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Autore: Loony Evans    22/04/2012    1 recensioni
Dal I capitolo:
Percy ridacchiò tra sé e continuò a camminare; mentre svoltava l’angolo era così concentrato a pensare al profumo della pelle lattea di Penelope che non si accorse della persona nascosta da un enorme carico di pacchi che gli andava addosso e lo atterrava.
E improvvisamente Percy sentì l’ultima voce che avrebbe voluto sentire: - Percy? Percy Weasley?-
- Audrey?!-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Audrey, Nuovo personaggio, Percy Weasley | Coppie: Audrey/Percy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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20

Nel quale Lucy ha una brutta sorpresa e si arrabbia. Ah, c’è un matrimonio e un piccolo problema con il bambino.

 
-         Allora è tutto ok. - disse Carol con un sorriso, tenendo in braccio Colin.
-         Già, per una volta non sono stato io a scusarmi.- annuì Percy.
-         Com’è stato scusarsi con Perce, Audrey?- chiese Matthew curioso.
-         Insolito direi.- rispose la ragazza.
Erano usciti a cenare tutti insieme, una cena offerta da Audrey. Questo poiché Percy, approfittando di avere ragione, aveva estorto alla ragazza la promessa di pagare le cene per un mese; in cambio, però, aveva dovuto parlare con Christopher, da solo. Ne era uscito sconvolto.
-         Non vedo l’ora che nasca la piccola Lucy!- esclamò la grande Lucy tutta contenta. Audrey e Percy si scambiarono un’occhiata imbarazzata, al che la ragazza chiese: - Che c’è? Ho detto qualcosa di sbagliato?-
-         Ehm…riguardo al nome della bimba…- cominciò Percy.
-         Cosa?- chiese Lucy sospettosa.
-         Dunque, noi non la chiameremo come te. - concluse l’idiota tutto d’un fiato.
-         Cosa?! E perché?!- esclamò Lucy, molto arrabbiata.
-         Be’, vedi, dobbiamo la nostra riconciliazione a mia madre e quindi…beh, quindi la chiameremo Molly.-
-         E se sarà un maschio?- si inserì Matthew per cercare di calmare la sorella.
-         Ah, boh! Non ci abbiamo pensato, vedremo quando nascerà. Giusto, Audrey?-
-         Giustissimo Perce.-
Audrey passò la sera a cercare di far tornare il buon umore all’amica, cosa resa quasi impossibile dalle battutine scherzose di Matthew, rivolte alla sorella.
A metà serata, Percy ricevette cinque gufi da Charlie per ricordargli del compleanno di mamma Weasley  che sarebbe caduto tre settimane dopo. Per cinque volte Percy dovette rassicurarlo.
- Perché Charlie è così preoccupato?- gli chiese Carol.
-         Dobbiamo farle una sorpresa, e, dato che ne è l’ideatore, Charlie ci tiene a non rovinarla in alcun modo. -
-         Capisco. Che gentile!-
-         No, è che l’anno scorso non è potuto venire e mamma si è arrabbiata così tanto che non l’ha ancora perdonato.- spiegò Percy.
-         Questo spiega tutto.- sogghignò Matthew.
-         Non essere così cinico!- lo rimbeccò la moglie.
La serata proseguì tranquillamente, poi, verso le undici, tutti tornarono a casa propria. Percy si era trasferito da Audrey perché almeno la ragazza sarebbe stata più comoda per il lavoro e il ragazzo era molto apprensivo.
-         Buongiorno Audrey! Perce è al Ministero?- fece un giorno di agosto un’allegra Ginny irrompendo nel negozio.
-         Ciao, Ginny. Sì, oggi aveva una riunione importante.-
-         Il solito. Sei a sette mesi, vero?-
-         Esatto. Come mai qui?-
-         Per il vestito da sposa che ho ordinato. È arrivato?-
-         Certo, è nel retro.-
La ragazza entrò nel piccolo magazzino che aveva nel locale sotterraneo e uscendone commentò: - Ti sposi tra tre giorni e prendi il vestito solo oggi. Non ho mai visto una sposa così noncurante sai Ginny?-
-         Che ti devo dire? A me basta stare con Harry.- replicò l’altra alzando le spalle.
-         Immagino. Come pensi che sarà la vita matrimoniale? Ho saputo che è ancora insediato dai giornalisti.-
-         Se è per questo, lo sono anch’io anche se in minor quantità. Dopotutto gioco nelle Holyhead. Semplicemente se ne aggiungeranno degli altri.-
-         Hai ragione, siete famosi voi due.-
-         Credimi a volte vorrei che non lo fossimo. Quanto ti devo?-
-         Trenta galeoni.-
-         Cosa?! Ma sono la tua futura cognata!-
-         Infatti: il prezzo era di trentasette.-
-         Sei un’ottima affarista tu. Va beh, ci vediamo al matrimonio. Salutami Perce, ciao nipote!-
Detto questo, se ne andò lasciando Audrey più allegra che mai. La ragazza adorava Ginny, era impossibile non farlo.
Sorrise sognando il suo abito da sposa, che probabilmente sarebbe stato simile a quello di Ginny: la ragazza aveva scelto un vestito con spalle di tulle, gonna di seta bianca che ricadeva leggera sulle gambe, il velo fermato poco sotto lo chignon che si sarebbe . Come aveva saggiamente spiegato la ragazza, sarebbe stato un matrimonio così affollato che un abito pomposo avrebbe solo creato più confusione.
-         Uffa, quanto ci mette?- si lamentò da sola qualche ora dopo, mentre preparava la cena. Percy l’aveva avvertita che avrebbe tardato e che probabilmente avrebbe cenato da sola.
Si rassegnò a sedersi a tavola da sola e a mangiucchiare del pasticcio di carne e patate con malavoglia. La giornata era stata normalissima, ordinaria e monotona. Non vedeva l’ora che il bimbo nascesse per portare qualcosa di nuovo.
Sbuffò, ma all’improvviso sentì una terribile fitta alla pancia. Si piegò in due e gemette; poi, tremando, alzò la bacchetta e mandò un patronus a Percy, poi cedette e cadde sul pavimento tenendo le braccia piegate sul grembo.
Urlò di dolore, e finalmente, dopo quelle che le sembrarono ore, una mano le accarezzò la fronte e la sensazione orribile della Smaterializzazione la avvolse.
Riconobbe le pareti celesti del San Mungo e l’uomo che la abbracciava la mise su una sedia a rotelle e la spinse in una stanza, dove un dottore dall’aria familiare la fece stendere su un lettino e le diede una bevanda che cancellò il dolore, e finalmente riuscì a rimettere tutto a fuoco.
-         Audrey? Ci sei?- le stava chiedendo Matthew.
-         Più o meno…- mormorò lei.- Cos’è successo?-
-         Nulla di grave, ma dovrai stare a riposo fino al parto. Il tuo bambino è un po’ fragile.- disse il ragazzo. Percy si accasciò su una sedia.
-         Ma sta bene, vero?- chiese allora ansiosa.
-         Certo, certo.-
-         Sentito Percy? Rilassati!- esclamò Audrey alzandosi.
Dopo aver rassicurato il ragazzo, tornarono a casa e l’idiota si sedette sul divano, facendo cenno alla ragazza di sedersi accanto a lui.
-         No, grazie. Ho un po’ di cose da fare.-
-         Assolutamente no! Ti devi riposare!- replicò il ragazzo.
-         Ti dico che sto bene, rilassati, vado in negozio.-
Ignorò lo sguardo scettico del rosso e scese a spostare delle scatole. Ne aveva sistemate due, quando un’altra fitta la colpì; fortunatamente, Percy era molto prudente e l’aveva seguita. Quindi la prese e le fece bere la pozione per il dolore.
-         Visto? Dovrai riguardarti, se vuoi andare al matrimonio di Harry e Ginny.- la avvertì.
-         Mi perdoni, signor Caposcuola, le prometto che non la contraddirò mai più.-
-         Brava, sono già agitato di mio; al Ministero c’è un pasticcio con dei rappresentanti del Ministero svedese.-
-         Mi dispiace.- sorrise la ragazza.
-         Nulla, nulla. Adesso vai a stenderti, va!-
La ragazza obbedì e salì le scale tenendosi la pancia, non perché le facesse male, piuttosto per protezione.
