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Autore: lilla thea    19/04/2012    13 recensioni
Edward e Bella, sono loro i protagonisti di questa storia.
l'amore, quello con la A maiuscola fa da sfondo.
tutto si svolge attorno ad una bimba dagli occhietti tristi che cambierà la vita ad entrambi e forse (dico forse) darà all'amore un significato puro e lo renderà colmo d'infinito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buonasera a tutte! So che non vi aspettavate di leggermi così presto, ma mi sentivo in vena e poi mi mancava leggere i vostri commenti! 
Vi anticipo che sarà un capitolo moooooooolto dolce anche se breve.
ho preso in prestito una frase o due dalla penna della Meyer, capirete leggendo.
Spero che vi piaccia e grazie sempre per le belle parole che avete per me.
Buona notte e sogni d'oro, o magari come quelli di Bella..........





10 - Caldo...
 
POV BELLA
 

  • Non è più la mia fidanzata.
Quella frase rimbombava nella mia testa.
Perché si erano lasciati? Per un attimo mi sentii felice di quella rivelazione ma scacciai subito quella sensazione. L’aveva lasciato lei nella sua immensa superbia e stupidità? Mi sembrava difficile visto il modo in cui mi aveva ricordato che era suo. Ma se l’aveva fatto lui, qual era il motivo?
Non farti film Bella, non illuderti di sapere o capire.
Non è il momento.

  • In fondo credo non lo sia mai stata. – continuò lui.
  • E allora perché stavi con lei? – chiesi pentendomi subito della mia curiosità. – scusami, non sono affari miei.
  • Mi prenderesti per pazzo se ti dicessi che non volevo più sentire le voci? – mi chiese.
  • Sinceramente? – lui sorrise della mia espressione. Usò quel sorriso sghembo che avevo capito capace di farmi partire il cuore a mille.
  • Lo so che sembra una cosa da psicopatici ma… avevo bisogno di staccare la mente da tutto quello che mi circondava.
  • Oh credo che a lei riuscisse fin troppo facile staccare la mente, se mai l’avesse collegata. – borbottai credendo non mi sentisse. Ma lui mi guardò e scoppiò a ridere mentre io diventavo rossa fino alla punta dei capelli.
  • Hai ragione. Non è mai stata una cima.
  • È così diversa da te. – gli dissi. Il suo sorriso scomparve lasciando posto all’amarezza.
  • Già. – si perse in chissà quali pensieri. Mi faceva male vederlo chiudere a quel modo a pensare a chissà quali tormenti la sua anima avesse attraversato. Decisi di spezzare il silenzio.
  • Sai Amy non ha fatto altro che parlare di te tutto il giorno. – sapevo che quell’argomento lo avrebbe distratto. Infatti.
  • Davvero? – chiese sorridendo di nuovo. Quel piccolo angelo aveva il dono di tirare fuori il meglio dalle persone e di rendere migliore la loro vita.
  • Oh si! Non ha fatto altro da quando si è svegliata. – gli offrii un the caldo e gli raccontai cosa aveva fatto durante la giornata, dei suoi disegni, della paura che ha dei temporali, di come voglia che le si legga una storia diversa ogni sera. E Edward rideva di gusto ad ogni mia frase, era bello vederlo sereno.
  • Dovevi vederla quando Gus le ha raccontato che mi avevi salvato la vita impedendomi di cadere dalle scale. Mi ha rimproverata di essere un’imbranata, ti rendi conto? Mi devo sentire dare dell’imbranata da una pulce! È frustrante. – sospirai teatralmente mentre lui rideva ancora più forte.
  • Ha detto che sei il suo eroe, che se cadrà vuole essere presa in braccio solo da te, piccola ingrata.
Il suo sguardo si rabbuiò di nuovo e tornò serio. Maledetta boccaccia! Cosa ti è successo Edward? Perché quando ti viene fatto un complimento diventi triste.
  • E se io non fossi l’eroe? – lo guardai scettica.
  • Saresti il cattivo? Non ti ci vedo proprio, mi spiace. – ammisi con sincerità.
  • Non puoi saperlo… - sospirò. A quel punto non potei fermarmi.
  • Edward ascolta, io non ti conosco e di solito non sono nemmeno brava a leggere le persone. Ma tu non potresti mai essere il cattivo. Ho visto come ci… come guardi Amy, le faresti scudo col tuo corpo in caso di pericolo e non esiteresti un attimo a beccarti una pallottola per lei.
  • Non solo per lei. – soffiò ad un millimetro dalle mie labbra.
Il mio cuore prese a correre velocemente, pensai potesse uscirmi dal petto.
Le sue labbra. Quante volte avevo sognato quelle labbra, quante volte avevo sognato di baciarle e adesso mi sembrava come un film. Quando vedi la scena al rallentatore e senti il cuore scoppiare nell’attesa.
Quando le sue labbra si posarono leggere sulle mie sentii una scarica attraversarmi il corpo.
Il suo fu un bacio dolce, delicato.
Non mi forzò finchè io non dischiusi le labbra permettendo alla sua lingua di accarezzare la mia.
Non avevo baciato molti ragazzi in vita mia, ma mai nessuno, dico nessuno, mi aveva fatto provare un millesimo di quello che sentivo in quel momento.
Allacciai le braccia al suo collo e gli accarezzai i capelli, erano ancora più morbidi di quanto immaginassi. Sentii un calore al basso ventre quando lui mi risollevò sul bancone e mi avvicinò ancora di più con una mano sulla mia nuca.
Perché avevo tutto quel caldo, perché sentivo tutto il mio corpo tremare se sentivo così caldo? Lo avvicinai di più a me e lui mi strinse i fianchi mentre mi faceva aderire al suo corpo. Sussultai quando avvertii la sua eccitazione tra le mie gambe ma non riuscii a staccarmi. Non mi era mai successo di provocare quella reazione in un uomo. Non sapevo nemmeno come gestirla, ma sentii la mia parte femminile esultare.
Mi sentivo donna, capace di procurare quelle sensazioni in un uomo. E che uomo!
Fu il suono del suo telefono ad interrompere il momento.
Ci staccammo ansimanti e decisamente a malincuore.
Fu lui il primo a parlare. La sua voce era roca e non mi era mai sembrata così sensuale.
Mi sentivo una pervertita.

  • io… devo… - annuii solamente.
  • Ri… rispondi. – dissi con voce tremante. Lui mi guardò con gli occhi ancora lucidi e le labbra arrossate dai nostri baci. Ero certa di non essere messa meglio di lui.
  • Pronto? Emmet, ciao. No, no… va tutto… tutto bene. – rispose guardandomi con un sorriso. Io abbassai lo sguardo e scesi con attenzione dal bancone. Non ero certa che le gambe mi avrebbero retta, così restai ancorata al legno.
  • Si ci sono, Emmet. Bene. A che ora arrivi? No, non sono da Tanya. Ci vediamo in ospedale. Poi ti spiego. Ok. A domani.
Ero già vicina alle scale quando avvertii la sua presenza dietro di me.
  • Isabella? Stai bene?
  • Bella.
  • Come?
  • Non mi è mai piaciuto molto Isabella. Le persone più care mi chiamano Bella.
  • E io sono una di quelle persone? – mi chiese con la voce tremante. Perché parlavo sempre senza contare fino a dieci.
  • Tu vorresti esserlo? – rispondere ad una domanda con un’altra non è il massimo, lo sapevo, ma non riuscivo a dirgli semplicemente “non c’è niente che vorrei di più.” Non era proprio il caso!
  • Non c’è niente che vorrei di più. – mi rispose candidamente. Bene. Ero ufficialmente andata! Restai a fissarlo come una stupida, non riuscivo a dire niente.
  • Io… dovrei…
  • Si, scusami. Amy.
  • Si, Amy. – come no, non avevo minimamente pensato alla bambina, che razza di egoista che ero!
Feci per salire le scale ma lui mi sollevò tra le braccia.
  • Edward non è necessario, davvero. – lo supplicai.
  • Invece si, non devi sforzare la caviglia.
  • Dai mettimi giù, e poi peso.
  • Pesi? Bella sei così magra che un alito di vento potrebbe trascinarti via! Dovresti mettere su un po’ di peso, invece. Sei fin troppo magra, e te lo dico da medico! – era normale che mi eccitasse sentirlo parlare così? Non credo.
 
