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Autore: Medy    22/04/2012    1 recensioni
Sirius Black, ormai diplomato e quasi Auror non ha abbandonato i suoi modi irresponsabili da vero malandrino. Re delle notti folli , non è intenzionato a sacrificare la propria libertà.
Anche se un incontro forse cambierà la sua intera visione delle cose. Due occhi, profondi, capaci di arrivare a quell'animo che sembra irraggiungibile. Quel sorriso che tocca il cuore e i suoi modi di fare , saranno il Mix perfetto per gettare l'erede dei Black K.O. . Dolce come un Muffin, delicata come un sufflè, forte come il cacao, questo nuovo personaggio entrerà nella vita di Sirius come un uragano. Anche lei sarà coinvolta in qualcosa di troppo grande, che condurrà Sirius a prendere una delle decisioni più difficili e dolorose .... Ambientata nella OLD GENERATION, ritorno con una nuova FF...SPERANDO DI COLPIRVI E INCURIOSIRVI!! Baciii!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Wonderful Life is while you’r in the World-
-Fourth  Chapter-
 

 
James esitò un attimo, prima di entrare nell’elegante gioielleria che da tempo aveva attirato la sua attenzione. Il suo aspetto era in netto contrasto con l’interno del negozio, e con i dipendenti che guardarono quel giovane occhialuto con sguardi di disapprovazione e disgusto. Aveva il Trench zuppo, i capelli bagnati aderivano alla fronte e gli occhiali non facevano altro che scivolargli dal naso. Fuori pioveva a dirotto e l’ombrello era un Optional.
Si diresse verso l’enorme bancone , dove anelli scintillavano allegramente.
“Salve, cosa posso fare per lei?”. L’uomo ben vestito lo affrontò subito, senza lasciargli il tempo di appoggiarsi alla superfice di cristallo.
“Vorrei vedere qualche anello… Sa, voglio chiedere alla mia ragazza di sposarmi”. James era radioso, il sorriso che gli incorniciava il volto faceva da degno sostituto al sole che quella giornata aveva deciso di rimanere nascosto.
“Abbiamo questi cerchietti in oro bianco molto economici, sottili e molto eleganti…”. James lo guardò torvo, quando gli fu messo sotto il naso degli anellini inutili, sottili e senza un pizzico di lucentezza. Lily meritava il meglio del meglio e quei cerchietti non potevano incorniciare le belle mani della sua amata. Scosse il capo e indicò un solitario, che brillava di luce propria, proprio come la sua Lily.
“mi faccia vedere quello” Esclamò. L’uomo , con riluttanza prese la scatola di velluto blu e gliela mise d’avanti, cercando di mantenere una distanza di sicurezza. James lo guardò allungo. Era stupendo, aveva una brillantezza accecante e Lily meritava quella bellezza.
“Lo prendo….” Disse infine, infilando le mani nel Trench per poi cacciare banconote babbane. In quel momento l’uomo cambiò del tutto espressione, ammettendo di aver sbagliato ad averlo trattato con diffidenza. L’apparenza poteva ingannare e si affrettò subito a rimediare al suo sbaglio. Impacchettò quel gioiello con cura e ringraziò il ragazzo che uscì da li con aria soddisfatta.
James si smaterializzò quasi subito, e iniziò a preparare ogni cosa per quella sera. Quella sera che avrebbe cambiato la sua vita.
 
 
 
