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Autore: Alex96_    20/04/2012    8 recensioni
[Pairing Caroline/Klaus - Original Family - Others]
Storia che ha preso ispirazione dalle poche interazioni Klaroline nello show. Non mi atterrò a nessun fatto dalla 3x19 in poi perché ho iniziato a scrivere questa storia quando lo show era ancora in pausa.
Caroline e Klaus in una notte fresca d'autunno, da lì inizierà l'avventura che porterà la bionda ad andare contro a quelli che credeva essere i suoi amici, a fare nuove conoscenze, a riscoprire persone che credeva essere orribili, un viaggio alla scoperta di se stessa e dell'amore con l'aiuto di più di uno degli Originali al suo fianco...Se vi ho incuriositi LEGGETE E RECENSITE!
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Caroline Forbes, Klaus, Rebekah Mikaelson, Un po' tutti
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'You're Mine, Don't Think You Are Not'
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Caroline butta per terra l’ennesimo scatolone. Finalmente era riuscita a portare tutti quei maledettissimi addobbi stile anni ’20 nella palestra, ora bisognava solo sistemarli e chi meglio della sua co-capitano nelle cheerleader poteva aiutarla? L’avrebbe uccisa, se solo avesse potuto!

Rebekah e Caroline fanno del loro meglio per ignorarsi, ognuna persa nei propri pensieri e nelle proprie mansioni, ma quando la biondina neovampira indietreggia a causa del pacco enorme che porta sotto il braccio e và  a sbattere contro l’Originaria, quella la guarda infuriata.

“Attenta a dove vai!”

Caroline sbuffa e posa sul tavolo il pacco, inviato direttamente dal catering e contente tutto quello che poteva servire per il buffet, ignorando l’Originaria.

Rebekah, però, odia essere ignorata così le blocca un braccio.

“Ti ho detto di stare attenta a dove guardi”

Caroline la trafigge con lo sguardo.

“Beh, io non ti ho risposto”

L’Antica digrigna i denti e Caroline le si avvicina per nulla intimorita.

“Che vuoi fare, strapparmi il cuore? In una sala piena di gente?”

Rebekah sorride melliflua.

“Conosco il modo di passare inosservata, non preoccuparti”

La biondina sbuffa ancora e riprende a lavorare, fin quando, quasi un’ora dopo Rebekah le rivolge nuovamente la parola.

“E questo dovrebbe essere divertente?”

Caroline sorride sadica.

“Sei tu che hai deciso di venire al liceo. Nessuno te l’ha imposto”

L’Originaria mette su un broncio da cucciolo e guarda l’altra.

“Pensavo fosse più divertimento a tutte le ore, piuttosto che lezioni noiose e ore in palestra”

Caroline sorride ricordandosi che anche lei quando era entrata al liceo era convinta che sarebbe stato tutto un ragazze in minigonna, maschi palestrati e feste no stop.

“Già, così appare nei film, ma questa è la realtà e se vogliamo che la festa anni ’20 funzioni, dobbiamo decorare la palestra”

Rebekah annuisce e sposta dei boa di piume, appoggiandoli sulle gradinate.

“Non verrà mai bene come era veramente negli anni ‘20”

Caroline però scuote la testa.

“Nah, io sono la regina delle feste, verrà stupenda”

L’Originaria ha i suoi dubbi ma evita di esprimerli e torna a sistemare le cose, fino a che, mezz’ora dopo, si siede a gambe incrociate sul pavimento della palestra, sotto lo sguardo scocciato di Caroline.

“E ora cosa c’è? La principessina si è stancata?”

Rebekah, le mani poggiate a sostenerle il viso, la guarda stanca.

“Mi annoio, non mi piace fare queste cose”

Caroline sbuffa nuovamente e riprende a sistemare, anche se non smette di parlarle, conscia che la vampira la sentirà lo stesso.

“Beh, potevi andartene da Mystic Falls e andare a New York o Los Angeles, sicuramente ti saresti divertita di più e ti saresti trovata qualcun’altra a cui rovinare la vita, non avresti di certo preso di mira me”

Rebekah ride leggermente e Caroline si volta verso di lei.

“Che c’è da ridere?”

L’Originaria con un balzo si alza in piedi e la raggiunge.

“Io non sto cercando di rovinarti la vita, Caroline. Sei troppo inutile perché io dedichi attenzioni a te”

La biondina si sposta una ciocca di capelli dagli occhi e prende la parola.

“Eppure sei entrata nelle cheerleader, segui i miei corsi, frequenti le ragazze, ti sei persino interessata a Matt e Tyler, ora anche Damon..”

Rebekah non le permette di continuare perché, in un gesto repentino, le torce il braccio, facendoglielo finire dietro alla schiena.

“Non parlarmi così ragazzina, non sai niente della mia vita, non ti permetto di giudicarmi..”

L’Originaria continuerebbe a insultare volentieri Caroline, ma il suono del suo cellulare le interrompe ed è costretta a toglierle la presa dal braccio della bionda per poter rispondere.

“Cosa?”

“C’è qualcosa che ti turba sorella?”

Rebekah sbuffa e si siede sulle gradinate, troppo poco lontana perché Caroline non la possa sentire.

“Nik. Ora hai deciso di rivolgermi la parola, o sono ancora troppo patetica?”

Rebekah può sentire distintamente dall’altro capo del telefono la risata di scherno del fratello e questo non fa che peggiorare notevolmente il suo
umore.

“Non prenderti gioco di me, Nik. Sei stato tu a descrivermi così”

“Oh, sister. Non te la sarai davvero presa, vero? Per farmi perdonare ti propongo un viaggio, ho delle cose da sbrigare fuori città, magari andremo
anche a far visita a Kol o a Elijah, se preferisci”

Rebekah sbuffa.

“No, grazie Nik. Sai, devo organizzare una festa”

“Ah, già. La vita noiosa di una teenager americana di mille anni. Sembra quasi un titolo di un film. Non trovi?”

Rebekah stringe la presa sul telefonino, la voglia di uccidere suo fratello nuovamente a farle da compagna.

“Bene, deridimi pure. E io che volevo invitarti alla festa”

Klaus ride nuovamente e Rebekah pensa che facendo uno sforzo potrebbe staccargli le coronarie dal telefono.

“Senza offesa Bekah ma credo che salterò la prossima festicciola a base di birra del Mystic High”

La bionda però sorride soddisfatta.

“Ti sbagli fratello, non è una semplice festicciola. Ci sarà alcol vero, e sarà a tema anni ’20, l’ho avuta vinta con le altre”

“Tema anni ’20? Interessante”

Rebekah sospira, i ricordi di lei, suo fratello e Stefan ancora impressi nella sua mente.

“Già, sarà tutto come al bar di Gloria”

Rebekah sa che suo fratello ha inteso il significato implicito nella frase: con quelle parole, ricordandogli il periodo felice negli anni del
proibizionismo, sarebbe stato un nuovo inizio per loro, come se l’incidente della bara non fosse mai avvenuto.

“Riservami un ballo, sorella. Non mancherò”

L’Originaria sorride contenta e si accinge a salutare quel fratello che tanto odia quanto ama.

“Beh, io devo andare adesso Nik. devo finire di decorare la palestra con Caroline”

“Caroline è lì?”

“Mh”

“Beh, porgile i miei saluti e dille di ricordarsi le ultime parole che le ho detto. A presto sister

Rebekah chiude la chiamata dopo aver sussurrato l’ultimo “a presto, Nik”.

Quando l’Originaria raggiunge il buffet dove Caroline sta piegando tovaglioli e mettendo a posto i bicchieri si accorge subito che la vampira ha
seguito tutta la conversazione, e non manca di farglielo notare.

“Immagino che tu avrai ascoltato tutto quindi è inutile che ti ripeta ciò che Nik mi ha detto di dirti”

Caroline annuisce assorta, la mente che si era proiettata al loro ultimo incontro, e non può fare a meno di arrossire, scatenando la curiosità di
Rebekah.

“Cosa c’è? Hai per caso capito a cosa si riferisse mio fratello?”

Caroline annuisce nuovamente e Rebekah sta per chiederle quale sia il motivo del rossore sulle sue guancie, ma l’idea di ritrovarsi con il fratello è troppo gioiosa per poterla trascurare.

“Sono felice che Nik venga, voglio aggiustare i rapporti fra noi e questa credo che sia l’opportunità giusta”

Caroline annuisce nuovamente e fa per andarsene, quando la sua curiosità le impone di fare una domanda alla bionda.

“P-Perché lo chiami Nik?”

Le parole dell’Antico ancora in mente: “chiamami Nik”.

Rebekah però la guarda confusa.

“Come dovrei chiamarlo? È il suo nome”

Caroline però scuote la testa, in un tentativo di farsi capire meglio.

“Tutti lo chiamano Klaus, tranne te. Mi chiedevo solo il perché”

Rebekah riflette attentamente, prima di rispondere.

“Beh, credo di averlo chiamato sempre così, da quando sono nata. Quando poi siamo diventati vampiri e la nostra famiglia ha iniziato a separarsi lui ha imposto che tutti lo chiamassero Klaus, riteneva che fosse un nome da guerriero, ma Nik è rimasto il mio fratellone, credo sia perché non voglio dimenticarmi che c’è stato un tempo in cui siamo stati umani e ci volevamo bene”

Caroline continua a guarda la bionda e le sorride impercettibilmente.

“Sembrate molto legati”

Rebekah però sbuffa, prima di sedersi sopra il tavolo.

“Lo eravamo, finché lui non mi ha rinchiusa in una bara più di 90 anni fa”

Caroline le siede accanto, curiosa di sapere qualcosa in più su Rebekah.

“È per questo che ti sei impuntata per la festa stile anni ’20 e non anni ’70 come volevamo farla noi?”

Rebekah annuisce.

“Già, perché in quel periodo la mia vita era quasi perfetta. Ero innamorata, potevo divertirmi sempre, e mio fratello e io eravamo inseparabili, ma poi ovviamente tutto si è rovinato..”

Caroline la guarda dispiaciuta, infondo erano simili lei e l’Originaria, entrambe piene di problemi con i propri familiari.

“Mi dispiace, ma sono sicura che lui ti voglia bene, insomma..siete fratelli, non può non volertene”

Rebekah si stringe nelle spalle.

“Nik ha una concezione tutta sua del voler bene. Ha rinchiuso in delle bare i suoi fratelli per secoli, ha strappato il cuore dal petto di nostra madre, e
ha conficcato un paletto nel cuore di nostro padre”

Caroline sorride leggermente.

“Beh, ma ora voi siete liberi e lui non vi sta dando la caccia”

Rebekah annuisce.

“Vero, ma mi considera patetica soltanto perché mi manca mio fratello Finn”

Caroline nel momento in cui vede formarsi sul volto dell’Originaria un alone di tristezza, si domanda se veramente fosse stato giusto uccidere
l’Antico. Ma l’Originaria non le dà il tempo di rifletterci perché la guarda sospettosa.

“E tu come mai sei così interessata alla mia famiglia? E a Nik? Ti piace per caso?”

Caroline non può impedire al suo volto di colorarsi di un rosso acceso, mentre quasi urla.

“NO! Certo che no! Io sto con Tyler e lo amo”

Rebekah alza un fine sopracciglio, scettica. Ma decide di abbandonare l’argomento, per il momento, soffermandosi sull’ultima parte della frase.

“Tyler..molto carino”

Caroline subito si inalbera e posa a terra lo scatolone che aveva preso in mano, nel tentativo vano di incutere timore a Rebekah.

“È il mio ragazzo!”

L’Originaria ghigna mentre Caroline si rende conto di aver parlato impulsivamente perché Tyler non era il suo ragazzo, non più.

“Non preoccuparti, non mi interessa..”

Ed è il turno di Caroline questa volta di ghignare, anche se per poco.

“Ah, già. Ora sei presa da Damon, peccato che lui non lo sia di te..”

Rebekah digrigna rumorosamente i denti e si porta a un soffio dal viso di Caroline.

“Non ti uccido solo perché non ho voglia di scavare una buca in cui buttarti, ma dì un’altra parola su di me e te la faccio pagare”

La vampira annuisce, leggermente spaventata, e sa che Rebekah è infuriata sia per il tono che lei ha usato, ma anche e soprattutto per il mancato interesse di Damon nei suoi confronti, in fondo c’era passata anche lei..poteva capirla. La vampira così, richiamando a sé tutta la sua pazienza sfiora il braccio di Rebekah per farla voltare.

“Sai, è uno stronzo. L’ha fatto con me quando ero solo un’umana. Si è cibato di me, mi ha manipolata e usata come se fossi una bambola in suo potere e in parte era così. Ero soggiogata, ma avrei fatto lo stesso di tutto per lui. E posso capire come tu ti senta ora, ma per esperienza posso dirti che lui pensa solo ad Elena e che l’unica soluzione è allontanare lui e i suoi bellissimi occhi azzurri da te il più possibile..o in alternativa ficcargli un paletto nello stomaco: sarei felicissima di vederlo!”

Caroline sorride genuinamente ma Rebekah, ormai stanca di tutte le volte che quella banda di perdenti l’aveva presa in giro, continua a guardarla sospettosa.

“E ora tu perché mi tratti come se fossimo amiche? Mi odi”

Caroline piega la testa da un lato e abbozza un sorriso.

“Io non ti odio. Sei soltanto l’ennesima persona che porta confusione nella mia vita. Ma infondo io e te siamo molto simili. Siamo morte più o meno alla stessa età, siamo entrambe bionde, carine e abbiamo una marea di problemi con la nostra famiglia”

La ragazza sorride nuovamente, speranzosa di poter trovare un’alleata nel casino della sua vita. E Rebekah, dopo averle regalato un’intensa occhiata, sembra fidarsi perché accenna un piccolo sorriso.

“Ora, qual è la vera ragione perché stai facendo tutto questo?”

Caroline arrossisce e abbassa la testa, occupando le mani nella sistemazione dei tovaglioli, già perfettamente messi a posto.

“N-Non c’è nessuna ragione..”

Rebekah sorride e la blocca, facendola voltare.

“Non avrò vissuto su questa terra per mille anni e non ne ho seguito tutti gli sviluppi ma riconosco una ragazza quando mente, e soprattutto, riconosco quando qualcuna è interessata a mio fratello”

Caroline scuote prepotentemente la testa, per non arrendersi alla verità. Perché poteva negarlo quanto voleva ma lei era piuttosto attratta da Klaus anche se un lato di lui la ripugnava ancora.

“Io non sono interessata a Klaus”

Il ghigno sul viso di Rebekah si amplia come un riflesso incondizionato, alle parole della bionda.

“Io non ho specificato a quale fratello mi riferissi”

Caroline diventa ancora più rossa, se a un vampiro è veramente concesso arrossire e sfugge allo sguardo dell’Originaria che continua a parlare, più a se stessa che a Caroline.

“Se sei già presa ora da Nik, immagino quando ci sarai andata a letto insieme. In tanto anni che ho vissuto con lui ne ho viste passare dal suo letto e mai nessuna mi è parsa insoddisfatta”

Caroline, che stava bevendo un sorso d’acqua, non può fare a meno di tossire per la frase dell’Originaria e si volta verso di lei, iniziando a sudare freddo. Il cuore, anche se morto, le gioca l’ennesimo brutto scherzo quando si mette a battere all’impazzata, dando a Rebekah la conferma che stava cercando.

L’Originaria, nonostante tutto avesse già ipotizzato che fra il fratello e la bionda potesse essere successo qualcosa, spalanca lo stesso gli occhi sorpresa e non si astiene dal commentare sbigottita.

“Tu sei già andata a letto con mio fratello?!”

Caroline le fa segno di abbassare la voce portandosi l’indice alle labbra, perché molte delle cheerleader la guardano con un sorrisetto divertito sulle labbra.

Rebekah, dopo essersi guardata intorno, porta di nuovo l’attenzione su Caroline e ripete la frase, abbassando di molto la voce.

“Sei andata a letto con Nik?”

Caroline prorompe in un verso strozzato e si siede sulle scalinate, portandosi le mani a coppa sul volto.

“Sono un essere orribile”

Rebekah è tentata dal dirle che si, in parte lo è essendo un vampiro, ma vuole arrivare a fondo della situazione, quindi si trattiene.

“Perché sei andata con Klaus l’ibrido o perché ti piace Nik?”

Caroline sbircia attraverso le mani verso la bionda.

“C’è differenza?”

Rebekah annuisce vigorosamente e si siede vicino alla neovampira.

“Sostanziale direi. Sai, mio fratello sembra molto preso da te. È tornato persino a disegnare, non glielo vedevo fare come minimo da due secoli”

Caroline fa un altro verso strozzato e si rimprovera mentalmente per non essere riuscita a tornare insieme a Tyler quando glielo aveva chiesto. Sebbene il ragazzo significasse ancora molto per lei, ormai era preceduto dalla nottata di fuoco con Klaus che sembrava essere impressa a fuoco nella sua mente. La ragazza, anche se sa che probabilmente non è molto saggio, decide di sfogarsi con Rebekah.