Quando arrivammo davanti la mia porta si fermò ma non mi fece scendere.
Neppure io avevo voglia di scendere, non riuscivo a staccarmi dal suo corpo, da quel calore che mi faceva stare così bene. Inspirai il suo profumo, così dolce e al tempo stesso così virile e chiusi gli occhi. Quando li riaprii trovai due smeraldi che mi fissavano.
Quando dischiuse le labbra non riuscii a controllarmi e lo baciai con passione.
Sentivo le sue labbra che si muovevano con le mie in sincrono, come se non avessimo fatto altro per tutta la vita.
Passai le mie mani tra i suoi capelli, adoravo farlo mentre Edward stringeva il mio corpo al suo.
Sentivo i nostri cuori battere all’impazzata e un brivido mi percorse la schiena quando le sue dita sfiorarono la pelle dei miei fianchi sotto la stoffa leggera della maglietta. Improvvisamente fece caldo, molto caldo.
Le sue dita risalirono sui fianchi, sfiorarono il mio stomaco e accarezzarono il profilo di un mio seno. Ansimai quando sentii le sue dita sfiorare il capezzolo turgido e sentii un gemito uscire dalle sue labbra mentre il suo viso sembrava sotto sforzo.

  • Edward.- ansimai piano. Stavo andando a fuoco.
  • Bella, Dio… sto impazzendo… - mi strinse più forte e potei avvertire la sua erezione premere forte sulla mia pelle.
Sarebbe bastato davvero poco per cedere alla voglia ma non potevo permettermelo per un’infinità di motivi. I principali erano quattro.
Primo, non volevo andare a letto con un uomo che conoscevo appena, per quanto mi ispirasse fiducia e mi mandasse fuori di testa; secondo, volevo prima chiarire la situazione con lui e raccontargli tutta la verità; terzo, se i miei sospetti erano validi (e speravo con tutta me stessa che lo fossero) Amy veniva prima di tutto. Non sapevo come avrebbe reagito sapendo che quella bambina poteva essere legata a lui in qualche modo.
Ultimo punto, ma non trascurabile, quanto ci avrebbe impiegato a capire che ero ancora vergine e che, a parte strani miracoli, non potevo essere la madre di Amy? Meno di un secondo e non avrei saputo spiegargli nulla.
Fu a malincuore che mi staccai da lui. Respiravo ancora a fatica e lui non stava molto meglio.

  • Edward devo…
  • Si, devi…
  • Già… - mi mise giù a malincuore, lo percepivo dai suoi movimenti. Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi fece il suo sorriso assassino per i miei ormoni impazziti.
  • Buonanotte Edward. – lo salutai. Lui prese il mio viso bollente tra le mani e posò delicatamente le sue labbra sulle mie.
  • Notte Bella.
Mi chiusi la porta alle spalle e mi buttai sul letto ancora con gli occhi sbarrati.
Sentivo ancora la scia bollente lasciata dalle sue dita sul mio corpo e mi ritrovai a boccheggiare in cerca d’aria.
Non ero mai stata con un uomo, non che fossi così inesperta, anch’io avevo avuto dei ragazzi ma mi ero sempre lim
itata all’utilizzo delle mani e non mi era nemmeno piaciuto. Qualcuno aveva anche provato a darmi… soddisfazione, ma non avevo provato altro che fastidio e imbarazzo.
In quel momento avrei voluto solo risentire le sue mani sul mio corpo e dentro di me. Oddio, stavo delirando!
Presi sonno dopo molto tempo e i miei sogni non furono proprio casti.



beh, finalmente si sono baciati! che ne pensate? so che probabilmente pensate che Edward e Bella stiano correndo troppo ma non sanno come controllare i loro sentmenti,  è tutto nuovo per entrambi. 
Spero di non aver esagerato... a prestissimo! un abbraccio!
  
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