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Autore: Saeko_chan    22/04/2012    1 recensioni
Passare i primi 17 anni di vita conoscendo pressoché tutti i propri parenti, da quelli in Giappone a quelli in Italia o in Spagna, ma non il proprio padre non é affatto il massimo, soprattutto se come me poi se obbligata da forze superiori a conoscere colui che per 17 anni hai pensato avesse semplicemente abbandonato tu e tua madre al vostro destino.
Io sono Tomoko Nakamura, ho 17 anni, sono stata allevata come una ninja e sono stata obbligata a raggiungere mio padre negli Stati Uniti contando solamente sulle mie forze.
Sapete, certe vole mi chiedo se davvero ci sia qualcosa di utile nell' essere una mutante...
[Attenzione: Il rating é variato! Dal verde é passato al giallo perché in futuro ci saranno quasi di sicuro delle scene un pochino più violente di ciò che avevo previsto all' inizio e pure più serietà in determinate occasioni.]
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charles Xavier, Nightcrawler/Kurt Wagner, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Ricordi improvvisi.

 

Ormai avevo già accompagnato Nanako in quella che da quel giorno era diventata la sua nuova stanza ed io ero seduta per terra, nel giardino della scuola, con la testa Frau le mani.

Stavo ripensando a ciò che era successo, quando improvvisamente qualcuno si sedette accanto a me.

-Sensei, che c' é?- Lo avevo riconosciuto dlal' odere e non sapevo proprio come mai potesse trovarsi lì in un momento simile.

-Ti ho salvato la vita, ricordi?

Io alzai un sopracciglio, incrociando le braccia e girando la testa verso di lui, fissandolo negli occhi, non capendo neppure lontamente che cosa stesse cercando di dirmi

-Cioé?

-Quando ero in Giappone, ricordi il nostro primo incontro? Ti ho salvata.

Non capivo, non ci stavo proprio capendo nulla.

Mi alzai da terra, sospirando e passandomi una mano fra i miei capelli corvini.

-Spiegati meglio, io di quel giorno ho solo un vago ricordo, un' immagine di te di spalle.- Ammisi, ficcandomi le mani in tasca e restando fredda, distaccata.

Quella giornata per me era stata davvero pesante.

-Ricordatelo da sola.- Mi invitò a fare, quindi, sfrustrata più che mai presi e mi allontanai, dirigendomi verso la chiesetta senza dire una sola parola in più.

Non ci andai per pregare o altro, visto che non ero neppure lontamente cristiana -né tanto meno cattolica-, ma più che altro per calmarmi.

Una volta dentro sospirai e mi sedetti su una delle panche, per poi chiudere gli occhi e sistemarmi meglio la katana che ancora portavo legata dietro la schiena.

Certe volte mi chiedo del perché di tutto questo...“ Mi ritrovai a pensare, dopo tutto se solo non fossi corsa da mio padre non avrei mai incontrato Kurt-chan e lui a quell' ora sarebbe stato sanissimo...

Proprio in quel momento, però, i miei pensieri furono rivolti improvvisamente al sensei e d' un tratto ricordai il nostro primo incontro.

 

Flash-back.

 

-Chi sei?- Chiesi, inclinando appena la testa da un lato e osservando un uomo sulla trentina piuttosto grosso e basso, a prima vista sembrava quasi un tasso.

-Nessuno. Dove ci troviamo?- Si limitò a rispondermi, con tanto di domanda finale che mi fece innervosire leggermente, visto che volevo una risposta.

-Sei Ulisse?- Mi limitai a chiedergli, ironica, fregandomene altamente di avere sì e no sette anni e di trovarmi davanti a qualcuno che come minimo aveva tre volte la mia età, se non di più.

-Non sono affari che ti riguardano. Adesso dimmi dove ci troviamo.- Insistette, facendomi sbuffare.

-In un bosco, non vedi?

-A terra!- Mi urlò lo sconosciuto, per poi darmi una botta e buttarmi a terra, facendomi finire contro un albero, quindi, sentii qualche rumore, come del metallo che finiva contro altro metallo e poi mi rialzai a fatica, rimanendo appiccicata al muro e vedendo quell' uomo con delle specie di coltelli in mano, ma stranamente attaccati al corpo, alle mani...

E' un mutante pure lui?“ Mi chiesi osservando alcuni shuriken a terra.

Appena tre persone si fecero avanti sussultai.

Cappucci neri, una stella rossa appiccicata sulla stoffa del vestito e un' espressione glaciale dipinta in volto.

-Non credevo che la signora Nakamura mandasse in giro sua figlia in compagnia di una guardia del corpo... oppure sei il nuovo compagno di Sakura?

Avevo già sentito quella voce, avevo già visto quell' uomo... una banda di criminali, ecco che cosa mi aveva detto a proposito della sua banda mia madre, eppure lei stessa si era fatta prestare die soldi da quel tizio... perché?

-No, ma lasciatela stare.- Li intimò Logan-san, preparandosi all' imminente lotta.

-Signore, é un mutante, forse é il caso che...

-Noi non ci facciamo intimorire da nessuno, neppure da quelle schifezze chiamate mutanti, quindi, adesso preparati!

A quel punto l' uomo che pareva essere il capo estrasse una katana e Logan-san lo attaccò, mentre mi ordinava di scappare, cosa che feci seduta stante.

 

Fine flash-back.

 

Proprio in quel momento sentii una mano posarsi sulla mia spalla e quindi mi girai di scatto, tirando fuori un kunai dalla cintura die puntaloni dove tenevo legati un paio di sacchetti con dentro le armi più piccole.

Era Rogue-chan...

-Mi hai spaventata...- Ammisi, sotto voce, rimettendo a posto il kunai e cominciando a guarda per terra.

-Non mi sarei mai aspettata di trovarti qui... immagino che tu abbia incontrato Nightcrawler proprio qua, la prima volta, non é vero?

Io annuii a quella domanda, visto che era proprio così.

-Perché sei qua, Rogue-chan?- La voce in quel momento era lontana, così come la mia mente, non riuscivo ancora a togliermi dalla testa quel ricordo così nitido che avevo appena avuto del mio primo incontro con Logan-sensei.

-Mi hanno detto che eri tornata e che Nightcrawler stava male e quindi ho immaginato che ti fossi andata a cercare un posto dove poterti calmare... ho anche incontrato Nanako, ma neppure lei sapeva dov' eri e quindi mi sono messa a cercarti ed eccomi qua.

Sospirai, sorridendo appena, per poi alzarmi dalla panchina e dirigermi fuori, verso l' area aperta, seguita a ruota dalla mia amica.

-E' così evidente?- Chiesi, una volta fuori dalla chiesetta.

-Che cosa?

-Di me e Kurt-chan, sì, insomma... si vede così bene?

Lei rise appena, mentre ritornavamo dentro la scuola, visto che fuori nevicava.

Gli die soli sapevano quanto non sopportassi l' inverno... soprattutto perché Frau pochi giorni sarebbe stato Natale, cosa che già si notava visti i vari addobi in giro per la scuola e visto che molti studenti erano già tornati dalle rispettive famiglie.

Sospirai, per me quel Natale sarebbe stata una schiefezza, soprattutto viste le condizioni di Nightcrawler*.

-Beh, sai, mi sono informata grazie al mio computer portatile sulla natura del suffisso “chan“ e di norma coi maschi coetanei o quasi coetanei non viene usato neppure quando queste due persone sono molto amici, ma due fidanzati lo usano senza problema Frau di loro, senza contare il rapporto che si vede che hai estaurato con lui e il fatto che Logan me l' ha detto fanno sì che io lo sappia.- Concluse, mentre io mi dirigevo verso camera mia e una volta davanti alla porta mi girai verso di lei.

-Ci vediamo, adesso ho bisogno di stare da sola, ok?- Le dissi, per poi vederla mettermi una mano sulla spalla.

-Se hai bisogno di me basta cercarmi, dopo tutto in questi giorni io resterò qua, quindi sono sempre disponibile.

Io annuii e lei se ne andò, quindi io entrai in camera mia e mi buttai sul letto, trattenendo nuovamente le lacrime.

Sospirando mi accinsi a disfare la mia valigia e a rimettere ogni cosa al suo posto, prima di vedere mio padre entrare in camera mia.

-Che c' é?- Chiesi, vedendo che teneva qualcosa appoggiato sulle gambe, una scatola.

-Sai usare il computer?

-Sì, perché?- La mia domanda liasciò intendere la mia perplessità, dopo tutto ormai era quasi impossibile incontrare qualcuno della mia età che non sapeva usare un coomputer, certo, non ero un genio come Nanako, ma me la sapevo cavare abbastanza decentemente.

-Sai, io avrei pure aspettato Natale, ma mi sono informato e da ciò che ho potuto comprendere per te il Natale non é importante come per noi, ragion per cui te lo dò ora, visto che comunque sono sicurissimi che ti servirà, visto che comunque per la scuola serve sempre

A quelle parole sorrisi, comprendendo che cosa volesse dire mio padre e quindi prendendogli la scatola la appoggiai sul letto, aprendola, per poi girarmi e abbracciarlo.

-Beh, grazie!- Gli dissi, in tutta onestà, allontanandomi da lui e vedendolo sorridere dolcemente.

-Papà, lui come sta?- Gli chiesi, poi, sedendomi accanto al PC e guardandolo con l' aria sicuramente distrutta, preoccupata.

-Sì riprenderà, non temere, tornerà come prima, ma gli ci vorrà qualche giorno anche solo per poter ricominciare a camminare. Mi hanno detto che entro una settimana dovrebbe riuscire a stare in piedi senza troppi problemi.

Sospirai e annuii, per poi vederlo allontanarsi da camera mia.

Una settimana... e pensare che Natale sarebbe stato sì e no fra tre giorni.

 

Angolo autrice:

La riflessione finale sul fatto che ormai Natale é alle porte é perché per i giapponesi il Natale non é una festa da passare in famiglia e soprattutto non c'entra un'acca con Gesù, ma é mirata ad essere una festa da passare col proprio fidanzato/a-marito/moglie, una sorta di San Valentino in poche parole. Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto xD

   
 
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