Tre giorni dopo erano al matrimonio. Faceva un caldo soffocante, ma per fortuna la cerimonia era all’aperto, anche per il sovraffollamento causato dai fotografi.
-         Come stoi Audrì?- le chiese Fleur, anche lei con una piccola pancia di tre mesi, tenendo in braccio un’agitatissima Victoire.
-         Bene, bene. A volte ho qualche doloretto ma nulla di grave.-
-         Bien. - sorrise la donna.
Harry era davanti al celebrante, al suo fianco Ron, ed era emozionatissimo. La musica cominciò e arrivarono Hermione e Luna, damigelle, splendide nei loro abiti rossi; dopo di loro arrivò Ginny.
Era splendida, aveva cambiato leggermente l’abito rendendolo più sontuoso. I giornalisti cominciarono a scattare fotografie, e le piante che Neville avevano sistemato attorno alla loro area fecero il loro dovere oscurandogli la visuale. Lo sposo gli fece l’occhiolino.
La cerimonia non fu perfetta, ma non importò a nessuno.
Poi si spostarono verso il tendone che era tutto decorato a rosso e oro, e cominciarono le danze. Audrey, costretta da Percy a non muoversi, osservava tutte le coppie che ballavano.
Luna aveva rinunciato ai consueti abiti gialli a favore di quello rosso da damigella e parlava tranquillamente con Rolf, il suo fidanzato. Hermione cercava di trattenere Ron che lanciava occhiate bramose ai pasticcini alla fragola sul tavolo del rinfresco, mentre Charlie e Bill parlavano con Viktor Krum, invitato da Hermione, dell’ultimo Torneo Mondiale di Quidditch, finito con la vittoria del Brasile; Percy discuteva con suo padre delle ultime riforme del Ministero.
Ginny ballava in mezzo alla pista con Dean Thomas, cui aveva concesso un ballo, scrutata torva da suo marito.
Non se ne sarebbe mai andata tanto era bella l’atmosfera, ma presto il sole tramontò e fu ora di tornare a casa, mentre i due sposi sarebbero andati in luna di miele a Berlino prima di stabilirsi a Grimmauld Place.
-         Come stai?- le chiese ansiosamente Percy mentre si sistemavano a letto.
-         Bene, Percy! Devi smetterla di essere così ansioso!-
-         Sono solo preoccupato per il bambino…-
-         Hai ragione scusami, è che…aaaah!- urlò contorcendosi dal dolore.
-         AUDREY! Che succede?!- urlò l’idiota. Poi, capendo che ovviamente non poteva rispondergli si smaterializzò al San Mungo con lei.
-         Che cosa…oh Merlino!- esclamò il Medimago che era di turno quando li vide arrivare.- A quanti mesi è?!-
-         Sette, perché?-
-         Mi dispiace dirvelo, ma a quanto pare avrete un parto prematuro.-
-         COSA?!- urlò Audrey in preda all’isteria.
Ci fu un po’di confusione, poi il Medimago riuscì a trascinare la ragazza sul letto.
-         CHE CAVOLO VUOL DIRE PREMATURO?!-
-         C-Calma Audrey, succede solo che il bambino vuole…uscire, ecco.-
-         COSA?!-
-         Signora, devi spingere.- la avvertì il Medimago.
-         SONO SIGNORINA!-
-         Audrey, spingi!-
-         MA STAI ZITTO TU!-
-         Scusa.-
-         SEI UN UOMO O COSA?!-
-         Vedo la testa!-
-         SOLO?!-
-         Deve spingere ancora un po’!-
-         MA NO!-
-         Il busto!-
-         NON È ANCORA USCITO E GIÀ ROMPE! SEMBRA SUO PADRE!-
-         Ehi!-
-         Ecco! È fuori.-
Le urla cessarono di botto mentre una Guaritrice lavava il bambino e lo avvolgeva in una copertina.
Poi lo porse ai genitori e Percy lo prese, notando che la coperta era rosa.
-         Be’, ciao Molly.-
 
Angolo autrice
E si finisce! Date le tantiiiiissime recensioni non sono sicura che ciò importi a qualcuno, tranne che alla meravigliosa Flox Weasley che non ne ha saltato uno! Grazie mille e alla prossima storia!
  
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