Capitolo 4:
Il giorno dopo, Brittany si svegliò
presto e passeggiò un po’ per il
castello come faceva ogni giorno, adorava vedere i corridoi deserti...
in
realtà, adorava ballare nei corridoi senza che nessuno la
disturbasse.
Ballare é una delle cose che le faceva
battere il suo cuore... non c’erano
altri modi per descriverlo, danzare la rendeva felice.
Ed é così che passava le sue
mattinate, a ballare fino a che non era l’ora
della colazione, ma questa volta decise di andare in anticipo nella
grande
sala.
Come se fosse destino, la vide... era seduta tutta
sola alla tavola dei
Serpeverde. I suoi capelli neri e la sua pelle olivastra, la sua
espressione di
disagio costante e lo sguardo fisso nel suo piatto. Le si
avvicinò
silenziosamente e si sedette davanti a lei. Santana non alzò
nemmeno lo
sguardo...
‘Buongiorno Santana.’ Disse
Brittany. Sorpresa, Santana alzò lo sguardo.
‘Ciao Brittany’ disse
sorridendole ‘come stai?’
‘ Bene e tu?’
‘Adesso va molto meglio... volevi
qualcosa?’ le disse porgendole una parte
della sua torta.
‘No grazie, non ho fame.’
disse tranquilla. Santana annuì.
‘Perché sei qui
così di buon ora?’ domandò Brittany.
‘Non lo so... avevo solo voglia di
venire prima per fare colazione, in più
non c’é casino. E tu?
‘Stranamente, ho avuto lo stesso
desiderio.’ disse Brittany ‘Che corso hai
dopo?’
‘Divinazione...’ disse Santana
‘anche tu, giusto?’
‘Sì’ disse Brittany
sorridendo. Santana si rese conto con poteva impedirsi
di sorridere anche lei. A poco a poco la grande sala si
riempì e Santana notò
che diverse persone parlavano alle spalle di Brittany, e questo le dava
enormemente fastidio, Brittany era una ragazza sensazionale, nessuno
avrebbe
dovuto prendersi gioco di lei, e neanche darle fastidio.
‘Beh... ci vediamo più
tardi.’ disse Brittany toccandole la mano. Grazie a
quel semplice gesto, Santana uscì dai suoi pensieri e le
sorrise ancora una
volta.
‘Ci vediamo più
tardi.’ ripeté Santana osservando la ragazza
andarsene.
Nello stesso istante, notò che qualcuno si stava sedendo
accanto a lei.
‘Ciao San.’ disse Puck.
‘Ciao Puck’ disse lei
sorridendogli ‘Come stai?’ Puck fu un po’
sorpreso
della gentilezza della ragazza.
‘Bene e tu?’
‘Anche se non mi credi... sto bene.’ disse lei
prendendo le sue cose. ‘Beh,
devo andare adesso.’
‘Aspetta San...vorrei
parlarti.’
‘Parleremo più tardi Puck...’ disse lei
abbandonando la sala.
Santana non arrivò in ritardo alla sala
di Divinazione, forse perché non si
trovava mai bloccata nei corridoi pieni di studenti che, appena la
vedevano, si
scansavano e la lasciavano passare... forse per paura o per rispetto,
in realtà
nessuno lo sapevo.
Quando arrivò, notò che
qualche suo compagno Serpeverde rideva e
scommetteva sulla partita del giorno seguente. Si fermò
sulla soglia della
porta per ascoltarli.
‘La Lopez li massacrerà
tutti.’ disse un ragazzo biondo.
‘Lo so, e Puck non sarà da
meno... in più é così
bello.’ disse una ragazza,
il suo amico rispose al suo commento solo con uno sguardo. Santana rise
in
silenzio.
‘Beh, anche Lopez é molto
carina.’ aggiunse un altro ragazzo.
‘Sì questo é
sicuro...ma francamente é così noiosa e seria che
sarebbe come
uscire con un troll.’
‘Lo so, o come uscire con un elfo della
Gringotts.’ disse l’altro ragazzo,
facendo ridere tutti.
Santana abbassò lo sguardo, certo...
chi potrebbe dire qualcosa di gentile
su di lei?
‘Non é vero.’ disse
una ragazza. Santana riconobbe immediatamente la voce.
É Brittany, pensò.
‘E tu che ne sai Brittany?’
disse la ragazza dei Serpeverde.
‘Sì, che ne sai... non
é lei che ti ha buttato fuori dal campo di
Quidditch?’ disse il ragazzo biondo.
