Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Satellite_29    22/04/2012    3 recensioni
Nicole Daffodil. Una ragazza normale con i capelli castani, un vestitino azzurro che avevo messo per un’ occasione particolare, ma senza sapere che in realtà non sarebbe successo niente.
CIT 1:
- Lo sai che ti potrebbero denunciare per sequestro di persona?
- Non credo che parlarti faccia a faccia per qualche minuto sia un reato, scimmietta. – disse Alexander alias Babbuino alias “Ora più che mai se non mi lasci andare ti strozzo” con il suo solito sorrisetto convinto.
- Com’è che adesso è rinata la tua passione per le scimmie babbuino?
- Non è colpa mia se la prima volta che ci siamo incontrati eri letteralmente appesa ad uno scaffale – disse avvicinandosi..
CIT 2:
Maybe you love me, but at the same you destroy me and so .. Love me or leave me.
Forse mi ami, la allo stesso tempo mi distruggi perciò .. Amami o lasciami.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- La Regina del suo cuore. Tutte palle colossali! – dico io singhiozzando. Avevo appena finito di piangere, ma le lacrime risalgono subito e bagnano le mie guance.
- Nick non piangere proprio ora, ti abbiamo fatto smettere due secondi fa! –  dice Holly stringendomi.
- Se le serve a sfogarsi, è meglio che pianga. – dice rassegnata Jaz, accarezzandomi la spalla.
Non è giusto che le mie amiche siano così amareggiate per colpa mia. Quasi mi pento di averle fatte venire qui.
E’ tutta colpa sua.

Ma chi sta leggendo qui si chiederà – Che mi sono perso?
Caro lettore, non preoccuparti, non ti sei perso niente. Ma per farti capire meglio, ti spiegherò cos’è successo.

Dopo aver annunciato pubblicamente il suo amore per me, i genitori di Alexander e quasi tutti i suoi parenti si sono coalizzati contro noi due.
Durante una discussione in privato Sarah, la madre, mi aveva detto – Farò in modo che mio figlio ti dimentichi.
Beh, alla fine ci è riuscita.
Il giorno del suo compleanno eravamo bellissimi noi due. Io con un vestito rosso fuoco, lui con un completo bianco. Esattamente come quel sogno di un anno fa.
Peccato che mancava la stessa atmosfera calda e romantica anzi, ogni volta che qualcuno ci vedeva sussurrava qualcosa a bassa voce.
Ma a noi non importava, l’importante era stare insieme.
Fino a quando suo padre non gli annunciò l’ultimatum.
Ammise in pubblico di preferire il fratello a lui, e che se avesse continuato a comportarsi sconsideratamente l’avrebbe diseredato. Nel “comportarsi sconsideratamente” era inclusa anche la nostra relazione.
In caso contrario, avrebbe accettato di buon grado la sua incoronazione e si sarebbe riappacificato con lui.
Da quel giorno lui non è stato più lo stesso.
Quando siamo tornati in città dopo l’estate lui era sempre pensieroso e non mi parlava quasi mai. Si allenava sempre a scherma con Henry, oppure studiava. Non si era iscritto a scuola, avrei dovuto immaginare il perché.

Ma ad un certo punto la mia pazienza ha superato il limite e sono andata a casa sua a chiedere spiegazioni. Entrai nell’atrio della sua casa e lo aspettai giù.
Alexander scese in jeans e maglietta con i capelli un po’ umidi.
Aveva l’aria di dover andare molto di fretta.
- Nick che c’è? – mi chiese leggermente irritato.
- No, che c’hai tu! E’ da quasi due mesi che non parliamo. Né un messaggio, né una telefonata. Non vieni nemmeno a scuola. Si può sapere che ti succede? – gli chiedo io arrabbiata.
Lui mi fissa, gelido. Si scosta i capelli con uno scatto e poi mi dice – Vuoi sapere che succede? Succede che devo scegliere tra te e i miei genitori. Te e il Regno Unito. Permettimi di essere almeno un po’ sottopressione.
- Posso capire che scegliere non è facile, ma potevi anche dirmelo! Io ti appoggerei in tutte le tue scelte lo sai ..
- Non è vero Nick. Non dire che non mi odieresti se preferissi lasciarti per colpa dei miei genitori.
Io sospirai. Aveva perfettamente ragione. I risultati si vedono ora. I suoi genitori volevano vincere questa guerra con un ultimatum? Bene, io feci lo stesso.
- Quand’è che dovresti partire, tra una settimana? – gli chiesi io. Lui annuii.
- Allora ci vediamo all’entrata della stazione esattamente tra una settimana. Così mi comunicherai la tua decisione.
Lui mi rispose con un – Ok – amareggiato e io me ne tornai a casa. Per tutta la settimana non feci altro che sperare che scegliesse me. Peccato che le mie speranze erano vane.

