"Two lovers entwined pass me by
And heaven knows I'm miserable now."
[The Smiths - Heaven Knows I'm Miserable Now]
 

Pansy aveva custodito l'Amore dentro di sé come un figlio inatteso, ma teneramente accudito.
Aveva imparato, poco a poco, a convivere con la consapevolezza che non sarebbe mai stata ricambiata.
Aveva imparato, poco a poco, a godere della gioia altrui. Non era appagata dalla propria vita, così cominciò a bearsi dei sorrisi radiosi che vedeva ovunque, intorno a sé.

Imparò a fingere, a mentire, a raggirare le proprie emozioni.
Non riusciva, però, a impedirsi di stare lontano da lui. Doveva essere osservato, doveva essere accontentato... doveva essere amato. Da lei.
Si accorse, ben presto, che l'ostentata felicità degli altri la privava della salute. Non prestava più attenzione a nulla, non si curava più di sé stessa.
Non riusciva a volersi bene.
Il germe della misantropia la invase, così cominciò ad allontanare chi cercava di starle vicino, chiunque si preoccupasse per lei.
Decise che era giunto il momento di porre fine ad una gravidanza che l'aveva danneggiata nel profondo dell'animo.
Gli riversò addosso l'incontenibile e straripante e travolgente fiume di sentimento che scorreva, doloroso, nelle sue vene.

Lui, che l'accolse.
Lui, che chiarì fin da subito che non l'avrebbe mai amata. Che non ci sarebbe stato alcun tipo di condivisione, tra loro. Che avrebbe approfittato
biecamente della devozione di lei.

Non conosceva più dignità, né orgoglio. Era entusiasta di piegarsi ad un compromesso che, ne era sicura, le avrebbe inflitto le più grandi ferite.
Aveva trovato l'imperfetta imitazione di quello che andava cercando. Andava benissimo.
Pansy era una che si sapeva accontentare. Pansy sapeva di non poter essere felice.