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Autore: MartinaSSpecial93    20/04/2012    8 recensioni
Lei è Ilaria, una ragazza di 15 anni italiana, che realizzerà il suo sogno più grande: andare a Londra. Con una piccola condizione però: quella di dover sopportare per cinque giorni Louis Tomlinson,il suo grande amore segreto, e sua mamma Joy la quale farà di tutto per farli stare insieme. Louis è di origine inglese,da parte di sua madre appunto, ma non era mai stato a Londra e si considerava italiano a tutti gli effetti. Tra Ilaria e Louis però non c'è mai stato un grande rapporto a causa della loro timidezza. Riuscirà questa magica città a separare la barriera che c'è tra loro due e a scioglierli il cuore?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E' veramente bella la città al buio” Louis mi diede un colpetto con la spalla,che mi scosse dai miei pensieri. Ero presa nella troppa bellezza di Londra di notte, così buia e misteriosa,affascinante. Mi chiedevo come sarebbe stato viverci, un giorno;come sarebbe stato passarci tutte le giornate,il resto della vita. Era il mio sogno, e volevo a tutti i costi realizzarlo. Amavo troppo quella città.
La serata era passata piacevolmente, dopo aver finito di mangiare da 'Fresh pizza time' ,stavamo passeggiando in Victoria Street, prima di rientrare in albergo.
“Già” mormorai,di risposta.
Camminavamo lentamente, assaporandoci l'aria fresca di quella sera londinese. Respiravo a pieni polmoni quell'aria,riempendomi il cuore.
Jay e mia madre guardavano me e Louis compiaciute, felici anche loro che finalmente i loro figli avessero legato; soprattutto Jay, che da sempre aveva sperato una nostra relazione, che molto probabilmente secondo me non ci sarebbe mai stata. Ma mi andava bene così, mi andava bene semplicemente stargli vicino.
“Vi siete divertiti oggi pomeriggio, quindi?” mia madre mi sorrise dolcemente.
Feci spallucce e annuii,ricambiando il sorriso.
“Sono felice per voi” proseguì.
Siamo felici per voi” precisò Jay, facendo l'occhiolino a Louis, che arrossì di rimando.
Continuavamo a passeggiare lentamente, c'era una bella brezza fresca che rendeva ancora più piacevole la camminata. Io e Louis eravamo uno vicino all'altro, il mio cuore batteva all'impazzata, e camminavamo un pochino più spediti delle nostre madri, che stavano dietro di noi,mentre bisbigliavano qualcosa. Noi non ci scambiavamo parola, io ero troppo impegnata a godermi la mia bella Londra di notte e Louis era con la testa tra le nuvole, a pensare a chissà cosa o a chissà chi.Una scarica di gelosia mi percorse la schiena. L'idea che lui potesse avere un'altra ragazza in testa...No, aspetta. Non c'era motivo di essere gelosa di una persona che non era tua,che non ti apparteneva e non faceva parte della tua vita. Ma dopo che con quella persona hai passato bellissimi momenti, e hai condiviso un letto,era come se sentivo che Louis mi appartenesse,almeno un poco, e sapevo che era sbagliato. Lui non mi apparteneva, e non mi sarebbe mai appartenuto, pensai tristemente.
“Hey” Jay mi scosse dai miei pensieri “Ragazzi, visto che vi siete così divertiti oggi...” brancolò “Domani potremo rifare la stessa cosa..Almeno che a voi non interessi venire con noi alla National Gallery...”
No, non avrei passato un giorno interno chiusa in un museo, e l'idea di passare di nuovo una giornata con Louis non mi dispiaceva.
Guardai Louis, cercando nei suoi occhi una risposta, per poi annuire flebilmente a mia madre e a Joy.
“Perfetto” Joy sorrise a trentadue denti
“Ma dalla mattina alla sera è un po' tanto per...” mia mamma titubava.
“Avanti, Adriana, non fare la mamma pallosa!” Jay rimproverò mia madre, e io scoppiai a ridere “Sono grandi!”
Mia madre sembrava preoccupata, ma non obbiettò nulla: Jay quando faceva così, faceva paura ahah!
Arrivati davanti all'albergo,dopo aver oltrepassato l'uscio, trovammo la hole tutta buia,con nessuno alla reception.
“Questi alberghi da quattro soldi...” si lamentò mia madre, da brava italiana lamentosa. Cercammo disperatamente l'interruttore, senza trovarlo da nessuna parte. Era completamente buio,non si vedeva proprio nulla:ero terrorizzata. Nel mentre palpavo il muro cercando l'interruttore,schiacciai i piedi a mia madre e a Jay e fortunatamente non quelli di Louis. Il ragazzo si muoveva impacciatamente anche lui,alla ricerca dell'interruttore fantasma. Non mi lasciai sfuggire un risolino nervoso.
Non so come, mi ritrovai con le spalle contro il muro,e sentii un petto aderire con il mio;non realizzai subito la situazione,ma non appena alzai gli occhi,riconobbi quelle due iridi azzurre che mi guardavano,che avrei riconosciuto ovunque,anche nel buio più totale. I nostri corpi aderivano,e io non riuscivo a muovermi;le mie palpitazioni aumentavano. Louis s'avvicinò cautamente al mio viso,e io sentii il suo respiro profumato sempre più vicino alle mie labbra...

