Anime & Manga > Detective Conan
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Autore: mangakagirl    20/04/2012    5 recensioni
-Ma allora…- disse il professore stupito.
-Allora c’è un falso Kid- dissero all’unisono seri i due detective e il ladro fantasma.
-Dannazione!- imprecò Haibara – questo è l’ennesimo problema che va a sommarsi a quelli già esistenti-
-Già- disse Hattori sedendosi sul divano a braccia incrociate – e che facciamo riguardo Ran?-
-Lo so io…- disse Conan imitandolo -… Kid fingerà di essere me-
-Cosa?!- esclamarono tutti tranne Haibara.
(tratto dal cap 3)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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18.
Kid accompagnò Aoko all’albergo in cui alloggiava con il padre e si bloccò davanti all’entrata mentre la ragazza si fermava dandogli le spalle. Dopo qualche secondo, lei si voltò con il volto rigato dalle lacrime e fissò il marciapiede in silenzio per alcuni istanti.
-Perché?- domandò piano all’improvviso mentre lui sospirava immaginandosi che la fatidica domanda sarebbe arrivata prima o poi.
-Perchè?- ripetè quando non rispose fissandolo negli occhi -Non ti fidavi di me? Non credevi che avrei mantenuto il segreto?- aggiunse cominciando con tono furioso  a singhiozzare.
-Non era questo- si degnò di dire Kaito mentre lei tremava dalla rabbia.
-E allora cos’era?! Credevi che Aoko non ti avrebbe accettato? Credevi che Aoko avrebbe spifferato ai quattro venti il tuo segreto? O forse credevi che non ne fossi all’altezza?! Mi hai mentito, Kaito! Per tutto questo tempo mi hai mentito!!- urlò furiosa con gli occhi inondati di lacrime amare. Il ragazzo non riuscì a dire nulla e chiuse gli occhi mentre lei alzava una mano e la scagliava contro il suo viso aspettando il dolore, ma non arrivò: qualcosa di tiepido si era posato sulle sue labbra facendolo sussultare. Aprì gli occhi e trovò il viso della ragazza, con gli occhi chiusi, incollato al suo mentre lei lo baciava; battè le palpebre un paio di volte poi, stringendola a sé, rese più profondo il bacio e si inebriò del suo profumo. Quella era l’unica cosa vera al mondo: sentiva Aoko, la ragazza che amava da sempre, la stessa che lo sfotteva, lo tartassava, lo insultava, lo viziava, lo proteggeva, lo faceva ridere, stretta tra le braccia e la stava baciando. Se avesse potuto fermare il tempo ed esprimere un desiderio, avrebbe desiderato che quel momento durasse per sempre…
*  *  *
Il ladro tornò dagli altri e si avviarono a casa che era quasi l’una e mezza di notte. Davanti al cancello di casa del dottore Agasa, Ran si voltò verso Shinichi per capire cosa serebbe successo da quel momento in poi, se si sarebbero rivisti o se sarebbe rimasto in città qualche giorno. Il ragazzo le strinse più forte la mano.
-Ran…- la guardò negli occhi -…io e Hattori dormiremo qui, a casa mia…- disse indicandole il cancello di casa sua, esattamente accanto a quello di Agasa. Lei annuì con il capo e lui decise di dirle la verità: -Ran, non so se domani ci rivedremo…-
-Devi già andartene?!- domandò lei sbarrando gli occhi con un filo di voce. Lui sospirò e la strinse a sé: era un sì. Ran lo abbracciò a sua volta, poi abbozzò un sorriso.
-Ok, non preoccuparti. Ti aspetterò comunque, Shinichi-
Il ragazzo la baciò teneramente sulle labbra e la sentì rabbrividire mentre una folata di vento gelido li investiva.
-Ora va’ dentro- le disse dolcemente portandola fino alla porta –Non voglio che ti ammali-
La ragazza annuì e si perse per qualche istante nei suoi occhi blu come l’oceano.
-Questi erano gli occhi che ricordavo- gli sussurrò con un sorriso e lui si sentì un po’ meglio: almeno il loro ultimo incontro non stava finendo con un pianto.
*  *  *
Shinichi si voltò per l’ennesima volta su un fianco e sbuffò sonoramente: per quanto ci provasse, non riusciva a chiudere occhio.
-Non riesci a dormire?- gli domando Hattori un po’ stizzito dal suo futon posizionato accanto al letto del liceale.
