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Autore: Asantesana    19/04/2012    2 recensioni
...Mi guardò cercando di capire dai miei occhi se avessi cambiato idea, le rivolsi il sorrisetto di chi è convinto di fare tutto "Entriamo" dissi e così dicendo ci addentrammo nella costruzione, nella quale, chi sa dove, i 1D stavano per esibirsi."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Non ci credo siamo dentro! Lo vedrò… me lo sento" l'inarrestabile entusiasmo di Sum ormai aveva coinvolto anche me, eravamo dentro, probabilmente girando un angolo ci saremo trovate i 1D davanti "Non riesco a crederci neanche io…" mormorai, Summer mi guardò con l'aria di chi ha appena vinto una battaglia campale "Sapevo che una volta dentro, l'emozione avrebbe preso anche te!" disse sorridendo. L'edificio era enorme, c'erano circa sei piani, tetto compreso, e non saremmo mai riuscite ad essere nel posto giusto al momento giusto per vederli, questo però non servì a scoraggiarci, più decise che mai, giravamo senza meta nella stazione radio, d'altra parte eravamo nello stesso edificio e quindi prima o poi li avremmo sicuramente visti. Cercammo di rimanere più nell'anonimato possibile, facevamo piccoli passi per non rischiare di cadere ed attirare l'attenzione su di noi, entrammo praticamente io ogni ufficio per i primi due piani alla disperata ricerca dei cinque ragazzi. Mentre eravamo intente a frugare nell'ennesima stanzetta, sentimmo una voce possente proveniente dalle nostre spalle dire "Ragazze, che fate qui?", io rimasi immobile, e così anche la mia amica bionda, anche se la sentì farfugliare qualcosa "Chi siete voi due?" continuò la voce, Summer si girò in fretta ed io con lei "Siamo nuove, oggi è solo il terzo giorno che lavoriamo qui e ci siamo perse e volev-", "Il terzo giorno dici? Perché non t'ho mai vista?" ora potevo associare un volto alla voce che avevo, fino a pochi secondi prima, solo udito: era un uomo sulla quarantina, capello brizzolato, carnagione scura di chi si è concesso troppi week-end sulla spiaggia, ma la cosa peggiore è che sembrava non crederci, ed io non volevo assolutamente essere cacciata fuori prima di averlo visto. "Non sappiamo ancora orientarci bene, non siamo mai scese al secondo piano, ieri e il giorno precedente abbiamo lavorato al quinto, ma a quanto pare oggi abbiamo sbagliato nel premere il pulsante della ascensore" gli rivolsi un sorrisetto imbarazzato, nella speranza di rendere la mia recita più credibile. Mentre Summer mi guardava sbalordita, l'uomo si tranquillizzò, ci rivolse un sorriso di circostanza e disse "Tornate al piano di sopra allora, credo che i redattori abbiano bisogno di voi, visto che lavorate qui", "Sissignore!" rispondemmo in coro io e la mia amica, senza cogliere la differenza tra una campo di battaglia ed una stazione radio, lui ci voltò le spalle e se ne andò senza fare altre domande. "Hai sentito? Ha detto che al quinto c'è la redazione… Quindi loro non sono lì…" disse Summer "…dobbiamo controllare solo altri due piani" continuai io, la mia amica sembrava sempre più fiera di me, sorridendo a 32 denti disse "Esattamente, riccia!" e così lasciamo il secondo piano per salire rapidamente al terzo. In un quarto d'ora circa riuscimmo a perlustrare solo un corridoio, la strutture sembrava contenere un migliaio di stanze, tra uffici e archivi e anche se la voglia di  incontrarlo era sempre maggiore, la stanchezza stava prendendo il sopravvento; finimmo il primo corridoio e prima di iniziare il secondo Summer ebbe un idea "Izzie, dividiamoci, altrimenti ci vorrà una vita per cercare in tutto l'edificio…" l'idea non mi andò subito a genio, non volevo separarmi da lei ne tanto meno trovarmi d'avanti uno dei 1D nell'impossibilità di muovermi a causa dell'imbarazzo "… tieni sempre il cellulare a portata di mano, ti chiamo appendo trovo il mio Harry, mi raccomando fa lo stesso se ne vedi qualcuno" la bionda parlava come se stesse gestendo un operazione d'assalto, cosa che non allentava, certo, le pressioni alle quali già mi sentivo sottoposta, "E sia…" dissi a malincuore, dopodiché Summer si diresse a destra mentre io perlustrai la parte sinistra del piano, con il cellulare ben stretto in mano, l'avrei chiamata al minimo movimento sospetto. "Forse sarebbe meglio tornare a casa…. ora la chiamo e le dico che voglio andarmene… non posso farle questo mi ucciderebbe… " la decisione non è mai stato il mio forte e mentre ero immersa in questo fiume di pensieri, vidi in lontanza, alla fine del corridoio, una sagoma, ci misi un po' per mettere a fuoco, era di nuovo l'uomo del secondo piano, cosa gli avrei detto se mi avesse fermato di nuovo, mi avrebbe buttata fuori dal palazzo, ma non potevo restare lì immobile e pregare che non notasse la mia presenza, così, prima che fosse troppo vicino da riuscire a capire che ero di nuovo io, decisi di entrare nella prima porta alla mia destra. "Sono salva…" pensai prima di elaborare che non fossi finita in uno degli innumerevoli uffici della struttura, ma nel bagno "… ti prego, fa che non sia il bagno dei maschi!