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Autore: Sora89    14/11/2006    12 recensioni
Sono passati 20 anni dall'ultima avventura dei digiprescelti, e un evento drammatico gli ha divisi... Un nuovo gruppo è entrato in azione... Ma per vincere i loro nemici devono ricomporre il passato del vecchio gruppo, e convincerli a riunirsi...
Genere: Triste, Malinconico, Azione, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 12°

CAPITOLO 12°

 

La stanza era completamente buia, immersa completamente nell’oscurità della sera. Un lieve spiraglio di luce entrava per la finestra, causato dagli ultimi raggi del sole al tramonto… Fuori il vento cominciava a sospirare, e l’uomo si avvicinò alla veranda… Quello era l’unico momento della giornata in cui poteva uscire dalla sua casa in legno e godersi l’aria fresca, senza aver paura di essere visto…

Una scossa lo percorse però… Fra poco la sua solitudine avrebbe avuto fine. Non sapeva però se sarebbe stato pronto…

 

 

 

- Allora Koji! Non posso mica stare qui ad aspettare te tutto il giorno! Vieni con me o no?-

Un’ infuriata Reika aspettava cercando di controllarsi una risposta del suo migliore amico…

Quest’ultimo aveva lo sguardo piantato a terra… Non se la sentiva proprio…

- Io… Io… No Reika, non posso! Non ce la faccio!-

La ragazzina fissò i suoi grandi occhi verdi su Koji.

- Quante storie per saltare un giorno la scuola… E per di più per un buon motivo! Fa come ti pare… Vai a scuola, risolvi le tue disequazioni e impara qualche nuovo vocabolo di inglese …Io intanto cerco di salvare Digiworld!-

E come una furia scatenata si diresse verso la scuola dove sapeva avrebbe trovato la signora Inoue, mentre Koji impotente la guardava andarsene, sconfitto ancora una volta a causa della sua mancanza di coraggio, ancora una volta dalla sua timidezza…

 

Mentre camminava, Reika si accorse di avere ancora la divisa addosso… La gonna azzurra con la blusa bianca, il sottogiacca blu e la giacca dello stesso colore della gonna, svolazzavano a causa della lieve brezza… Così l’avrebbero beccata subito! Ma ormai era partita… Si sarebbe inventata una scusa…

La sua meta era l’Odaiba High School. Lì l’ex-digiprescelta esercitava la sua professione… Ed era giunto il momento di recuperarla per convincerla a riunirsi agli altri.

Durante il percorso fece mente locale della situazione, ormai tragica. Mancavano solo due giorni, e non avrebbero più avuto tempo. Dovevano trovare la digipietra della luce, e per questo era necessario riunire tutti i vecchi digiprescelti… Così lei e i suoi amici si stavano occupando della missione.

Leonor, Lucas ed Eric erano riusciti con successo a recuperare Ishida, Takenouchi e Yagami… Anche Sosuke aveva convinto Izumi, e lei e Koji avevano aggiunto Motomiya… Il suo migliore amico non aveva avuto la stessa fortuna con Takaishi, quindi era necessario un secondo tentativo. Sachiko stava ancora cercando Kido… Aveva scoperto che era un medico, ma era difficile rintracciare in quale ospedale fosse. Era l’unica lei, che non lavorava in gruppo… Si chiedeva anche il perché, poiché era molto in gamba e socievole, e non le sembrava ci fossero problemi all’interno del gruppo… comunque dovevano per forza ricongiungersi, quindi avrebbe chiesto chiarimenti più avanti.

Oggi lei doveva pensare a trovare Inoue, sperando che avesse qualche notizia di Hida, suo ex vicino di casa ( da quanto aveva saputo…), mentre Kyoko si sarebbe occupata di Tachikawa. Così all’appello mancavano solo Ichijoji e Takaishi, uno introvabile, l’altro estremamente testardo… Non sarebbe stata una cosa facile!

Pensando e pensando era giunta davanti alla scuola.

