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Autore: Cassandra caligaria    21/04/2012    5 recensioni
Campi, estate del 1944. Una giovane fanciulla, figlia di un ricco proprietario di una masseria, passeggiando in un campo di grano nella tenuta di famiglia si imbatte in un giovane sconosciuto dall'accento americano. Seppur provenendo da mondi lontani e diversi, i due giovani scopriranno presto di essere spiriti affini.
La guerra, però, bussa anche alle porte della pacifica masseria e il giovane straniero cela nel suo cuore un doloroso segreto...
Tutti umani.
N.B. L'ultimo capitolo pubblicato è un extra che può essere letto anche senza conoscere tutta la storia.
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Emmett Cullen, Esme Cullen, Isabella Swan, Jasper Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
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CAPITOLO VENTESIMO

 

 

 

 






 

Edward era andato via alle prime luci dell’alba con Mike. Emmet e Jasper li avevano accompagnati fino a Brindisi. La masseria aveva ripreso la sua consueta attività: un sole pallido rendeva l’aria più tiepida rispetto ai giorni passati; bisognava approfittare del bel tempo per preparare le piante e i campi all’inverno e soprattutto bisognava proteggere l’uliveto dai possibili danni della pioggia e del vento.

Charlie e Renee stavano facendo colazione in sala da pranzo, la radio era accesa e quando la stanza si riempì delle note allegre della sigla, suonate dall’orchestra Angelini, Bella fece il suo ingresso.
Aveva gli occhi arrossati e stanchi, segno che aveva pianto molto e riposato poco. Si sedette accanto a sua madre che le accarezzò i morbidi capelli, a cui non aveva evidentemente dedicato alcuna cura quella mattina, e le sistemò una ciocca dietro l’orecchio per poterla guardare meglio in volto.
“Buongiorno”, sussurrò Bella.
“Buongiorno tesoro”, rispose sua madre che subito dopo le versò del latte caldo nella tazza.
“Buongiorno Bella”, disse Charlie.
Bella iniziò a sorseggiare il latte, Charlie non sapeva cosa dire, così decise di prendere un’altra fetta di dolce, mentre Renee canticchiava le canzoni che davano alla radio, studiando ogni minimo movimento di sua figlia.
A un certo punto, l’attenzione di Charlie fu catturata dallo smeraldo che faceva bella mostra di sé sull’anulare di Bella.
Quando Bella sollevò lo sguardo dai ghirigori di pizzo Cantù sulla tovaglia di lino bianco, incontrò gli occhi di suo padre che sembravano indicare proprio il suo anello di fidanzamento.
Istintivamente, come si è soliti fare quando si vuole proteggere qualcosa di molto prezioso, ritrasse la mano e la nascose sotto la tovaglia.
Ma il gesto suscitò anche la curiosità di sua madre.
“Bella? Tutto bene?”
“S-sì, sì mamma…”
“Bella perché non fai vedere anche a tua madre cosa nascondi sotto il tavolo?”, propose Charlie con nonchalance.
“Cosa sta succedendo?”, lo sguardo di Renee saettò da suo marito a sua figlia, fino a posarsi sulla mano destra di Bella che era timidamente tornata a posarsi sul tavolo.
“Tesoro, non farmi preoccupare. Parlami! Cosa c’è?”
Bella sollevò timidamente la mano e la posò sul tavolo, in modo che sua madre e suo padre potessero ammirare l’anello.
“Oh”, fece Renee prendendole la mano e studiando da ogni possibile angolazione l’anello di sua figlia.
“E… cosa è? Cioè… voglio dire, cosa significa?”, balbettò Renee.
“Me lo ha regalato Edward. E’ un anello irlandese, un pegno d’amore.” Rispose timidamente Bella.
“Ma è… un anello di fidanzamento?”, continuò Renee.
“S-sì”, rispose Bella sollevando il capo e incontrando lo sguardo a metà tra il turbato e il commosso di sua madre.
Charlie, invece, non si mostrò particolarmente interessato alla faccenda e continuò a sorseggiare il suo caffè.
La sua calma fece insospettire Renee, che si destò dal suo confuso stato d’animo per riprendere il marito.
“Charlie?! Sei tra noi? Hai sentito cosa ha detto tua figlia?”
“Sì, sono qui e ho sentito.”, fece un occhiolino complice a Bella che, se possibile, era ancora più stupita di sua madre dalla reazione di Charlie.
“E non dici niente?!”, urlò Renee.
“Ah sì, perdonatemi… Congratulazioni Bella!”
Bella strabuzzò gli occhi per lo stupore, Renee quasi non si strozzò con il caffè che aveva appena sorseggiato, mentre Charlie guardava divertito le reazioni delle sue donne.
“Tuuuu! TU! Tu sapevi tutto e non mi hai detto niente!”, lo rimproverò Renee dopo essersi ripresa e aver recuperato un tono di voce normale.
“Tesoro, non potevo dirtelo prima e perdermi questa deliziosa scena! Ahahahahah!”
Charlie le baciò teneramente una guancia e le passò un braccio intorno alle spalle.
“Lo sapevo da qualche giorno. Precisamente da quando Edward ha comprato l’anello e sinceramente, quando mi ha chiesto la tua mano, non mi ha neanche stupito più di tanto. Un po’ me lo aspettavo. È un ragazzo molto rispettoso e ben educato. Mi piace e gli voglio bene. E poi francamente, penso che nessun altro sia degno della tua mano. Quindi, ho subito dato il mio consenso e ho promesso a Edward che non avrei detto nulla perché lui voleva che fossi tu ad informarci della lieta notizia.”
Charlie sorrise a sua figlia che finalmente riuscì a tirare un sospiro di sollievo.
“Mamma, tu non dici niente? Per te va bene?"
“Oh, Bella, certo che va bene! Sono d’accordo con tuo padre. Anche se avrei preferito essere informata prima, ho rischiato di morire e di non poter vedere mia figlia salire all’altare vestita di bianco!
Tutti e tre scoppiarono a ridere e finirono di fare colazione iniziando a discutere dei preparativi delle nozze.


