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Autore: Phoenixstein    21/04/2012    3 recensioni
Richard trattenne l’acino violaceo a mezz’aria fra due dita. Il suo sguardo lo attraversava e andava oltre, ad incagliarsi dritto in quello attento di Till. Il chitarrista si passò il chicco d’uva sulla bocca con un delizioso ghignetto, poi vi affondò i denti e il succo prese a colare sul mento appena ruvido di barba
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Richard trattenne l’acino violaceo a mezz’aria fra due dita. Il suo sguardo lo attraversava e andava oltre, ad incagliarsi dritto in quello attento di Till. Il chitarrista si passò il chicco d’uva sulla bocca con un delizioso ghignetto, poi vi affondò i denti e il succo prese a colare sul mento appena ruvido di barba. Un paio di gocce scapestrate e veloci, nulla più. Si strofinò mascolinamente con il dorso della mano, senza smettere un solo istante di guardare negli occhi chiari del suo vecchio amico per carpire il momento esatto in cui li avrebbe accesi la lussuria. Masticò lento, sicuro che la polvere da sparo che stava spargendo avrebbe fatto saltare in aria tutto quanto da un momento all’altro. La sua volontà imbrigliò stretto qualsiasi altra cosa non fosse il flirtare pesantemente con la buona cara checca d’annata che gli sedeva affianco e aveva già afferrato il concetto, sbottonandosi la camicia hawaiana.

Till sorrise, Reesh non cambiava mai… e glielo faceva venire duro anche con quelle scemenze. Lo vide allungare la mano verso il grappolo al centro del tavolo per staccare un altro acino. E questo viaggiò con calma verso la sua bocca, stavolta. Faceva improvvisamente caldo e non era certo per il sole pomeridiano che accarezzava il giardino. Till dischiuse le labbra e Richard gli regalò quel dolce piccolo frutto con maliziosa virtuosità. Ma prima che il chitarrista potesse spostare la mano, il cantante aveva già inghiottito e pretendeva di assaggiare quelle dita temprate dalle fatiche della chitarra… Quelle dita che presto avrebbe avuto addosso, dappertutto. Le mangiò di baci, mordendole e bagnandole come un cane affamato, un cane rabbioso.

–E dillo che vuoi scopare, Lindemann! – sghignazzò Kruspe, gettandosi addosso a quella montagna d’uomo. Quel pomeriggio estivo era stato fin troppo fiacco… era giunto il momento di aprire il fuoco!

Furono scintille a sprizzare dallo scontro delle loro bocche, passione cieca che condividevano da una vita e di cui non ne avevano mai abbastanza, scontro epico fra prodi titani, uomo contro uomo, bagno umido e fatale di magma... Ed era solo l’inizio. Il prato poteva essere comodo abbastanza, uh?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E… niente, mi vergogno tanto a postare in questa sezione, non ne sono degna! u.u

Non voglio insinuare niente sul signor Lindemann o sul signor Kruspe.

   
 
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