CAP
10
C’è
chi fa paura alla gente, ma
questo bimbo mi fa fottutamente paura.
Dopo
aver parecchie risse, battute squallide e sacchi a pelo, decidiamo di
fermarci
e di andare a visitare Furnost, dove Eragon sognava di andare. Cosa
c’è di figo
là? Bo’, chiedetelo a lui.
“Perché
dobbiamo andare a piedi?”
“Perché
sono pochi chilometri, Cassie” risponde prontamente Maggie al
posto di Eragon,
con un tono che sta a dire ‘non fare più domande
altrimenti te spiezzo en due. Aww,
povero Ebrithil. Si
è offerto lui per portare in spalla Gwen che dice di essersi
fratturata un
piede, che Blohdgarm non ha guarito perché ha esplicitamente
detto che non
c’era niente da guarire. Bo’, andate a capirla un
po’ voi, a quell’oca di Gwen.
“Uffaa..”
borbotta Cassie guardando per terra.
Ora
si starà zitta. Perché, bisogna saperlo, se
è Maggie a rimproverarla, lei non
risponde. Oh, Maggie è sempre così schifosamente
utile. *<3*
*°*°*°*
“Be’,
dai, alla fine ‘sta città è
figa” mi sussurra Cassie per non farsi sentire né
da Eragon né da Maggie.
È
dura ammetterlo, ma stavolta quei due hanno avuto ragione: Furnost
è davvero
una bella città.
Non
è che ci sono cose strafighe come cattedrali enormi, statue
di eroi leggendari
o giostre incredibili. No, questo paese è bello nella sua
semplicità, che
colpisce dentro, nel cuore.
È
bello perché ci sono tantissimi bambini che giocano a palla,
o tantissime
bambine con piccole borsette dove tengono nascosti diari, burro-cacai
alla
fragola e mollettone con orsacchiotti.
È
bello perché le donne fanno il bucato tutte insieme, al
pozzo in piazza. È
bello perché gli uomini si incontrano davanti al pub
più vicino per una partita
a carte o per scommettere scherzosamente chi vincerà una
piccola rissa nata
proprio lì.
Vedere
i ragazzi e le ragazze della mia stessa età che vanno a
scuola con le cartelle
strapiene, che si lamentano di una vita ingiusta, mi fa ricordare me
mesi fa,
quando neanche immaginavo di diventare Cavaliere di Draghi, quando
quest’idea
non mi sfiorava neanche.
E
adesso sono qui, a visitare un paese che neanche conoscevo.
Figo,
vero?
“A
cosa pensi?” domanda Murtagh apparso di fianco a me.
“A
com’era la mia vita qualche mese fa” rispondo senza
esitazioni.
“E
ti manca?”
Lo
guardo interrogativa. Sbaglio o i suoi occhi sono più
azzurri del solito?
“Essere
una ragazza ‘normale’, intendo”
“Perché
adesso sarei un’anormale psicopatica?”
“Anormale
no, psicopatica..” lascia la frase sospesa. Lo guardo
malissimo.
“No,
psicopatica neanche” risponde prontamente facendo segno di
calmarmi con le
mani. Sorrido soddisfatta. Lo sguardo assassino che Kiba mi ha
insegnato a fare
dà i suoi frutti. Fuck yeah!
“Comunque”
continua lui guardandosi intorno “credo che abbiamo perso gli
altri”
“Oh,
figo”
Camminiamo
per un po’, senza parlarci e senza sapere dove andare, e
arriviamo ad un
incrocio. Io prendo a destra e lui a sinistra. Mi giro a guardarlo.
“Bisogna
andare a destra Murtagh!”
“E
chi te lo dice? Possiamo andare a sinistra. Anzi, dobbiamo andare a
sinistra!”
“Cosa?
E chi lo dice?”
“IO!”
“E
chi sei tu?” gli rispondo avvicinandomi e incrociando le
braccia al petto.
“Murtagh,
naturalmente”
“Senti,
Murtagh dei miei stivali, si va a destra, chiaro?!”
“Io
vado a sinistra!”
“E
vai a sinistra, non verrò a piangere sulla tua
tomba!”
“E
neanche io sulla tua!”
Ci
giriamo e prendiamo per la nostra strada.
“Ehm..
forse vi serve una mano” borbotta una voce.
Giuro
che adesso incenerisco qualcuno, tanto che sono incazzata nera. Quando
mi giro
e vedo che Murtagh ha la mia stessa faccia, me ne compiaccio. Farlo
arrabbiare
è un hobby.
