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Autore: calimeli    22/04/2012    12 recensioni
Ordunque, dimenticate la dolce e sobria Alagaesia di Paolini e fiondatevi nell'Alagaesia sadica di una scrittrice in erba che fuma erba!
Se non vi piacciono le fic OOC e comico/demenziali NON APRITE QUESTA FF!
“Murtagh, amore della mamma, posso sapere che hai fatto?” dico alzandomi e avvicinandomi a lui con un sorriso sadico.
“L’ha chiamato amore della mamma!” sussurra Cassie a Maggie. Lei annuisce spaventata.
Tutto intorno a noi si è fermato. Eragon, che giocava a carte con Ben, ci guarda esterrefatto, pronto a scappare non appena si complichino le cose. Non vi fidate quando vi dicono che Eragon è un uomo coraggioso: sono tutte baggianate.
“N-Niernen, amica mia, mi stai rompendo l’osso del polso”
“Murtagh, amore della mamma, l’osso del polso non te lo spezzo, te lo sbriciolo”
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eragon, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAP 10

C’è chi fa paura alla gente, ma questo bimbo mi fa fottutamente paura.

Dopo aver parecchie risse, battute squallide e sacchi a pelo, decidiamo di fermarci e di andare a visitare Furnost, dove Eragon sognava di andare. Cosa c’è di figo là? Bo’, chiedetelo a lui.

“Perché dobbiamo andare a piedi?”

“Perché sono pochi chilometri, Cassie” risponde prontamente Maggie al posto di Eragon, con un tono che sta a dire ‘non fare più domande altrimenti te spiezzo en due. Aww, povero Ebrithil. Si è offerto lui per portare in spalla Gwen che dice di essersi fratturata un piede, che Blohdgarm non ha guarito perché ha esplicitamente detto che non c’era niente da guarire. Bo’, andate a capirla un po’ voi, a quell’oca di Gwen.

“Uffaa..” borbotta Cassie guardando per terra.

Ora si starà zitta. Perché, bisogna saperlo, se è Maggie a rimproverarla, lei non risponde. Oh, Maggie è sempre così schifosamente utile. *<3*

*°*°*°*

“Be’, dai, alla fine ‘sta città è figa” mi sussurra Cassie per non farsi sentire né da Eragon né da Maggie.

È dura ammetterlo, ma stavolta quei due hanno avuto ragione: Furnost è davvero una bella città.

Non è che ci sono cose strafighe come cattedrali enormi, statue di eroi leggendari o giostre incredibili. No, questo paese è bello nella sua semplicità, che colpisce dentro, nel cuore.

È bello perché ci sono tantissimi bambini che giocano a palla, o tantissime bambine con piccole borsette dove tengono nascosti diari, burro-cacai alla fragola e mollettone con orsacchiotti.

È bello perché le donne fanno il bucato tutte insieme, al pozzo in piazza. È bello perché gli uomini si incontrano davanti al pub più vicino per una partita a carte o per scommettere scherzosamente chi vincerà una piccola rissa nata proprio lì.

Vedere i ragazzi e le ragazze della mia stessa età che vanno a scuola con le cartelle strapiene, che si lamentano di una vita ingiusta, mi fa ricordare me mesi fa, quando neanche immaginavo di diventare Cavaliere di Draghi, quando quest’idea non mi sfiorava neanche.

E adesso sono qui, a visitare un paese che neanche conoscevo.

Figo, vero?

“A cosa pensi?” domanda Murtagh apparso di fianco a me.

“A com’era la mia vita qualche mese fa” rispondo senza esitazioni.

“E ti manca?”

Lo guardo interrogativa. Sbaglio o i suoi occhi sono più azzurri del solito?

“Essere una ragazza ‘normale’, intendo”

“Perché adesso sarei un’anormale psicopatica?”

“Anormale no, psicopatica..” lascia la frase sospesa. Lo guardo malissimo.

“No, psicopatica neanche” risponde prontamente facendo segno di calmarmi con le mani. Sorrido soddisfatta. Lo sguardo assassino che Kiba mi ha insegnato a fare dà i suoi frutti. Fuck yeah!

“Comunque” continua lui guardandosi intorno “credo che abbiamo perso gli altri”

“Oh, figo”

Camminiamo per un po’, senza parlarci e senza sapere dove andare, e arriviamo ad un incrocio. Io prendo a destra e lui a sinistra. Mi giro a guardarlo.

“Bisogna andare a destra Murtagh!”

“E chi te lo dice? Possiamo andare a sinistra. Anzi, dobbiamo andare a sinistra!”

