-Chi cazzo sei?-
Si volta, sfilandosi malamente le cuffie dalle orecchie, mentre la voce gli muore in gola. Un ragazzo, o forse un uomo, beh, una via di mezzo, continuava a fissarlo con un sorriso un po' storto, perfetto. Il volto appena macchiato da un velo di barba sul mento, e gli occhi, oh, potevano essere quelli di un angelo. Forse il celeste più assurdo che avesse mai visto.
-Il tuo nuovo professore di teatro quindi, adesso, potresti gentilmente sfilarti quel coso dalle orecchie e partecipare alla lezione?-