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Autore: _Marika_    22/04/2012    1 recensioni
Questa non è una storia. O meglio, lo sarebbe se le pure emozioni potessero sostituire luoghi, date e personaggi. Forse non possono.
Queste non sono che immagini, circostanze, sensazioni. Se qualcosa in esse vi fa rivivere qualcosa, anche solo un presentimento di un ricordo, scrivetemelo. Significa che ho raggiunto il mio obiettivo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stereotipi.

 

 

 

Lo stereotipo, nell'immaginario collettivo, è sinonimo di banalità, di pregiudizio, di modello prestabilito, di ignoranza o di mancanza di fantasia.

E' tutto ciò che si dovrebbe evitare; lo stereotipo uccide una buona lettura e deprime un bel film.

 

Ma è davvero così?

 

No. Gli stereotipi, nella vita reale, ci rilassano. Ci tranquillizza sapere che tutto è esattamente come ce l'eravamo aspettato.

E' piacevole. E' piacevole conoscere un napoletano che sa fare un'ottima pizza, per esempio. O incontrare un canadese che gioca a hockey. E' come se la realtà si incastrasse perfettamente con le nostre aspettative, e ciò ci dà una sorta di sicurezza, come se avessimo tutto sotto controllo.

Gli stereotipi ci fanno, in qualche modo, sentire meglio.

Ci fa bene constatare che la tipa che lavora al bar sotto casa, così bella e desiderabile, è solo un'oca senza cervello.

Ci tranquillizza che un un ragazzo si comporti male con noi, così da poterlo schiaffare senza pietà nella categoria degli stronzi senza cuore.

Ci rilassa un francese snob, così da poterlo poi criticare.

Ci piace un gay fissato con la moda.

Ci fa sentire a casa un governo ladro, un extracomunitario senza permesso di soggiorno, un mafioso con coppola e lupara.

Ci fa sentire bene con noi stessi il limite che non può essere superato.

 

E invece, come ci mettono a disagio le discrepanze!

Detestiamo dover riconoscere che quell'oca giuliva del bar è in realtà molto più profonda di noi.

Ci da fastidio credere che un diversamente abile possa essere una buona compagnia.

Non è facile accettare un prete divertente, un bimbominchia umile, un fascista gentile, una modella intelligente.

E finché ascoltare musica metal ci renderà metallari e ascoltare Justin Bieber ci renderà idioti, non ne usciremo mai. Perché etichettare tutto? Perché non si può essere omosessuali e allo stesso tempo profondamente credenti? Perché non si può guardare il Jersey Shore ed essere laureandi in lettere antiche?

 

Ma perché gli stereotipi sono così comodi, così rilassanti!

 

Com'è facile credere che gli uomini siano tutti stronzi e che le donne siano tutte volubili! E poi, increduli, imbevuti di tutti questi cliché, ci chiediamo come sia possibile che qualcuno possa davvero amarci proprio così come siamo.

 

 

La verità è che il mondo è molto più vario di quello che preferiremmo fosse.

Forse è il momento di smettere di aspettarci che le cose siano in un certo modo, e cominciare ad apprezzarle per quello che sono.

Diverse.

 

 

E accettare che gli stereotipi esistono solo nella nostra testa.

 

   
 
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