave errore e
l’avrebbe messa in grande pericolo.
« Come, non ti interessa più la tua amichetta? Che è successo avete litigato? » chiese persona ridacchiando, quell’essere aveva il
potere di farmi salite il nervoso alle stelle
« Non sono affari tuoi!» visto la mia risposta amichevole mi arrivò un pugno nello stomaco
« Guarda di tenere un comportamento più consono in presenza dei tuoi superiori»
Ecco ora ci si metteva anche questo bamboccio, ma oggi ce n’era per tutti
« Tu non dovresti neanche avere il coraggio di aprire bocca, altrimenti la prima volta che ti prendo a giro per l’accademia ti faccio
diventare un pollo allo spiedo»
Il ragazzo diventò bianco sapeva che non scherzavo non era la prima volta che andava all’ospedale con ustioni più o meno gravi,
« Ora basta mi occuperò personalmente del Gatto Nero, la missione di recupero è finita riportate le macchine nel garage e rientrate
nelle vostre stanze»
Aspettò che tutti fossero scomparsi poi mi slegò, non era da lui tutta questa gentilezza,
« Il preside delle elementari ha bisogno di parlarti prima della mia punizione» ecco ora tutto era chiaro, non risposi e lo seguii fino
all’ufficio del preside anche se era piena notte lui era lì ad aspettarci,
« Buonasera Hyuuga, vedo che sei ancora in buono stato, deduco che hai messo giudizio e che non ti sei ribellato alle nostre decisioni,
è molto saggio da parte tua, ora vista questa tua inaspettata collaborazione di darò la possibilità di rispondere gentilmente alle mie
domande,ricorda che hai una sola possibilità, altrimenti sai quale sarà la tua punizione» persona già pregustava la sua vittoria ma io non
avevo intenzione di dargliela vinta tanto facilmente.
« Bene cominciamo, allora Hyuuga dove sei stato in questi giorni?»
Ecco ora cominciavano le domande difficili avrei dovuto inventare una storia sostenibile che non facesse cadere Mikan nei guai e che
mi permettesse di uscirne diciamo malconcio ma non in fin di vita… sospirai … si va in scena!
« Io, Hotaru e Ruka eravamo molto preoccupati per il rapimento di Mikan da parte dell’ associazione anti-alice e quindi sono andata a
cercarla, pensavo che sarei riuscito a riportarla qui prima che qualcuno notasse la sua scomparsa, ma non è stato così»
« E come avresti fatto a trovarla?» eccoci ora incominciava il difficile volevano le prove di ciò che dicevo
« Ecco, questo è un radar cerca Mikan, la individua ovunque sia ma per mia sfortuna i microcip le erano caduti e quindi io sono riuscito
a seguirla solo fino a metà percorso, poi ho dovuto proseguire per tentativi, l’ho trovata il giorno prima del vostro arrivo e non è
stato facile liberarla» forse se la sono bevuta, speriamo bene
« mmm… diciamo che momentaneamente potrei anche crederti, quindi fino a prova contraria il tuo racconto regge ma io ho ancora
alcune domande da farti, per esempio hai notato niente di strano nella tua amichetta? »
« Si, era decisamente cresciuta dall’ultima volta che l’avevo vista e poi faceva dei sogni davvero strani, tipo premonizioni ma ogni volta
cambiavano quindi per me non sono molto veritiere»
« solo questo? Nient’altro?»
Feci finta di pensarci seriamente, ma la mia risposta era ovvia
«No, nient’altro che io ricordi, poi non abbiamo avuto molto tempo avremo camminato solo per qualche ora prima che voi ci trovaste »
Qui si intromise persona solo il suono della sua voce mi faceva saltare i nervi e rischiava di mandare tutto a monte, dovevo solo
calmarmi concentrarmi e rimanere calmo, calmo, calmo
« e cos’è successo di così terribile da farti arrabbiare così tanto verso quella ragazzina? »
Ecco come sempre doveva cercare di mettermi i bastoni tra le ruote, non lo sopportavo proprio più, calmo, calmo,
«Bhe, ecco, ha cominciato a farneticare che sua madre non era morta e che voleva restare con loro per cercarla, e dopo tutto quello
che avevo fatto per lei non mi ha neanche ringraziato, è solo una stupida ragazzina che non si meritava tutto questo spreco di tempo
e di forze» la mia voce era molto dura, ma vidi comparire un’ombra di spavento sul viso del preside, avevo fatto bingo aveva paura
della madre mi Mikan e pensava di essere riuscito ad eliminarla, bene, bene avevo un punto di vantaggio su di loro, cosa che non guasta
mai, però si riprese molto velocemente
«Persona, adesso è tutto tuo, trattalo bene, c’è stato di grande aiuto e poi devo godermi i prossimi giorni sarei veramente triste se
fosse costretto in ospedale per un tuo eccesso di potere» dicendo così ci fece uscire dal suo ufficio, da li cominciarono le torture di
persona.
Ciao a tutti domani mattina parto per una breve vacanza e appena torno pubblicherò subito il nuovo capitolo… scusate la fretta ma ho
finito proprio adesso di scriverlo e volevo pubblicarlo prima di partire almeno avreste avuto qualcosa di interessante da leggere!...
kisssssssss al prox capitolo iletopina