Solo qualche ritardatario che entrava correndo. Nessun prof o simili. Benissimo, si sarebbe diretta subito in palestra. In fondo era una prof di educazione fisica, sarebbe stata per forza là.

‘ Wow, mi sento come una Charlie’s angels’ pensava mentre si appiattiva contro una parete e scivolava verso l’ingresso dell’edificio che credeva fosse la palestra.

Il portone era leggermente aperto, e riuscì a sbirciare dentro senza essere notata. Una classe di ragazzi e ragazze che dovevano avere all’incirca la sua età correva dietro un pallone arancione, che passava velocemente da una parte all’altra. Almeno, questo era quello che facevano i ragazzi… Le ragazze erano di fianco a loro che cercavano di camminare in maniera elegante su una trave di legno. Dietro di loro una prof batteva le mani per scandire il ritmo. I capelli raccolti in una coda alta, dei piccoli occhiali quadrati dalla montatura nera, l’espressione seria e concentrata, forse un po’ stufa….

Reika tirò fuori dalla cartella la foto con tutti i digiprescelti… Una ragazza le assomigliava parecchio.

Bingo.

Ora il problema era allontanarla dalla classe.

Si spostò un attimo dal portone e appoggiò la schiena alla parete… come poteva passare inosservata?

Senza neanche volerlo in quel preciso istante il pallone da basket rotolò fuori dall’edificio…

- Vado a prenderla e torno!-

Un ragazzo moro e incredibilmente alto uscì per raggiungere il pallone. Era la sua occasione.

- Ehi!-

Il ragazzo si girò e si ritrovò davanti una ragazza coi boccoli neri con una divisa di altra scuola. Cosa voleva da lui? Sembrava la classica scena da dichiarazione…

- Ciao… Ci conosciamo?-

- No ma questo non importa! Ho assolutamente bisogno del tuo aiuto…-

- Ehi ragazzina io non faccio mai niente gratis…-

Un ghignetto malefico comparve sul suo volto.

- Beh c’è sempre una prima volta per tutto! Ho bisogno che tu…-

- Ehi ehi, calma, neanche so chi sei e già mi dai ordini..-

Uff… ma doveva per forza uscire un zuccone del genere?!

- Salve, mi chiamo Reika Suzuki! Ora che ho soddisfatto la tua curiosità mi puoi chiamare la prof Inoue?-

Il moretto la guardò con fare sospettoso da capo a piedi… la ragazza si stava innervosendo…

- Non sei di questa scuola, giusto? E contando che hai addosso la divisa… Mi sa che tu ora non dovresti essere qui… O sbaglio?-

La ragazza si corrucciò. La faccenda stava prendendo una piega pericolosa…

- Dove vuoi arrivare?-

- Facciamo così… Tu mi dai il tuo numero e io ti chiamo la prof!-

- Ma non ci penso neanche!-

- Allora dovrò raccontare della tua piccola capatina qui a qualcuno dei piani alti… Se non sbaglio la divisa che indossi è della scuola di mia sorella… Reika Suzuki…-

La fortuna non era proprio dalla sua parte oggi… Ma non poteva rischiare… Tirò fuori una biro dalla cartella e scrisse nella mano del ragazzo un numero ti telefono… Che fosse il suo era poi da vedere…

- Non provare a fare scherzetti… Posso dichiarare le tue colpe anche domani…-

Era con le spalle al muro. Scrisse il vero numero sull’altra mano.

- Perfetto! La prof arriva subito…-

E con un sorrisetto scomparve dentro la palestra.

 

 

Reika non era l’unica ad aver saltato la scuola quel giorno.

Anche Sachiko, la diciottenne che conservava la digipietra della fiducia, aveva pensato bene di prendersi una pausa. Però la sua tecnica era leggermente diversa.

Vivendo sola con suo fratello maggiore ( i genitori erano i classici lavoratori-viaggiatori), che per di più passava la sua giornata chiuso nel suo studio ( lavorava come grafico…) in ufficio, le era bastato fingere un malore e aver fissato una visita medica. Stranamente il medico incaricato di visitarla si chiamava Joe Kido…

Si trovava ora davanti all’ospedale. Non aveva decisamente l’aspetto di una malata come si era descritta… ma bastava un po’ di recitazione. E lei amava recitare. Faceva parte del gruppo scolastico di teatro, dove era quasi sempre la regista dei vari show che avevano presentato.