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Sirius e Remus entrarono in casa, avevano terminato quell’ennesima giornata . Remus soddisfatto , Sirius nevrotico e spossato.
Quando furono all’ingresso del piccolo appartamento, la scena che ebbero d’avanti agli occhi fu orribile. James vicino ai fornelli, con indosso un grambiule a fiori. Sirius scoppiò a ridere.
“Cosa cavolo ti sei messo addosso?”. Sghignazzò Sirius, con le lacrime agli occhi.
“No ragazzi dovete andare via!”. James lasciò i fornelli e cercò di bloccare l’ingresso dei due.
“James no! Devo farmi una doccia e ho fame, non puoi cacciarci”. Naturalmente Sirius non capì il motivo della sua richiesta. Non  notò i petali di rosa sparsi per la tavola, non notò le candele rosse dal quale proveniva l’atmosfera romantica e non notò l’intento di James di preparare una cenetta per la sua Lily.
“Sirius andiamo a prenderci una birra”. Remus cercò di trascinare via Sirius, che a sua differenza, aveva capito ogni cosa.
“Non ho voglia di una birra, voglio rimanere a casa…aaaaaaaa….”. Sirius sembrò cadere dalle nuvole. Lo sguardo di disapprovazione di Remus e quello di supplica di James resero tutto chiaro.
“Hai organizzato una serata romantica per la Evans”.
“Ma bravo Sirius , adesso andiamo…”. Remus prese il braccio dell’amico e cercò di trascinarlo fuori da li, ma lui continuava a trattenersi.
“Le chiederai di sposarti? No , James, non dirmi che lo farai!”. James arrossì, e Remus cercò di zittire quello stupido che stava rovinando ogni cosa.
“Oh cavolo, perderò anche te….Buona fortuna!”. Concluse infine, e senza attendere che James potesse ribattere o in parte giustificarsi, lasciò la stanza con Remus, che non smise di fulminarlo con lo sguardo.
“Non so cos’hai in quella testa, ma dire certe cose non è da persona normale. O almeno non sono parole che un amico dovrebbe dire”. Solo quando furono per strada , Remus sbraitò contro di lui.
Sirius alzò gli occhi al cielo. Non aveva intenzione di ascoltare alcun rimprovero. Non ascoltava altro dal giorno alla notte. Non faceva altro che doversi sentire in colpa per qualcosa che lui considerava giusta , ma che per gli occhi degli altri era tutto sbagliato.
“Ho detto solo ciò che penso… Il matrimonio è una condanna a morte! E James si sta uccidendo con le sue mani!”. Le parole di Sirius erano forti, e se James le avesse ascoltate , non avrebbe più compiuto il passo che da anni progettava di fare . James era molto influenzato da quell’amico, pendeva dalle sue labbra e una qualsiasi parola di quest’ultimo avrebbe mandato in fumo ogni cosa.
“Se vuoi bene davvero a Jemes sai quanto ama Lily e sai che da anni progetta di chiederle la mano! Non puoi fare altro che essere felice…”. Le parole di Remus erano solo un ronzio fastidioso. Sirius non voleva ascoltarlo perché lui non pensava ciò che pensava lui.
Voleva bene a Jemes come voleva bene a Lily, ed era più che felice che i due , continuavano ad amarsi come sempre, come il primo giorno, ma non poteva accettare che quei due, che per anni gli erano stati accanto, un giorno , improvvisamente , decidevano di lasciare tutto e iniziare una vita diversa, lontano da tutti loro. I malandrini non potevano dividersi.
“Non capisci. Non puoi capire”Sussurrò Sirius ritornando alla realtà e sperando di concludere quel discorso . Non aveva voglia di stare li, aveva la gola secca e voleva chiudere quei pensieri che frenetici si formarono nella sua mente. E una sola birra non avrebbe fatto alcun effetto.
“Remus ci vediamo domani..”
“Dove vai?”. Remus non ebbe il tempo di ascoltare la risposta, che Sirius gia era diventato cane e gia era corso via , lasciandolo solo .
 
 
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L’ennesimo bicchieri di Wodka finì con rapidità. La gola bruciava , ma lui non diede peso . Ne voleva ancora e ancora si fece riempire quel bicchiere. Il locale mancava di luce, tutto era scuro e la musica era assordante , tanto da non fargli ricordare il nome della ragazza che gli stava accanto . Parlava, stava dicendo qualcosa e anche lui disse delle cose, cose che non credeva che potessero essere facili da dire. Un sorriso, uno sguardo e la serata si concluse come tutte le altre serate .
Finì in un letto sconosciuto, in una casa anonima e senza nome. Finì tra le braccia di qualcuno di cui non conosceva il volto, di cui non conosceva storia, vita .Assaporò  l’ennesimo odore diverso, Baciò  labbra diversa, toccò pelle diversa. Finì come la Vodka, rapidamente, tanto da non gustarne il sapore.
 
                              
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 Angy si svegliò con il sole. Era l’alba e sgagliattolò fuori dal letto. Sonya dormiva ancora, e avrebbe dormito fino a quando Angy non avrebbe scosso il suo sonno, cosa che avrebbe fatto il più tardi possibile. Doveva preparare le sue opere d’arti, e per farlo doveva stare sola , senza nessuno che potesse interrompere il suo lavoro.
Si vestì velocemente e salì in sella del suo mini scooter. Attraversò la città silenziosa. Silenzio interrotto solo dal rumore del motore dello scooter. Amava quel silenzio, amava l’aria fredda che si infrangeva contro le sue guance, intorpidendole. Il sole colorava il cielo di viola e una leggera nebbiolina saliva al cielo. Era un’atmosfera ispiratrice e suggestiva.
Raggiunse il suo piccolo Bistrot, e ci entrò pronta a dar vita alle sue opere d’arti gastronomiche.
Iniziò a infarinare il bancone e prese tutto ciò che occorreva. Iniziò ad impastare.
Gettò le mani nell’impasto freddo, che al contatto con la pelle era granuloso e soffice. Amava quella parte del suo lavoro, amava i dolci ancora prima che prendessero forma. Era li che il lavoro acquistava importanza. Se avesse sbagliato fin da subito l’intero lavoro sarebbe andato distrutto, quindi tutta la sua passione risiedeva in quel primo atto.
Improvvisamente , la sua concentrazione fu interrotta, e la sua attenzione fu rivolta ad altro. Sentì grattare vicino alla porta. Era un grattare frenetico. Lasciò ciò che stava facendo e si diresse verso la porta. Non c’era nessuno, l’aprì e abbassando lo sguardo incontrò il volto nero e peloso del cane incontrato settimane prima.
“Sirius”. Trillò lei accasciandosi e accarezzandogli dietro le orecchie, gesto che lo rese felice. Appoggiò le grosse zampe alle spalle di Angy e le leccò il viso.
Uno strano odore aveva quel cane, come se avesse bevuto Vodka.
Angy si alzò e rimase a fissare il cane che continuava a farle le feste.
“Vieni su, che ti do qualcosa da mettere sotto i denti…” Disse lei e facendosi da parte lo fece entrare.
Sirius si mise a sedere in attesa di Angy, che gli portò dei biscotti allo zenzero avanzati della sera prima. Il cagnolone li mangiò con gusto. Poi rimase a fissare la ragazza che intanto si era accomodata di fronte al cane.
“Tu si che sei un cane strano…. I tuoi padroni ti lasciano per strada da solo e sei  capitato proprio fuori la mia porta… sei un mistero!”. Angy non smetteva di accarezzarlo e Sirius non smetteva di godersi quelle coccole. Aveva occhi profondi, e Angy osò pensare di conoscere quello sguardo. Lo aveva visto gia, gia i suoi occhi si erano scontrati con quello sguardo.
“Che sciocca che sono…” Disse  a se stessa, avendo pensato di conoscere quello sguardo. Era solo un cane, un cane visto solo una volta,  non contando quella  mattina. Un cane che aveva dei padroni irresponsabili e senza scrupoli. Eppure, sentiva un Feeling , qualcosa la legava a quel cane, un qualcosa che l’aveva condotta a fermarsi per strada e soccorrerlo, quel qualcosa che quella mattina l’aveva indotta a farlo entrare e accomodare accanto a lei.
“Mi stai facendo perdere tempo…. Su, mettiti buono li…” . Lo condusse in un angolo del locale, e ritornò ad occuparsi del suo lavoro lasciato poco prima.
Sirius continuava a fissarla, buono e immobile come incantato dai suoi movimenti, cosa che la imbarazzò.
 
 
 
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Quella mattina Lily aprì gli occhi e incontrò il viso di James , ancora perso nei sogni. Il cuore era leggero e il ricordo della sera prima le disegno un sorriso sul volto. James le aveva preparato una sorpresa speciale, con la cena e i petali di rosa. La musica giusta e i gesti giusti le aveva chiesto la mano. Lei non aveva dubbi, anche prima di quell’evento , lei era più che convinta che lui sarebbe stato il compagno di vita che l’avrebbe affiancata per sempre, ma comunque ciò che aveva fatto per lei , l’aveva lasciata di stucco. L’anello era splendido, e le parole che le aveva dedicato ancora di più. Toccò il viso del fidanzato e si perse il quel volto angelico, sereno. Non aveva dubbi, lui era il suo destino, la sua strada e l’amore che provava per lui non sarebbe mai cambiato. Lo sapeva , sapeva che il battito nel suo petto sarebbe stato eterno.
Si alzò piano dal letto e in punta di piedi andò in cucina, e iniziò ad armeggiare con i fornelli. Ma qualcosa la fermò. Si guardò l’anulare e un pensiero iniziò a tormentarle la mente. Uno strano vuoto le prese al petto e in un momento si sentì sola. Quella gioia non l’avrebbe potuta convivere con chi l’aveva affiancata per anni, con chi era stato un tassello importante nella sua vita. Avrebbe voluto chiamarlo, avrebbe voluto condividere con lui quella gioia , ma purtroppo avevano preso strade diverse. Purtroppo lui aveva preso la strada sbagliata e lei non avrebbe potuto persuaderlo da ciò. Calde lacrime le scivolarono sul viso, ripensando a lui, il suo primo vero amico, a lui , il primo ad averla accettata nonostante la sua diversità. Severus aveva lasciato un grande vuoto dentro di lei, un vuoto che ogni giorno si faceva sentire.
“Buon Giorno amore….” La voce roca di James la distolse da quei pensieri, e cercando di asciugarsi le lacrime, prima che lui potesse vederla, ritornò ad occuparsi della colazione.
“Buon giorno… Ti avrei portato la colazione a letto”. Sospirò Lily baciandolo dolcemente.
“No, preferisco stare seduto, il letto serve ad altro”. Il suo abbraccio riportò calore . Il suo bacio le ridonò il sorriso. Severus Piton aveva lasciato un vuoto, un vuoto che James era pronto ogni giorno a colmare.
 