Terminata la colazione, Bella andò in camera sua a studiare.
All’improvviso le tornarono in mente alcune frasi che i suoi genitori avevano pronunciato qualche ora prima e a cui non aveva dato particolare importanza.

“Voleva che fossi tu ad informarci della lieta notizia.”
“Salire all’altare vestita di bianco.”

Come avrebbe potuto rivelare ai suoi genitori che era incinta e che non avrebbe potuto indossare quell’abito bianco perché sarebbe arrivata con il pancione all’altare e tutti avrebbero saputo che non era degna di quell’abito?
E se al momento di arrivare all’altare il bambino fosse già nato?
E se Edward non tornasse dalla guerra, lei all’altare non arriverebbe mai.
E se, e se, e se…
Tutti quei se vorticarono così velocemente nella sua mente da farle perdere i sensi.
Quando si risvegliò, non era in camera sua e aveva un forte mal di testa e una strana sensazione di nausea.
Riconobbe subito, dai libri e dai quadri appesi alle pareti, nonché dall’odore di bergamotto, lo studio di suo zio Carlisle.
“Bella, piccola, come ti senti?”
“B—be…”, non riuscì a terminare la risposta a suo zio, perché la nausea troppo forte le fece rigettare tutta la colazione sul lettino.








NOTE

- QUI e
cliccando su "sigla" nel testo, trovate il video della sigla, suonata dall’orchestra Angelini, che accompagna l’ingresso di Bella in sala da pranzo ;

- Bella pensa che non può indossare l’abito bianco poiché è incinta. Forse molte di voi, sicuramente le più piccole, non lo sapranno, ma fino a qualche tempo fa, in particolare nelle zone più tradizionaliste, le spose incinte o comunque non illibate, non potevano indossare l’abito bianco, simbolo di candore e purezza. QUI un rimando a wikipedia che spiega un po’ questa vecchia tradizione.







Sono imperdonabile. Avevo promesso di aggiornare entro Pasqua, ma non ce l’ho fatta. Mi dispiace.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e prometto che per il prossimo non dovrete attendere così tanto.
Buon fine settimana, a presto!

  
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