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Autore: _Fy    22/04/2012    0 recensioni
Sara è una ragazza allegra e solare eppure così insicura e timida. Come ogni adolescente si troverà ad affrontare le problematiche della sua età. Frequenta il terzo anno di scuola superiore ed è sempre in compagnia della sua migliore amica storica, Liliana. Tra qualche gioia e qualche dolore tipico dei suoi 16 anni, Sara affronterà mille avventure e finalmente conoscerà l'amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un paio di occhi color ghiaccio l'avevano distolta, un paio di occhi che ora la stavano fissando. 


Sara rimase sorpresa e incantata.

I suoi occhi sembravano essersi incatenati a quelli del nuovo arrivato; non seppe davvero descrivere quali sensazioni le suscitavano ne tanto meno quello che vi leggeva dentro.

Quello sguardo sembrava volesse solo trasmetterle freddezza.

Eppure, sforzandosi un pochino riuscì a scorgere qualcosa di diverso, una luce strana che trasmetteva dolcezza e immenso dolore.

Ne rimase sconvolta.

Abbassò lo sguardo e si ritrovò ad arrossire; aveva fissato per chissà quanto tempo un perfetto sconosciuto ed ora nella sua testa volteggiava solamente la sciocca e alquanto banale  preoccupazione sull'idea che aveva dato di sè a quel nuovo ragazzo. 

Come poteva uno sguardo turbarla tanto? 

Eppure, persa in quegli occhi, si era sentita smarrita, indifesa, insicura.

-Pssssss 

Venne distratta da Liliana che, con grande determinazione, tentava di attirare l'attenzione della sua migliore amica.

-Tutto bene?

Le sussurrò.

Sara osservò per qualche secondo Liliana; lo smarrimento e la confusione nei suoi occhi scomparvero per lasciare posto alla tenerezza. 

-Tutto bene.

Sorrise sincera; la sua migliore amica le restituiva la sicurezza che non sempre sembrava possedere. Era sempre stato così tra di loro, si appoggiavano le une all'altra nei momenti di difficoltà confortandosi a vicenda, anche quando non erano a conoscenza dei turbamenti dell'altra, uno sguardo, un sorriso, riusciva a riportare la serenità perduta. 

Mille volte Sara si era interrogata su cosa fosse davvero l'amicizia e altrettante volte si era domandata se la sua amicizia con Liliana fosse destinata a durare in eterno o a finire come ogni altra cosa.

Eppure era sinceramente convinta che per i sentimenti non vi fosse fine. Per lei l'amore era un sentimento così potente da non poter terminare; da qualche parte nel profondo dei cuori, i sentimenti e l'importanza che nel corso della vita avevano assunto le persone, sarebbero rimaste immutate per sempre. 

Magari un giorno avrebbero intrapreso strade diverse ma di una cosa era sicura; non avrebbe mai dimenticato Liliana, i loro cuori sarebbero rimasti per sempre legati. 

Tra un pensiero ed un altro, la lezione terminò. Sara non si era più concessa di guardare quel ragazzo, stranamente, sentiva di averne paura.

-Avevi una strana espressione prima.

-Non preoccuparti, non era nulla.

-Se lo dici tu. Hai visto com'è carino il nuovo arrivato?! Sembra un ragazzo così misterioso e affascinante! 

-Il cavaliere oscuro senza macchia e senza paura che aspetta solo la sua bella principessa! Immagino che il ruolo della principessa in pericolo spetti a te, vero Lily? 

Camminavano nel corridoio della scuola. Intorno a loro solo un gran vociare e una marea di ragazzi: chi sparlottava, chi correva verso la prossima lezione, chi ripassava, chi ne approfittava per mangiucchiare qualcosina. Eppure la maggioranza si era accalcata vicino gli armadietti per raccontarsi le varie dicerie sul nuovo arrivato.

-Certo che spetta a me! Lo hai visto anche tu quanto è carino! 

-Povera me, credo mi aspettino infiniti discorsi su quanto sia bello, affascinante e appellativi simili per un bel pò di tempo! 

-Quanto sei antipatica quando fai così! 

-Dammi almeno il permesso di lamentarmi, le tue cotte sono incredibilmente lunghe e quella che si deve sorbire una marea di racconti dettagliati è la sottoscritta! Che poi, finisce sempre che ti stufi e mandi tutto a quel paese.

La sua voce aveva assunto una nota di rimprovero, eppure sul suo volto non traspariva altro che affetto. 

-Hai ragione Sara però sento che stavolta sarà diverso.

-Come le ultime 14 volte.

Sara rise e ben presto anche Liliana abbandonò la sua aria offesa per lasciarsi trasportare da quell'attimo di ilarità che le aveva avvolte. 

-Hai seguito quello che ha detto il professore oggi?

-Dal bel fustaccione dagli occhi magneci al professore. Non facciamo passi avanti così! Comunque non ho sentito una parola Lily.

-Lo avevo immaginato, ti ho vista persa in chissà quale groviglio di pensieri; cosa stava macchianando il tuo cervellino?

Liliana le si avvicinò guardandola con aria indagatrice; con quell'espressione dipinta sul viso, più che un essere umano, sembrava un personaggio di qualche manga.

-A nulla di interessante!

Si affrettò a dire Sara; di certo non avrebbe mai potuto svelare alla sua migliore amica quali erano stati i suoi pensieri, non se riguardavano proprio la sua nuova cotta. 

-Mmmmh, sarà! Eppure mi sei sembrata alquanto strana oggi! 

-Vaneggi.

Esclamò facendole una boccaccia.

-Se lo dici tu! 


Matteo era seduto su una pancina posta nell'atrio della scuola. Guardava il cielo assorto mentre qualche raggio di sole gli illuminava i capelli color miele, creando un gioco di colori. 

Era talmente immerso nei suoi pensieri che non si accorse della presenza di una ragazza che sostava al suo fianco. 

-Ciao

-Uhm

I suoi occhi si posarono finalmente su di lei.

Era una ragazza carina, capelli scuri raccolti in una coda scomposta ed un paio di occhi azzurri, talmente chiari da ricordare il cielo sgombro dalle nuvole.

Forse non abbastanza carina da attirare le sue attenzioni.

Non così meritevole.

Non così importante da portarlo via dai suoi pensieri. 

Non così carina da cancellare le sue colpe.

-Mi chiamo Chiara, tu sei quello nuovo vero?

-Sai benissimo che sono quello nuovo, che bisogno hai di chiedermelo?

Rispose in tono acido senza prendersi la briga di guardarla negli occhi.

-Oh scusa, volevo solo fare amicizia con te.

-Bhè, spiacente di deluderti ma non ho bisogno della tua amicizia.

Si alzò senza aggiungere altro, senza riservarle nemmeno uno sguardo. Camminava dritto davanti a sè, le mani riposte nelle tasche dei jeans, lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi freddi come i ghiacciai, assenti.

Non aveva alcuna voglia di fare amicizia, non aveva voglia di parlare con qualcuno, di illudersi di nuovo.

Non voleva credere ancora.

Non voleva sperare.

Si appoggiò al tronco di un albero, con il piede iniziò a tirar calci ai sassolini sul terreno mettendoci fin troppa forza; avrebbe potuto ferire qualcuno, lo sapeva bene, eppure non sembra importargli. 

Niente avrebbe fatto così male come il peso che in quegli anni aveva portato lui.

Niente poteva ferire di più.




   
 
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