Anime & Manga > Dragon Ball
Ricorda la storia  |      
Autore: sonsimo    16/11/2006    4 recensioni
Song-fic sui pensieri di Chichi in occasione della prima morte di Goku, all'arrivo di Radish sulla Terra. La donna si trova da sola, di fronte alla scoperta della natura sayan del marito. La canzone è "Adagio" di Lara Fabian, nella versione in italiano.
Genere: Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
song-fiction2: Adagio

Premessa: questa song-fic vuole esprimere il pensiero di Chichi in occasione della prima morte di Goku, all'arrivo di Radish sulla Terra. Probabilmente nella serie i fatti non si sono svolti esattamente come in questa storia (mi riferisco al modo in cui Chichi viene a sapere della morte di Goku) ma vi chiedo di sorvolare su questi particolari.  La canzone è "Adagio" di Lara Fabian, nella versione in italiano. Buona lettura!

 

 

                     Adagio

 

 

Sono tutti qui davanti a me, i tuoi amici di una vita, coloro che probabilmente ti conoscono molto di più di quanto ti conosca io. Perlomeno, in questo momento è così. Lo leggo sui loro volti preoccupati e spaventati che quello che stanno per dirmi è molto più grave di quanto io potessi immaginare quando mi sono precipitata qui per rimproverarti di non essere ritornato a casa ieri e di aver in questo modo impedito al mio Gohan di studiare. Sicuramente te ne sei andato in chissà quale angolo sperduto della Terra per allenarti, ma allora dove hai lasciato nostro figlio? Sei davvero così folle ed egoista da averlo portato con te senza avvisarmi? Se ti avessi qui di fronte a me in questo momento te ne direi quattro, mio caro Son Goku! Tamburello nervosamente con il piede sul terreno e guardo minacciosa i tuoi amici della tua stessa pasta, incoscienti quasi da farti invidia, e loro si ostinano a non rispondere alla mia domanda. Probabilmente temono che potrei ucciderti, e lo farei davvero, scellerato che non sei altro! Sto aspettando, non ho posto loro una domanda difficile, che si degnino di darmi una risposta prima che perda completamente la pazienza e mi metta ad urlare e ad inveire contro di loro. Lo sapevo che questa vostra "rimpatriata" non avrebbe portato niente di buono, avrei dovuto tener lontano Gohan da tutti loro. E il cielo sa quanto ci ho provato.

 

"Allora, vi decidete a darmi una risposta? Dove si sono cacciati mio marito e mio figlio?". Ancora niente. Mi avvicino  e li vedo tremare quasi senza controllo. Non pensavo di incutere loro tutto questo timore. Alle mie spalle, mio padre continua a ripetermi di stare calma, di non perdere il controllo. Come se non lo fossi già stata abbastanza. Ho atteso inutilmente per più di ventiquattro ore che mio marito si decidesse a ritornare a casa, o si prendesse almeno la briga di avvisarmi del ritardo. Sono davvero furiosa. Finalmente Muten apre la bocca per parlare, ma perchè esita in questo modo? Sembra quasi che non trovi le parole. Avanti, non è così complicato, in fondo mi aspettavo un comportamento del genere da un tipo come Goku. Siamo sposati da cinque anni e ormai ho capito quali sono le sue priorità. Non certo la famiglia. Non certo lo studio di suo figlio. Non certo la serenità di sua moglie! Dategli una bella e gigantesca montagna da spostare, un orribile mostro minaccioso da sconfiggere, e lo renderete felice! Cosa importa se qualcuno aspetta solo te e si strugge di preoccupazione, sapendo quanto poco tu ti prenda cura della tua vita? Avanti Muten, parla, poichè nulla di ciò che potrai dirmi potrà sconvolgermi più di quanto il mio compagno non faccia ogni giorno. Ci ho fatto l'abitudine ormai, a lui e alle sue stranezze, ma non voglio che anche mio figlio...

"Goku è morto".