“Trovato!” strillò mia madre,trionfante. Una luce accecante ci invase, e io e lui ci staccammo immediatamente, imbarazzati al massimo. Ci fissammo per due brevissimi ma intensi secondi,per poi distogliere lo sguardo. Jay e mia madre non si erano accorte di niente, grazie al cielo.
Arrivammo nel nostro pianerottolo e le mamme ci diedero la buonanotte, per poi chiudersi nella loro stanza e lasciare me e Louis da soli,nuovamente. Sospirai profondamente e strisciai la chiave elettronica nella porta,per poi entrare,seguita a ruota da Louis.
Ero leggermente imbarazzata per quello che era successo prima, e non riuscivo a capire se era stato un incedente o era Louis che lo voleva:optai per la prima scelta. Era stato un caso, era inciampato e c'eravamo trovati faccia a faccia per caso, tutto qui; Louis non avrebbe mai cercato di baciarmi,o almeno pensavo così. Sbadigliai,stanchissima.
“Sonno?” domandò anche lui assonnato,stiracchiandosi.
Annuii debolmente con la testa, e raggiunsi il bagno per poi chiudermi dentro e prepararmi per la notte; mi tolsi il trucco,legai i capelli,mi sciacquai il viso e lavai i denti. Ripensavo a tutto quello che era successo durante la giornata...La cioccolata calda, il London Eye, il quasi-bacio sul London Eye,l'hot-dog,il quasi-bacio al buio..Rabbrividii e sorrisi istintivamente. Era stata una giornata fantastica, tutta quella vacanza era fantastica! Non sarei mai più tornata in Italia, mai più.Anche perché tornare in Italia voleva dire non passare più tanto tempo con Louis...Cercai di non pensarci,volevo godermi quei cinque (ormai tre) giorni a Londra,e non pensare ad altro.
Uscii dal bagno, e trovai Louis già sdraiato nel letto, con quel suo improbabile pigiama a righe colorate; trattenni una risata,notando nuovamente anche le ciabatte a forma di carota. M'intrufolai nel lettone,e mi coprii fino alle orecchie con le coperte:faceva leggermente freddo. Notai Louis che mi guardava divertito,ma non ci feci caso.
“Buonanotte..” mormorò semplicemente, spegnendo la lampadina.
“Notte...”
Passati parecchi minuti, io,come la notte precedente,non riuscivo a prendere sonno. Avevo ancora gli occhi spalancati,e non riuscivo proprio a chiuderli.
Maledizione a te, Louis!
Il suo respiro regolare e calmo rimbombava nella stanza silenziosa,e mi agitava...Il suo profumo si stava diffondendo tra le coperte e mi metteva in subbuglio il cervello.
Cazzo Louis, non posso continuare a passare le notti in bianco a causa tua, eh!
Una parte di me voleva avvicinarsi di più a lui,come la notte prima,e osservarlo più attentamente;l'altra parte,quella più ragionevole,mi spingeva a restare rannicchiata nel mio angolo e non combinare ulteriori casini. La parte incosciente,naturalmente,prevalse. Louis ronfava tranquillamente,e io lentamente avvicinai il mio viso sopra il suo petto,per sentire i battiti del suo cuore:erano così regolari,era come se andassero a ritmo di musica. Poi avvicinai il mio viso al suo collo,per sentirne il profumo così dolce e piacevole;brividi percorsero la mia schiena. Cautamente,con la mano gli lasciai una carezza leggera sulla guancia,dove c'era un finissimo accenno di barba;delineai col dito tutti i lati del suo viso,per poi arrivare alle labbra,e percorrerne il contorno dolcemente. Quelle labbra così perfette,così carnose,così fini...Mi morsi il labbro e tolsi la mano,avevo paura che si potesse svegliare. Lasciai perdere, e finii di nuovo nel mio piccolo angolo di letto,per poi finalmente addormentarmi.

 

“Sveglia al mattino!” esordì Louis, tirando le tende e facendo entrare nella camera una luce fastidiosissima. Io mugugnai qualcosa,lamentandomi,e lui rise. Non avevo dormito niente quella notte,ero sconvolta: ma come spiegarli che non avevo dormito niente per sentire i battiti del suo cuore? Come potevo dirgli che passavo le notti in bianco solo per sentirlo respirare? Non potevo dirglielo, e infatti ci rinunciai a priori. Mi alzai con la schiena dal letto, e mi misi a gambe incrociate;penso che il mio aspetto era molto più terrificante di quello di uno zombie,perchè la faccia di Louis fu memorabile,in senso negativo. Non appena la notai cercai di sistemarmi i capelli spettinati e di stropicciarmi gli occhi,per renderli meno gonfi:nessun buono risultato. Mi precipitai in bagno (con la camminata tipica di uno zombie) e cercai di prepararmi.
Quando fummo entrambi pronti e vestiti, fuori dall'hotel trovammo già mia madre e Jay,che ci salutarono.
“Che hai fatto alla faccia?” domandò sconcertata mia madre,non appena notò il mio aspetto sconvolto. Ancora incapace di parlare,mugugnai qualcosa senza significato,e mia madre si allontanò,quasi spaventata dallo zombie che era sua figlia quella mattina.
“Allora, noi ci incamminiamo già per la National Gallery...Sai quanta coda c'è,lì?Meglio andaree il più presto possibile” spiegò Jay rivolta più a Louis che a me,visto che tutti si erano accorti che io non riuscivo ancora a parlare. “Voi mi raccomando,state attenti e state nelle vicinanze..”
“Mi lasci da solo in una grande metropoli come Londra e mi dici di stare nelle vicinanze?” protesto Louis,scherzoso. Jay sbuffò alla battuta del figlio e gli tirò un pugnetto sulla spalla,per poi dargli un tenero bacio sulla guancia. “Fateci sapere i vostri spostamenti. A stasera, bimbi!”
“Stai attenta Ila...” si raccomandò mia madre e io annuii annoiata.
Quella mattina io e Louis non avevamo una meta precisa da raggiungere,anche se cose da vedere ne avevamo ancora, ma semplicemente passeggiavamo per le vie meno conosciute di Londra,per godersi la vera città, e non solo quella turistica. Ogni cosa che vedevo,naturalmente,la immortalavo con la macchina fotografica,tanto che ci dovemmo fermare da un tabacchino a comprare una nuova memory-card,perché avevo già finito la memoria disponibile. Io e Louis parlavamo tranquillamente,ormai non ci vergognavamo più di niente,per fortuna,anche se io ogni volta che mi guardava diventavo sempre rossa;dettagli, penso che a quel punto lui ci aveva fatto l'abitudine e non ci faceva più caso.
Ci fermammo ad uno Starbucks,per prendere due frappuccini take-away e guastarceli mentre passeggiavamo. Non faceva freddo,anche se il cielo era grigio e minacciava pioggia,ma fortunatamente non aveva ancora piovuto. Sorseggiavo il mio amato frappuccino,quando un discorso di Louis me lo fece quasi andare per traverso:

“Sai,ho fatto un sogno strano ieri notte..” mi disse e io annuii,in segno di continuare con la descrizione “Ho sognato che tu mi osservavi mentre dormivo,a mia insaputa, e mi..delineavi il contorno delle labbra con le dita..” continuò,con imbarazzo,sorridendo appena “...e appoggiavi l'orecchio sul mio petto,per sentire il mio cuore..”
Quasi mi andò di traverso il frapuccino.
Respira. Calma. Respira.
“Ahah, davvero?” risi,con una risata fortemente finta “A-assurdo” balbettai.Mi morsi il labbro.
Cazzo cazzo cazzo.
“Già” si limitò a mormorare lui “Assurdo...”
Iniziai a mordicchiare nervosamente la cannuccia della bevanda, e cercavo di farmi venire un'idea per deviare il discorso: “Che si fa ora?”
Louis era assorto nei suoi pensieri,con lo sguardo perso nel vuoto e si scosse non appena sentì la mia domanda. “Continuerei la passeggiata in questa via di cui non ricordo il nome...”
“Si, ma è davvero bellissima,anche se non è turistica.” osservai, guardandomi attorno:era un viale con tante villette a schiera basse,colorate di moltissimi colori,affiancate da tanti alberi:stupenda.
“Già” affermò Louis “Bellissima” bisbigliò,guardandomi intensamente,come se quell'aggettivo non fosse dedicato alla via.

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BUONA SERA GENTE!
Devo dire che questo capitolo mi piace abbastanza, e l'ho anche scritto tutto d'un fiato. C: 
C'è molto molto Ilouis (Ilaria+Louis, LOL) ed è abbastanza tenero. :)
Che dire, ho aggiornato oggi perchè poi domenica parto per...
*rullo di tamburi*
LONDRA! Si gente, vado a Londra :') Dovete sapere che la descrizione della città in questa storia è molto accurata proprio perchè conosco Londra come il palmo di una mia mano,avendo parenti su ci vado molto spesso.
Mi mancherete.  <3
Che dire di altro RECENSITE, vi prego :c
Baci,

Marti xx

 

  
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