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Autore: Black Calipso    20/04/2012    1 recensioni
Questo racconto, è il seguito di Red Eyes, pubblicato da sempre da me. Se non l'avete letto, vi consiglio di leggerlo, per capire appieno questo seguito.
Sangue, amore, gioia, disperazione.
Leggete, se lo desiderate, queste parole sputate nel vento, che formano i ghirigori di una storia macchiata di un colore rosso acceso.
Niente vampiri, niente demoni, nessuna magia, niente di definibile. Come la nebbia. Nera, per l'esattezza.
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Red Eyes.'
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Scusate l'ENORME ritardo!
Spero che torniate a leggermi in tanti ♥

_________________________________________________♥

{ Capitolo 4. "Fight!" }

- E’ passato un mese ormai. -
- Sì. -
- Portiamola a casa James. -
- Sì. -
Charlotte guardava i due con aria assente.
Si chiedeva quando li avrebbe trattati come genitori. Non era facile trattarli come tale, visto che non si ricordava che lo fossero. Da quando si era risvegliata la sua vita si era riempita di novità. Questi due che si professavano i suoi genitori, l’assenza di Edward e adesso il trasferimento dall’ospedale in questa nuova casa. Che, a quanto dicevano quei due, non era affatto nuova per lei. Dicevano talmente tante cose, loro, che non poteva credergli del tutto. Dicevano che si sarebbe ricordata tutto, che tutto sarebbe tornato apposto, e che questa sua amnesia che l’aveva fatta regredire all’età di 16 anni (dai 19 che aveva) si sarebbe “risolta” in qualche modo. Ma da quel poco che gli avevano raccontato, soprattutto su Edward, lei non voleva che questo mostro che gli aveva divorato 2 anni e mezzo d’esistenza si rifacesse vivo per risputarglieli addosso. Quando tentava di sforzarsi di ricordare, apparivano nella sua testa immagini di sangue e crudeltà. Valeva davvero la pena di tornare a soffrire? Un no secco rimbombò nella sua testa.
- Secondo me dovremmo.. rintracciarlo. -
Emy guardò James con aria scioccata.
- Rintracciare un ragazzo ricercato per omicidio? E che omicidio! Una ragazza passata da parte a parte da nonsisacosa, con un buco nella pancia al posto degli organi! Ma dai, cerchiamolo, facciamogli una festa e diamolo in sposo a nostra figlia! -
- Emy è importante per Charlotte. -
- Non mi interessa è un assassino! -
- E’ un sospettato di assassinio innanzi tutto e.. -
- Un sospettato che si volatilizza nel nulla subito dopo l’omicidio! -
- Per quanto ne sappiamo anche Charlotte era presente al momento dell’omicidio. -
Emy si zittì, cambiando espressione.
Seguirono alcuni minuti di silenzio, nei quali Emy fissò Charlotte, che stava fissando la parete davanti a lei con aria assente, distesa sul letto bianco dell’ospedale.
- Ok. - sbottò infine Emy. - Diamola in pasto a quello squalo. -

- Edward non puoi andare in ospedale da lei, smettila di insistere. - disse Brian, giocando con una sfera di nebbia che teneva tra le mani.
- Non mi farò vedere da nessuno. Sai che sono capace di farlo. - rispose il ragazzo, seduto per terra in giardino, a gambe incrociate.
- Lo so perfettamente, ma il problema è che non sai come reagirebbe lei se ti vedesse. -
- Ma io infatti voglio parlarle, mi sono stufato di entrare in camera sua quando dorme. -
Brian spalancò gli occhi. - Co..cosa? Sei già andato da lei? Mentre dormiva? -
- Ovviamente. Di notte non sempre i suoi stanno con lei. Quindi ci sto io. - rispose Edward con nonchalance.
- Sei un matto psicopatico. - sbottò Brian lanciandogli in piena faccia la sfera di nebbia bianca.
Edward la prese al volo. Al suo tocco, la sfera divenne grigiastra.
- Edward chi hai ucciso di recente? - disse Brian alzando un sopracciglio, con uno strano sorriso sulle labbra.
- Nessuno. Ma stamattina ho visto la tua ragazza nuda che si faceva la doccia. Devo imparare a bussare prima di aprire la porta del bagno, temo. - rispose Edward senza guardarlo in faccia.
- CHE COSA? - Brian divenne un falò di fuoco e fiamme nere. - Io ti uccido con le mie mani! -
- Non ho fatto apposta. Perdonami. - La sfera che teneva in mano si scurì ancora di più. - Ops, temo che non me ne freghi nulla. Però, ‘sta nebbia è proprio intelligente. Non riesco proprio a fregarla. -
Un Brian-falò si gettò su di lui con i pugni alzati e i fulmini negli occhi.
   
 
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