 
 
                                       
 
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Sirius ritornò a casa , ancora frastornato. La testa gli doleva, e il corpo era intorpidito. Aveva trascorso gran parte della mattina in quel Bistrot con quella buffa ragazza, che non aveva smesso di parlare un secondo, nonostante lui si fosse camuffato in cane. Non seppe perché era ritornato in quel posto, dopo aver trascorso una notte di sesso. Era ritornato in quella stradina e le gambe, o meglio le zampe  , lo avevano condotto d’avanti a quella porta, lo avevano condotto da quella ragazza, che senza esitare lo aveva ospitato e coccolato. Sorrise divertito, aveva approfittato della sua forma da cane, per farsi coccolare per bene. Non le aveva tolto gli occhi di dosso. L’aveva osservata e ammirata. I movimenti erano stati forti, passionali. Il viso era concentrato e gli occhi velati di una strana luce, come se ciò che facesse fosse per lei essenza, vita. Era passione, passione per il suo lavoro, passione per ciò che amava. Guardò il cielo e constatò che fosse ancora molto presto. Una doccia e poi sarebbe corso in ufficio, pronto e costretto a dover compilare l’ennesima pila di documenti . Salì le scale ed entrò nell’appartamento, giusto in tempo per gustarsi la bella colazione che proprio in quel momento Lily stava servendo a James.
“Buon giorno Malandrino”. James era di buon umore, e nonostante le parole dette da Sirius solo poche ore prima, non gli negò il suo sorriso radioso. Non poteva esserci rancore tra i due, erano legati da qualcosa che andava oltre l’amicizia, e le parole di Sirius erano solo un ricordo e un rimpianto per quest’ultimo.
“Buon Giorno sposini” Sirius salutò l’amico con un abbraccio fraterno, come era d’abitudine, e a Lily le scoccò un bacio sulla guancia, mentre lei lo faceva accomodare e gli metteva d’avanti delle cialde fumanti.
“Non Lily, davvero ho gia fatto colazione!”. Sirius cercò di astenersi , aveva mangiato abbastanza e la sua linea ne avrebbe risentito se il suo organismo avrebbe assunto altri zuccheri.
“Ove?”. James aveva la bocca piena, ma non riuscì a trattenere la curiosità di scoprire dove fosse stato l’amico la sera prima. Aveva cacciato sia Lui che Remus non preoccupandosi di dove si sarebbero cacciati. Remus doveva ancora rientrare, cosa che preoccupò Lily .
“Al Bistrot della scorsa settimana..:” Il sorriso trionfante fece infuriare Lily, che fraintese le sue parole.
“Non dirmi che hai ingannato anche quella povera ragazza tanto carina che ti ha soccorso “. Il volto di Lily divenne paonazzo.
“No no… Sono stato prima a casa di una…Non chiedetemi il nome vi prego, e tu Lily non fare quella faccia….”. Lily scattò in cucina, rifiutandosi di ascoltare i disgustosi  discorsi dell’amico.  James invece rimase in ascolto.
“Comunque, sono prima stata a casa di questa ragazza conosciuta in un locale , è accaduto quello che doveva accadere e poi…Sono andato via , ancora prima che lei potesse svegliarsi e ….sono andato da quella Angy….”. James battè il pugno sul tavolo in segno di trionfo.
“Ricordi il suo nome, segno buono”.
“Lo ricordo solo perché il Bistrot porta il suo nome, e non per altro! Non farti strane idee Ramoso”. James alzò le mani in segno di resa.
“Non mi faccio alcuna idea…Sono i fatti a parlare”Esclamò lui. La porta si aprì e apparvero Remus e Peter .
“Buon Giorno ragazzi…Sirius è innamorato”. James non trattenne la notizia . La comunicò subito ai presenti. Remus incredulo raggiunse i due amici, mentre Peter accennando un distratto “ Congratulazioni”, sgagliattolò in camera sua, chiudendosi la porta alle spalle, lasciando i presenti di stucco.
