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Autore: SheeranHug    22/04/2012    1 recensioni
Inizio col presentarmi. Mi chiamo Hailey Thomson, ho 16 anni e vivo a Holmes Chapel, località sperduta nel Chensire.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14.
Durante il tragitto per tornare a casa, ero stata per tutto il tempo abbracciata ad Harry, che di tanto in tanto, mentre camminavamo, mi lasciava un bacio sulla guancia.
Quando ero con lui, sul mio viso compariva sempre un sorriso, stare insieme a lui mi faceva stare bene. Mi dava tutte le attenzioni di cui una ragazza aveva bisogno, e con la sua timidezza anche durante un bacio, era riuscito a farmi affezzionare a lui. Mi era sembrato testardo e sicurò di sè, e invece si era rivelato un ragazzo tenero e estremamente dolce.
Per la strada man mano, ognuno arrivò a casa sua, e una volta salutata April, ci ritrovamo davanti a casa di Loù, lo salutammo con un 'ci vediamo dopo' e facendo pochi passi, arrivammo al capolinea, dove anche Harry oggi avrebbe pranzato.
Prima di aprire la porta, mi voltai e sorridendo al riccio, gli diedi un casto bacio.

Girai la chiave, ed entrai in casa. In giro regnava aria di tranquillità, Cath oggi era fuori per delle commissioni, riguardanti il suo ritorno anticipato a Manchester, e di conseguenza c'eravamo solo io, Harry e quel scassa broccoli di Zayn.
Parli del diavolo, e spuntano le corne. Si dice così no?! Infatti, dalle scale, fece la sua comparsa il moro, che rivolgendo un salutò ad Harry, si era diretto dritto in cucina, senza dare la minima importanza anche alla mia presenza.
Lo imitai e scorgendolo indafarrato a preparare il pranzo, tornai nell'entrata, notando che Harry era rimasto ancora lì.
Lo presi per un braccio e costringendolo a seguirmi, lo trascina in salotto e con un 'fai come se fosse a casa tua', tornai in cucina, cercando di aiutare Zayn.
"Cosa stai cucinando?" gli chiesi sporgendomi verso il bancone.
"Pasta" rispose annoiato.. "Se vuoi, puoi tornare dal tuo ragazzo, cucino io" continuò offrendosi come 'volontario' per cucinare.
Scossi la testa, e sedendomi di fronte a lui, presi una ciotola e lo aiutai a spezzare la pasta.
Durante 'lo spezzamento' (?), ogni tanto lo guardavo.
Il suo sguardo era sempre freddo, e ripescando i momenti avuti con lui, mi resi conto che alla fine l'unica volta che lo vedevo sorridere, era negli attimi in cui mi prendeva per il sedere, se così si può dire. La domanda che ora mi faceva era..
Perchè mi prendeva per il culo, e perchè ci odiavamo?..
Nel silenzio che era calato in cucina, sentimmo dei passi avvicinarsi a noi.
Dalla porta entrò il riccio, che avvolgendo le braccia intorno alla mia vita da dietro, mi lasciò un'altro dei suoi dolci baci sul collo. Sorrisi e arrossì un pò, e alzando lo sguardo, notai che gli occhi di Zayn ci guardavano con odio e disprezzo.
Il mio sorriso sparì, facendo spazio all'ennesima espressione triste che avevo ogni volta che il moro, mi rivolgeva uno di quei suoi sguardi.
Continuammò a cucinare e una volta pronto, ci sedemmo tutte e tre a tavola.
Erò in mezzo a loro, e mi sentivo un pochino a disagio.
Il moro era tempo che non spiaccicava parola, e oltre a qualche battutina di Harry o mia, il pranzo fu davvero molto silenzioso.

Dopo una lunga scorpacciata, il riccio doveva tornare a casa.
"Stasera, non possiamo vederci, devo aiutare mia madre per un pranzo con i suoi colleghi, mi dispiace" mi spiegò, ancora sul ciglio della porta.
Sorrisi, e feci cenno di non proccuparsi.
"Ci vedremo domani a scuola allora" dissi abbracciandolo.
"Solo perchè non ci vediamo, non devi stare per forza in casa, potresti andare alla festa di Bob, quello della 3°H" sussurò Harry, stringendomi ancor di più a sè.
"Ci penserò! A domani Riccio" lo salutai stampandogli un bacio a stampo e lasciando la presa.
"A domani Amore.." ricambiò avviandosi fuori.
Una volta scomparso dal vialetto, chiusi la porta e ritornai di là.

Il moro era impegnato a togliere la tavaglia. Mi avvicinai alla cucina pronta a lavare i piatti.
"Tu lavi e io asciugo?" disse rivolgendomi la parola dopo circa un'ora, mentre con un sorriso a trentadue denti, ammicava ai piatti. Annuì ricambiando il sorriso e iniziando a lavare il tutto, finimmo con il buttarci l'uno sull'altro, l'acqua.
Eravamo lì, dopo una mezz'ora, ancora a lavare i piatti. Ormai eravamo bagnati dalla testa ai piedi, e sommersi dalle risate, non facemmo caso al lago di acqua che si era creato a terra.
Non mi era mai capitato di ridere e scherzare insieme a lui, e questa volta, nonostante ero tutta bagnata, mi aveva reso felice.
"Zayn perchè mi odi?" gli avevo chiesto all'improvviso. Lo avevo detto senza pensarci, e quell'aria di risate che c'era nella stanza, era di botto scomparsa lasciando spazio alla tensione.
'Stupida, sei una stupida, rovini tutto.. per una volta che andate daccordo' mi ripetevo mentalmente, mentre la voglia di prendermi a schiaffi da sola aumentava. 'Stupida sei una stupida'.
"Io non ti odio" rispose dopo minuti, a me sembrate ore.
Sbarrai gli occhi e girandomi verso di lui lo guardai sorpreso.
"Allora perchè continuamo a incenerirci con lo sguardo, perchè ogni volta che parliamo finiamo col litigare? Perchè mi guardi sempre come se volessi uccidermi?" chiesi. Ormai la mia confusione su tutto ciò aumentava sempre più.
"E' vero, spesso non ti guardo in modo amichevole, ed è vero che litighiamo di continuo, ma è solo perchè.." parlò, bloccandosi, poi, come per paura di dire qualcosa di sbagliato.
"Solo perchè?.." lo incoraggia a continuare..
"Solo perchè non posso averti. Non puoi essere mia, e mi fa male vederti con una persona che non ti merita".
  
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