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Autore: mangakagirl    21/04/2012    4 recensioni
-Ma allora…- disse il professore stupito.
-Allora c’è un falso Kid- dissero all’unisono seri i due detective e il ladro fantasma.
-Dannazione!- imprecò Haibara – questo è l’ennesimo problema che va a sommarsi a quelli già esistenti-
-Già- disse Hattori sedendosi sul divano a braccia incrociate – e che facciamo riguardo Ran?-
-Lo so io…- disse Conan imitandolo -… Kid fingerà di essere me-
-Cosa?!- esclamarono tutti tranne Haibara.
(tratto dal cap 3)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Shinichi Kudo, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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19.
Spalancò gli occhi e fu accecato dalla flebile luce arancione che penetrava dallla finestra: era passata da poco l’alba. Guardò l’orologio constatando che erano circa le 7.00, si tastò repentino volto e petto e si osservò le mani col fiato sospeso: era ancora un liceale a quanto sembrava. Si voltò verso Hattori e sorrise notando che sonnecchiva tranquillo con un piccolo rivolo di bava all’angolo della bocca spalancata.
Si alzò dal letto e uscì dalla stanza silenziosamente per non svegliare il migliore amico. Raggiunse il bagno e si specchiò nell’immenso specchio sopra il lavandino in stile moderno, imprimendo bene nella mente quell’immagine prima che tornasse ad essere quella di un bambino di sette anni. Aprì il rubinetto della doccia e si spogliò; rimase sotto il getto per molto tempo, godendosi quel calore piacevole che scorreva sulla sua pelle. Uscì avvolgendosi un’ asciugamano alla vita e cominciò con un’altra ad asciugarsi i capelli con estrema lentezza ad occhi chiusi, perdendo la cognizione del tempo. Quando, vestito ed asciutto, uscì dal bagno venne travolto da una strana senzazione. Non era lo sbalzo di temperatura che c’era tra il bagno, avvolto in una nube di vapore, e il corridoio tiepido della casa, era qualcosa di più opprimente…  Entrò in camera per svegliare l’amico ma al suo posto trovò un biglietto scritto frettolosamente su un pezzo di carta: “Vieni dal doc”. La strana sensazione si tramutò in agitazione che gli pervase la mente rendendola tutt’altro che lucida, scese frettolosamente le scale, rischiando di rompersi l’osso del collo, e sbattè in malo modo la porta di casa uscendo.
Raggiunse il campanello di Agasa e cominciò a suonarlo freneticamente. Il cancello fu aperto con uno scatto e Kid comparì sulla soglia di casa con espressione preoccupata facendolo agitare ancora di più.
-Che succede?- domandò Shinichi con tono inquieto ad Hattori che stringeva tra le braccia una Kazuha in preda ad una crisi di pianto.
-Leggi- rispose serio passandogli un foglio scritto al computer. Shinichi lo afferrò senza preoccuparsi di stropicciarlo e il sangue gli si gelò nelle vene.
“Kudo, se vuoi rivederla vieni alle 24.00 di stasera nel luogo che ti comunicheremo oggi alle 15,00. Una mossa falsa e puoi dirle addio per sempre.”
Il ragazzo alzò lo sguardo allarmato e si guardò attorno.
-Dov’e Haibara?- domandò cominciando a camminare per la stanza -Haibara!- urlò agitato e imprecò -L’hanno presa, dannazione! Avevo fatto attenzione ad ogni dettaglio e sono riusciti a prenderla!-
-Kudo non è Haibara che hanno preso- disse Hattori seguendolo con espressione seria mentre Ai scendeva le scale arrivando in salotto. Il cuore di Shinichi perse un battito non appena la vide: se non era Haibara ad essere stata rapita, allora…
Hattori lo afferrò per un braccio costringendolo a sedersi non appena vacillò pallido come un lenzuolo.
-Che succede?- domandò Ai ignara di tutto scrutandoli un po’ allarmata. Kudo si volse verso Hattori e sussurrò con occhi vuoti:
-Non l’hanno presa… dimmi che non l’hanno presa Hattori-
Il detective del Kansai non potè che sospirare e annuire.
-Hanno preso Ran, Kudo-
Ai sbiancò fissandoli inorridita mentre Kazuha singhiozzò più forte.
-Il foglio l’ha trovato Kazuha sul suo futon. Stanotte sono entrati e hanno narcotizzato lei- indicò la ragazza che piangeva disperata -e rapito Ran-
-Dannazione!- imprecò Shinichi battendo un pugno sul tavolino basso in mezzo ai divani.
-L’antidoto non durerà fino a stasera!- si prese la testa tra le mani e si ordinò di liberare la mente: doveva mantenere la lucidità, anche se, in quel momento, sembrava impossibile. Haibara prese parola:
-Sono stati qui per portarla via… perché non hanno preso anche me? E come hanno fatto a rapirla senza che nessuno se ne accorgesse?!-
-Ci mancava solo che prendessero anche te- rispose Hattori mentre Shinichi ragionava.
Il giovane liceale si alzò di scatto qualche minuto dopo, sotto lo sguardo sgomento dei presenti, quando un piano gli folgorò la mente; si girò verso Kazuha e le puntò l’orologio addosso.
-Scusa Kazuha- mormorò spedendola nel mondo dei sogni. Inspirò profondamente per riordinare bene le idee.
-Ok, so come possiamo salvarla, ma ho bisogno dell’aiuto di voi tre- disse guardando Haibara, Kid e Hattori stupiti di quel suo strano atteggiamento.
*  *  *
Kudo cominciò a ticchettare nervosamente le dita intorno alle braccia icrociate sul petto, seduto davanti al tavolo con il cellulare davanti. Più lo fissava, più sentiva la tensione crescere. Attorno al tavolo sedevano gli altri quattro, assorti a loro volta nei loro pensieri. Kazuha era stata portata in camera e Haibara le aveva fatto respirare altro narcotizzante per essere sicuri che dormisse fino a sera e non intralciasse i loro piani, il doc era tornato da poco a casa e, non appena gli ebbero raccontato tutto, si era seduto accanto a loro con espressione preoccupata.

DRR. DRR. DRR. DRR.

Il telefono di Shinichi prese a vibrare incontrollato mentre sullo schermo compariva “Sconosciuto” e tutti balzarono agitati sulla sedia. Il proprietario lo afferrò repentino e inspirò a fondo.
-Pronto- una risata maligna lo fece infuriare: cosa poteva esserci di tanto divertente in un rapimento?
-Ciao Kudo, vedo che hai fatto in fretta a rispondere- disse una voce sghignazzando.
-Gin- sputò Shinichi con tutto l’odio che aveva in corpo- Dov’è Ran?- domandò infuriato.
-Proprio qui con me- rispose l’uomo con tono da maniaco facendo conficcare le unghie nella carne al ragazzo dalla rabbia e dalla paura -Tranquillo, sta bene… per ora- continuò Gin voltandosi verso la ragazza -Sta giocando con Vodka- scoppiò ancora a ridere con gusto.
-Che volete da lei?- domandò Shinichi cercando di non perdere la testa: doveva rimanere lucido, doveva riuscirci per Ran.
-Vogliamo i documenti dell’archivio, quelli veri. Nella valigetta erano dei falsi- rispose Gin tornando serio.
-Cosa?- il ragazzo spalancò gli occhi incredulo: tutto quello per degli stupidi pezzi di carta? E cosa potevano mai significare per loro?
-Hai capito bene Kudo. Carica i documenti su una pen drive e la riavrai indietro- spiegò l’uomo mentre l’urlo di Ran richeggiava squarciando il silenzio. Shinichi rabbrividì sentendo il sangue gelare nelle vene come ghiaccio.
-Vodka- pronunciò Gin con finto tono di rimprovero –è una ragazza giovane, vacci piano. Non è sicuramente abituata…- scoppiò in una fragorosa risata godendosi il fatto che il liceale sentisse tutto. -Allora Kudo: h. 24.00 con la pen drive al capannone abbandonato accanto alla fabbrica di metalli del quartiere di Aoyama-
Shinichi annotò tutto in fretta su un block notes e, nonostante sapesse che l’uomo avrebbe potuto non rispondergli, domandò serio:
-Che cosa le state facendo?-
Gin si voltò di nuovo verso Ran e rise sprezzante: Vodka la stava torturando legata ad una sedia. Le aveva provocato una profonda ferita sul ginocchio e sul braccio sinistro che perdevano sangue, formando una pozza scarlatta sotto di lei e impregnandole i vestiti.
-Nulla, Vodka ha solo alzato un po’ il gomito. Ma sta’ tranquillo: il bello deve ancora cominciare…- rise ancora mentre il ragazzo si sentiva morire a quelle parole. Immaginava l’avessero ferita ma, più di tutto, aveva paura che la stessero violentando.
-A stasera, Kudo- terminò Gin chiudendo la telefonata mentre lui fissava terrorizzato il vuoto.

 
n. dell’autrice: Eccomi gente! Come va?? Ran è stata rapita dai MIB =( scusate, ma nn potevo far comparire Vermouth e farla sparire all’improvviso così, cm se nulla fosse… d'altronde i MIB l’avevano mandata x avere i documenti dell’archivio, quindi… hanno trovato un secondo modo x avere qll veri (xkè dentro la valigetta erano dei falsi!) Il problema è ke l’antidoto sta x finire il suo effetto!! Come faranno??? o.O lo scoprirete nel prox capitolo! A proposito, nn è ke mi sn inventata il quartiere di Aoyama xkè ha lo stesso nome di Gosho, esiste veramente in giappone! E anke qll di Edogawa! ^--^ andate su wikipedia e lo leggerete da voi!
Grz a Missfunix Sherry Myano e Kaity x aver recensito! Cm smpr mi riempite il cuore di gioia! Arigatò v.v (inchino) mangakagirl!
  
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