Oggi sono arrivata un po’ in ritardo all’appuntamento con Alexander, ma sono arrivata giusto in tempo per vederlo salire sul treno che l’avrebbe portato all’aeroporto per Londra.
Ero davanti a lui, un po’ distante. Lui mi ha sorriso, dispiaciuto, mi ha salutato con un cenno della mano ed è entrato nella stazione.
A quel gesto ho sgranato gli occhi e sono entrata nella stazione per chiedere spiegazioni. L’ho visto salutare i suoi servitori, che l’avevano accompagnato, prendere la valigia e salire su quel maledetto treno.
Così, scoppiando a piangere, ho chiamato le mie amiche e ci siamo viste al bar.

Bach mi sveglia leccandomi la mano. Mi metto a sedere e mi rendo conto che ieri sera mi sono addormentata sul divano mentre mangiavo patatine, pop corn, biscotti, marshmallows, cioccolatini e merendine varie.
Probabilmente non è vero che mangiare il cioccolato ti fa sentire meglio, ti fa sentire solo in colpa per averne mangiato troppo.
Sono passate due settimane da quando Alexander mi ha lasciata e sto ancora malissimo. Beh, chi non starebbe male dopo esser stati lasciati dalla persona che ami?
Solo una persona che non ha amato veramente.
Io , da stupida, avevo deciso di mettermi in gioco dopo quella batosta che avevo ricevuto con Logan, e ho sprecato tutto questo tempo con un ..  babbuino. Si, alla fine lui è soltanto uno stupido babbuino.
Se davvero mi ama come ha detto, non avrebbe dovuto lasciarmi. Per lo meno, non così.
Gli concedo un po’ di indecisione, in fondo sono stati i genitori a chiederglielo, però dopo 17 anni in cui loro ti hanno disprezzato perché dovrebbero iniziare ad amarti così, da un momento all’altro?
Non che non sia possibile, ma avendoli conosciuti, non credo che loro siano quel tipo di persone.
Basta, non voglio più pensarci. Accendiamo un po’ di tv, magari trovo qualche bel film. Ok, Titanic non è decisamente il film migliore da vedere in questo momento, cambiamo canale.
No, ti prego, no.

