E sia la luce. E così fu.
Nelle caotiche variabili di quel mondo prossimo alla nascita, non vi mancava che un solo fattore, un fattore certo, un fattore che determinava la vita o la morte di questo e di un'infinità di mondi. E ogni mondo ha il suo fattore. Perché senza questo, non può esserci vita, ma solo nulla e immensità.
Considerandolo, si era compreso che non poteva essere unilaterale.
Che non poteva esistere a sé stante.
Il fattore aveva bisogno del suo complementare. Aveva bisogno dell'altra parte di se stesso. Perché non vi è luce senza ombra, e non c'è ombra senza luce. Legati insieme da uno stesso destino. Eternamente condannati ad un ciclo infinito, un ciclo in cui nessuno di loro può prevalere.
STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO.