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Autore: Ilarya Kiki    22/04/2012    4 recensioni
Forse lei non esiste, ma io sento il bisogno di vederla comunque.
Forse perché è stata importante per me, forse perché è stata l’unica persona per cui io abbia mai provato amore. Ma come tutto il resto della mia vita, lei è stata solo una vana ed inutile parentesi in un inferno di fallimento, è durata quanto il battito delle ali di una falena, o quanto un fugace sogno notturno, e poi è tornata la veglia, questa veglia opprimente e dolorosa. Non sono nata per stare al mondo, non ne sono mai stata capace.

Warning! La storia tratta gli eventi del MANGA, non dell'anime, e quindi forse qualcosa potrebbe tornare strano...ma il proseguo è di mia completa invenzione, quindi non mi resta che augurare una buona lettura!
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Altri, Crona, Maka Albarn
Note: Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Kurona, the Dark One.'
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St. Maria Novella's church, rainy 22nd April





La pioggia battente risuona sulle finestre della cattedrale, come una musica sacra e ipnotica che risuona in alto dalle vetrate piombate di rosso e blu per poi cadere giù dalle colonne di marmo, scivolando lungo le tre lunghe nevate deserte, fredde, umide, inospitali ma al contempo amiche.
Casa? No, questa non è la mia casa, è solo il luogo che per me si avvicina di più ad un luogo di serenità. Avevo una casa, forse, una volta…non ricordo. In questo momento la mia memoria è un po’ anarchica e confusa, ci sono solo pochi ricordi qui dentro e poi, un progetto.
Ho freddo e sono sola: le due suore velate sono fuggite dalla loro preghiera non appena è cominciato l’acquazzone, ma non erano di molta compagnia. Nessuno si è accorto che io sono qui.
In questo luogo è cominciato tutto –tutto cosa? Non ricordo- tutto quello che sento essere stato importante nella mia stupida ed inutile vita. Sono sola, ora, e sento di aver bisogno della forza di questo luogo sacro, del calore di quell’oscuro inizio così lontano, o non riuscirei mai ad andare avanti. Ho bisogno di rivederla, almeno una sola volta, l’ultima, quella persona che ho incontrato qui quel giorno.
Quella persona chiamata Maka.

Non sono nemmeno certa di ricordarmi il suo volto, -una visione di pelle color pesca e occhi verdi come il mare-, e non ho la certezza neppure che lei viva anche altrove oltre che nella mia mente confusa, ma che dico? Forse lei non esiste, ma io sento il bisogno di vederla comunque.
Forse perché è stata importante per me, forse perché è stata l’unica persona per cui io abbia mai provato amore. Ma come tutto il resto della mia vita, lei è stata solo una vana ed inutile parentesi in un inferno di fallimento, è durata quanto il battito delle ali di una falena, o quanto un fugace sogno notturno, e poi è tornata la veglia, questa veglia opprimente e dolorosa. Non sono nata per stare al mondo, non ne sono mai stata capace.
Fin da quando sono nata ho vissuto come un essere infimo e meschino, aggrappandomi con tutte le mie forze a coloro che consideravo forti per non cadere, non morire: mia madre mi diceva quello che dovevo fare ed io lo facevo, era l’unico modo per sopravvivere e per avere un senso per aprire gli occhi il giorno seguente, anche se continuavo a sentirmi un peso, per lei, dato che continuavo a deluderla.
Ma adesso che è morta, non ho più nessuno che mi sostenga. Io l’ho uccisa.
Perché l’ho fatto? Non lo so. Non ricordo…so solo che è stato bellissimo, e da quel giorno mi sento incredibilmente libera, anche se ora ho dovuto trovarmi da sola un senso per vivere, e non sono nemmeno capace di muovermi con le mie gambe tremolanti da questa cattedrale, bloccata nell’illusione di incontrare qui la persona chiamata Maka, come è accaduto tanto tempo fa, e di ricevere da lei la forza di alzarmi ed andare avanti. Perché ora ho un progetto, dentro di me si agitano i tentacoli oscuri e confusi di un’ambizione, vaga ma incredibilmente forte, ed io la attuerò.
Se io non riesco a vivere nel mondo, ne distruggerò le regole, e lo renderò folle come me, adatto a me, e finalmente potrò vivere anche io.
E Maka finalmente mi amerà.
  
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