“Cosa? E chi lo dice?”

“IO!”

“E chi sei tu?” gli rispondo avvicinandomi e incrociando le braccia al petto.

“Murtagh, naturalmente”

“Senti, Murtagh dei miei stivali, si va a destra, chiaro?!”

“Io vado a sinistra!”

“E vai a sinistra, non verrò a piangere sulla tua tomba!”

“E neanche io sulla tua!”

Ci giriamo e prendiamo per la nostra strada.

“Ehm.. forse vi serve una mano” borbotta una voce.

Giuro che adesso incenerisco qualcuno, tanto che sono incazzata nera. Quando mi giro e vedo che Murtagh ha la mia stessa faccia, me ne compiaccio. Farlo arrabbiare è un hobby.

“No, non ci serve niente. Ora sparisci!”

“Cos- no, non starlo a sentire. Murtagh è mezzo ritardato e non capisce le domande. Sì, ci serve aiuto” dico sorridendo a quello strambo bambino dagli occhi rossi. Sarà strano, ma mi mettono enormemente paura. Sembrano tanto quelli di un gatto, o peggio, quelli di un gatto mannaro.

“State cercando i vostri amici, vero?”

Ok. Questo bimbo mi fa paura.

“Come fai a saperlo?”

Murtagh mi guarda come a dire ‘basta così, andiamocene. ORA.’

“Siete Cavalieri di Draghi?”

Mi fa molta paura.

“Non si risponde ad una domanda con un’altra domanda”

“Fino a prova contraria, sei tu che hai risposto con un’altra domanda alla mia”

Mi fa fottutamente paura.

“Ma che cazz-… E va bene, ti rispondo, siamo C-“

“Non siamo niente. Adesso sparisci, bimbo. La mamma ti starà sicuramente cercando.”

“Murtagh, che modi! È un bambino, che male potrà mai fa-..”

“No, ha ragione. Non si parla con gli sconosciuti, dovresti saperlo”

Questo bimbo mi irrita.

“Ehi, guarda che hai parlato prima tu con noi!”

Lui sorride. Quello schifossissimo sorriso mi fa raggelare il sangue e Murtagh pare accorgersene, tanto che viene vicino a me e mi prende la mano.

“Senti, è tardi. I bambini a quest’ora dormono”

“Se vi serve una mappa della città, comunque, è lì” fa un cenno con la testa, ma io ho occhi solo per quello stranissimo bimbo.

Perché diamine mi sembra di aver già visto quegli occhi?

“Grazie.”

Il bambino sorride – di nuovo! – e se ne va con tanta disinvoltura ed eleganza che mi pare davvero un gatto.

Murtagh mi guarda con un cipiglio severo.

“Quel bambino ha ragione. Non si parla con gli sconosciuti”

“Che palle che sei, mamma” gli rispondo liberandomi dalla sua presa.

“Ehi, come diamine mi hai chiamato?” esclama lui scandalizzato.

Sorrido e, insieme, ci dirigiamo verso la bacheca su cui è affissa la mappa della città. Io la osservo per bene.

“Allora: noi siamo qui e dovremmo andare qui… quindi passiamo per qua, prendiamo quella viuzza lì, andiamo qui, sì, sì. Ho capito tutto. Lascia fare a me Niernen!”

*°*°*°*

Manco a dirlo adesso stiamo combinati peggio di prima.

“DIMMI PERCHE’ CAZZO TI ASCOLTO SEMPRE, MURTAGH, DIMMELO!” urlo in preda al panico lasciandomi cadere contro il muro.

Lui mi si avvicina ed esibisce un ghigno che considera terribilmente sexy. E lo è, dannazione!

“Perché non puoi resistermi” e mi fa l’occhiolino.

Io, facendo finta di stare al suo gioco, mi avvicino e, sorridendo, gli do un pugno in faccia.

“Non ci vedo, ahia, AHIA!”

“È ciò che meriti, Murtagh. Adesso, se permetti, a guidare sono io” mi alzo e mi dirigo verso una viuzza strettissima.

“Da qui si arriverà sicuramente in piazza!”

“Resterò a digiuno per due giorni, se questa via ci porterà in piazza, Niernen”

Esibisco un ghigno sadico.

“Preparati psicologicamente, Murtagh. Resterai senza pranzo e cena per due giorni”

Inizio a camminare sperando di non rimanere bloccata – questa via è strettissima, dannazione! – e, dopo una decina di minuti, la via inizia ad allargarsi, per poi sbucare nella grande piazza della città.

Sorrido soddisfatta.

Murtagh spalanca la bocca. “Merda!”

Se possibile, il ghigno sulla mia faccia si allarga ancora di più mentre percorro con lo sguardo la grande piazza in cerca di Eragon e compagnia brutta bella. Li trovo seduti ai piedi della fontana al centro della piazza.

Corro verso di loro con Murtagh che mi segue piano.

“Vi sono mancata?” chiedo sorridendo a Cassie.

Lei mi guarda con un sopracciglio alzato.

“Perché? Dove sei andata?”

Apro la bocca per dire ‘sì, mi siete mancati anche voi’ ma la richiudo realizzando cos’ha detto Cassie.

Boccheggio.

“Cosa? Come? Tu… voi non vi siete accorti che io e Murtagh mancavamo all’appello?” esclamo indignata.

Tutti mi fissano.

Cassie è la prima a parlare “Tu e Murtagh?”

“Dove siete stati?” chiede Ben rifilandomi uno sguardo malizioso.

“Mi avete chiamato?”

Murtagh è appena arrivato.

Mi giro a guardarlo.

“Loro non si sono accorti che mancavamo!”

Lui alza le spalle e prende un biscotto dalla mano di Eragon. Fa per mangiarlo ma glielo strappo dalle mani.

“EHI!!”

“Eh no, mio caro Murtagh. Tu devi stare a digiuno per due gironi, ricordi?” gi dico mangiandomi il biscotto.

Mi guarda basito.

“Non puoi farmi questo!”

“Invece posso, e lo faccio!”

Murtagh si mette le mani nei capelli, cade in ginocchio e inizia a supplicarmi, e con lui tutti gli altri.

“E va bene” cedo dopo un po’, “resterai a digiuno solo per un giorno”

Be’, dopo tutto anche io sono gentile. In fondo al cuore… molto in fondo.

Salve a tuttiii!
Inizio con i ringraziamenti:
Ringrazio chi ha aggiunto questa storia alle seguite, chi alle preferite e chi alle ricordate; ringrazio chi ha recensito tutti i capitoli e chi ha letto, semplicemente. Anche se una recensione ogni tanto male non fa u.u
Ringrazio chi mi ha aggiunto ai suoi autori preferiti e chi mi ha sostenuto o si è complimentato con me inviandomi dei messaggi di posta.
Siete i migliori lettori del mondo, grazie <3
*si atteggia a grande scrittrice*
Adesso immagino che vi starete chiedendo il perché di tutta questa pappardella: semplice!
Questa storia ha raggiunto le 99 recensioni, quindi ne manca una ai 100! per me è un traguardo importantissimo e per questo he deciso di 'premiare' chi lascerà la 100° recensione.
Il centesimo recensore, se vorrà, sarà intervistato da me medesima (u.u) e l'intervista verrà poi pubblicata nel prossimo capitolo.. Potrà leggere, inoltre, un capitolo inedito che ho deciso di non pubblicare.
Naturalmente se qualcun'altro vorrà essere intervistato sarò felice di farlo! :D

Passando al capitolo... che ve ne pare? Carino? Accettabile? Fa schifo? Fa cagare? Sarebbe meglio se qualcuno mi sparasse o lo devo fare da sola? XD
Ringrazio ancora chi legge e recensisce, nel frattempo vi lascio i 5 Random Facts!

5 Random Facts About Cassie

1)    Quando ero piccola avevo paura di mio padre. Era gosso e pensavo fosse un orso. Se mi baciava la barba pungeva sulle mie guance e mi dava fastidio, per non parlare del fatto che poi la pelle, nel punto in cui mi aveva baciato, diventava rossa e mi sentivo tanto brutta.

2) Una volta, alle elementari, ero in bagno e non avevo i fazzoletti. Sono rimasta seduta sul water per mezz’ora, fin quando non è arrivata la maestra che mi ha dato uno dei suoi fazzoletti.

3) Ho picchiato un mio compagno di classe perché mi aveva detto che ero chiatta. Da allora ho messo sempre maglie larghe per coprire i difetti non sapendo che così sembravo ancora più grassa.

4) Ho le dita storte e deformate. Davvero! Il medio è più corto dell’anulare e il pollice è storto. Una volta il mio migliore amico mi ha regalato un anello ma non sono riuscito ad infilarlo all’anulare perché era storto. Sono rimasta segnata a vita *D:*

5) Mi piacciono i ceci. Ma non ditelo a Niernen, altrimenti inizia a dire cose del tipo ‘Bleah, ma che ti piace? Ma che roba è?’ eccetera…


Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacio!

   
 
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