“Okay, se ammettessi che sono molto attratta da Nik, dai suoi modi cavallereschi, dal suo accento sexy, dal suo corpo..Dio che corpo! – Caroline si riscuote dandosi un pizzicotto per non lasciare la mente a vagare sulla figura imponente dell’ibrido – Beh, questo cosa significa secondo te?”

Rebekah sorride sghemba e lancia un’occhiata divertita alla bionda.

“Significa che ti piace mio fratello, e anche un bel po’. Ti consiglierei però di smettere di tramare contro di lui e la nostra famiglia perché sai, Nik non è proprio un tipo dal perdono facile”

Caroline annuisce e finalmente scopre il viso, facendo un respiro profondo.

“Io veramente non ho mai partecipato a niente, l’ho solo tenuto occupato in un’occasione, di più non mi hanno lasciato fare, forse per paura che avrei mandato tutto all’aria. Direi che i miei amici non si fidano molto di me”

Rebekah sogghigna.

“Un motivo in più per lasciar perdere la banda dei salvatori di Elena Gilbert”

Caroline però anche se sorride dell’umorismo dell’Antica, continua a parlare, cercando di spiegarle i suoi turbamenti.

“È mia amica, anche se a volte vorrei strozzarla. Non posso farle questo”

Rebekah la guarda comprensiva. Non aveva mai avuto un’amica, ma capiva cosa significasse la fiducia in un rapporto.

“Beh, allora non funzionerà la storia con Nik”

Caroline si rialza e sbuffa, ormai con le spalle al muro.

“Io e tuo fratello non abbiamo una storia. Siamo solo andati a letto insieme”

Rebekah annuisce e la segue.

“E deve esserti piaciuto proprio tanto visto che ne stai già facendo un dramma”

Caroline si gira e fulmina con gli occhi l’Originaria, che ride incurante del pericolo di far arrabbiare la piccola Forbes.

“Beh, cosa conti di fare?”

Caroline la guarda esterrefatta.

“Proprio niente. Io non farò proprio niente, perché non ricapiterà mai più. E con questo direi che l’argomento è definitivamente chiuso”

Rebekah sogghigna convinta che i due finiranno molto presto nuovamente a rotolarsi tra le coperte, ma non esprime le sue opinioni alla bionda e le dà ragione.

“Già, proprio chiuso”

Caroline, dal canto suo, non accortasi dei pensieri che affollano la mente dell’Antica, si volta verso di lei con uno sguardo strano.

“Cosa?”

La bionda punta un dito verso le scarpe dell’altra, in un’espressione di pura estasi.

“E quelle dove le hai prese?”

Rebekah sorride orgogliosa e gira su se stessa per mostrare meglio le nuove Jimmy Choo. L’unica cosa positiva di quel decennio.

“A Parigi. Elijah mi ci ha portata due settimane fa per il week end”

Caroline lascia vagare la mente e inizia a parlare ispirata.

“Ah, Parigi. Non vedo l’ora di poterla visitare anch’io e vedere la moda, e l’arte e la pura bellezza architettonica”

Rebekah scoppia a ridere e Caroline la guarda imbronciata: odiava essere presa in giro.

“Perché ridi di me?”

Rebekah scuote la testa e si asciuga leggermente gli occhi.

“Non sto ridendo di te, è che stai già iniziando a parlare come Nik”

Caroline spalanca la bocca in un modo poco fine che fa nuovamente ridere Rebekah, e non si perde l’occasione di darle una piccola spinta, anche se sa di non averle fatto male, solo per farle vedere che non le è piaciuto il suo commento.

“Non è vero. Non lo sto facendo!”

Rebekah la ignora platealmente e và verso gli scatoloni dove ci sono le decorazioni per la sala.

“Forza, iniziamo ad addobbare questa sala. Voglio che sembri veramente di essere negli anni ’20. Dovrà essere una serata magica”

Caroline la segue, l’arrabbiatura di poco prima già sfumata, e si concentra sulle decorazioni, con una voglia inaspettata di far vivere all’Antica la serata che si merita, perché Caroline anche se non considera la ragazza una sua amica, la detesta un po’ meno di quanto faceva prima e con questo spirito si mette ad adornare la palestra in stile Charleston. Ma poi un pensiero la coglie improvvisamente: alla festa ci sarebbe stato anche Klaus con tutto il suo charme e a lei fare un ballo con lui non sarebbe dispiaciuto per niente, ma non doveva proprio sfigurare, per questo la biondina si volta verso l’Originaria con il panico negli occhi.

“Bekah, devo trovare un abito!”

   
 
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