“Ma che ha?” Chiese Sirius fissando la porta. Da tempo Peter era strano, non stava mai a casa, ad eccezione di quelle volte che si chiudeva in camera e non lasciava entrate nessuno. Non sapevano dove lavorasse, sembrava non volerlo comunicare agli amici, e ormai mancava sempre agli incontri dei malandrini, che come da tradizione, trascorrevano almeno una notte al mese fuori, lontano dalla città, per far compagnia a Remus durante i periodi di Luna Piena. Sembrava volesse lasciarli. Sembrava volesse spezzare quell’amicizia.
“Non so… comunque racconta un po’ questa novità”. Remus tagliò corto quel discorso, più interessato a voler conoscere al nuovo Scoop di James.
“Sirius, nonostante abbia trascorso una notte a casa di una, è fuggito subito tra le braccia di un’altra”. Remus e James sembravano due megere intente ad aggiornarsi sugli ultimi avvenimenti del quartiere. Sirius gettò la testa all’indietro, sorridendo.
“E chi è la fortunata?”
“Angy, la ragazza del Bistrot…”
Remus e James scattarono con lo sguardo verso l’amico che non smetteva di sghignazzare.
“ Non sono innamorato…Non sono come te James, che si accontenta di addentare una sola mela…Io voglio provare prima tutte , voglio gustare tanti tipi di mela….Non mi fermo ad un solo assaggio”. Lily rientrò in sala da pranzo, con aria furiosa. Nonostante avesse cercato di non ascoltare le parole di Sirius, aveva colto quel paragone che la mandò su tutte le furie.
“I maiali mangiano le mele e tu sei un maiale Sirius Black. James ne ha anche addentata una sola, ma quell’unica mela gli ha lasciato un sapore dolce, tanto dolce che continua ad addentarla non stancandosi mai un momento. Mentre tu ne assaggi una diversa dalle altre , e l’unica cosa che ti rimane è il sapore marcio. Perché ne scegli tante , tutte schifose. Se tu ne scegliessi una, buona, noterai la differenza e non ne potrai fare a meno!”. Remus non potè che acconsentire a quelle parole.
“è vero Sirius … Non potrai mai trovare la donna giusta se fai di tutte le tue amanti. Nessuno avrà mai l’eccezione, nessuno avrà mai l’onore di conoscerti veramente e amarti”. Remus molte volte lo preoccupavano. Lui sosteneva i discorsi di Lily sull’amore e sulle donne, ma comunque insisteva a non volersi legare a nessuna , e percorreva la stessa strada di Sirius .Anche lui molte volte aveva condiviso il letto con qualcuno che non aveva rivisto più. Anche lui si perdeva in braccia diverse ogni sera. Non con il suo stesso ritmo, ma quando c’era occasione, lui si fiondava a capofitto.
“Il motivo è unico. Io non voglio innamorarmi.Amo me stesso e la mia moto…. Nessun’altra. È una decisione mia quella di avere amanti diverse ogni sera . Non sono il tipo di promesse eterne, di cene a lume di candela e di baci sotto la pioggia. Sono tipo di una notte e basta, di una notte in cui io non sono nessuno, non ho storia e non ho vita e di lei, chiunque essa sia, che decide di non conoscermi, ma solo di…” Interruppe il suo discorso filosofico, Lily lo fulminò con lo sguardo. L’ultima parola che stava per completare il discorso gli avrebbe riservato un bel ceffone in pieno volto.
“Devo correre in ufficio….Ci vediamo stasera”. Abbandonò la sua postazione e si chiuse in bagno.
“Sirius è cotto, ne sono convinto”. James ritornò ad occuparsi della colazione .
“Remus e tu? Dove sei stato questa notte?”. Lily piazzò altre cialde d’avanti al suo naso.
“Ovunque , da nessuna parte, in giro….” Remus giocò la carta del vago. Carta che gli assicurò di non dare spiegazioni su ciò che aveva fatto poche ore prima. Lily sorrise e scosse il capo. Non era cambiato nulla , erano rimasti i ragazzini conosciuti ad Hogwarts. Erano sempre stati cosi, e non sarebbero mai cambiati. Pensiero che rese la giornata ancora più piacevole.
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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