“No,
non ci serve niente. Ora sparisci!”
“Cos-
no, non starlo a sentire. Murtagh è mezzo ritardato e non
capisce le domande.
Sì, ci serve aiuto” dico sorridendo a quello
strambo bambino dagli occhi rossi.
Sarà strano, ma mi mettono enormemente paura. Sembrano tanto
quelli di un
gatto, o peggio, quelli di un gatto mannaro.
“State
cercando i vostri amici, vero?”
Ok.
Questo bimbo mi fa paura.
“Come
fai a saperlo?”
Murtagh
mi guarda come a dire ‘basta così, andiamocene.
ORA.’
“Siete
Cavalieri di Draghi?”
Mi
fa molta paura.
“Non
si risponde ad una domanda con un’altra domanda”
“Fino
a prova contraria, sei tu che hai risposto con un’altra
domanda alla mia”
Mi
fa fottutamente paura.
“Ma
che cazz-… E va bene, ti rispondo, siamo C-“
“Non
siamo niente. Adesso sparisci, bimbo. La mamma ti starà
sicuramente cercando.”
“Murtagh,
che modi! È un bambino, che male potrà mai
fa-..”
“No,
ha ragione. Non si parla con gli sconosciuti, dovresti
saperlo”
Questo
bimbo mi irrita.
“Ehi,
guarda che hai parlato prima tu con noi!”
Lui
sorride. Quello schifossissimo sorriso mi fa raggelare il sangue e
Murtagh pare
accorgersene, tanto che viene vicino a me e mi prende la mano.
“Senti,
è tardi. I bambini a quest’ora dormono”
“Se
vi serve una mappa della città, comunque, è
lì” fa un cenno con la testa, ma io
ho occhi solo per quello stranissimo bimbo.
Perché
diamine mi sembra di aver già visto quegli occhi?
“Grazie.”
Il
bambino sorride – di nuovo! – e se ne va con tanta
disinvoltura ed eleganza che
mi pare davvero un gatto.
Murtagh
mi guarda con un cipiglio severo.
“Quel
bambino ha ragione. Non si parla con gli sconosciuti”
“Che
palle che sei, mamma” gli
rispondo
liberandomi dalla sua presa.
“Ehi,
come diamine mi hai chiamato?” esclama lui scandalizzato.
Sorrido
e, insieme, ci dirigiamo verso la bacheca su cui è affissa
la mappa della
città. Io la osservo per bene.
“Allora:
noi siamo qui e dovremmo andare qui… quindi passiamo per
qua, prendiamo quella
viuzza lì, andiamo qui, sì, sì. Ho
capito tutto. Lascia fare a me Niernen!”
*°*°*°*
Manco
a dirlo adesso stiamo combinati peggio di prima.
“DIMMI
PERCHE’ CAZZO TI ASCOLTO SEMPRE, MURTAGH, DIMMELO!”
urlo in preda al panico
lasciandomi cadere contro il muro.
Lui
mi si avvicina ed esibisce un ghigno che considera terribilmente sexy.
E lo è,
dannazione!
“Perché
non puoi resistermi” e mi fa l’occhiolino.
Io,
facendo finta di stare al suo gioco, mi avvicino e, sorridendo, gli do
un pugno
in faccia.
“Non
ci vedo, ahia, AHIA!”
“È
ciò che meriti, Murtagh. Adesso, se permetti, a guidare sono
io” mi alzo e mi
dirigo verso una viuzza strettissima.
“Da
qui si arriverà sicuramente in piazza!”
“Resterò
a digiuno per due giorni, se questa via ci porterà in
piazza, Niernen”
Esibisco
un ghigno sadico.
“Preparati
psicologicamente, Murtagh. Resterai senza pranzo e cena per due
giorni”
Inizio
a camminare sperando di non rimanere bloccata – questa via
è strettissima,
dannazione! – e, dopo una decina di minuti, la via inizia ad
allargarsi, per
poi sbucare nella grande piazza della città.
Sorrido
soddisfatta.
Murtagh
spalanca la bocca. “Merda!”
Se
possibile, il ghigno sulla mia faccia si allarga ancora di
più mentre percorro
con lo sguardo la grande piazza in cerca di Eragon e compagnia brutta
bella. Li trovo seduti ai piedi della fontana al centro della piazza.
Corro
verso di loro con Murtagh che mi segue piano.