‘Oh, é talmente
stupida.’ disse la bionda un’altra volta la bionda.
E
ovviamente, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Seccata,
entrò e guardò i
ragazzi che avevano preso in giro Brittany e lei. Tacquero tutti
immediatamente, e Santana si avvicinò a Brittany e si
sedette vicino a lei.
‘Ancora buongiorno.’ disse
Santana.
‘Ciao.’ disse Brittany
sorridendole.
‘Che idioti... non dovresti lasciare che
ti trattino così.’ disse lei imbarazzata.
‘Non mi importa. E comunque, si stavano
prendendo gioco di te... hanno
detto che...
‘Lo so.’
l’interruppe Santana. Brittany la guardò, e
notò che quello che le
avevano detto l’aveva ferita, e non poté evitare
di chiedersi quante persone la
prendeva in giro e la giudicavano senza conoscerla.
‘Io non penso che sia vero...’
‘Non me frega niente di quello che
dicono di me.’
‘No, invece ti dà
fastidio...’ mormorò Brittany. Santana la
guardò ‘Ma non
ti preoccupare, non lo dirò a nessuno.’
In quel momento la professoressa Cooman
entrò in classe, con i capelli
spettinati come al solito e i suoi occhiali che rendevano i suoi occhi
enormi.
‘Molto bene ragazzi...oggi ci
concentreremo sui misteri della vita
attraverso la forma infinita del cosmo.’ disse lei alzando il
tono di voce.
Santana guardò Brittany con l’aria di una persona
che ci aveva capito nulla.
Brittany rise.
‘Quello che vuole dire é che
leggeremo le linee delle nostre mani.’ disse
Brittany.
‘Esatto Miss Pierce...’ disse
la professoressa. ‘Qualcuno qui ha il sesto
senso. 5 punti a Tassorosso.’ aggiunse contenta. Santana
guardò Brittany, e si
sentì piuttosto contenta che la sua amica sapesse
così tante cose sulla
Divinazione, perché Santana aveva sempre considerato quella
materia come una
stupidata, nessuno puo’ predire il futuro pensò
lei. ‘Dunque...prendete la mano
del vostro compagno e cominciate a vedere il destino che gli offre il
cosmo.’
disse lei allungando la pronuncia dell’ultima parola. Santana
rise, ma smise
quando Brittany le parlò.
‘Allora...vuoi leggermi il
futuro?’ domandò
lei porgendole la mano.
‘Io... io non sono
molto dotata per questo genere di cose.’ disse lei a disagio.
‘D’accordo... in
questo caso, comincerò io.’ disse lei prendendo
timidamente la mano della mora.
‘D’accordo.’ disse
Santana. Brittany iniziò a passare le sue dita sul plamo
della mano di Santana,
e si rese conto che, come l’altra volta, era tiepida e anche
molto morbida.
Mentre osservava la sua mano, notò che Santana
arrossì un po’. ‘Allora?’
‘Shhh’ disse
rapidamente Brittany. Santana si avvicinò un po’
per vedere la sua mano. In
quell’istante gli occhi di Brittany entrarono in contatto con
i suoi e non poté
evitare di arrossire.
‘É molto strano...’
disse Brittany.
‘Cosa? Cosa é
strano?’
‘La tua mano.’
‘Cos’ha di strano?’
domandò Santana preoccupata.
‘Dunque, questa
linea’ disse lei passando il dito sulla linea più
profonda ‘é la linea della
vita... la tua gioventù é stata molto
difficile... piena di problemi e
amarezza.’ si fermò per vedere la reazione di
Santana, e a quanto pare aveva
ragione. ‘ma dopo, non so perché, si unisce a
questa linea...’ disse
mostrandogliela ‘e apparentemente tutto
migliorerà.’ Santana ritirò rapidamente
la mano, ne aveva abbastanza.
‘Credi veramente a
questo genere di cose?’ le chiese con un tono serio.
‘Che hai?’ domandò
Brittany.
‘Tutto questo é
stupido.’
‘Ho detto qualcosa
che ti ha turbato?’
‘No, certo che no...ma tutto questo... non é che
un’assurdità.’ disse lei
alzandosi, per poi uscire dalla classe. Santana non sapeva
perché, ma quelle
parole lei avevano ricordato troppe cose che avrebbe preferito
dimenticare.
‘Santana...’ si
sentì chiamare ‘Santana aspetta!’ Aveva
talmente tanti pensieri che non sapeva
più cosa pensare. ‘Per favore!’
sentì ancora. Allora si fermò, nel bel mezzo
delle scale, e l’attese.
‘Brittany, non ne
voglio parlare.’ disse senza guardarla.
‘Lo so...’ le disse
avvicinandosi. Santana la guardò timidamente, Brittany vide
qualche lacrima
scivolare sulle guance. ‘Mi dispiace.’
‘É tutto ok... non é colpa tua, non
capisco perché sono così sensibile.’ le
disse sorridendo, ma Brittany sapeva che quel sorriso non era lo stesso
di
quello che le aveva fatto prima. Senza riflettere Brittany
l’abbracciò.
‘Andrà tutto bene.’
le sussurrò all’orecchio. Grazie al gesto di
Brittany, Santana si sentì subito
meglio, e passò le braccia intorno alla vita
dell’altra ragazza.
‘Grazie Brittany.’
disse Santana sciogliendo l’abbraccio. ‘Che ne dici
se andiamo a mangiare e poi
a studiare Pozioni?’
‘Certamente.’ le
disse sorridendo.
Il pomeriggio passò
senza problemi, Santana e Brittany avevano passano circa 4 ore in
biblioteca, e
nessuna delle due era stanca.
‘ E che cosa
ottieni?’ domandò Santana.
‘ Pozione
Polisucco.’ disse Brittany con qualche dubbio.
‘Esatto’. disse
Santana sorridendo. ‘Brittany, se non ottieni un Ottimo, ti
prometto che... ti invito
a bere una birra burrata.’ le disse ridendo.
‘D’accordo. E se prendo Ottimo, sarò io
che ti inviterò.’ Le due ragazze
risero. Santana non poteva credere che in così poco tempo
Brittany era
diventata così importante per lei.
‘Credo che abbiamo
studiato abbastanza per oggi, non credi?’ disse Santana.
‘Sì e credo che tu
ti debba riposare, domani é il grande giorno no?’
‘Suppongo di sì’ scherzò
Santana ‘ sinceramente, penso che vinceremo.’
‘Anche io lo penso.’ disse Brittany.
‘Quando le due
ragazze si alzarono dalle sedie, un giovane le si avvicinò.
‘San, possiamo
parlare due secondi?’ disse Puck. Vedendo Brittany
sorridergli la salutò.
‘Ciao...’
‘Ciao!’
‘Puck.’ disse porgendole la mano. Brittany
annuì e gli sorrise.
‘Ok, credo sia
meglio che tolgo il disturbo.’ disse Brittany a Santana. La
mora annuì. ‘Ci
vediamo più tardi.’
‘Ci vediamo più tardi’ ripeté
Santana.
‘Alla prossima
Puck.’ disse Brittany allontanandosi.
Santana si sedette
di nuovo, e Puck prese posto accanto a lei.
‘San, che succede
tra te e Brittany?’ le chiese con un tono serio.
‘Non succede niente
Noah. É una mia amica.’ disse lei un po’
imbarazzata.
‘Molte persone ne
parlano San... É una Tassorosso. E tu una Serpeverde... una
Serpeverde San!’
disse Puck ‘Siamo dei Serpeverde, non facciamo amicizia con
quelli delle altre
case.’
‘Pff.. Noah, credi
che non lo sappia?’ disse lei seccata. ‘Ma dimmi,
credi che qualcuno si sia
preso la briga di provare ad essermi amico? Nessuno Puck!
Nessuno!’ gridò.
‘Signorina Lopez, esca dalla biblioteca
per favore.’ disse
Madame Pince. Santana raccolse le sue cose e irritata,
abbandonò la biblioteca.
Puck la seguì.
‘San aspetta’ Gridò mentre camminavano
per i corridoi. Ma Santana non si fermò
‘Stavo solo cercando di aiutarti.’
‘Aiutarmi Noah?’ disse girandosi
‘Aiutarmi in che cosa?’
‘A salvare la reputazione San ...’ di fronte a
queste parole, Santana camminò
il più velocemente possibile fino alla sala comune, quello
che Puck continuava
a dire non le importava più, la sua reputazione ...
maledetta reputazione, non
interessa a nessuno.
Ecco anche il 4! Grazie a tutti quelli che hanno
messo la
storia tra le seguite, le ricordate e i preferiti.
Spero che la storia vi stia piacendo...
Alla prossima! J
B.