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Autore: Harira    19/04/2012    3 recensioni
Si avvicina il compleanno di Zaraki e la nostra Rukia ha una grande responsabilità: assicurarsi, su ordine di Byakuya, che Ichigo non diserti i festeggiamenti.
Ma la piccola Shinigami ha anche un altro grande progetto: vuole conquistare il cuore di Ichigo e, per farlo, è veramente disposta a tutto.
Seguito di "Happy Birthay Rukia-chan!"
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo era martedì, il giorno libero di Renji, e mancavano soltanto tre giorni alla fatidica sera della festa di compleanno di Zaraki.
Non so perché mi fossi convinta di avere molto tempo a disposizione, ma quel mattino andai in panico.
Mancava pochissimo tempo e io, che non avevo idea di dove cominciare, mi ero affidata a Renji e a gente dell'Undicesima divisione!
Non proprio dei soggetti famosi per le loro abilità culinarie.
Probabilmente, se avessi chiesto a Ukitake Taicho avrei avuto più speranze di riuscire.
Come avevo anche solo potuto pensare che sarei stata in grado di realizzare una torta identica a quella di Ichigo senza avere neppure la ricetta?!
Come ho detto, ero nel panico, ma avevo comunque promesso a Renji di passare a fargli visita prima di andare in ufficio (il mio giorno libero era il mercoledì, dopotutto anch'io dovevo lavorare!) e consegnare la mia speranza nelle sua mani.
Quel giorno, avrebbero dovuto incominciare l'opera senza di me, e anche questo mi preoccupava non poco.
Perciò, mi alzai in tutta fretta, mi pettinai e indossai il kimono nero d'ordinanza, sperando di salutare velocemente mio fratello prima di uscire.
Quando lo raggiunsi, Byakuya-nii-sama era seduto a fare colazione e mi osservò con una punta di stupore nello sguardo.
-Sembri di fretta- constatò, sorseggiando un po' del suo tè.
Io annuii, sperando che non mi giudicasse maleducata per la totale assenza di convenevoli.
Byakuya-nii-sama mosse leggermente un sopracciglio, quindi infagottò due o tre dolcetti di riso nel proprio tovagliolo, che era ancora intonso, e assicurò il tutto con un piccolo nastro.
-Tieni- mi disse, porgendomeli -Se proprio non hai intenzione di fermarti a fare colazione, almeno porta la colazione con te-
Io, commossa da quella sua gentilezza, feci un inchino e lo ringraziai.
-Vai ora, se hai tanta fretta- mi disse Byakuya, congedandomi.
Mi inchinai di nuovo e mi precipitai alla porta quando sentii la sua voce richiamarmi indietro.
-Se c'è qualcosa che ti preoccupa, Rukia, puoi sempre parlarmene, se vuoi- mi disse.
Io annuii, ringraziandolo di nuovo.
-E devi ricordarti sempre- aggiunse -Che non si può fare una torta senza le uova-.
Io lo osservai, a dir poco stupefatta.
Come avesse fatto a sapere della torta non ho mai avuto il coraggio di domandarglielo.
Sorrisi e lo ringrazia ancora.
-Grazie, Nii-sama, terrò a mente il tuo buon consiglio-
E poi, mi precipitai fuori, verso l'alloggio di Renji.

Quando arrivai davanti alla porta di Renji la trovai addobbata con un bigliettino che recitava:
“Sono già all'opera. Ci vediamo in pausa pranzo”
Sospirai.
Alla fine avevo corso tanto per niente.
Mi fermai solo un istante per riprendere fiato, quindi ricominciai a correre.
Non so come fosse possibile, ma ero comunque in ritardo!