-No-
-Per quello che è successo con Ran? Non riesci a smettere di pensarla?-
-Non è solo questo…- Shinichi si mise a sedere sul letto accendendo l’abat-jour -Il fatto è che lei pensa davvero che domani ci vedremo, non mi ha creduto quando le ho detto che non ci saremo rivisti. Ma non sarà così… domani io sarò già Conan!-
-Non credi che…- provò a buttar lì Heiji mettendosi a sua volta a sedere mentre l’altro scuoteva il capo.
-Ho fatto un rapido calcolo visto che non riuscivo a dormire, e più o meno, mi restano 10 ore di antidoto da smaltire. Essendo quasi le 2 entro le 12 tornerò ad essere Conan-
Hattori emise un lungo fischio e controllò contando sulle dita se i calcoli erano davvero giusti.
-Cavolo, ti sei dato da fare… dove vai?!- esclamò quando Shinichi si alzò diretto fuori dalla stanza, aprì la porta e si voltò a guardarlo.
-Seguimi- disse semplicemente per poi sparire nel corridoio buio. Hattori scattò in piedi e lo seguì affrettando il passo mentre il silenzio regnava sovrano in casa Kudo.
Entrarono in una stanza e il detective dell’est spalancò una finestra scorrevole che dava su casa Agasa. Hattori lo affiancò e gli rivolse uno sguardo interrogativo, al quale lui rispose indicandogli con il dito la finestra di fronte. Sospirò alla vista di Ran e Kazuha che, nella loro stanza, sedute sui futon, parlavano con aria assorta con la luce dell’abat-jour accesa.
-Volevo vederla…- sussurrò all’amico che lo guardò comprensivo: sapeva bene cosa significasse sentire la mancanza della ragazza che si ama, dopotutto aveva provato quella senzazione poco tempo prima, quando si era baciato con Kazuha sulla Torre di Tokyo  -Lei non mi ha creduto…- ripetè Shinichi -…prima, quando le ho detto che non ci saremmo rivisti, non mi ha creduto. Questo mi fa stare male…-
-Kudo, vedrai che troveremo una soluzione… le cose si agg…- ma il detective dell’est lo afferrò repentino per un polso e lo trascinò sotto il davanzale della finestra, rischiando di fargli sbattere la testa, fissando allarmato la specchiera sulla parete opposta che rifletteva la finestra delle ragazze. Hattori si sfiorò il punto che stava per sbattere e domandò sbraitando:
-Sei scemo?! Che ti prende!?-
-Ran. Spero non ci abbia visti- rispose lui indicando il riflesso della ragazza che, notati i movimenti dei due, si era affacciata e guardava nella loro direzione. Al suo fianco comparve Kazuha, con cui ebbe un breve scambio di battute al termine del quale l’aikidoka scosse la testa sorridendo. Tornò a sedersi sul futon e le fece cenno di seguirla anche se l’altra indugiava fissando la finestra di villa Kudo, poi si arrese e la imitò sconsolata. Shinichi allungò la mano e fece scorrere la finestra fino a chiuderla, prese a gattonare fino alla porta della camera e incitò Hattori a seguirlo con un gesto stizzito. Il ragazzo lo fissò allibito e lo seguì per nulla diverito da quella situazione a dir poco ridicola: lui era un detective e anche Kudo, come gli venivano in mente certe scenate da palcoscenico?!
-E cosa mi rappresenterebbe tutto ciò?- domandò stizzito gattonandogli dietro come fanno i neonati.
- Volevo vedere Ran, non farmi vedere-  gli rispose Shinichi alzandosi in prossimità della porta, aspettò che l’amico lo raggiungesse fissando il letto matrimoniale presente nella stanza con una strana espressione sovrapensiero. Hattori non se la fece sfuggire e seguì il suo sguardo. Non appena raggiunse il letto, rabbrividì: improvvisamente uno strano pensiero gli fulminò la mente. Fissò Kudo e subito si affrettò a dire:
-Questa è la camera dei tuoi genitori, Kudo! Ti ricordo inoltre che sono fidanzato! E  anche tu da stasera, quindi non farti venire strane idee o mi costringerai ad utilizzare la forza…!- Shinichi capì al volo il fraentendimento dell’amico e arrossì dandogli uno scapaccione dietro il collo non appena si alzò in piedi.