…" queste parole mi uscirono dalla bocca senza neanche pensare, e una decina di secondi dopo senti una voce maschile avvicinarsi, non potevo rischiare di essere vista, così spalancai la porta rossa del primo bagno a sinistra e, per non far vedere i piedi, pensai bene di salire sul water, cercando di tenermi in equilibrio premendo, con le mani, contro le pareti della minuscola stanzetta. Sentii la porta esterna aprirsi "I never had the words to say…But now I'm asking you to stay…For a…" canticchiava la voce che, dopo aver ascoltato mille volte le loro canzoni, avevo imparato a riconoscere. Mi immobilizzai, spinsi contro le pareti del bagno più forte che potei, non dovevo assolutamente cadere, tuttavia questa spinta, unita al sudore delle mie mani, non ottenne nessun effetto se non quello di far scivolore via il mio cellulare, che raggiunse tranquillamente il centro della stanza. "… little while inside my arms… E questo di chi è?" sentii dei passi dirigersi verso di me "… chi c'è?" Inizia a pregare in tutte le lingue che conoscessi per far si che no aprisse quella porta rossa che ci divideva, poi, però, la vidi lentamente spalancarsi, fissò i suoi occhi neri su di me e quella vista non fece altro che farmi cedere le braccia ed in meno di un secondo mi trovai con il piede destro incastrato nel water, il jeans bagnato fino a metà polpaccio e con Zayn Malik, ridente davanti a me. Indossava un polo a mezze maniche blu, pantaloni beige e le nike blazer blu, il ciuffo alzato perfettamente, come al solito, il vederlo non bloccò i pieni pensieri "MA CHE CAZZO!" urlai di getto, "Non lo sai che una signorina non dovrebbe dire certe cose?!" disse Zayn tentando di soffocare un altra risata, senti il sangue invadermi il volto, la temperatura salire e le parole uscirmi da bocca come un fiume in piena senza che potessi rendermi conto di con chi stessi parlando "Certo che lo so, ma non mi interessa! È più di un'ora che sto girando qui dentro per cercare te e gli altri senza trovare nessuno, proprio quando non volevo che fossi tu, ecco che mi compari davanti ed ora sono bloccata qua dentro e tu mi guardi con il tuo solito sorriso mozzafiato e ora che faccio?!" Il suo sguardo era bloccato su di me, mentre io ero intenta a blaterare, quando terminai lui si mise a giocare un po' con il mio cellulare che intanto aveva raccolto da terra, senza alzare lo sguardo dal telefonino disse "Bloccata?… Fammi controllare…" si avvicinò a me, inizialmente si limitò solo a lanciare qualche occhiata a destra e a manca come per capire la situazione, poi sospirò "Se mi sporco il pantalone, poi la paghi tu la tintoria…" disse con fare minaccioso, per poi avvicinarsi ancora di più, la porta rossa si era chiusa alle sue spalle e potevo sentire il suo profumo, alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi nei miei "Non muoverti" disse a bassa voce, ed io, sempre a bassa voce, risposi "Certo, come se potessi", rise di nuovo per poi abbassarsi ed afferrare con le sue mani la mia gamba, partì dalla coscia per poi scendere fino alla caviglia, sentivo il calore del suo corpo anche oltre il jeans, fece in modo di farmi girare il piede e poi subito dopo fui libera, Zayn si era rimesso in piedi e, ancora una volta mi fissava. Una voce in lontananza lo stava chiamando "Forse dove-" prima che finissi la frase mi zittì mettendomi un dito sulle labbra. "Zayn, amico, sei qui?" la voce era acuta, di Luis probabilmente "Si, Lou, un minuto ed esco" rispose il moro "Lo so che adesso sarai intento a specchiarti, perché la luce di questi specchi non ti piaceva, ma stiamo aspettando te per andarcene", ribattè Luis, mentre Zayn mi fece segno di aspettare cinque minuti e poi uscire, si protrasse verso di me per tirare lo scarico, per non far capire all'amico che ci fossi anch'io, grazie al quel gesto un altra ondata del suo profumo mi investì, "Hai capito?" sussurrò, io annuì e solo dopo lui apri la porta tanto quanto bastasse a permettergli di uscire senza che io comparissi alle sue spalle. 

Contai per tre volte fino a cento e poi mi decisi ad oltrepassare la porticina rossa, mi guardai negli specchi del bagno e fui lieta di accorgermi che non ero tanto male sotto quella luce, abbassai lo sguardo e trovai il mio cellulare sul lavandino "Deve averlo posato lui…" pensai, dopo uscii dalla stanza e mi affrettai a comporre il numero si Summer.

"Sum vieni ora fuori al bagno degli uomini….ADESSO" sperai che dalla mia voce si potesse cogliere la condizione di instabilità emotiva in cui mi trovavo "Fuori dal bagno degli uomini? E che ci fai tu lì?… Cosa mi nascondi riccia?" il tono di Summer era divertito, a quanto pare non aveva capito la gravità della situazione, avevo appena visto Zayn, parlato con lui, sentito il suo profumo… dovevo assolutamente parlarne con qualcuno! "Muoviti e basta!" detto questo mi diressi verso la porta, prima di uscire controllai che non ci fosse nessuno dei paraggi, sarebbe stato troppo difficile spiegare perché fossi finita là dentro. Poco dopo, per mia immensa fortuna, vidi la sagoma della mia saltellante amica bionda avvicinarsi a me con aria interrogativa "Ti prego usciamo da qui mi manca l'aria…" dissi io supplicante "Ma non possiamo…io…Harry" disse lei in preda allo sconforto "Sum, se ne stanno andando, l'ho sentito, se facciamo presto riusciremo a vederli raggiungere la limousine!" Udite queste parole Summer mi prese per il polso e mi condusse in fretta all'ascensore, capì anche lei che era inutilmente rischioso restare ancora in quell'edificio. 

Uscimmo dalla stessa porticina dalla quale eravamo entrate, poco più avanti c'erano un migliaio di fan urlanti con cartelloni e striscioni vari, la folla non fermò Sum che, tendendo ancora per il polso, iniziò a correre a più non posso riuscendo a ricavare in poco tempo la prima fila. "Da qui la vista sarà fantastica!" disse la bionda entusiasta, e come darle torto sarebbero passati a poco più di un metro da noi, la cosa migliore di Summer e che non si fermava mai davanti a nulla, non l'ho mai vista arrendersi, se vuole qualcosa se lo conquista, così come il posto più vicino possibile ai 1D, mentre ero immersa in questi pensieri, vidi la porta d'ingresso della stazione radio aprirsi lentamente e poi, uno dopo l'altro, uscire i cinque ragazzi Naill, Liam, Harry, Luis e in ultimo Zayn. Erano tutti vestiti di blu e beige e bianco, era straordinario il loro essere sempre e comunque in abbinamento, "AAAAAAAAAAAAAAA! GUARDALO, GUARDALO! HARRY, HARRYYYYYY! SONO QUI!" anche le persone in lontananza avvrebbero potuto udire le urla di Summer, Harry le passò davanti, le sorrise firmò qualche autografo e le fece l'occhiolino, la bionda si sciolse ed io non potei evitare di ridere dinanzi a quella scena, "Adesso ridi eh?" alzai lo sguardo e mi accorsi che Zayn mi aveva rivolto ancora una volta la parola, io non riuscì a parlare mi limitai ad abbassare lo sguardo e arrossire, lui era intento a firmare autografi e mettersi in posa per le foto, e quindi pensai che era intuite cercare di instaurare una conversazione, quando poi trovai il coraggio di fissarlo, però, mi accorsi che lui, ogni tanto, alzava lo sguardo dagli autografi per guardare me, stavolta tenni duro e lo guardai a mi volta, mi sorrise, poi si accorse di essere rimasto indietro e che gli altri già erano erano entrati nella limousine, quindi correndo mi superò, cercando però di tenere sempre gli occhi fissi su di me, fino a che non fu costretto a voltarsi.

"Perché Malik ti fissava? C'entra con il bagno dei ragazzi vero?" Era Summer che intanto si era ripresa " Oh andiamo Sum, che dici! Ti racconterò qualcosina mentre torniamo a casa" dissi in imbarazzo, "Qualcosina io voglio sapere TUTTO!" le sorrisi e inizia a raccontarle cosa mi era successo, lei non riusciva a soffocare le emozioni, si lasciava andare in risate fragorose o in momenti di silenzio che sembravano infiniti, tant'è che mi chiesi più volte se mi stesse ascoltando o se stesse pensando ancora all'occhiolino del riccio.

Arrivare a casa fu molto più semplice del trovare la stazione radio, salutai Sum e subito dopo prendi una busta di patatine dalla credenza e la portai in camera da letto, non avevo fame, avevo solo bisogno di una lunga e rilassante dormita, infatti indossai un pantaloncino grigio e  un canottiera blu per mettermi comoda e quando finalmente trovai la posizione giusta sul mio letto, sentii il mio cellulare vibrare, lo afferrai e lessi il messaggio che mi era appena arrivato "Tre tentativi… Indovina chi sono…"

   
 
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