Arrivata in ufficio, Ukitake Taicho mi salutò con un sorriso gentile.
Per fortuna quello era un periodo in cui la sua salute non faceva troppo i capricci e lo vedevamo in ufficio quasi tutti i giorni.
Nonostante facessero parte della nostra routine quotidiana, nessuno riusciva mai ad abituarsi veramente ai suoi continui problemi di salute e, anche se sapevamo cavarcela piuttosto bene senza di lui a fare la guardia, io e gli altri membri della Tredicesima non potevamo fare a meno di sentirci a disagio a stare in ufficio senza il nostro Capitano, nei giorni in cui non riusciva a presentarsi.
-Kuchiki-chan- mi disse, mentre gli passavo davanti di corsa -Fermati un istante per favore-
-Mi dispiace tanto del ritardo, Ukitake Taicho- mormorai con il capo chino, entrando nel suo ufficio.
Quando alzai lo sguardo sul mio capitano, notari che, seduto al suo fianco, stava Shunsui Kyoraku, con la solita aria allegra.
Davvero, non avevo mai visto quell'uomo di cattivo umore.
-Buongiorno- feci, chinando di nuovo il capo per salutarlo.
-Aaaah, Rukia-chan- fece quello, sorridendo -Diventi ogni giorno più carina-
Tentai di non arrossire per quel complimento.
Non mi sarei mai abituata al quel modo di fare del Capitano Kyoraku, neppure se avessi dovuto averci a che fare tutti i giorni.
Come facesse Nanao Ise a gestire quella situazione, proprio non lo sapevo.
-Grazie- mormorai, cercando di non diventare viola di vergogna.
Kyoraku rise ancora.
-Stamattina ho sentito dire che qualcuno sta preparando una torta molto speciale per il compleanno di Kenpachi- commentò quello, trangugiando un sorso di Sake.
Ukitake Taicho si illuminò.
Io mi sentii le farfalle nello stomaco.
Possibile che lo sapessero già tutti quanti?!
Che lo sapesse mio fratello era già abbastanza strano, ma dopotutto si era preso l'incarico di occuparsi di me, era plausibile che avesse occhi e orecchie ovunque, o che Renji avesse sputato il rospo anche solo per caso (anche se non mi era chiaro quando avesse trovato il tempo di farlo).
Ma Ukitake Taicho e Kyoraku che cosa c'entravano?
Perché mai erano venuti a saperlo anche loro due?
-E' davvero un'idea molto carina la tua, Kuchiki-chan- commentò il mio Capitano, sorridendomi con la sua solita gentilezza.
Kyoraku Taicho sogghignò.
-Davvero gentile- disse -E ho sentito anche che allo Shinigami Daiko farà particolarmente piacere questa gentilezza-
Ok, la situazione era palesemente fuori controllo, molto più di quanto potevo sopportare.
Mi inchinai in fretta e mormorai qualcosa a proposito del fatto di dover andare ad occuparmi di un rapporto sui miei ultimi viaggi nel Mondo Materiale.
Mentre me ne andavo, ricoperta da uno spessissimo strato di imbarazzo, sentii Ukitake Taicho ridere piano e spronare il suo collega di raccontagli tutti gli ultimi pettegolezzi.

A parte quegli incidenti, la mattinata scivolò via abbastanza tranquillamente, con i soliti piccoli inconvenienti che fanno parte della vita d'ufficio e le solite carte da compilare.
Nella pausa pranzo Renji venne a trovarmi e mi informò che Hanataro era stato definitivamente coinvolto nell'Operazione Torta e che, con la benedizione di Unohana Taicho, Renji, Hanataro, Ikkaku-san e Yumichika avevano occupato una delle cucine della Quarta Divisione e avevano incominciato a sperimentare con gli ingredienti.
Cercando di ignorare la vocina nella mia testa che mi segnalava allarmata che anche Unohana era stata coinvolta nella questione (non mi era difficile immaginare che le avessero raccontato tutto per convincerla a prestare loro la cucina), mi ricordai di raccomandare a Renji un minimo di discrezione e di includere le uova nella ricetta.
-E' un consiglio che mi ha dato Byakuya-nii-sama questa mattina- feci, nervosa -Ne sai niente?-
Renji tergiversò.
-Ma... il Taicho... beh...-
Strinsi gli occhi, osservandolo fisso.
-Non potevi mantenere il mio segreto per almeno un giorno, Renji? Persino Ukitake Taicho e Shunsui Kyoraku sanno tutto!-
Il mio amico d'infanzia sorrise, come volendosi discolpare soltanto in virtù della propria simpatia.
-Ho pensato che un po' di aiuto ci avrebbe fatto comodo- farfugliò facendo spallucce.
Decisi di perdonarlo perché, dopotutto, Byakuya-nii-sama ci aveva offerto davvero un utile consiglio e non potevo arrabbiarmi con nessuno.
Era soltanto colpa mia e della mia stupidità se avevo lasciato che la questione diventasse un affare di tutta quanta la Soul Society.
-Comunque- fece Renji -A proposito di questo, si è unita a noi anche Rangiku-san-
D'accordo, se poco prima mi ero ripromessa di non arrabbiarmi, ora lo avrei strozzato.
Matsumoto Rangiku era geneticamente incapace di tenersi per sé qualsiasi cosa!
Ecco spiegato come mai tutti quanti sapevano gli affari miei.
-Non le ho detto di no perché ho pensato che un'opinione femminile ci sarebbe stata utile- commentò il mio maldestro complice, passandosi una mano tra i capelli.
-Ci manca soltanto che coinvolgiate anche Hitsugaya Taicho- feci io, sarcasticamente.
Renji sorrise, imbarazzato.
-Ha detto che era troppo impegnato a lavorare anche per Rangiku-san-
-Renji!- protestai, ad un volume troppo alto.
Non c'era davvero limite al pasticcio che il Tenente della Sesta era capace di realizzare in una sola giornata?!
Cominciavo a capire perfettamente il punto di vista di Byakuya-nii-sama riguardo all'atteggiamento di Renji.
-Comunque smettila di preoccuparti- disse il mio complice, sorridendo di nuovo -La cosa importante è che Ichigo non sappia niente, e lui resterà nel Mondo Materiale fino a venerdì, perciò non corriamo rischi-
-Certo- replicai, sarcastica -A questo punto appendiamo pure i manifesti per strada, visto che tanto Ichigo non saprà nulla-
Renji mi passò una mano sulla testa, spettinandomi con un gesto d'affetto.
-Tranquilla, Rukia. La torta sarà buonissima, vedrai. Passa alla Quarta quando esci dall'ufficio e facciamo il punto della prima giornata di tentativi-
Annuii sospirando.
-D'accordo- dissi -A dopo, bakamono-

Quando uscii dall'ufficio, quella sera, non mi ero ancora liberata del tutto dal nervosismo provocato dal fatto che tutti quanti sapessero della mia torta.
Ero imbarazzata che nella Soul Society la mia ignoranza in materia culinaria fosse diventata così velocemente di dominio pubblico e dal pettegolezzo su di me ed Ichigo.
Era vero quello che aveva detto Renji: Ichigo sarebbe rimasto a Karakura, presumibilmente all'oscuro di tutto.
Eppure non riuscivo a liberarmi dalla strisciante sensazione che qualcuno avrebbe parlato un po' troppo e rovinato i miei piani.
Non ero ancora pronta a farmi davvero avanti con lo Shinigami Daiko, ci mancava solo che qualche ficcanaso gli andasse a dire che provavo qualcosa per lui!
Ad ogni modo, cercai di ignorare quell'inquietudine e mi diressi alla sede della Quarta Divisione, come avevo promesso.
Volevo tirare le somme del lavoro di quel giorno, così la mattina dopo avrei saputo da dove incominciare.
Quando arrivai agli uffici della Quarta, trovai la Tenente Kotetsu sulla porta d'ingresso, ad aspettarmi.
Come sempre sembrava incredibilmente imbarazzata dalla propria altezza, specialmente rispetto alla mia scarsissima statura.
Le sorrisi, cercando di comunicarle con lo sguardo che non doveva certo sentirsi imbarazzata nei miei confronti. Anzi, piuttosto ero io a vergognarmi di essere tanto bassa.
-Spero che la tua torta venga bene, Kuchiki-san- mi disse, gentile come sempre -Tutti quanti si stanno impegnando davvero molto-
Annuii sorridendole, tremando al pensiero di altre persone coinvolte nella faccenda.
Kotetsu non disse altro e mi scortò lungo i corridoi tranquilli della Quarta Divisione.
-Unohana Taicho ha deciso di partecipare, ma oggi aveva molto lavoro da sbrigare quindi potrà aiutarvi soltanto domani. Hanataro invece è già dentro- fece la Tenente, facendomi venire i brividi.
Renji mi aveva accennato qualcosa e, comunque, avevo sospettato che Hanataro sarebbe stato coinvolto, ma perché mai anche i Capitani si sentivano in dovere di intervenire in quella storia? Si trattava soltanto di una misera torta per Ichigo, dopotutto!
Era passato un altro giorno e già quattro Capitani (Byakuya-nii-sama, Ukitake, Kyoraku e Unohana) avevano mostrato interesse per la questione.
Davvero, stava diventando una questione di stato!
Quando finalmente raggiunsi la porta della stanza che Renji e compagnia bella avevano occupato per i nostri esperimenti, ringrazia Kotetsu e la salutai.
Quindi, facendo un respiro profondo, aprii la porta e guardai all'interno della stanza.



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Scusate se vi ho fatto aspettare tanto, grazie a tutti quanti delle recensioni, spero che continuiate a scrivermi il vostro preziosissimo parere e che questo capitolo che si è fatto tanto attendere vi sia piaciuto
  
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