“Vi
sono mancata?” chiedo sorridendo a Cassie.
Lei
mi guarda con un sopracciglio alzato.
“Perché?
Dove sei andata?”
Apro
la bocca per dire ‘sì, mi siete mancati anche
voi’ ma la richiudo realizzando
cos’ha detto Cassie.
Boccheggio.
“Cosa?
Come? Tu… voi non vi siete accorti che io e Murtagh
mancavamo all’appello?”
esclamo indignata.
Tutti
mi fissano.
Cassie
è la prima a parlare “Tu e Murtagh?”
“Dove
siete stati?” chiede Ben rifilandomi uno sguardo malizioso.
“Mi
avete chiamato?”
Murtagh
è appena arrivato.
Mi
giro a guardarlo.
“Loro
non si sono accorti che mancavamo!”
Lui
alza le spalle e prende un biscotto dalla mano di Eragon. Fa per
mangiarlo ma
glielo strappo dalle mani.
“EHI!!”
“Eh
no, mio caro Murtagh. Tu devi stare a digiuno per due gironi,
ricordi?” gi dico
mangiandomi il biscotto.
Mi
guarda basito.
“Non
puoi farmi questo!”
“Invece
posso, e lo faccio!”
Murtagh
si mette le mani nei capelli, cade in ginocchio e inizia a supplicarmi,
e con
lui tutti gli altri.
“E
va bene” cedo dopo un po’, “resterai a
digiuno solo per un giorno”
Be’, dopo tutto anche io sono gentile. In fondo al cuore… molto in fondo.
Salve a tuttiii!
Inizio con i
ringraziamenti:
Ringrazio chi ha aggiunto
questa storia alle seguite, chi alle preferite e chi alle ricordate;
ringrazio chi ha recensito tutti i capitoli e chi ha letto,
semplicemente. Anche se una recensione ogni tanto male non fa u.u
Ringrazio chi mi ha
aggiunto ai suoi autori preferiti e chi mi ha sostenuto o si
è complimentato con me inviandomi dei messaggi di posta.
Siete i migliori lettori
del mondo, grazie <3
*si atteggia a grande
scrittrice*
Adesso immagino che vi starete chiedendo il perché di tutta
questa pappardella: semplice!
Questa
storia ha raggiunto le 99 recensioni, quindi ne manca una ai 100!
per me è un traguardo importantissimo e per questo he deciso
di 'premiare' chi lascerà la 100° recensione.
Il
centesimo recensore, se vorrà, sarà intervistato
da me medesima (u.u) e l'intervista verrà poi pubblicata nel
prossimo capitolo.. Potrà leggere, inoltre, un capitolo
inedito che ho deciso di non pubblicare.
Naturalmente se qualcun'altro vorrà essere intervistato
sarò felice di farlo! :D
Passando al capitolo... che ve ne
pare? Carino? Accettabile? Fa schifo? Fa cagare? Sarebbe meglio se
qualcuno mi sparasse o lo devo fare da sola? XD
Ringrazio ancora chi legge e recensisce, nel frattempo vi lascio i 5
Random Facts!
5
Random Facts About Cassie
1)
Quando ero
piccola avevo paura di mio padre. Era gosso e
pensavo fosse un orso. Se mi baciava la barba pungeva sulle mie guance
e mi
dava fastidio, per non parlare del fatto che poi la pelle, nel punto in
cui mi
aveva baciato, diventava rossa e mi sentivo tanto brutta.
2)
Una volta, alle
elementari, ero in bagno e non avevo i
fazzoletti. Sono rimasta seduta sul water per mezz’ora, fin
quando non è
arrivata la maestra che mi ha dato uno dei suoi fazzoletti.
3)
Ho picchiato un
mio compagno di classe perché mi aveva detto
che ero chiatta. Da allora ho messo sempre maglie larghe per coprire i
difetti
non sapendo che così sembravo ancora più grassa.
4)
Ho le dita
storte e deformate. Davvero! Il medio è più corto
dell’anulare e il pollice è storto. Una volta il
mio migliore amico mi ha
regalato un anello ma non sono riuscito ad infilarlo
all’anulare perché era
storto. Sono rimasta segnata a vita *D:*
5)
Mi piacciono i
ceci. Ma non ditelo a Niernen, altrimenti
inizia a dire cose del tipo ‘Bleah, ma che ti piace? Ma che
roba è?’ eccetera…
Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacio!