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Autore: Theredcrest    23/04/2012    1 recensioni
Anderville è una metropoli come tante altre nel mondo, e come tante altre dà ospitalità ad una quantità inimmaginabile di ospiti soprannaturali. Tra tutti, spicca la società dei Vampiri per il suo intenso bisogno di contatti e relazioni con gli umani e le altre creature presenti. Questa storia parla di Rachele, una vampira ventenne mai stata umana, e del suo percorso per diventare una "Madre" e ricoprire il ruolo più ambito di tutti.
Genere: Dark, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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LA MADRE



«Bentornata, Madre. Già a casa?»
Mentre mi asciugo le mani in uno strofinaccio, lei arriva dalla sala sui suoi vertiginosi tacchi, scuotendo i capelli mogano che le ricadono sulle spalle in folti boccoli. Il rimbombo dei suoi passi fa tremare il pavimento, ma solo perchè è fissata con quegli zatteroni che lei chiama scarpe e che sono umanamente impossibili da portare.
«Ma che brava la mia bimba che usa sempre i bicchieri per bere» mi si avvicina, dandomi un bacetto e strizzandomi una guancia. «Sei proprio brava, sai? Se Felicia fosse stata come te avrei avuto un sacco di problemi in meno!»
Se credete che io sia scorbutica, non avete ancora incontrato Felicia, la mia detestabile sorella platinata. In confronto io sono ancora buona, e gongolo perché questo mamma lo sa e non fa che ripetermelo. È bello essere migliori di qualcun'altro, una volta tanto.
«Mi raccomando cara, pulisci bene le tazze dal sangue, ci devono bere anche altre persone.» Annuisco e asciugo il lavabo mentre lei va a controllare la segreteria telefonica. Digita un paio di tasti sul telefono e intanto risponde alla domanda di prima.
«Stasera alla banca del sangue c'era un meeting, sai, per i dirigenti» Tiene la cornetta con una mano mentre segna qualcosa su un bloc notes lì accanto. «Hanno blaterato un po' e alla fine ci hanno concesso la serata libera, anche perchè Hames era malato e al banco rifornimenti non c'era nessuno che poteva sostituirlo. Ti ho parlato di Hames? È un ragazzo adorabile, si occupa di rifornire gli ospedali e...»
Bla, bla, bla. Non la ascolto, quando parte a macchinetta coi gossip della banca del sangue non lo faccio mai perché potrei cadere in torpore per la noia, ma apprezzo queste sue uscite normali e un po' frivole da madre in carriera. Se non sapessi chi è, dubito potrei riconoscerla come un vampiro e non come una semplice donna umana. È una capacità che le invidio, e che viene con l'esperienza.
«Tesorino, ho visto che hai gocciolato in giro. Sei uscita? Hai trovato qualcosina da mangiare?» È una delle ultime frasi che riesco a captare perchè più interessante del resto e direttamente rivolta a me. Annuisco, sospirando.
«Si, sono uscita, ma non ho trovato molto. Ho preso un paio di sacche dalla dispensa, non è un problema, vero?»
«Ma certo che no, sciocchina!» Mi sorride amabilmente. «Mi dispiace di averti lasciata sola in casa, la prossima volta ti porto in città a cenare decentemente. Sai, mi hanno parlato di quartiere molto pittoresco e...» si imbroncia improvvisamente. «Ma prima faccio chiamare il sindaco. Ne ho le scatole piene di trovare cacciatori di frodo in questa zona, non potrei sopportare di saperti di nuovo a digiuno se ti lascio a casa. E prima che ti lamenti...» solleva un dito proprio mentre stavo per farlo «...lo so che le sacche non sono molto saporite.»
Faccio finta di mettere il broncio, ma poi scoppiamo a ridere entrambe. Se vi chiedete come una donna con un simile carattere riesca ogni volta a separarsi dalle sue figlie, spedite come da accordi al migliore Clan offerente una volta passato il rito per l'età adulta, la risposta è semplice: non siamo umani. L'immortalità non è una passeggiata e a differenza delle persone normali o di altre creature per noi vampiri i legami durano, ma non per sempre. Siamo volubili, quindi sappiamo ogni cosa finisce, anche gli amori e le amicizie. Ci si stufa, oppure ci si allontana, e questo non ci crea alcun problema; l'importante è stare sempre in mezzo a tanta gente. Lo so io che ho vent'anni e che sono solo l'ultimo oggetto in vendita in tutta questa storia, figuriamoci chi vive da decenni o centinaia di anni.
Questo ovviamente non significa che non abbiamo emozioni, anzi; ma solo che sappiamo distaccarci maggiormente. Ad esempio mi spiace pensare di dovermi separare dalla Madre... di dover vivere in una casa diversa, in un Clan diverso mentre lei alleverà una nuova bimba che riceverà tutte le sue cure e il suo amore, ma so anche che non posso impedirlo e che così va la vita.
«Va bene, Madre. Niente lamentele, promesso.» Mi godo le sue ultime carezze prima torni ai suoi affari, accendendo la radio e la tv assieme e riempiendo la casa di suoni. Se ne va in cucina, poi fa capolino con la testa mentre io faccio per andare in camera mia.
«Tesorino?»
«Si, Madre?»
«Non credo di averti detto che quelli delle Rose si sono inventati un nuovo ballo per domani sera. Vestiti bene e trovati un servo da portare, sono sicura Leonard te ne presterà uno dei suoi se glielo chiedi.»
«Dici?»
«Oh, dico eccome...» mi fa l'occhiolino, maliziosa, e io mi ritiro nella mia stanza, davanti al computer. Non sono sicura di aver capito cosa voleva dire con quel tono, non sono affatto convinta Leonard sia interessato a me in “quel” senso. È il leader del Clan delle Ombre, nonché mio fidato amico da anni, come potrebbe? Ci siamo conosciuti ad uno dei tanti balli delle Rose, in passato, e quando si è dimostrato una persona matura e gentile, oltretutto rispettosa e dotata di un certo carisma, non ho potuto che approfondire la sua conoscenza. Da conoscenti ad amici il passo è stato breve, tant'è che è perfino diventato il contrattatore favorito di mia madre. Compravendite su armi, equipaggiamento medico, contatti e altro.. è un esperto della conoscenza in ogni sua forma. Non sarà fisicamente molto prestante e forse la sua dote più grande non è il combattimento, ma non importa: non perde mai, mai. È un pianificatore, un vincitore nato. Lo apprezzo molto per questo.
Inoltre ha un animo pratico, è discreto e sa parlare in modo squisito, e sempre e solo al momento giusto. Un miscuglio di doti personali ed esclusive date dal suo Clan, per cui anche i suoi pochi nemici lo ammirano. E poi, respira come un umano normale.
Le sue ultime visite mi riguardavano, da quello che ho potuto sbirciare dalle scale: ho quasi l'età giusta per essere data ad un Clan, è naturale che sia tra i primi a presentarsi se gradisce la mia compagnia. C'è anche da contare che la loro ultima genitrice è morta da anni e che non solo hanno bisogno di un rimpiazzo, ma di un elemento valido che si aggreghi bene ad una comunità di basso profilo come la loro.
Meglio che capitare al clan degli Scettri coi loro alti standard nobiliari, o agli Incubi dove non solo non avrei il minimo appoggio, ma la mia posizione sarebbe ridotta a quella di cavalcatura e basta. Loro hanno già Felicia per quello, non credo mia Madre voglia concedergli altro.
L'altra scelta che rimane oltre a Leonard, è quella di cedermi alle Rose o alle Bestie comandate da Ambris, una donna piccola, pallida e bellissima che incarna pienamente tutto quanto c'è di bestiale nella nostra natura. È la massima sacerdotessa del culto della creazione, ormai in disuso da quando l'accordo di quattro secoli fa ha reso le Madri uguali a tutti gli altri Vampiri,  e che lei ancora protegge assieme al suo Clan. Ambris, in effetti, mostra un particolare rispetto nei nostri confronti e ha contatti molto profondi con tutte noi, non solo per interesse puramente religioso. Ci ritiene la più alta espressione dell'evoluzione grazie al nostro dono di generare, ma purtroppo di lei so poco altro a parte questo.
Dalle voci che girano ai galà pare anche lei abbia fatto la sua offerta in previsione del mio rito. È comprensibile se si pensa che la genitrice assegnata al suo Clan è rimasta incenerita dal sole, intrappolata all'aperto per una sfortunata casualità, e che la povera vampira ne ha sofferto tremendamente per anni. Non riesco nemmeno a ricordare da quando tempo si assentava dai balli e dalle ricorrenze, prima di tornare alla carica pochi mesi fa per cercare una nuova componente al suo clan e accaparrarsi me.
Ora che so del ballo, prima di mettermi al computer  preparo i vestiti per l'indomani. Sono quasi certa il ballo durerà tutta la serata e non ci sarà tempo per stare a scegliere gli abiti, tra trucco e parrucco.
La voce di mamma mi arriva dalla porta socchiusa, è salita a portarmi un paio di elegantissime scarpe bianche.
«Tieni, tesoro, te le ho comprate giusto stasera. Ti raccomando, scegli un abito bianco.»
«Avrei preferito portare quello verde...»
«Quello di Leo?» Sbuffa intenerita. «Vedrai che capirà.»
Inutile mettere il broncio con lei. Lascia le scarpe sulla porta e si sporge appena.
«Domani prepara la piastra, le mollette e il fiore. Vedrai, sarai bellissima.»
«Va bene, Madre.»
Chiudo la porta dopo che se ne è andata, apro l'armadio e scorro gli ometti: avrei voluto mettermi l'abito verde foglia di seta e taffetà che tanto avrebbe fatto piacere a Leonard, uguale al colore dei miei occhi, o in alternativa qualcosa di rosso che sicuramente avrebbe attirato l'attenzione di Ambris, ma purtroppo non mi è ancora concesso. Posso portare quello che voglio durante la notte ma, durante i ritrovi formali, devo per forza indossare vestiti bianchi e il classico fiore blu.
Scelgo qualcosa di semplice che arrivi alle ginocchia e un cammeo da fermare alla gola con un nastro. Il bianco e il fiore blu indicano che non ho ancora passato il rito; a nessun vampiro oltre a noi è concesso indossare quei colori. Chi invece è già stato destinato ad un Clan porta quelli appropriati che lo identificano come appartenente.
Il tempo per fare una doccia calda, un toccasana per i non-morti, e sprango le finestre chiudendole con gli scuretti ermetici che abbiamo fatto installare ovunque in casa. Mi metto sulla sedia e il resto della notte scorre.




Note dell'autore
Finalmente, il settimo capitolo! Perdonate la piccola assenza ma adesso sto lavorando con più calma, quindi capiterà spesso di dover aspettare due o tre giorni prima metta quello nuovo! Spero che questo non sia un problema ç.ç sono pignola, ci tengo a mettere su qualcosa che non sembri un obrobrio ed inoltre sto lavorando ad un paio di cosette nuove che spero di mettere presto sul sito xD
Detto questo, spero la storia stia piacendo! Come sempre, lasciatemi i vostri commenti e pareri anche negativi, sono sempre apprezzati ;)
Un saluto a tutti e al prossimo capitolo!
  
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