Oltretutto aveva insistito così tanto con la preside della scuola che aveva creato un gruppo di giornalismo, incaricato di curare il giornalino scolastico. Di cui lei era il direttore.

Ma torniamo all’ospedale.

Si era fatta indicare alla reception lo studio del dottor Kido ed ora si trovava seduta su una delle poltroncine della sala d’attesa.

Si guardava in torno, interessata ai casi che la circondavano. Ogni tanto lanciava anche uno sguardo al quadro appeso di fronte a lei ( non che fosse un quadro, semplicemente un avviso contro qualche tumore particolarmente artistico ed importante da essere incorniciato) per controllare la messa i piega dei capelli. L’ultima tinta le era piaciuta parecchio, si sposava bene con la sua personalità, l’avrebbe mantenuta per un po’ di tempo…

‘ Uffa, ma quanto tempo ci vuole… Se fossi un caso particolare sarei già morta e sepolta… Devo ricordarmi di scrivere un articolo anche su questo’.

Finalmente la porta si aprì e uscì una paziente di mezza età che si inchinava a ringraziare un medico dall’aspetto sereno e rassicurante.

Sachiko sorrise, era il suo turno.

Cacciò due severi colpi di tosse in modo che il dottore in questione la guardasse.

- Prego si accomodi signorina… Minamiyama-

Lei annuì con la testa e si accomodò. Cominciò a guardarsi attorno. Lo studio era incredibilmente spoglio. Solo qualche libro, la sua laurea in medicina e qualche altro attestato. Neanche una foto, un disegno fatto da qualche piccolo paziente… Niente.

La sua attenzione si spostò allora sul medico di fronte a lei. Capelli scuri ( non posso dire blu, non è mica un punk ^_^°° N.d.Sora89), non molto lunghi, occhiali quadrati, sguardo serio. Il classico identikit di un medico. Ma non di un uomo a posto con la coscienza…

- Allora… come mai non è accompagnata da un genitore? La sua tosse non era molto rassicurante prima…-

- I miei genitori non sono mai a casa. Vivo con mio fratello maggiore-

Kido si rilassò. Anche lui aveva vissuto così tutta la sua adolescenza…

- Ok… Allora signorina, mi descriva un po’ cosa si sente…-

- in questo momento niente in particolare, a parte la voglia di parlare con lei riguardo il suo passato-

Joe che stava scrivendo si fermò all’istante. Alzò lo sguardo.

- Scusi, prego? Credo di non aver capito…-

- Non faccia il finto tonto signore… Ha capito benissimo. Devo parlare con lei, riguardo il suo passato, più precisamente riguardo a Digiworld-

Gli occhiali gli scivolarono lungo il naso, la bocca si spalancò.

- Mi scusi, ma io sono un medico. Non conosco questo luogo che lei ha citato, e ho un sacco di persone da visitare. Se vuole scherzare lo faccia con qualcun altro…-

- Allora come fa a sapere che Digiworld è un luogo?-

 

 

 

Una signora abbastanza giovane uscì dalla palestra e cominciò a guardarsi intorno in cerca della questione che l’aveva chiamata fuori. Reika allora si fece notare.

- Salve! Lei è la professoressa Inoue?-

La donna la squadrò. Non l’aveva mai vista prima…

- Si sono io…-

- Bene ho bisogno di parlarle in privato! E anche per più di 5 minuti… Non riuscirebbe a trovare una sostituzione per questa giornata?-

Inoue non nascose l’espressione stupita.

- Scusami cara, ma ho bisogno di un buon motivo per lasciare la scuola ora… E non certo perché una ragazzina che non ho mai visto vuole parlarmi…-

- Prof, io le devo parlare di una cosa veramente seria… A proposito del suo passato… di Digiworld… e della sua migliore amica Hikari Yagami…-

La professoressa sbiancò.

- E tu… tu come fai a sapere queste cose?-

- Stia tranquilla… Io sono una digiprescelta… Faccio parte del nuovo gruppo di ragazzi chiamati per proteggere quel mondo…-

Miyako non sapeva cosa dire. Aveva deciso che non sarebbe più tornata su Digiworld… ma se stavano cercando lei vuol dire che…

- State cercando anche gli altri membri del vecchio gruppo?-

Reika annuì.

Allora… allora forse… questa era l’occasione… questa era l’occasione per rivederlo…

- Aspettami davanti all’entrata della scuola… Cinque minuti e sono da te-

 

 

 

- Non ci credo… Digiworld di nuovo in pericolo? Gomamon intrappolato… Un nuovo gruppo di digiprescelti… E state raggruppando noi!-

- Beh sì, all’incirca i punti fondamentali son questi…-

- Quindi ora dovrei seguirti…-

- Esatto signor Kido… D’accordo o no-

- E cosa ti fa pensare che io sia d’accordo…-

- So che se non ha voluto parlare con gli altri per 20 anni c’è un motivo… Ma le chiedo di passarci sopra… Almeno, magari rivedendoli potrà parlare con loro…-

Joe appoggiò la testa sulle mani, pronto a raccontare quel piccolo segreto che aveva sempre tenuto per sé… Ovvero cosa l’aveva spinto a non vedere più gli altri…

- Sachiko… devi sapere.. che anche crescendo.. io… non riesco a superare le mie paure. Quel mondo… Fin quando vi sono entrato a 12 anni… mi ha sempre suscitato terrore. L’unica cosa che mi teneva lì era il fatto di non poterne uscire… Poi capii che in fondo non era poi così male… Gomamon era diventato il mio migliore amico… E anche i miei compagni avevano cominciato a trasmettermi sicurezza… anzi ero diventato quasi coraggioso. Poi però… la piccola Hikari… pagò con la vita la salvezza di quel mondo… E questo, anche se ormai avevo vent’anni, mi fece ricadere in un abisso profondo. Guardai Digiworld con occhi diversi… e quella volta i miei compagni erano più spaventati di me. Quel mondo anzi aveva innescato in loro uno strano comportamento… sembrava che ognuno si fosse pentito di quello che aveva fatto da quando ci eravamo conosciuti… e non sentendomi più voluto ed apprezzato… ho deciso che forse era meglio lasciar perdere quegli amici che tanto avevano fatto per me…-

Un momento di silenzio. Sachiko lo osservava… Il suo sguardo indagatore lo agitava un po’… Sapeva di avere davanti una ragazza in gamba. Lei sorrise.

- Posso capirla… Anche io ho provato questi sentimenti, anche se in piccola parte. Io mi sono sempre fidata del mio istinto, non ho mai sbagliato un colpo… Però… In questo gruppo non riesco a trovarmi benissimo. Io sono la più grande. E per di più all’interno si sono creati dei legami in cui io non riesco ad entrare… Mi sembra che la nostra amicizia… sia superficiale…-

- E perché non provi a parlarne con loro?-

- E perché non lo fa anche lei?-

A Kido scappò un sorrisetto ironico…

- Sei furba sai? Però… Tu credi che io sia pronto a perdonarli?-

- Nessuno è mai pronto a perdonare… Ma quando ti ritrovi davanti un viso amico, chi è abbastanza duro da resistere alla dolcezza dell’affetto?-

- Io… Io no… Ero così spaventato l’ultima volta… -

- Se non ritorni sul luogo del delitto non saprai mai chi è l’assassino e chi la vittima-

- Ma dove li tiri fuori questi modi di dire?-

- Perché non le piacciono?-

- Non rispondi mai con un si o no?-

- Perché dovrei?-

 

 

 

- Sa che lei è diversa da tutti gli altri?-

- Cosa?-

- Sì signorina Inoue… Gli altri adulti con cui ho parlato di questa faccenda hanno fatto un sacco di storie per seguirci… Se per lei è stata così dura rivedere gli altri per ben vent’anni, perché ora acconsente subito?-

Miyako pensò un attimo alla risposta… ‘ Perché devo proteggere una persona… Devo salvarlo’.

- Sono solo più matura degli altri… Capisco che la situazione è estrema, perché se Hawkmon rischia la vita io dovrei fermarmi solo perché per vent’anni non ho voluto parlare coi miei compagni?-

Reika era perplessa. C’era qualcosa che non quadrava in quella situazione.

- Signorina Inoue… Hikari era la sua migliore amica! Come può non aver subito nessun trauma?-

Miyako sorrise.

- Combatti contro i problemi e se non te ne se presentano cerchi di crearli? Certo Hikari era la mia migliore amica… Sono stata male per tantissimo tempo ma… Sono riuscita a farmene una ragione, stranamente ho visto la cosa razionalmente… Anche se ci ho messo dieci lunghi anni… Ora però si sono presentati altri problemi… E ho dato la precedenza a quelli…-

‘ Lui ha avuto la precedenza su tutto… E ancora non ho ottenuto quello che volevo…’

‘ Questa mi sembra la più malata di tutti…’

- Ok, mi fido di lei… E’ pronta per incontrare gli altri?-

Un piccolo brivido le percorse la schiena, e anche le mani che teneva sul tavolo del bar dove erano andate tremarono. A Reika questo non sfuggì…

‘ Allora anche lei è davvero come gli altri… Solo che sta combattendo contro se stessa…’

Sorrise.

- Non si preoccupi non subito… prima mi deve dare una mano a cercare una persona…-

Miyako sbiancò. Ti prego non lui… Non posso tradire il suo segreto…

- Lei mi sa dire dov’è finito Iori Hida?-

Le guance tornarono rosee… Non che non le importasse di Iori… Ma era una domanda facile…

- Certo… Mia madre e sua madre continuano ad essere molto amiche… Si parlano sempre dei rispettivi figli, anche se io mi sforzo di ignorare i loro commenti… Possiamo andare subito da mia madre!-

Reika non poteva essere più contenta! Finalmente la situazione sembrava semplificarsi!!

Inoue però continuava a tormentarsi le mani… C’era qualcosa ancora che non quadrava…

Aprì le labbra per emettere un suono ma non ne uscì nulla. Reika la guardava incuriosita.

Allora fece un altro tentativo…

- Avete… Avete già rintracciato Ken Ichijoji?-       

 

 

 

COSA PASSA PER LA MENTE DELL’AUTRICE?  

Tranquilli non sono morta e la fanfic non rimarrà incompleta!!! Ma sapete la scuola mi da qualche problema… Troppa roba da fare!!!!!!!!!

Ma passiamo alle recensioni!!!! ^-^

Francesca Akira: scusami per l’attesa!! Però puoi vedere che in questo capitolo si intravede un certo personaggio che credo ti interessi!!! Comunque concordo con te su quello che è successo per Romeo e Giulietta Parody… In questo tipo di fanfiction sono necessari gli smile!!!

HikariKanna: la mia fedelissima!!! Allora, la coppia che ho citato nel capitolo precedente credo si sia capita… Per quanto riguarda il Takari… Beh, diciamo che succederà qualcosa! Solo che dovrai aspettare un po’…Ma no, Hikari non ritornerà…  

Mijen: grazie mille della fedeltà! Comunque si, la coppia è quella!! Per Mimi dovrete aspettare il prossimo capitolo!

Memi: grazie mille cara, lo sai che i tuoi commenti mi rendono felicissima!!!!!!

Memole: altra fedelissima!!!!!!! Thanks very much! Be in fondo è un classico il litigio fra Matt e Tai no?

Questa era l’ultima… purtroppo per il fatto che aggiorno molto alla lunga le recensioni sono diminuite! Ma cari lettori, la vostra Sora89 è ancora presente!!!!!!!!!!!!!!!!

Sostenetela in questo momento difficile ( ok, sono ufficialmente impazzita…)

Al prossimo capitolo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Sora89                                                                                    

   
 
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