Sento chiaramente il tonfo sordo provocato da qualcosa che si è rotto, dentro di me. Le immagini davanti ai miei occhi tremano e si confondono, e non so più, adesso, se sono Muten e gli altri a tremare o se sono io ad aver perso il controllo dei miei movimenti. La mia testa pulsa dolorosamente e i miei occhi bruciano, i miei denti stridono e i miei pugni si stringono, ma sono ancora in piedi. Registro le parole di Muten che mi racconta che cosa è successo, senza comprendere veramente quello che mi sta dicendo. Pronuncia parole che non ho mai udito prima d'ora. Sayan. Non so cosa voglia dire ed in questo momento non riesco a chiedergli ulteriori spiegazioni, anzi non riesco nemmeno a comprendere il significato di tutto il suo discorso. Aspetto solo che smetta, sono brava ad aspettare. E poi potrò finalmente lasciare che il mio corpo faccia quello che vuole. Il mio sguardo è già vacuo, lo sento. Mi sembra quasi di vedere il pallore che lentamente sta decolorando le mie guance, e le mie gambe che iniziano a piegarsi, quasi che il terreno mi attraesse, pronto ad inghiottirmi. E l'idea di perdere i sensi in questo momento non mi dispiace affatto. Qualsiasi cosa pur di non sentire questo ronzio incessante nelle mie orecchie. L'ultimo sussulto, per le ultime parole di Muten: "E Piccolo ha portato con sè Gohan per addestrarlo al combattimento". Poi, il buio finalmente mi avvolge, e spero veramente di precipitare nell'oblìo, almeno per un pò.

 

Riapro gli occhi lentamente,  e già la mia mente si riempie di pensieri rasserenanti del tipo "è stato solo un brutto sogno...". Ma la prima immagine che metto a fuoco è il volto preoccupato di mio padre chino su di me. Preoccupato e angosciato. I suoi occhi sono pieni di lacrime, e il suo sorriso tirato è la dimostrazione più lampante del suo dolore, così come le sue parole prive di senso alle mie orecchie come alle sue: "Come stai tesoro?". Mi appoggio al braccio che mi offre e mi rimetto in piedi, dirigendomi verso il mio veicolo. Muten e gli altri schiamazzano agitati intorno a me, continuano a parlare di sfere del drago e di futuri attacchi alieni, ma io in questo momento voglio solo tornare a casa. Voglio affrontare da sola questo dolore che mi trafigge e mi avvolge, che è dentro di me e tutto intorno a me. Fermo il flusso dei miei pensieri per qualche minuto, il tempo necessario per raggiungere di nuovo la mia casa. La nostra casa.

 

Apro la porta con uno scatto, lascio che i miei movimenti siano isterici, non me ne importa niente. Magari in questo modo potrò sfogare almeno in parte la rabbia che offusca la mia vista e confonde i miei sensi. Il mio sguardo vaga per tutta la casa, quasi come se fosse in cerca di qualcosa, ma non so bene che cosa. Tutto è come l'ho lasciato, ma ha un aspetto completamente diverso rispetto a qualche ora fa. Prima guardavo questa casa e vedevo la realizzazione del sogno che ho rincorso per tutta la vita, ora vedo soltanto il riflesso della mia solitudine. Mi sorridi impacciato, dalla foto appesa alla parete che adesso prendo e scaravento a terra con tutta la forza che ho in corpo. E, finalmente, lascio che le lacrime scorrano liberamente.

 

Non so per quanto tempo sono rimasta china sul pavimento del salotto di casa nostra a piangere. Credo di aver pianto tutte le mie lacrime. Ho urlato, ma tu non mi hai ascoltato. Ora mi rimetto in piedi, afferro il telefono e chiamo i tuoi amici, perchè voglio che mi rispieghino tutto daccapo. Voglio capire come sono andate le cose esattamente e voglio conoscere il significato della parola sayan...All'altro capo mi accoglie la voce di Bulma, ed è a lei che chiedo spiegazioni.

"E' un alieno, Chichi. Proviene da un pianeta di guerrieri e da neonato era stato inviato sulla Terra per distruggerla. Ma ha battuto la testa e ha perso la memoria. Un vero colpo di fortuna per tutti noi, non ti pare?". Mi trattengo dal dirle quanto il suo sciocco umorismo sia fuori luogo in questo momento. Mio marito ha perso la vita per proteggere la Terra dalla minaccia di suo fratello. Sposto l'argomento su Gohan, e pur non avendola davanti agli occhi mi sembra di vedere l'espressione esitante di Bulma. Mi ripete un'altra volta che il mio bambino è nelle mani di quell'orribile mostro che ha già tentato una volta di porre fine alla vita di Goku, per vendicare suo padre, ancora più mostruoso di lui. E questi sciocchi mi dicono che è mio marito l'alieno. Urlo qualcosa del tipo: "Come ha osato prendersi il mio bambino? Lui deve studiare!" e metto giù la cornetta. Sono pienamente consapevole della mia sconfitta, adesso. Tutti i miei sforzi per tenere il mio bambino lontano dal mondo fatto di sangue e di combattimenti di suo padre sono stati vani. Mi hai mentito, Goku, hai finto di accettare che lui diventasse uno studioso, in cuor tuo sapevi già quale fosse il suo destino, non è vero? E sapevi anche che il mio era solo un pretesto per impedirti di allenarlo, eppure mi hai assecondato, per farmi tacere.

 

Sono stesa sul letto e guardo la finestra della nostra camera, in silenzio. Il sole è già tramontato, e l'oscurità ha avvolto le montagne. La stessa oscurità che avvolge il mio cuore. Mi alzo e vado fuori, esco dalla nostra casa ed inizio a girovagare per i boschi, senza meta. Ripercorro tutti quei luoghi dove tu ami tanto trascorrere le tue giornate, sfioro le acque del lago in cui peschi, accarezzo i resti dei tronchi degli ultimi alberi che hai tagliato per raccogliere la legna. Avverto la tua presenza, ma tu non sei qui, e la mia ricerca è inutile.

Non so dove trovarti, non so come cercarti

E' da tutta la vita che ti aspetto. Da quando eravamo solo dei bambini e ti ho estorto una promessa di cui non conoscevi nemmeno il significato, ma che ugualmente ti ho costretto a rispettare. Non me ne importava niente che tu fossi innamorato di me o meno, io volevo sposarti a tutti i costi. Perchè io ero innamorata di te. Probailmente ho sbagliato, ma non me ne pento. Perchè sono ancora innamorata di te.

Tu sei cresciuto tra questi boschi, hai trascorso qui la tua infanzia, proprio come il nostro piccolo Gohan, la cui infanzia è stata interrotta bruscamente oggi, a soli quattro anni. I monti, il lago, gli alberi, tutto qui mi parla di te. E' la mia tortura e allo stesso tempo la mia consolazione per la tua assenza.

Sento una voce che nel vento parla di te 

Non credere che mi sia passata, sono ancora infuriata con te. Hai salvato la Terra ancora una volta, hai sacrificato la tua vita per proteggere noi, ma mi hai lasciata da sola, di fronte alla scoperta della tua vera natura. Sarò solo un'egoista, ma tutto ciò che voglio è vivere la mia vita accanto alla mia famiglia, è chiedere troppo? Io non sono come te, Goku. Non accetto il tuo sacrificio, ti rivoglio qui con me. Rivoglio la mia serenità.

Quest'anima senza cuore aspetta te.

Adagio.

 

Il tempo trascorre molto più lentamente, quando si è da soli. Quando non si ha una cena da preparare a un marito affamato, una coperta da rimboccare ad un bambino addormentato. Le mie giornate trascorrono tutte uguali, nell'attesa che le sfere del drago ti riportino in vita, non però per restituirti a me, ma al campo di battaglia.

Le notti senza pelle, i sogni senza stelle

Eppure questa consapevolezza non mi impedisce di sperare con tutta me stessa, con ogni fibra della mia anima, che il momento del tuo ritorno alla vita arrivi al più presto. Il pensiero di te e di nostro figlio mi accompagna in qualsiasi momento della mia giornata, la mia monotona giornata. I vostri volti sono sempre davanti ai miei occhi e la vostra voce risuona nelle mie orecchie. Guardo il lago e mi sembra di vedere il tuo volto rispecchiarsi nelle acque cristalline come la tua anima, e pure, come te. E molto più di me.

Immagini del tuo viso, che passano all'improvviso, mi fanno sperare ancora che ti troverò.

Adagio.