- E ora trasmettiamo in diretta l’incoronazione del Principe Alexander Magnus Ranwell, dal palazzo di Buckingham Palace di Londra. – dice entusiasta la giornalista completamente rifatta.
Cavoli, oggi è il 29! Mi ero ripromessa di non accendere la tv il 29 proprio per evitare visioni di questo genere. Devo essere così depressa da essermi dimenticata che giorno fosse.
Vabbè, ormai il danno è fatto. Voglio proprio vedere come sarà questa incoronazione. Il Re e la Regine sono seduti su due troni, mentre Alexander fa la sua entrata trionfale. E’ vestito proprio come un re.
Si inginocchia davanti ai suoi genitori e il padre si alza, per pronunciare il discorso di successione. Non lo sento nemmeno, sono troppo impegnata a guardare il bel viso di Alexander, accuratamente ripreso in primo piano. Ogni tanto le telecamere riprendono i sudditi presenti alla cerimonia, e in qualche scena riesco a vedere il nonno di Alexander e Jonathan, suo fratello, che sbuffava irritato.
Improvvisamente riprendono di nuovo Marcus e Alexander e Marcus dice con tono solenne – Alexander Magnus Ranwell, accetti di governare questo regno fino alla fine dei tuoi giorni?
Alexander, che per tutta la durata del discorso aveva la testa china e gli occhi bassi, ora alza lo sguardo verso il padre e gli sorride. Marcus sorride anche lui, mentre il silenzio regna nella sala.
Inaspettatamente Alexander si alza e dice un semplice – No.
Un suono pulito e chiaro, un monosillabo insperato.
Io sobbalzo sul divano, facendo spaventare Bach.
Si sente bisbigliare ovunque, ma grazie ai microfoni dei giornalisti si sente Marcus dire – Che cos’hai detto? Probabilmente volevi dire sì.
- Ho detto no. Non si discute. – così Alexander si allontana dal padre, che lo incenerisce con i suoi occhi assieme a Sarah, prende la corona, poggiata su un piedistallo vicino, e si ferma davanti a Jonathan.
- Voi avete sempre preferito lui a me. Spero che sia in grado di regnare meglio di voi.
Jonathan lo guarda, spiazzato da quel gesto. Fa un piccolo inchino e si fa poggiare la testa sui capelli biondi.
Ancora più inaspettatamente, Jonathan abbraccia il fratello di scatto e dice commosso – Non ti deluderò, te lo prometto.
Alexander si stacca e sorridendo gli dice – Lo so.
Poi si avvicina verso la telecamera e inizia a parlare.
- Nick, lo so che hai visto l’incoronazione. Per tua scelta o per sbaglio, non so dirlo. Però sappi che tornerò al più presto da te e ti spiegherò ogni cosa. Anche se non sarai in città e ti nasconderai, ti troverò. E ti amerò per tutta la vita.

Oddio.
Inizio a urlare a squarciagola e prendo in braccio Bach facendolo volare in aria. Mi scendono due lacrime di gioia, quando suonano alla porta.
Lascio Bach a terra, che si accascia per terra traumatizzato dai salti che gli ho fatto fare e apro la porta.
- TU! Che ci fai quì? – quasi urlo scandalizzata.
- L’avevo detto che sarei tornato al più presto, dolcezza. – mi dice Alexander abbracciandomi e dandomi un bacio appassionato. Io mi stacco e lo guardo sbalordita.
- Ma tu eri in tv fino a due secondi fa! – gli dico, e lo porto davanti alla tv, facendogli vedere il prosieguo dell’incoronazione.
- Nick, oggi è 30, e quella che hai visto era una replica. – dice ridendo, e indicando il +24 scritto accanto al logo del canale.
- Non ci credo ..  Non ci sto credendo che tu sei qui con me .. – dico, guardandolo negli occhi. Lui mi sorride – Credici, perché io sono proprio qui.

14 anni dopo

- Io, Alexander Magnus Ranwell, prendo te, Nicole Daffodil, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

- Io, Nicole Daffodil, prendo te, Alexander Magnus Ranwell, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.

Sto sognando? A discapito del mio braccio provato dai pizzichi di tre ore, so perfettamente che questa è la realtà. E ora sono qui, al mio matrimonio, con l’uomo che amo, davanti a tutte le persone a me care.
I miei genitori, tutti i miei parenti. Le mie amiche Holly, Sophie e Jazmine ci sono ancora. Non mi hanno lasciato un attimo, e sono cresciute insieme a me.
Jazmine si è sposata da un anno con Max. Sophie, che ai tempi della scuola era cotta di quel batterista amico di Holly, Francis, si è sposata con Bruce, un ragazzo che ha conosciuto all’università, e ha un bellissimo bambino di nome Josh. Holly .. Holly ha una relazione molto strana con Dmitri. Si prendono, si lasciano, ma alla fine ritornano sempre insieme. Un po’ di tempo fa ho sentito Remy, mi ha detto che è tornato in Francia dopo il liceo e che si è sposato già da sei anni con una modella e ha due figlie. Sono felice per lui. Sono felice per tutti. Ma soprattutto, sono felice per me. Per noi.

- Vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.
- Ti amo - mi sussurra Alexander
- Anch’io. Ora e per sempre.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Satellite_29