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Autore: Jejje    14/11/2006    11 recensioni
- Lì c'è una fila immensa, ci metterai un'eternità. Dài, prenditi qualcosa al distributore - mi consigliò lei, secca. Vidi anch'io la macchinetta che intendeva, ed era ignorata da tutti, a differenza degli stupidi negozi che la circondavano. Sorrisi a Ginny e mi avvicinai al distributore, frugandomi nelle tasche in cerca di qualche spicciolo. Dopo averli trovati li infilai dentro e premetti il tasto per avere una lattina di Cola. Niente. La macchinetta mi rese i miei soldi rumorosamente. Sbruffando appena, riprovai di nuovo. Sembrava non esserci niente da fare: la macchina mi restituì di nuovo le mie monete, senza dare segno di funzionare. Imprecai, dandole un pugno debole. Fu allora che sentii una voce maschile proveniente da appena dietro di me chiedermi: - Vuoi una mano? -
Mia ennesima R/Hr, dedicata all'Amy e alla mia moder Lollo ^.^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ed arriva anche il quarto. Ultimamente non sto lavorando molto su questa ff, mi sono bloccata all'inizio di un capitolo e non riesco ad andare avanti ç_ç Ma sicuramente presto mi piazzerò davanti alla scrivania e ce la farò :power:! Grazie per chi continua a recensirmi, mi fate davvero piacere **! E scusatemi se i capitoli sono corti, ma sono anche solo scioccata dal fatto di essere riuscita a iniziare una ff a capitoli (prediligo le one shot xD), e non scrivo molto °°. Spero che questo capitoli vi piaccia ^.^!

Dedicata a una delle mie migliori amiche, Amy, che mi ha dato l'idea, e alla Lollo, che me l'ha sempre betata e che ormai è diventata per me un'amica indispensabile per la condivisione dello sclero ( e che mi ha aiutato a decidere il titolo, decisamente campato in aria XDDD). Vi adoro *_*!!!

CAPITOLO QUARTO

- Amici. Quindi tu credi che possiamo considerarci amici. - dissi per l'ennesima volta, passeggiando su e giù per la stanza di Ginny. Avevo in mano un piccolo blocknotes e stavo apputtando disattentamente la lezione che avevo appena finito di ripassare. Sentii Ginny mugolare, in segno di assenso. Si stava riposando sul suo letto dopo la sua giornata di lavoro.

- Già - ripresi io, sforzandomi di farla parlare - ma davvero credi che due persone che hanno preso appena un caffè insieme siano amiche?-

- Hermione - disse lei con evidente fatica, mentre si girava verso di me - lui ti ha fatto praticamente capire che vuole rivederti...ti ha dato praticamente appuntamento a domani!...- e si lasciò nuovamente cadere sul cuscino.

- Mmm. Sì, hai ragione - commentai, girando pagina al mio blocchetto. Da quando mi aveva detto quell' A venerdì era diventato molto difficile concentrarmi su qualsiasi cosa. Non vedevo davvero l'ora di rivederlo.

Mi avviai con passi strascicati verso la porta, intenzionata a lasciare Ginny da sola. Prima di uscire, però, mi fermai e mi voltai di nuovo verso il letto, guardando il pavimento.

- Credi che riuscirò a non soffrire, quando me ne dovrò andare di qua? - chiesi, gesticolando appena.

Ginny non mi rispose; sentii il suo respiro regolare diventare sempre più pesante, mentre si rigirava goffamente nel letto.

Sorridendo, tornai nella mia camera.

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Il giorno dopo, mi feci prestare un bel paio di scarpe da una stupita Ginny, che sembrava non poter credere ai suoi occhi.

- Herm, la cosa è grave - disse con una nota divertita nella voce, prendendo un altro paio dal suo immenso armadio - la cosa sta davvero degenerando - ripetè.

Sbuffai, mentre tentavo di infilarmene. - Oh, andiamo, Ginny - dissi con tono un po' irritato - sono solo delle scarpe. -

- Non sono solo delle scarpe, se chi le vuole in prestito è Hermione Granger - disse con un lieve affanno, gettandosi a sedere sul suo letto. - Sai, stavo pensando di non venire, oggi. Non vorrei essere di troppo...- Si fermò, non appena la colpii con uno sguardo furioso.

- Non ci pensare neanche per scherzo - dissi io scandendo bene le parole, cercando di avere un tono autoritario. - lui sa che io accompagno te lì, e che non lo faccio per piacere personale...-

- Be', almeno fino a poche settimane fa - mi interruppe lei, stavolta. Mi lanciò uno sguardo sarcastico, che io evitai con molta cura.

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Quando superai l'entrata del centro per l'ennesima volta, mi sentivo stranamente nervosa. Mentre torcevo continuamente le mani, dissi velocemente:

- Ginny, sono stranamente molto molto nervosa -

Ginny mi afferrò un braccio e mi tirò più vicina a sè, facendomi sobbalzare. - Hermione, non preoccuparti. Fa' come se fosse una di quelle noiose giornate dove sei obbligata a portarmi in giro, dài. -

- S-sì, certo - dissi io, provando a respirare profondamente, mentre lasciavo che il mio sguardo vagasse da un lato all'altro dell'enorme ingresso.

Dopo pochi minuti di camminate silenzione, Ginny disse : - Ehm...vuoi andare a vedere in qualche negozio di abbigliamento maschile? - Aveva un po' di timore nella voce...a volte mi stupivo di quanto potessi mettere in soggezione.

- Già, se avessi anche solo un motivo per andare in quei negozi, proverei - risposi io con ironia - e poi chissà quanti ce ne sono.-

- Hermione, ma tu ce l'hai, un motivo - disse Ginny sbuffando. Stavolta sembrava stufa.

- Sì, direi di sì - risposi io, mentre continuavo a camminare fissando il pavimento - ma non posso certo espormi troppo. -

- Fa' come vuoi - tagliò corto Ginny, lasciandomi il braccio e avvicinandosi ad osservare una vetrina di gioielleria, incuriosita. Io la seguii, più per fare qualcosa che per guardare le cianfrusaglie esposte, ma rimasi colpita da qualche orecchino dorato davvero orrido, e mi divertii a cercare le cose più inguardabili che potessi vedere. Mi potei considerare soddisfatta solo quando notai un ciondolo enorme di una forma che ricordava la cozza, fatto di un materiale a me sconosciuto.

- Francamente, credevo tu avessi dei gusti migliori - sentii dire improvvisamente da una voce appena dietro di me. Non c'era bisogno che mi girassi per capire di chi fosse, e no, non perchè era riflesso nella vetrina. Guardai Ron negli occhi attraverso il vetro per pochi secondi, solo per darmi il tempo di riprendermi, poi mi girai.

- Oh! - gracchiai. Cercai nella mia mente qualcosa da dire, al più presto.

- Okay, farò finta che tu abbia detto : oh, ciao, Ron, come va? Ciao anche a te, Hermione, va molto bene, grazie! - fece, tutto da solo.

Lo guardai stupefatta. Non sapevo se trattenermi dallo scoppiare a ridere.

- Accidenti, devo avere un umorismo davvero pessimo...non riesco neanche a farti sorridere - disse scrutandomi, con un'aria fintamente secca.

Ecco, avrei dovuto ridere.

- In effetti, stavo decidendo se ridere o trattenermi - dissi sinceramente, sorridendo.

- Oddio, non ti sentire così sotto pressione! Puoi fare tutto quello che ti passa per la testa, compresi calci negli stinchi...- esclamò lui, sembrando sorpreso.

Finalmente mi sciolsi nella mia risata, portando la schiena lievemente indietro.

- Oh, ce l'ho fatta - disse Ron soddisfatto, strofinandosi le mani - ehm...che fine ha fatto la tua amica? Era qui un attimo fa - continuò, guardandosi intorno. Mi girai a rimirare lo spazio vicino alla vetrina, affacciandomi poi dentro il negozio con la testa, ma di Ginny neanche l'ombra.

Stupidascemacretinaidiota. Era sparita per lasciarci soli. A parte l'intero centro commerciale, ovvio.

- Oh...ehm...è vero - deglutii. - Sarà meglio che la cerchi... - dissi, per poi maledirmi da sola. Era praticamente come mandarlo via.

- Credo che sia abbastanza grande da stare un po' per conto suo - disse lui sorridendo, mettendosi le mani in tasca.

Dio, era così inevitabilmente perfetto. I suoi capelli mi sembravano più lunghi della prima volta in cui l'avevo incontrato, e anche se non perfettamente pettinati, gli donavano tantissimo. Tutto gli donava tantissimo, anche quelle scarpe sportive che di solito non potevo vedere.

- Hai ragione - dissi io, toccandomi appena i capelli e distogliendo lo sguardo. Mi sentivo in imbarazzo, non ero capace di aprire un argomento, di fare una battuta stupida, niente. Amavo i momenti che passavo con lui, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora che finissero, per non provare più questo imbarazzo perenne.

- Be'...mi hai visto al lavoro o ti sono sfuggito? - mi chiese lui dopo pochissimi secondi, spezzando il silenzio.

- C-cosa? - chiesi io, volgendo di nuovo lo sguardo verso di lui.

- Io lavoro qui - disse, togliendo una mano dalla tasca e indicandomi un negozio lì accanto, che era vicino a quella gioielleria tanto trash. Si chiamava Simple Man, ed aveva un aspetto piuttosto curato, anche se l'abbigliamento era decisamente casual.

- Oh! - esclamai, continuando a guardare il negozietto - è davvero carino! -

- Non ce bisogno di complimentarsi, io ci lavoro e basta - disse lui, sorridendo. Sentii un brivido lungo la schiena, mentre guardavo il suo ghigno.

- Be', è carino lo stesso - continuai io con un sorriso, osservando senza apparente motivo la gente che passava davanti a noi. Più di una volta notai sguardi femminili decisamente non disgustati dalla persona che avevo accanto, e come biasimarli.

- Se ti piace perchè non ci passi più tempo? - chiese lui fingendo indifferenza, grattandosi disattentemente una guancia.

- In che senso? - chiesi io confusa, mordendomi un labbro.

- Stanno cercando personale - disse lui semplicemente, facendo spallucce. Poi mi lanciò un'occhiata sorridende.

Capii dove voleva andare a parare, e mi sentii fin troppo lusingata dalla sua proposta, ma mi sforzai di rispondere:

- Ron, lo sai che non ho molto tempo, studio continuamente - strinsi la mano intorno ad una cortissima matita che avevo in tasca.

- Lo so, ma potresti venire anche solo un paio di ore al giorno - disse, gesticolando un po' - avrei davvero bisogno di qualcuno che mi aiuti, credo saresti perfetta. Poi qualche soldo extra non fa mai male - mi fece l'occhiolino.

A quel punto non potei resistere. Potevo dire di no a quel sorriso?

- Ehm...se è solo per un paio d'ore, va bene - sorrisi. - a chi devo chiedere?...-

- Non preoccuparti, penso a tutto io - mi bloccò lui, sembrando improvvisamente più pimpante - tu vieni qui domani alle sedici. Ti spiegherò tutto meglio, allora - Mi fece un sorriso stupefacente.

- D'accordo - riuscii a balbettare, mentre sentivo che le mie gambe cominciavano a cedere, e non per la stanchezza.

- Devo andare - disse velocemente, lanciando un'occhiata al suo orologio da polso. - A domani, allora - continuò, dandomi una pacca sulla spalle e superandomi, per poi entrare nel negozio dove lavorava. Dove io avrei lavorato.

Presi a camminare per l'enorme corridoio, ancora un po' confusa. Mi accarezzai la fronte e sospirai forte, quando all'improvviso qualcuno mi afferrò per le spalle da dietro, rischiando quasi di farmi cadere. Mi voltai allarmata, sperando che non fosse un malintenzionato, ma mi calmai subito.

- Cosa ti ha detto cosa ti ha detto cosa ti ha detto - disse Ginny velocemente, finalmente mollando la presa.

Le scoccai uno sguardo di rimprovero, ma tornai subito a sorridere. Mi sentivo stranamente felice.

- Niente di che, Ginny. Mi ha solo invitato a lavorare con lui. Tu, piuttosto, che fine avevi fatto? - dissi.

- Aspetta, frena - balbettò, gesticolando pesantemente con un braccio. - tu lavorerai con lui? Ah, perchè ti conosco troppo bene, Hermione. Non puoi avergli detto di no -

- Ehm - iniziai io - per te è un problema? -

- Certo che no, Herm - disse sospirando. Sembrava essersi ripresa. - Ma tu non puoi permetterti un lavoro, ora come ora, e lo sai. Credo...credo non dovresti fare questo -. Mi guardò timorosa, aveva paura della mia risposta.

- Sì, lo so - le risposi tranquillamente, facendo sparire il timore dal suo volto - ma è solo per un paio d'ore al giorno, cosa vuoi che sia. Ho bisogno di staccare un po', ogni tanto -

- Solo tu puoi staccare un po' lavorando - mi rimbeccò lei, prendendomi di nuovo sottobraccio e trascinandomi dietro di lei.

 

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