-Idiota, ma che vai a pensare!- sbraitò attraversando il buio e silenzioso corridoio che lo condusse alla sua camera. Si buttò sul letto illuminato di luce gialla per via della abat-jour a peso morto mentre Hattori, chiusa la porta, si sedè ai piedi con le gambe flesse davanti al petto. Ci fu un attimo di silenzio, poi quest’ultimo gli domandò:
-Che faremo quando tornerai Conan, Kudo? Cosa succederà con l’Organizzazione?- Shinichi fissò un attimo il vuoto giocherellando con il laccio del pantalone e scosse piano la testa.
-Non ne ho idea, Hatt…- un rumore improvviso li scosse entrambi mettendoli all’erta. Si scambiarono una rapida occhiata alla quale Hattori annuì e si alzò. Cercò con lo sguardo un oggetto da utilizzare come nel Kendo al posto dello shinai e, non trovando nulla, Kudo gli indicò una riga di ferro lunga 60 cm posata sulla sua scrivania. Il ragazzo del Kansai alzò gli occhi al cielo: la usavano a scuola per disegno tecnico, come poteva prendere che rompesse la testa a chiunque fosse entrato in casa? L’afferrò ugualmente senza troppi complimenti e si avvicinò alla porta con l’altro, che posò la mano sulla maniglia e alzò tre dita davanti al viso. Hattori gli annuì e divaricò le gambe per avere maggiore equilibrio. Kudo abbassò un dito arrivando a due e il ragazzo alzò la riga sopra la testa, ne abbassò un altro e il detective dell’ovest cominciò a prendere lo slancio per sferrare il colpo. Zero: Shinichi aprì di scatto la porta levandosi per non intralciare Hattori, il quale urlò per caricarsi e intimidire l’avversario e sferrò l’attacco con tutta la forza che aveva contro l’intruso. Riuscì a fermarsi appena a 2 cm dal sua naso quando si rese conto di chi era.
-VUOI UCCIDERMI, OSAKA?!- sbraitò Kid indietreggiando impaurito col cuore in gola -SEI IMPAZZITO?!-
-KID?!- esclamarono in coro sorpresi e sollevati i due detective mentre lui sbuffava con una mano sopra il cuore. Si girò verso di loro e, fissando la riga-katana-shinai, esclamò ironico:
-Cos’è? Un nuovo tipo di antifurto?!-
-Credevamo fosse l’Organizzazione…- spiegò Kudo sorridendo imbarazzato per il malinteso grattandosi la testa. Tornò a sedersi sul letto -… ma anche tu: come diavolo ti viene in mente di venire qui di soppiatto?-
-Sono un ladro, io! Mi muovo sempre di soppiatto e non trascuro nessun dettaglio! Mica potevo entrare qui suonando il camapanello…- sbuffò Kid sedendosi a sua volta sul letto, seguito da Hattori che posò con riguardo la riga sulla scrivania facendole un piccolo inchino in segno ironico di ammirazione. Kaito lo guardò tra il divertito e lo sconvolto e scosse la testa sconsolato come dire “Sei senza speranza”.
-Allora sei entrato dalla finestra?- domandò con una punta di ammirazione il detective dell’ovest voltandosi a guardarlo.
-Naaa- rispose Kid scuotendo una mano davanti al viso ridendo beffardo -Sono entrato con le chiavi! Erano dal doc…Che c’è?!- aggiunse sorpreso quando sia Hattori che Kudo si guardarono con due trattini al posto degli occhi -Guardate che qualche volta anche io faccio come le persone normali!- si giustificò Kid mettendo su il broncio mentre gli altri due scoppiavano a ridere.
-“Io sono un ladro… Mica potevo entrare qui suonando il campanello…”- lo imitò Shinichi tirandogli addosso un cuscino divertito. Si intrattennero in una breve battaglia a cuscinate, poi, per la fatica della giornata e delle risate, smisero con il fiatone. Hattori, finito per terra durante un attacco di Kaito, si rimise a sedere ancora sorridendo e riprese il discorso di poco prima:
-Allora, Kudo, che si fa con i MIB?-
Le facce dei ragazzi tornarono serie e l’interpellato rispose sovrapensiero.
-Penso sia meglio evitare di stuzzicarli… Vemouth non è apparsa per coincidenza in questo caso e potrebbero volere qualcos’altro da noi…-
-Sono d’accordo- rispose Kid scompigliandosi i capelli distrattamente, poi portò le braccia dietro la schiena poggiandole sul letto e abbandonando su di esse tutto il suo peso.