Durante il giorno, mi sembra di scorgere il tuo volto ovunque intorno a me, ma è soltanto un'illusione creata dalla mia mente per tentare di sentire meno dolore. E durante la notte, mi vieni a trovare nei miei sogni, o più spesso nei miei incubi. Non c'ero in quel momento, ma ormai ho sognato la tua morte moltissime volte. Ogni volta che penso che ti sei sacrifiato per uccidere tuo fratello, il mio cuore perde un battito. Tu che non sei nemmeno riuscito a infliggere il colpo di grazia ad un mostro come Piccolo, sei stato costretto ad eliminare chi aveva il tuo stesso sangue nelle vene. Gli altri sembrano non accorgersi di quanto questa scelta deve essere stata dura per te. Il dolore per quello che stavi facendo a lui deve essere stato molto più forte di quello che hai sentito sulla tua carne, quando la morte ti ha preso con sè. Nei miei incubi partecipo al tuo dolore.

Chiudo gli occhi e vedo te, trovo il cammino che mi porta via dall'agonia

A volte, non so perchè, ho come la sensazione che tu mi stia osservando, che sia accanto a me. E' qualcosa che non so spiegarmi: il breve cinguettare di un uccello, il battito d'ali di una farfalla che si posa accanto a me, mi staccano bruscamente dal mio dolore. E' come se tu mi stessi guardando e mi stessi dicendo di attendere con pazienza il tuo ritorno. Per un attimo, non mi sento più sola, e il mio cuore si scalda.

Se sai come trovarmi, se sai dove cercarmi, abbracciami con la mente, dimmi che ci sei, quello che vorrei, vivere in te

Ma si tratta solo di un breve istante, che rende il ritorno alla realtà ancora peggiore. Sarebbe forse meglio perdere definitivamente la speranza, per non soffrire più?

Il sole mi sembra spento

Tu sei in Paradiso, mentre io quaggiù sopporto le pene dell'Inferno, trascinando un'esistenza che mi sembra ormai completamente inutile. Se solo sapessi cosa sta facendo il mio bambino, in questo momento... Mi consola però pensare che tu, dal luogo in cui ti trovi, puoi vegliare su di lui, e ho la certezza che pur se non sei in vita non smetterai mai di proteggerlo. Mi hanno detto che lì dove ti trovi ti stai allenando, possibile che nemmeno in Paradiso tu riesca a startene tranquillo?

Accendi il tuo nome in cielo

Certo che è possibile, considerando il fatto che tu non sei un essere umano. Sei un sayan.  Appartieni ad una razza di guerrieri spietati che se ne va in giro per l'Universo a seminare il terrore, che manda i neonati a distruggere pianeti interi. Com'è possibile che proprio tu, così puro ed ingenuo, abbia tali origini? Questa notizia deve averti sconvolto molto più di quanto tu abbia dato a vedere ai tuoi amici. Mi hanno detto che tuo "fratello" ti ha chiamato con il nome di Kakaroth, e lo sai qual è stato il mio pensiero? Non "ho sposato un uomo di cui non conoscevo nemmeno il nome", ho pensato che quel nome non c'entra niente con te. Fa a pugni con la tua personalità, non ti rispecchia in alcun modo. Tu non sei un sayan, tu rimarrai per sempre il mio Goku, qualunque cosa possano dire gli altri.

Dimmi chi sei e ci crederò

Ti aspetto, Goku. Non so quando e non so come, ma so per certo che prima o poi tu ritornerai da me. Con la scoperta della tua identità aliena, so che la nostra vita è cambiata per sempre. E che questa è soltanto la prima delle scelte difficili a cui d'ora in poi la vita ti costringerà. Ma io sarò sempre qui ad aspettarti, e non mi importa se questo può essere considerato banale, o peggio folle, dato che tu sei un alieno. Io ti amo e preferisco aspettarti per tutta la vita, piuttosto che cancellarti da essa. La solitudine, la lentezza dello scorrere dei giorni, non mi spaventano. Andremo avanti adagio, ma andremo avanti insieme.

Musica sei...

Adagio...

 

                          FINE

 

Nota dell'autrice: scusate se mi sono presa una piccola pausa da Blood and Tears, ma all'ispirazione non si comanda, e oggi la mia ispirazione era questa. Mi rendo conto di scrivere sempre storie strappa-lacrime, ma prima o poi proverò a scrivere anche qualcosa di divertente, lo prometto! Per adesso, ditemi se questa song-fic vi ha emozionato! Ciao e alla prossima! Sonsimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: sonsimo