-Tornando a te…- continuò Shinichi guardandolo perplesso -Che ci fai qui?-
Kid sorrise e rispose con una risatina:
-Primo, Ran e Kazuha ciarlano troppo: il loro argomento siete voi due. Ran pensa che tu domani passerai del tempo con lei… non crede che sarai così meschino e crudele da andartene così in fretta dopo quello che è successo…-
-Avevi ragione Kudo!- esclamò Hattori fissando allibito l’amico che sospirò arrendevole.
-Secondo, - continuò Kid -volevo vedere se eri già tornato un marmocchietto di 7 anni- Shinichi scosse la testa immerso nei suoi pensieri, ovvero Ran, e lo fissò stanco.
-Sto bene, solo… non riusciamo a dormire-
-Non riesci a dormire- lo corresse Hattori che invece era molto assonnato.
-Pensi a Ran?- ridacchiò Kid scoccando la frecciatina al ragazzo che sbuffò leggermente imbarazzato lanciandogli di nuovo un cuscino.
-Sì- rispose stizzito -e tu dovresti pensare ad Aoko-
-Cavolo Kudo, ci sai davvero fare con le parole. A saperlo avrei fatto io la stessa cosa con Ran… bastava solo che ti spiegassi meglio!-
-Ma piantala!-
-Andiamo…- ribattè Kid sghignazzante -Siete davvero fatti l’uno per l’altra. A proposito, bel bacio!-
Shinichi lo fulminò rosso fiammeggiante in faccia e Hattori andò in suo aiuto: dopotutto era o non era come un fratello per lui? E poi solo lui poteva avere il primato per rompergli le palle…!
-Invece non mi sembra che tu sia un esperto in questo campo… sbaglio, o non hai baciato Aoko?- domandò puntandogli una gomitata nello stomaco.
-Sbagli- rispose lui allontanandolo stizzito e rosso in viso, mise su una delle sue facce da poker  e continuò -Ci siamo baciato proprio stasera, quando l’ho accompagnata all’hotel in cui alloggia!-
Il detective dell’ovest rimase deluso di non averlo messo alle strette e sbuffò mentre Shinichi puntò contro il petto di Kid un dito.
-Oh-Oh-Oh- esclamò come di solito fa Babbo Natale - e chi devi ringraziare se non me per questo? Vero, Hattori?-  Il ragazzo annuì battendo le mani e si voltò verso Kid con una faccia che diceva “Avanti, avanti, forza, ringrazia”
-Mi spiace ma io non ti devo nulla… ho fatto tutto da solo!- rispose il ladro, Kudo lo imitò di nuovo e riscoppiarono tutti e tre a ridere piegati in due. Era incredibile: in quella stanza tre rivali, in quel momento, erano come tre grandi amici che si aiutavano, si sostenevano e ridevano come se si conoscessero da una vita. Mai Kid, o Kudo o Hattori avrebbero pensato che una cosa del genere fosse possibile se non l’avessero vissuta sulla loro pelle come in quel momento. Dopo molto, Hattori tornando normale guardò l’orologio sbadigliando: 3.12.
-Ok… ora andiamo a dormire- propose Kid sorridendo, si alzò dal letto ed tirò fuori dalla tasca le chiavi di villa Kudo –‘Notte Kudo, Hattori-
-‘Notte- risposero in coro i due sdraiandosi nei loro letti mentre lui spariva oltre la soglia della stanza e, stranamente, entrambi crollarono nel giro di pochi secondi in un sonno molto profondo.

 
n. dell’autrice: Minna konnichiwa! Allora, cosa mi merito x qst bel capitoletto???????? Sn brava, eh??? ^--^ prima Heiji e Kazuha, poi Ran e Shin e infine Aoko e Kid! Yeeeeeeeeee! ^------^ ke ne pensate del loro bacio??? Era così ke volevate la reazione di Aoko??? O.O fatemi sapere!!!!!!! E Shinichi??? Povero, nn riesce a dormire pensando a Ran!! *---* TI ADORO SHINICHI! E ke ne pensate del legame ke si è formato tra i tre??? Il TRIO KHK è davvero molto unito, ho ftt bn a dare qst nome alla storia????? Fatemi sapere!
Grz 1000 a Sherry Myano, missfunix, Kaity e MaryCM x avere recensito lo scorso capitolo: arigatò v.v(inchino giapponese)
 A presto, continuate a seguirmi, xkè la storia nn è finita qui!!! Mangakagirl!
  
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